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Economia e gestione aziendale - scritture d'assestamento Pag. 1
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SCRITTURE DI INTEGRAZIONE

le scritture di integrazione rilavano costi e ricavi di competenza dell’esercizio che non erano ancora

stati registrati e che per prudenza vengono attribuiti comunque in quell’esercizio.

La differenza sostanziale tra scritture di completamento e di integrazione è che le prime sono

riferite ad elementi certe le seconde no.

Le scritture di integrazione di riferiscono a:

1) svalutazione crediti

2) ratei

3) accantonamenti a oneri futuri

4) accantonamenti a fondo rischi

1) nelle scritture di integrazione vale il principio della prudenza, proprio per questo occorre che

nella valutazione dei crediti si tenga conto di possibili perdite e quindi i crediti verranno trascritti

non con il loro valore nominale ma con il loro probabile valore di realizzo. Quando si svolge questa

operazione si tiene conto solo dei crediti verso clienti.

La svalutazione dei crediti si effettua in modo indiretto, nella scrittura apparirà in dare in conto

“svalutazione cred” e in avere il conto “fondo rischi”

Quando si svalutano i crediti si possono verificare due situazioni:

-alcuni crediti che erano già stati valutati singolarmente sono ritenuti a rischio, quindi su ognuno di

essi si calcola la presunta quota di inesigibilità che può essere l’intero valore nominale o solo parte

di esso. Fatto questo si scrive la rettifica nel conto “fondo svalut cred”

- il rischio dei crediti può apparire dopo il loro ammontare complessivo, in questo caso l’azienda

può calcolare un’ ulteriore percentuale di svalutazione generica che comparirà nel conto “fondo

rischi su cred”. Questa percentuale sarà determinata sulla base degli andamenti degli esercizi

precedenti.

Si realizzano perciò all’interno dell’impresa due tipi di valore di realizzo:

- specifico (valore nominale- presunta perdita )

- complessivo (valore nominale complessivo-perdita complessiva)

2) i ratei sono entrate e uscite che misurano costi e ricavi già maturati ma non ancora rilevati in

quanto la loro manifestazione finanziaria avrà luogo in futuro.

i ratei attivi misurano quote di ricavi, quelli passivi quote di costi. I ratei sono valori finanziari

presunti in quanto la loro determinazione avviene in base al tempo scelto dagli amministratori

(anno commerciale o civile)

3)i fondi oneri futuri sono valori finanziari presunti che misurano dei costi di competenza

dell’esercizio ma che non sono ancora stati liquidati.

sono incerti sia nel loro ammontare sia nel momento della manifestazione.

Non sono comuni a tutte le imprese ma solo a quelle che si trovano in particolari situazioni:

-imprese che offrono garanzie sui propri prodotti (fondo garanzie prodotti)

- imprese che svolgono revisioni e manutenzioni periodiche ai loro prodotti, es navi, aerei (fondo

manutenzioni programmate)

- imprese che offrono buoni sconto o concorsi a premio ai loro clienti sui loro prodotti (fondo buoni

sconto

e concorsi a premio)

4)l’accantonamenti a fondo rischi ha lo scopo di valutare l’incidenza negativa del rischio sul reddito

dell’esercizio (principio sia di prudenza che di competenza economica). In particolare due sono i

fondi rischi più utilizzati:

-fondo per imposta (accantonamenti a seguito di contenziosi con uffici tributari)

- fondo responsabilità civile (incidenti)

LE SCRITTURE DI RETTIFICA

le scritture di rettifica rinviano agli esercizi successivi componenti di reddito già rilevate ma che non

sono di competenza dell’esercizio in chiusura.

Riguardano rimanenze materiali e rimanenze contabili (risconti)

Le operazioni che a fine esercizio hanno come oggetto le rimanenze materiali sono: l’inventario,

valutazione delle rimanenze, rilevazione contabile.

L’inventario consente di rilevare le rimanenze in base alla loro quantità e qualità. Tiene conto delle

rimanenze presenti nell’azienda, depositate presso terzi ed eventualmente di quelle ancora in

viaggio.

Le rimanenze possono essere costituite da beni destinati alla vendita o beni che concorrono a

formare quelli destinati alla vendita, quindi: merci, merci sussidiarie e di consumo, materie prime,

prodotti finiti, semilavorati, prodotti in corso di lavorazione e componenti.

L’operazione successiva a quella dell’inventario è la valutazione delle rimanenze che serve a

determinare il valore di realizzo di esse. Sulla rimanenza viene calcolato un costo di acquisto,

dettato dal prezzo risultante sulla fattura, e un costo di produzione, dato dal costo

industriale(manodopera, materie prima, semilavorati, macchinari). Tra questi due costi si valuta il

migliore da applicare nei diversi metodi di valutazione delle rimanenze. Una volta scelto il tipo di

costo da tenere in considerazione si procede o nell’applicare i vari costi alle singole unità, o ,nel

caso in cui venga difficile fare questo, si procede a valutare le rimanenze applicando diversi tipi di

metodi. 3 tipi:

- CMP che assegna un costo medio tra tutte le rimanenze in base ai loro prezzi e quantità

-FIFO che presuppone che vengano scaricati per primi i beni entrati per primi in magazzino

-LIFO che presuppone il confronto tra rimanenze finali ed esistenze iniziali. Se RF>EI le RF si

calcolano con

lo stesso valore della rimanenza durante l’esercizio e il resto con il CMP . se RF=EI stesso valore

utilizzato a

inizio esercizio. Se RF<EI stesso valore utilizzato a inizio esercizio.

Come alternativa al costo di acquisto o produzione c’è il valore dell’andamento di mercato. Questo

è dato da:

-costo di sostituzione per materie prime, semilavorati che partecipano alla formazione di prodotti

finiti. Il costo di sostituzione intende il costo al quale tali beni possono essere rimessi sul mercato.

- valore netto di realizzo che è dato dal prezzo di vendita al netto delle spese di distribuzione.

il codice civile stabilisce che una volta valutati il costo di acquisto, di produzione e il valore di

mercato si scelga il minore. Possono verificarsi 2 situazioni:

- il valore di mercato è minore del costo ( si fa una svalutazione rispetto ai valori storici)

- il valore di mercato è maggiore del costo (nessuna rivalutazione)

casi particolari : la svalutazione non deve essere fatta quando c’è una discesa temporanea dei

prezzi sul mercato e quando la vendita del bene è stata pattuita a un prezzo più elevato di quello

del mercato.

La valutazione del magazzino deve avvenire sempre con lo stesso metodo.

L’ultimo procedimento è quello delle registrazioni contabili. In dare ci andranno i costi sospesi e in

avere i conti da rinviare al futuro.

Le rimanenze contabili invece sono i risconti.

i risconti sono quote di costo o di ricavo non ancora maturate ma che hanno già avuto la loro

manifestazione finanziaria. I risconti possono essere attivi o passivi. Quelli attivi sono costi sospesi

da rinviare a futuri esercizi, quelli passivi sono ricavi sospesi da rinviare a futuri esercizi.

Alla fine dell’anno, in sede di scritture di assestamento è necessario procedere alla

patrimonializzazione delle costruzioni interne. Quindi bisogna trasformare i costi d’esercizio in costi

pluriennali. Si crea il conto “costruzioni interne” con la quale tali conti vengono separati dagli altri

per essere assoggettati all’ammortamento.

L’AMMORTAMENTO

L’ammortamento è il processo con il quale un costo pluriennale relativo a un bene viene assegnato

a più esercizi di utilizzo.

L’ammortamento deve essere sistematico, non deve essere impostato sulla base della

convenienza ma deve seguire piani ben precisi. Può essere impostato a quote costanti o a quote

decrescenti.

Oggetto dell’ammortamento sono immobilizzazioni immateriali e materiali che costituiscono costi

pluriennali. Quindi:

Immobilizzazioni materiali come

- costi d’impianto

- costi di ricerca, sviluppo e pubblicità

- diritti di brevetto e opere d’ingegno

- concessioni, licenze, marchi

- avviamento

immobilizzazioni materiali come:

- fabbricati

Dettagli
Publisher
A.A. 2013-2014
5 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giuly_Reb di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e gestione aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Piemonte Orientale Amedeo Avogadro - Unipmn o del prof Invernizzi Anna Chiara.