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DINAMICA DELLE STRUTTURE

Polimi - Prof Perotti

SCRITTURA DELLE EQUAZIONI DEL MOTO PER SISTEMI DINAMICI LINEARI, DISCRETIZZATI

IL PROBLEMA DELLA DISCRETIZZAZIONE

Cosa significa modellare un problema di un corpo soggetto ad azioni dinamiche? Lo scopo è un corpo immerso in un moto fluido - come posso schematizzarlo?

Il comportamento reale è impossibile avere la perfetta soluzione. Si può procedere ad individuare modelli in modo da descrivere sulla base di ipotesi semplificative i criteri e equazioni legati al problema. Ma cosa è necessario modellare?!

  1. AZIONI AGENTI: carichi, perturbazioni, eccitazioni Sono indipendenti dalla struttura → individuate grandezze fisiche più adatte Per esempio: vento → velocità terremoti → accelerazione del suolo

La tipologia di azione che ne può interagire con la struttura; cioè per esempio il carico del resto di una struttura produce un effetto diverso rispetto allo stesso applicato a una struttura tozza.

  1. Individuare modello lineari da usare nelle equazioni del moto → via più semplice Le azioni possono essere statiche o dinamiche possono dinamiche ma ridotte ad un carico statico equivalente per eliminare la complessa interazione del tempo nel problema.
  1. TEORIA STRUTTURALE: per esempio usando la TM di Eulero-Bernoulli, per le travi → ha de piccoli spostamenti/rotazioni, time slaved e contusa con proprio asse; (++) trascurare contributo rigidezza del taglio ecc., in base al modello strutturale scelto.

3) MATERIALI : anche la scelta dei modelli semplici per il materiale semplifica la tipologia di risposta ottenuta. Nella nostra analisi possiamo usare le seguenti ipotesi:

a) MATERIALE ELASTICO OMOGENEO (LINEARE E ISOTROPO), DEFINITO EQUAZIONE COSTRUTTIVA:

Quella si può considerare sostituita da uno schema che può variare lungo la campata, con funzione I (x)

4) VINCERE : anche una rozza semplificazione che tiene in considerazione la risposta strutturale sia interna che esterna.

Essa permette una statica che dinamica

Doc.R

Il rapporto tra comportamento statico e dinamico è molto più sensibile alle approssimazioni in termini di regole che governano il comportamento generale.

Parete??

  • Comp. Statico si hanno soltanto carichi esterni
  • Nel caso dinamico si introducono le forze d'inerzia

STABILITÀ STATICO DINAMICO DATI + VINCOLI

Massima del modello dinamico

5) FORZE D'INERZIA dipendono dalla massa del sistema = costante nel tempo, g(t) = β A(s)

= MASSA MATERIALI

Ma: SE OGNI MODELLO CONSIDERATO È LINEARE -> VALE IL PRINCIPIO DI SOVRAPPOSIZIONE

SCRITTURA EQZ. DEL MOTO PER SISTEMI AD n GDL NON STORZATI

Tramite i metodi di discretizzazione, ellencati precedentemente, è stato portato ridurre il problema ad una EDO con un NUMERO FINITO di n GDL. Ma come si ottengono le EQZ del moto per ognuno di essi gdl?? → EQZ di LAGRANGE

Essi consentono di descrivere il moto di QUALSIASI SISTEMA dotato di VINCOLI OLI, OLOMICI. Conoscendo le coordinate qn(t) dette derano muove valari nulla nell’intorno della configurazione di equilibrio.

  • d/dt (∂L/∂qk) - ∂L/∂qk = Qk
con L = T – V = lagrangiana con T = EN. CINETICA con V = EN. POT. TOTALE con qH = qH(t) con Qk F CONP. GENERALIZZATE ΣW = Σk=1 Qk δqH = DEL LAVARO DEI GRAVITI ESTERNI DINAUTICI = LAVORO VIZIATO

SISTEMA CONSERVATIVO

Si procede a calcolure in funzione di qi, q̇ e le carie forz energetiche che intervene nell’ego. di Lagrange.

APPROCCIO CON FUNZIONI DI FORMA @

ENERGIA CINETICA: manco distruttile lungo la luce della torre tragge è in una configurazione equilibrata

  • T = 1/2 ∫0l ρ0(x) Ṁ(x, t)2 dx con y(t) = dnedovento = limovo della
  • torre con Ṁ(x, t) = ΣE1 yk(t) q̇H(t) del mobello precedote @

dato de q2 eboustatto denote sono due alienot ?

  • T = 1/2 ∫0l ΣK1 Φk γψ k Φσ . Φ5 (t) āk (t) . Φ15 (t) e dai (..).
  • 1/2 Σκ Σζ01 Φk (x) yk (x) Φy ,x dx . Φi(t) 9j(t)

in modo le : Mkk = MρK → m(n, h) = SIMMETRICA

dla in natenzone metatzie per passu ricetta:

T = 1/2 Σn Ch mjH(t)

TE DEFINITA POSITIVA SEMPRE PER OGNI ALT0 DI M0T0 → m ≥ 0 suipe

Effetto della presenza di carichi statici nello studio del moto

La prima nozione da definire è che i carichi statici non influenzano le vibrazioni indotte dai carichi dinamici ma danno effetti diversi.

Il contributo dei carichi statici rientra nella valutazione dell'energia potenziale totale, quindi risiede nel sistema di equazioni del moto.

V(g) = V0 + δV + δ2 V + ...

con δi = variazioni di ordine i del potenziale

Carichi statici conservativi

Consideriamo δ2V variabile, secondo consente di capire la variabilità dell'energia potenziale percepita dal sistema durante il passaggio dalla configurazione di equilibrio a quella configurazione determinata in x(t).

Definiamo V(g) = - lavoro dei carichi statici esterni

V(g0) = -P(l-u) = -P

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
188 pagine
8 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/08 Scienza delle costruzioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher dferrari93 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Dynamics of Structures e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Perotti Federico.