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SCAMBIO DI INFORMAZIONI
Scambio di dati su prezzi, quantità, capacità produttiva, domanda, ecc. favorisce la collusione.
Quando queste informazioni vengono scambiate:
Facilita l’individuazione di deviazioni, e permette punizioni più efficaci e meno
› costose per le imprese punitrici.
Facilita stime più precise della domanda aggregata, in modo da scoprire shock esterni
› ed evitare punizioni inutili.
DATI SU PREZZI E QUANTITÀ PASSATI E PRESENTI
Spesso le imprese scambiano dati su prezzi e quantità passati e presenti tramite associazioni di
categoria o altri mezzi.
È importante capire quando questi scambi possono contribuire alla formazione di accordi
collusivi poiché la diffusione di informazioni sull’industria:
Favorisce la collusione nel modo indicato prima, perché facilitano l’individuazione delle
o , ma...
deviazioni e permettono di punire le imprese in modo mirato
Allo stesso tempo può contribuire ad aumentare l’efficienza di un mercato (es. una
o maggiore conoscenza della domanda facilita aumenti di produzione nei momenti giusti).
La riduzione dell’incertezza può essere un ulteriore motivo legittimo per diffondere informazioni
sullo stato dell’industria.
Situazione ambigua che non si presta a facili raccomandazioni, perché lo scambio di informazioni
presenta alcuni lati positivi e alcuni negativi.
ESEMPIO: MERCATO DANESE DI CALCESTRUZZO
Insieme di oligopoli locali, piuttosto concentrati.
Fino al 1993, tante imprese praticavano considerevoli sconti segreti su base individuale.
Le autorità antitrust decisero di raccogliere e pubblicare dati sui prezzi effettivi in tre mercati regionali, ma il
risultato fu il contrario di quello sperato: i prezzi, finora dispersi, si sono stabilizzati a un livello
significativamente più alto.
Scambio di informazioni aiutò la collusione. Poco dopo la misura fu abbandonata.
⇒
Grafico: prezzi medi di cemento dall’inizio del 94 fino al 95. All’inizio i prezzi
erano dispersi, dopo l’introduzione della politica i prezzi sono saliti e poi
stabilizzati a livelli più alti di prima (= effetto opposto di quello desiderato).
ESEMPIO: IL CASO ATP
Airline Tariff Publishers (ATP) è una società statunitense posseduta dalle compagnie aeree americane.
Il suo obiettivo è quello di diffondere informazioni sulle tariffe aeree alle compagnie e agli operatori,
attraverso i sistemi di prenotazione elettronica.
Informazioni su prezzo, rotta, restrizioni, la prima e l’ultima data del biglietto (che indicano il periodo che
esso può essere venduto), e la prima e l’ultima data del viaggio (che indicano il periodo entro il quale è
possibile effettuare il viaggio a quella tariffa).
Negli anni 90 il DOJ (Dipartimento di Giustizia) sostenne che lo scambio di queste informazioni
permettevano alle compagnie aeree di colludere su aumenti di prezzi, senza bisogno di un accordo esplicito,
collusione tacita.
A marzo 1994 le compagnie accettarono un accordo che impediva questo tipo di scambi.
ANNUNCI DI PREZZI E QUANTITÀ FUTURE
Annunci di prezzi e quantità futuri facilitano la collusione.
Annunci PRIVATI diretti solo ai rivali:
- Difficile sostenere che dietro questi annunci ci siano ragioni di efficienza.
- Aiutano le imprese a coordinarsi sul prezzo collusivo.
Annunci PUBBLICI diretti alle imprese e ai consumatori (e.g., pubblicità sui giornali):
- Di solito questi annunci i favoriscono la concorrenza...
- Ma...in certi casi la trasparenza potrebbe anche facilitare la collusione.
ANNUNCI PUBBLICI: ASPETTI POSITIVI
In questo caso, gli annunci di prezzi futuri sono conosciuti anche dai consumatori.
Un’impresa pubblicizza le sue offerte attuali e future sui giornali.
La trasparenza è utile ai consumatori perché gli permette di confrontare le offerte facilmente.
L’effetto positivo è considerato più forte dei possibili effetti pro-collusivi.
Esiste evidenza teorica ed empirica che questi tipi di annunci aumentano l’efficienza e
abbassano i prezzi.
In generale, solo gli annunci privati diretti ai rivali dovrebbero essere vietati.
LA COMUNICAZIONE NELLE ASTE
Un esempio classico di come le imprese usano la comunicazione per colludere si trova nelle aste
simultanee di rialzo.
Le imprese possono usare le loro offerte per segnalare il modo di dividere gli oggetti.
Per esempio:
Una società immobiliare che vuole acquistare proprietà solo milanesi può presentare in modo
› sistematico offerte artificialmente basse di 1,02 euro ciascuna per immobili fuori Milano.
I decimali 02 funzionano come un segnale che è interessata solo a immobili milanesi.
›
ESEMPIO: COMUNICAZIONE NELLE ASTE FCC
Collusione nelle aste FCC negli Stati Uniti per le licenze dello spettro elettromagnetico (Cramton e Schwartz
2001).
Nel mercato di Amarillo, la Mercury PCS fece l’offerta più alta, battendo la High Plains Wireless.
A sua volta, la High Plains Wireless fece l’offerta più alta nel mercato di Lubbock. In quell’asta partecipò
anche la Mercury con un’offerta bassa.
L’offerta della Mercury segnalava che, se non si fosse fermata la HPW ad Amarillo, allora avrebbe fatto
⇒
un’offerta più alta a Lubbock.
Ciò veniva comunicato tramite le ultime tre cifre dell’offerta di Mercury per Lubbock (013: il numero di
codice di Amarillo) e le ultime tre cifre della sua offerta per Amarillo (264: il numero di Lubbock).
ESEMPIO: COMUNICAZIONE NELLE ASTE PER LE FREQUENZE RADIO TEDESCHE
Nel 1999, asta simultanea di rialzo per le frequenze radio in Germania con rialzi di almeno 10% (Klemperer
2002).
Mannesmann e T-Mobil i due unici partecipanti seri nell’asta. Mannesmann offrì 18,18 milioni di marchi al
mgHz per i blocchi 1-5 e 20 milioni per i blocchi 6-10. T-Mobil fece offerte più basse.
Facendo offerte così diverse per oggetti identici, la Mannesman segnalava il suo desiderio di dividere il
mercato. Inoltre, siccome 20 ≈ 18, 18 1.1, la Mannesman comunicava alla T-Mobil di aumentare la sua
∗
offerta del 10% sul blocco 1-5.
Infatti, la T-Mobil rilanciò con un’offerta di 20 milioni marchi per 1-5, e l’asta finì.
ESEMPIO: CARTELLI DI LATTE PER FORNITURE SCOLASTICHE IN FLORIDA
Mercato caratterizzato da molti piccoli contratti (Pesendorfer 2000).
Ogni distretto scolastico acquistava per conto suo e in date diverse degli altri, ciò facilitava la collusione: era
facile capire chi deviasse dall’accordo e punirlo nelle aste successive
Soluzioni migliori: i distretti potevano coordinarsi e agire come un acquirente singolo, predisporre aste per
lo stesso giorno, non rivelare informazioni su aste e offerenti, ecc.
MISURE CONTRO LA COLLUSIONE: DISEGNO DELLE REGOLE NELLE ASTE
Difficile intervenire ex post quando l’asta è conclusa. Perciò è importante stabilire regole ex ante
che impediscono comportamenti collusivi. Per esempio:
Specificare nel protocollo che sono accettabili solo offerte anonime e/o cifre tonde.
à Unire gli oggetti in gruppi più grandi per rendere più difficile la condivisione.
à Introduzione di un rilancio finale con offerte sigillate dai due giocatori rimanenti.
à
29/03/2022
Risentire parte iniziale FUSIONI
Spesso, due o più imprese ricorrono a fusioni.
L’obiettivo dell’analisi economica in questo campo è di analizzare gli effetti delle fusioni sul
comportamento strategico delle imprese e sul benessere sociale.
In Economia Industriale studieremo le fusioni come strategia aziendale.
In Politiche della Concorrenza ci focalizzeremo sulle politiche pubbliche in materia di fusioni.
PERCHÉ LE IMPRESE SI FONDONO?
Numerose considerazioni strategiche e di efficienza.
1. Sinergie aziendali Negli anni 80, la Sony acquisì Columbia per sfruttare le sinergie tra due produttori
di beni complementari (Sony: videoregistratori - Columbia: film di qualità).
2. Forza contrattuale La Philip Morris e la Kraft controllavano i marchi di numerosi prodotti alimentari.
La loro fusione gli consentì di trattare con i rivenditori da una posizione di maggior rilievo, assicurando
vantaggi.
3. Entrata = il modo più semplice per entrare in una nuova industria, l’impresa può acquisire
un’impresa che già opera nel mercato interessato. La Nestlé acquisì Rowntree per entrare nel
mercato inglese dei cioccolatini. La Rowntree aveva tanti marchi e con l’acquisizione la Nestlè evitò di
sostenere costi altissimi per lanciare nuovi prodotti.
4. Joint ventures = collaborazione tra due imprese che non proprio ricorrono alla fusione, ma
permettono l’una all’altra di utilizzare i loro prodotti, macchinari… La Nestlé avviò una
collaborazione con General Mills relativa alla produzione e alla distribuzione di cereali da colazione in
Europa. Nestlè offriva la propria rete distributiva mentre General Mills contribuiva sul lato produttivo.
Rafforzamento della propria posizione = un’impresa può essere già presente in un mercato,
5. ma attraverso una fusione potrebbe diventare ancora più forte. Parmalat acquisì la divisione latte
della Cirio per rafforzare la sua posizione nel mercato del latte fresco. (Parmalat era già forte nel
mercato del latte a lunga conservazione ma aveva una posizione più debole in quello del latte fresco.)
Motivazioni finanziarie/fiscali =
6. Diversificazione del portafoglio di un’impresa, riduzione del rischio.
TIPI DI FUSIONI
ORIZZONTALI: tra imprese concorrenti che operano nello stesso settore (beni sostituti):
1) Philip
Morris-Kraft, Nestlè-Rowntree, Parmalat-Cirio.
2) VERTICALI: tra imprese che operano in vari stadi del processo produttivo (beni
complementari): Sony-Columbia
3) CONGLOMERATE: tra imprese che si occupano di settori completamente diversi.
Ci concentreremo sulle fusioni orizzontali, in Politiche della Concorrenza tratteremo anche quelle verticali.
UN ALTRO TIPO DI ACCORDO ORIZZONTALE: JOINT VENTURES
JOINT VENTURES (JV): Accordi orizzontali tra imprese concorrenti, non necessariamente fusioni.
esempio sono gli accordi di ricerca dove due o più aziende concentrano in una nuova società
àUn .
tutte le loro attività di ricerca e sviluppo
Lo stesso fenomeno può verificarsi nel caso di attività di marketing o produzione.
Un’entità ibrida che si colloca tra i cartelli e le fusioni.
Talvolta è difficile distinguere tra JV e fusioni
Recenti emendamenti della normativa europea chiariscono le condizioni necessarie perché
una JV sia considerata un accordo orizzontale che non è una fusione.