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NB: ASINCRONIA DI EQUILIBRIO MONETARIO E REDDITUALE

Esempio 1: L’impresa A è in equilibrio reddituale → vende a 1 milione di euro prodotti che le

costano 800.000 euro; è tuttavia in disequilibrio monetario→ non è in grado di pagare i

fornitori (supponiamo che abbia investito tutto il capitale di prestito e rischio in impianti) che

vogliono essere pagati “a 30 giorni”, mentre i clienti pagano “a 180 giorni”.

Esempio 2: L’impresa B è in disequilibrio reddituale→ vende a 1 milione di euro prodotti che le

costano 1,2 milioni dieuro; è tuttavia in equilibrio monetario poiché i clienti pagano in contanti,

quindi riesce a pagare i fornitori “a 30 giorni”.

5.2.5 La massimizzazione del profitto

Il principio di economicità non si identifica con un criterio massimizzante, limitato e rivolto

esclusivamente ad una classe di soggetti, quelli conferenti capitale proprio. Esso si traduce nel

rispetto simultaneo delle condizioni favorevoli a durevole mantenimento e lo sviluppo

dell’azienda, intesa come mezzo per perseguire i complessi fini di istituto. Il criterio della

massimizzazione del profitto è accolto dalla dottrina economica come fondamento di equilibrio

nella teoria dell’impresa. La massimizzazione del profitto è uno schema semplificato della

condotta delle imprese, è una disciplina, come l’economia aziendale, che non può pienamente

accogliere, ma può essere solo un punto di partenza.

IL PRINCIPIO di ECONOMICITÀ NON COINCIDE CON IL PRINCIPIO della

“MASSIMIZZAZIONE DEL PROFITTO”

6.2 Il modello del bilancio di esercizio

6.2.1 I contenuti essenziali: il reddito e il capitale

Il modello generale del bilancio chiarisce se l'attività economica sta producendo utili o perdite e

se i fattori produttivi vengono remunerati adeguatamente, a proposito del reddito dell'impresa.

Inoltre individua di quali beni dispone l'impresa, quali diritti vanta e quali sono le obbligazioni, i

debiti, gli impegni nei confronti dei terzi, per quanto riguarda il capitale o il patrimonio

dell'impresa.

Il bilancio d'esercizio si compone di due sezioni complementari: la sezione del reddito di

esercizio e quella del capitale di funzionamento. Ciascuna delle quali è un sistema di valori

rappresentato mediante due tavole:

-'tavola del reddito di esercizio' (conto economico): ci presenta da un lato i valori degli input

inseriti nella produzione e dell’altro lato, i valori degli output della produzione. Si ottiene il

risultato reddituale, ossia l’utile o la perdita di esercizio che è la rimunerazione dell’input

capitale di rischio.

-tavola del capitale di funzionamento (stato patrimoniale): ci presenta da un lato i valori delle

attività dell’impresa, ossia dei suoi beni e diritti e, dall’altro lato i valori delle passività, ossia

delle sue obbligazioni; la differenza, denominata capitale netto, esprime quanto è di pertinenza

dei conferenti di capitale di rischio.

6.2.2. Alcuni concetti di base

L’ipotesi generale è che le imprese abbiano vita duratura senza limiti temporali predeterminati,

una vita pluriennale. (going conce rn principle ). Il governo corretto delle imprese richiede

continui supporti di informazioni e la misurazione periodica delle performance ad intervalli

temporali non troppo lunghi, in questo modo la vita continuativa dell’impresa viene spezzata a

fini conos citivi in sezioni annuali. In termini tecnici, l'esercizio generale dell'impresa (insieme

di tutte le operazioni messe in atto dall'impresa lungo tutta la sua vita) viene scomposto in

esercizi parziali riferiti a certi periodi di tempo. L'esercizio generale è scomposto in più esercizi

annuali.

L'esercizio generale, gli esercizi particolari, l'esercizio annuale, i cicli di operazioni

L’esercizio è l’insieme delle operazioni messe in atto dall’impresa in un certo periodo di

tempo.

Esercizio generale: insieme di tutte le operazioni messe in atto durante l'intera vita dell'impresa .

Esercizi parziali annuali: scomposizione dell'esercizio generale

Periodo amministrativo: l’arco temporale scelto per delimitare l’esercizio parziale .

L’esigenza pratica di suddividere l’esercizio in periodi annuali si scontra con la sostanziale

continuità dei processi economici aziendali, quindi il flusso continuo della vita aziendale viene

spezzato artificiosamente e si creano valori comuni a più esercizi annuali, come le condizioni

produttive pluriennali e le rimanenze di esercizio.

I cicli di operazioni: Le operazioni d’impresa si svolgono secondo cicli temporali di breve,

medio e lungo periodo.

Le condizioni produttive pluriennali: gli impianti che un’impresa acquista in un certo periodo è

che produrranno la loro utilità per un certo numero di esercizi annuali successivi; la vita

economica di tale impianti attraversa un certo numero di periodi amministrativi.

Per costruire correttamente le tavole del reddito dei vari esercizi occorre ripartire il costo

complessivo sostenuto per l’impianto(prezzo di acquisto- ricavo realizzato con lo smobilizzo) tra

tutti gli esercizi; le quote di costo così calcolate si denominano quote di ammortamento.

Al termine di ogni periodo amministrativo tutte le imprese si trovano con produzioni in corso che

rappresentano una parte del valore della produzione realizzata nell’anno dall’impresa, ma che

non essendo ancora finite e vendute non appaiono tra i ricavi di vendita; queste produzioni in

corso alla fine di un periodo si denominano rimanenze finali. Le rimanenze finali sono,

contemporaneamente, le produzioni in corso con le quali si apre l’esercizio del periodo

amministrativo successivo, ma verranno denominate rimanenze iniziali.

Il principio di competenza

I problemi relativi al frazionamento di valori comuni a più esercizi e l’attribuzione di valori

risultanti all’uno o all’altro esercizio si risolvono applicando il principio di competenza. Esso è

un semplice principio di coerenza logica tra tutti i valori che compongono la tavola del reddito.

Richiede che nella tavola del reddito di un certo esercizio siano rappresentati:

• I valori di tutti e soltanto gli output prodotti dall’esercizio.

• Tutti e soltanto i valori degli input utilizzati e assorbiti per produrre tali risultati.

Tali valori sono positivi e negativi, sono i valori di competenza dell’esercizio.

I costi, i ricavi e i componenti positivi e negativi di reddito

Tavola del reddito: La tavola del reddito a tavola del reddito non è la tavola dei costi e dei ricavi;

la tavola del reddito è la tavola dei componenti positivi e dei componenti negativi di reddito.

Taluni componenti positivi di reddito sono ricavi, alcuni componenti negativi di reddito sono

costi.

Costo : il costo di un fattore produttivo è il prezzo pattuito per ottenerne la disponibilità. Il costo

di acquisto delle materie produttive è costo e componente negativo di reddito, invece il costo

di acquisto di un bene pluriennale è un costo, ma non un componente negativo di reddito di un

singolo esercizio annuale. La quota di ammortamento è invece un componente negativo di

reddito, ma non un costo, è una quota di un costo pluriennale.

I componenti positivi e negativi di reddito che non sono anche i costi e ricavi, nascono

essenzialmente per il fatto che, per rappresentare il reddito di un esercizio rispettando il

principio di competenza, occorre ripartire i costi e ricavi comuni a due o più esercizi.

Il reddito di esercizio, il risultato reddituale, l’utile e la perdita di esercizio

Il reddito di esercizio: è l’insieme di tutti i valori della tavola di reddito.

Il risultato reddituale: è uno dei valori della tavola del reddito , a seconda del suo segno si

denomina utile o perdita di esercizio. Il risultato reddituale è calcolato come valore residuale

pari alla differenza fra componenti positivi e negativi di reddito, ed è la rimunerazione di una

condizione di produzione(capitale di rischio) . In quanto tale appartiene alla stessa classe dei

componenti negativi di reddito, non ha però la natura di costo perché non è misurato da un

prezzo, e ha la peculiarità di poter assumere sia un valore positivo sia un valore negativo.

Il capitale di funzionamento

Il capitale di funzionamento è l’insieme dei valori delle attività, delle passività e del capitale

netto determinato al termine di ciascun periodo corrispondente all’esercizio e costruito in ipotesi

di continuità del funzionamento dell’impresa. Va distinto dal capitale economico e dal capitale di

liquidazione.

L'unitarietà del sistema dei valori di bilancio

Il bilancio di esercizio è un sistema unitario di valori, tra i quali si distinguono due sottosistemi

di valori tra loro complementari e correlati sul piano numerico, cioè il reddito di esercizio e il

capitale di funzionamento.

Capitale netto di fine anno - capitale netto di inizio anno =

risultato reddituale dell’esercizio

= componenti positivi di reddito – componenti negativi di reddito

7.1 L'analisi dell'economicità e il capitale economico

7.1.1 Le sintesi di bilancio e gli equilibri delle aziende di produzione

Le sintesi di bilancio come mezzi per la verifica degli equilibri di azienda

Le sintesi di bilancio sono necessarie per apprezzare i diversi equilibri che stanno a fondamento

dell'economicità. La riclassificazione dei valori di bilancio consente di mettere in evidenza

quantità e relazioni che possono aiutare a formulare in modo più immediato giudizi sui diversi

equilibri aziendali.

Le due sintesi di bilancio (sintesi del reddito e sintesi del capitale di funzionamento) formano il

sistema di bilancio o bilancio di esercizio , strumento conoscitivo e supporto informativo

periodico obbligatorio che consente di ricavare un giudizio concernente la capacità dell’azienda

di rispettare il principio di economicità anche nel futuro. È un giudizio che si fonda su quanto

l’azienda ha finora realizzato e le sintesi di bilancio fanno riferimento ad un periodo trascorso.

I valori di bilancio contengono indicazioni per valure le condizioni di economicità futura e in

particolare dalla sintesi di capitale, che è un equilibrio strutturale che esprime un momento di

stasi di una dinamica in corso e che esercita i suoi effetti sulla gestione reddituale e monetaria

degli esercizi futuri, si possono trarre degli elementi di giudizio sulla situazione patrimoniale

dell'azienda al momento della chiusura dell'esercizio.

La riclassificazione della sintesi di bilancio(riesposizione dei valori in esse contenuti in modo

diverso con l

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A.A. 2017-2018
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sofiabbuzzoni di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università "Carlo Cattaneo" (LIUC) o del prof Reboa Marco.