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ECONOMIA

FORME DI MERCATO

Le ipotesi della concorrenza perfetta:

  • Esiste un numero molto elevato di imprese nell'industria;
  • Tutte le imprese producono un prodotto identico;
  • Acquirenti e venditori hanno una conoscenza perfetta del mercato: tutte le informazioni rilevanti sono di pubblico dominio;
  • Esiste completa libertà di entrata e di uscita nell'industria da parte di nuove imprese.

L'equilibrio di breve periodo dell'impresa:

Nel breve periodo ipotizziamo che il numero di imprese nell'industria non possa aumentare; non vi è tempo per l'entrata di nuove imprese.

La figura mostra l'equilibrio di breve periodo di un'industria (parte a) e di un'impresa (parte b) in condizioni di concorrenza perfetta. Entrambe le parti del grafico hanno la stessa scala sull'asse verticale, mentre gli assi orizzontali hanno scale diverse, in quanto la prima misura la quantità scambiata nell'industria (Q) mentre la seconda si.

Riferisce a quella relativa alla singola impresa (q).

Prezzo

Il prezzo (pe) è determinato dall'intersezione tra domanda e offerta di mercato nella figura a. Essendo l'impresa price-taker, a questo prezzo ha una curva di domanda orizzontale. Essa può vendere quanto desidera al prezzo di mercato (pe), ma non può vendere nulla a un prezzo superiore. Se praticasse un prezzo inferiore a pe potrebbe conquistare l'intera domanda di mercato (che non sarebbe comunque in grado di soddisfare) ma si aspetterebbe una reazione immediata da parte delle concorrenti per cui, tenuto conto di tale reazione, non ci sarebbe alcun vantaggio nel ridurre il prezzo rispetto a pe.

Quantità

L'impresa massimizza il proprio profitto quando il costo marginale eguaglia il ricavo marginale (RMG = CMG), quindi a un output pari a qe nella figura b. Si noti che, poiché il prezzo non è influenzato dall'output dell'impresa, il ricavo marginale è uguale

al prezzo.Pro ttoSe la curva di costo medio (CME, che include anche il pro tto normale) risulta al di sotto della curvadel ricavo medio (RME), l’impresa otterrà extrapro tti. L’extrapro tto unitario in corrispondenza di qe è ladifferenza verticale tra RME e CME. Pagina 1fl fi fi fi fi fi fi fi fi fiLa curva di offerta di breve periodoLa curva di offerta di breve periodo dell’impresa, per quantità prodotte strettamente positive, coincide con iltratto crescente (superiore al costo variabile medio) della sua curva di costo marginale (di breve periodo).Perché? La curva di offerta mostra quanto output verrà offerto in corrispondenza di ciascun prezzo: mette ilprezzo in relazione con la quantità. La curva di costo marginale mette la quantità in relazione con il costomarginale. Ma, dato che, in concorrenza perfetta, p = RMG e RMG = CMG , p deve essere uguale a CMG alne di massimizzare il pro tto. Per questo la curva di

offerta e quella di costo marginale devono coincidere. Così, in concorrenza perfetta, la curva di offerta di un'impresa dipende interamente dall'andamento dei suoi costi di produzione. Ciò ci permette di capire perché la curva di offerta di un'impresa è crescente. Dal momento che il costo marginale aumenta al crescere dell'output, sarà necessario un prezzo più elevato per indurre l'impresa ad aumentare il suo output.

Si noti che l'impresa non produrrà comunque a un prezzo inferiore al costo variabile medio minimo, in quanto in tal caso è certo che, se q > 0, l'impresa subirà una perdita. In questa situazione la funzione di offerta dell'impresa coincide con l'asse verticale (q = 0).

Quale sarà la curva di offerta di breve periodo dell'intera industria? Basterà semplicemente fare la somma delle curve di offerta di breve periodo (e quindi delle curve CMG).

di tutte le imprese dell'industria. L'equilibrio di lungo periodo dell'impresa Nel lungo periodo, se le imprese già operative ottengono extraprofitti, nuove imprese saranno attirate nell'industria. Inoltre, le imprese già operative potrebbero trovare conveniente aumentare la produzione, dal momento che in un'ottica di lungo periodo possono variare tutti i fattori produttivi. In corrispondenza del prezzo p1 si ottengono extraprofitti. La curva di offerta dell'industria quindi si sposterà verso destra in seguito all'entrata di nuove imprese. Ciò a sua volta provoca una riduzione del prezzo. L'offerta continuerà ad aumentare, e il prezzo a diminuire, finché le imprese non otterranno soltanto profitti normali. Ciò si verifica quando il prezzo diminuisce fino al punto in cui la curva di domanda dell'impresa è tangente al punto di minimo della sua curva di costo medio di lungo periodo, che èanche punto di intersezione con la curva del costo marginale di lungo periodo: qL è quindi l'output di equilibrio di lungo periodo della singola impresa e pL è il prezzo di equilibrio di lungo periodo. Poiché la curva CMELP è ottenuta come inviluppo inferiore di tutte le curve CMEBP, l'equilibrio di lungo periodo soddisfa la seguente condizione: CMELP = CMEBP = CMG = RMG = RME. Equilibrio di lungo periodo in concorrenza perfetta. Incompatibilità tra concorrenza perfetta ed economie di scala. Perché la concorrenza perfetta è rara nel mondo reale - ammesso che esista davvero? Una delle ragioni più importanti è data dalle economie di scala. In molte industrie le imprese devono essere sufficientemente grandi per poter sfruttare a pieno le potenziali economie di scala. Ma la concorrenza perfetta implica l'esistenza di.

molte imprese, che devono necessariamente essere piccole, spesso troppo piccole per poter beneficiare di economie di scala. Quando una piccola impresa si espande e riesce a fruire di economie di scala è in grado di praticare prezzi inferiori a quelli delle imprese più piccole, costringendole a uscire dal mercato. In tal modo la concorrenza perfetta viene meno. Condizioni di concorrenza perfetta possono quindi permanere a patto che non vi siano significative economie di scala.

La concorrenza perfetta è un bene per i consumatori? Si sostiene generalmente che la concorrenza perfetta sia un "bene" e che dovrebbe esserci maggiore concorrenza all'interno delle industrie e dei mercati. Principali argomentazioni a favore della concorrenza perfetta:

  • Il prezzo è uguale al costo marginale. Perché un'evenienza del genere è da ritenersi un bene? Per rispondere a questa domanda considerate il caso in cui prezzo e costo marginale fossero diversi.
Se il prezzo fosse maggiore del costo marginale, il mercato darebbe alla produzione di unità aggiuntive del bene un valore (p) superiore di quanto non costi produrle (CMG). Si dovrebbe quindi produrne di più. Viceversa, se il prezzo fosse minore del costo marginale, il mercato attribuirebbe un valore inferiore alle unità aggiuntive del bene di quanto non costi produrle. Si dovrebbe quindi produrne di meno. Di conseguenza, solo quando prezzo e costo marginale sono uguali il livello di produzione è quello giusto. E, come vedremo in seguito, solo in concorrenza perfetta p = CMG. Il fatto che le imprese (nel lungo periodo) producano al costo medio minimo e che ottengano solo profitti normali mantiene i prezzi al livello più basso possibile. La concorrenza perfetta implica la "sopravvivenza dei migliori". Le imprese inefficienti, non essendo in grado di conseguire neanche profitti normali, dovranno lasciare il mercato. Tutto ciò incoraggia le

Impresead essere il più efficienti possibile e, quando risulta fattibile, a investire in nuova tecnologia. L'efficienza economica a livello sociale è raggiunta quando ogni bene è prodotto al costo minimo e quando il consumatore ottiene il massimo bene cioè dagli acquisti. In generale, è possibile sostenere che i mercati di concorrenza perfetta permettono di raggiungere l'efficienza economica.

Che cos'è il monopolio? Si ha monopolio quando c'è una sola impresa nell'industria. Ciò che è più importante per un'impresa è il grado di potere monopolistico che esercita, che a sua volta dipende dal grado di sostituibilità del proprio prodotto con i prodotti offerti dalle altre imprese. In molti paesi, la fornitura di energia elettrica avviene in regime di monopolio. L'impresa monopolista non ha concorrenti che possano fornire energia elettrica per l'illuminazione e gli elettrodomestici.

Pagina 3fi fi fi fi fi fi fi fi fifi

Barriere all'entrata

Affinché un'impresa riesca a mantenere una posizione monopolistica, ci devono essere barriere all'entrata sufficientemente elevate. Esse possono assumere forme diverse.

Economie di scala. Se il costo medio del monopolista, a causa dell'esistenza di notevoli economie di scala, si riduce all'aumentare della sua offerta, è possibile che non più di un produttore sia in grado di rimanere nell'industria facendo profitto. Questo caso è noto come monopolio naturale. Tale situazione si verifica con maggiore probabilità quando il mercato servito è di dimensioni ridotte.

Anche se il mercato fosse in grado di sostenere più di un'impresa, un nuovo entrante potrebbe non riuscire a iniziare a produrre su larga scala. In tal caso il monopolista che già gode di economie di scala può praticare un prezzo inferiore al costo medio di produzione del potenziale entrante.

scoraggiandone l'entrata. Se invece il nuovo entrante è un'impresa già operativa su un altro mercato, potrebbe essere in grado di affrontare la concorrenza del monopolista e riuscire a entrare nel mercato.

Economie di rete. Si hanno quando gli acquirenti traggono un bene tanto maggiore quanto più ampia è la rete di utenti (o di infrastrutture) a cui possono partecipare.

Economie di varietà. È probabile che un'impresa che realizza una vasta gamma di prodotti abbia un costo medio di produzione inferiore a quello dei potenziali entranti.

Differenziazione del prodotto e fedeltà alla marca. Se un'impresa produce un prodotto chiaramente differenziato da quelli esistenti e il consumatore associa quel prodotto a una marca, sarà molto difficile per una nuova impresa entrare in quel mercato.

Costi inferiori per un'impresa esistente. Un monopolista avrà sviluppato competenze nel campo della produzione e del marketing,

sarà probabilmente a conoscenza delle tecniche di produzione più efficienti e dei fornitori più
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Publisher
A.A. 2022-2023
10 pagine
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SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/01 Economia ed estimo rurale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gabbomen17 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Gambelli Danilo.