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CONTO FINANZIARIO CONTO FINANZIARIO

USI DI FONDI FONTI DI FONDI

(Disavanzo fin. SF < 0) (Avanzo fin. SF > 0)

Variazione di AF - ∆AF Variazione di PF - ∆PF

SF = ∆AF - ∆PF < 0 SF = ∆AF - ∆PF >0

_________________________________________________________

_______

I saldi finanziari dei settori istituzionali.

2.

La contabilità nazionale permette di aggregare classi omogenee di operatori, consolidando in

un unico bilancio più conti individuali;

I criteri di aggregazioni, basati sulla tipica attività esercitata e sulla natura del reddito prodotto,

conducono alla identificazione di 5 principali settori (c.d. settori istituzionali):

• FAMIGLIE:

Comprende tutti gli operatori che a fronte della cessione a terzi di fattori di produzione

(tipicamente capitale e lavoro) ricevono una remunerazione ovvero godono di trasferimenti di

redditi dal settore pubblico (pensioni);

Si tratta di un settore tipicamente eccedentario ovvero in surplus (il volume di nuove attività reali

acquisite è nel complesso inferiore al nuovo risparmio generato);

A livello di singola unità economica può accadere però anche il contrario (l’acquisto di nuove

abitazioni non è sorretto dalla generazione del risparmio e ciò implica il ricorso

all’indebitamento)

In tale settore sono comprese anche le imprese individuali e le società di persone con non più

di 5 addetti.

• SOCIETA’ NON FINANZIARIE:

Comprende tutte quelle unità che producono beni e servizi non finanziari destinati alla vendita;

Le entrate correnti sono rappresentate dai ricavi rivenienti dalla vendita di beni e servizi, mentre

le uscite sono relative all’acquisto dei fattori produttivi;

Si tratta di unità tipicamente in deficit in quanto il risparmio di periodo è in genere insufficiente a

coprire il fabbisogno legato alla spesa per investimenti in attività reali;

Per questo settore il risparmio netto coincide con il reddito non distribuito (autofinanziamento),

per cui, in caso di risultati economici negativi (perdita d’esercizio), può assumere valori negativi.

• SOCIETA’ FINANZIARIE:

Attiene alle sole istituzioni di credito e imprese di assicurazione e quindi comprende tutte le

unità che prestano servizi di natura finanziaria ovvero svolgono attività di intermediazione

(raccolta mediante emissione di passività; trasformazione; impieghi di risorse finanziarie);

Ai fini delle analisi successivamente proposte si considera SF del settore pari a zero.

• AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE:

Considera tutti gli operatori che producono servizi non finanziari non destinabili alla vendita e

operano una redistribuzione del reddito e della ricchezza nel paese;

Si articola in: Amministrazione Centrale;

» Amministrazioni Locali;

» Enti di previdenza e assistenza sociale.

»

Il saldo finanziario del settore è tipicamente in deficit in quanto istituzionalmente rivolto

all’accumulazione di capitale (investimenti pubblici);

Esso si esprime come differenza tra la spesa pubblica – G – (distinta tra spesa di parte corrente

e in conto capitale) e le risorse ottenute tramite le imposte, le tasse e i contributi sociali – T –;

Dal 1972 il saldo finanziario del settore presenta valori negativi. Dai primi anni 90, se dal

computo si escludono le spese correnti per gli interessi passivi sul debito pubblico, il saldo (c.d.

saldo primario) risulta positivo.

• ESTERO:

Riguarda le transazioni che si attivano tra operatori residenti e non. Per questo settore,

riepilogativo dei rapporti economico – finanziari internazionali intrattenuti dall’economia

nazionale, non si manifesta la tipica contrapposizione tra risparmi e investimenti

SF corrisponde al divario tra uscite ed entrate di parte corrente della bilancia dei pagamenti, per

cui, a seconda del segno, esprimerà un risparmio o un investimento dell’estero;

Analiticamente: SF = M – X = – PC

Con: M = Importazioni;

» X = Esportazioni;

» PC = saldo partite correnti.

»

L’espressione X – M esprime la differenza tra esportazioni e importazioni ovvero il saldo della

bilancia della partite correnti. Volendo evidenziare il saldo finanziario dell’estero ovvero della

controparte “resto del mondo” nei confronti dell’economia nazionale è necessario cambiare il

segno dell’espressione precedente (che diviene di conseguenza espressa come M – X).

Le relazioni contabili per l’intero sistema interno divengono di conseguenza ad essere espresse

dalle seguenti relazioni:

Risparmio nazionale: S = Sf + Si + Spa

Investimenti dell’economia: I = If + Ii + Ipa

Considerando anche i rapporti con l’estero si ottiene la seguente relazione:

(S – I) + (M – X) = SF + SFe = 0

In assenza di rapporti con l’estero, il risparmio nazionale coincide con le variazioni delle attività

reali generando la nota relazione S = I;

In questa situazione (identità contabili ex post) anche il saldo finanziario dei settori interni risulta

nullo (SFf + SFi + SFpa = 0), così come la sommatoria delle variazioni delle attività e delle

passività finanziarie;

Analiticamente, sviluppando le considerazioni propo-ste, se si considera il SF della PA come

indebitamento netto (- SFpa = G – T) e si consolidano in un unico settore (c.d. privato) i conti di

Famiglie e Imprese (Sp = Sf + Si e Ip = If + Ii), nell’ambito di un sistema chiuso si ottiene:

Δ

AF – Δ

PF = 0 = (Sp – Ip) – (G – T)

Questa identità mostra come il SF del settore privato si contrapponga a quello della pubblica

ammini-strazione;

Ad evidenza, ne consegue come a un disavanzo della PA corrisponda un’accumulazione di

attività finanziarie da parte del settore privato (e viceversa);

Se il sistema è aperto agli scambi con l’estero la somma dei saldi finanziari dei diversi settori è

uguale a zero. Occorre precisare come i settori interni generino uno sbilancio che trova

pareggio nel SF del settore estero. Essendo: – SFe = X – M ne deriva:

SFf + Sfi + SFpa = – SFe = X – M = + PC

Che alternativamente, si può anche scrivere come:

S – I = – SFe

Quest’ultima relazione chiarisce come al saldo del conto della formazione del capitale dei settori

interni corrisponda un accreditamento o un indebitamento dell’economia nazionale nei confronti

del resto del mondo;

Qualora SFe abbia un segno positivo (avanzo finanziario del resto del mondo) si registra un

accumulazione netta di risorse finanziarie da parte dell’estero, determinato dall’afflusso di

risorse verso l’economia nazionale;

Ciò in quanto viene compensata l’insufficienza di risparmio interno rispetto agli investimenti;

In termini di bilancia dei pagamenti, a un SFe positivo corrisponde un saldo delle partite correnti

negativo (M > X). La parte finanziaria della bilancia dei pagamenti (movimenti di capitali e

monetari) in contropartita registrerà una riduzione di attività finanziarie (– ΔAFe) e/o un aumento

di passività finanziarie (+ ΔPFe) nei confronti del resto del mondo, definendo un aumento

dell’indebitamento netto sull’estero dei settori interni;

Valgono proposizioni opposte in caso di SFe negativo;

Ulteriori espressioni delle considerazioni esposte sono le seguenti relazioni:

(X – M) = (Sp – Ip) – (G – T)

Con essa si mette in evidenza come il saldo della parte corrente della bilancia dei pagamenti

trovi contropartita nella differenza tra risparmio e investimenti del settore privato e nella

variazione dell’indebitamento della pubblica amministrazione;

Una crescita di quest’ultimo superiore all’avanzo privato, ex post e come identità contabile, è

sempre compensata da un disavanzo delle partite correnti;

Infine, sotto il profilo delle determinanti della creazione di attività finanziarie, si può scrivere:

(Sp – Ip) = (G – T) + (X – M)

Che espressa in termini di variazioni di attività e passività finanziarie del settore privato diviene:

Δ

AFp – Δ

PFp = (G – T) + (X – M)

ovvero Δ

AFp = (G – T) + Δ

PFp + (X – M)

La variazione delle attività finanziarie del settore privato è determinata da:

• L’espansione del finanziamento interno del settore privato (ΔPFp);

• Il disavanzo della PA (G – T);

• L’avanzo delle partite correnti della bilancia dei pagamenti con l’estero (supponendo X >

M).

Se il conto della formazione del capitale dei diversi settori esaminati fosse sempre in pareggio,

la spesa per l’accumulazione del capitale sarebbe completa-mente autofinanziata;

Tuttavia nelle economie moderne, l’entità degli investimenti delle imprese in genere eccede

l’autofinanziamento, così come il risparmio delle famiglie eccede gli investimenti in attività reali

(generando la c.d. dissociazione tra risparmio e investimenti);

Nell’ambito del sistema nazionale, la distribuzione dei saldi finanziari tra settori in avanzo

(famiglie) e in disavanzo (imprese e PA) ha natura strutturale;

Tanto più è elevato il valore percentuale di tali saldi rispetto al PIL (espressivi del grado di

dissociazione tra risparmio e investimento), maggiore è la domanda di servizi di trasferimento

delle risorse ovvero è maggiore la richiesta di intermediazione finanziaria;

La seguente tabella mostra i dati relativi alla situazione italiana:

(Saldi finanziari in percentuale PIL)

2006 2007 2008 2009

FAMIGLIE 2.9 2.3 3.5 3.3

SOCIETA’ NON -2.5 -3.5 -5.1 -2.4

FIN

P.A. -3.3 -1.5 -2.5 -5.1

SOCIETA’ FIN 0.8 1.0 0.9 2.6

RESTO DEL 2.1 1.8 3.3 1.6

MONDO

DATI OPERATORI DI MERCATO

3.

FAMIGLIE

I fenomeni che hanno contraddistinto le scelte finanziarie delle famiglie nel recente passato

sono:

calo del saldo finanziario rispetto al PIL (3,3% pari a 50 mld. Nel 2002 7,3%);

– elevata detenzione e crescita di strumenti emessi da banche più biglietti e monete (2009:

– 31,8%)

costante aumento dei depositi postali (8,7% sul totale delle attività finanziarie detenute);

– lieve ripresa degli investimenti in FCI (dal 4,6% del 2008 al 5,2% del 2009);

– caduta degli investimenti in Titoli di Stato (dal 7,5% al 5,5%);

– sostenuta componente assicurativo - previdenziale (16,7%).

Con riferimento alle passività finanziarie occorre invece rilevare i seguenti fenomeni:

l’indebitamento ha superato il 60% del reddito disponibile ed è cresciuto nel 2009 del 3,5%

– (5,8% nel

Dettagli
A.A. 2014-2015
17 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/11 Economia degli intermediari finanziari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Pietro Paolo Piccoli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia degli intermediari finanziari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Geretto Enrico.