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1. EQUAZIONI DEL MOTO PER SISTEMI DINAMICI LINEARI DISCRETI

PROBLEMA DELLA DISCRETIZZAZIONE DEI MEZZI CONTINUI

L'oggetto della dinamica delle strutture è lo studio delle vibrazioni che si verificano nei sistemi strutturali per effetto di eccitazioni di varia natura. Questi sistemi deformabili sono continui: infatti, l'inerzia e la deformabilità dei materiali sono distribuite con continuità negli elementi che compongono la struttura.

Studiare questo tipo di problemi richiederebbe l'introduzione di un numero infinito di coordinate libere ovvero nel calcolare la risposta strutturale per mezzo di eq. a derivate parziali.

  • Studio delle oscillazioni di una mensola soggetta all'azione di una forza trasversale distribuita f(x,t)

hp:

  • piccole oscillazioni nell'intorno di C0;
  • comportamento elastico-lineare;
  • sezione simmetrica rispetto a l;1;
  • inerzia rotazionale trascurata;
  • deformaz. assiali e a taglio trascurabili

Per scrivere l'equazione del moto consideriamo dapprima l'applicazione di un carico statico distribuito p(x), la relazione che lega la deformata al carico p(x) è:

Quando il principio di D'Alembert si sostituisce a p(x) la somma dell'azione dinamica f(x,t) e della forza d'inerzia per unità lunghezza:

(τ) ∂2[EJ(x)∂V(x,t) / ∂x2] = f(x,t) - γ(x)∂2V(x,t) / ∂t2 (equilibrio dinamico)

con γ(x)=densità lineare, E=modulo di Young e J(x)=momento d'inerzia

Per risolvere l'equazione occorre specificare le condizioni al contorno, specificando lo spostamento e la rotazione dei vincoli. Le condizioni dinamiche per l'atto al noto iniziale, per la trave, si ha:

{V(t0,x) = χ(x)

∂V(t0,x) = λ(x); t0 > 0

Il problema di questa formulazione è che l'equilibrio dinamico sopra è difficile da risolvere, pertanto è necessario un approccio numerico per arrivare alla soluzione. In generale si introduce il problema della discretizzazione dei continui.

DISCRETIZZAZIONE

Processo nel quale si passa da un problema avente infinite funzioni incognite ad un problema di numero finito, da discretizzazione per cui è applicato solamente allo spazio x.

V(x,t) → g1(t),...,gn(t)

L'equazione dell'energia cinetica, tenendo conto delle funzioni di forma, diventa:

T = 1/2 k=1m Σ j=1m Σ 0l ψk(x)ψj(x) ḡj(t) ḋk(t) ḋẍ(x) dx

dove Zj è dato dal quadrato di ḋ²(x,t).

Dato che le coordinate lagrangiane sono funzioni solo del tempo, e considerando la linearità dell'operatore integrale e sommatoria, si ha:

T = 1/2 k=1m Σ j=1m Σ 0l ψk(x)ψj(x) ḋ(x) dx - ḋk(t) ḋj(t)

Dato che ψk e ψj sono note l'integrale è un valore che può essere calcolato e viene indicato con Mk,j, per cui:

T = 1/2 k=1m Σ j=1m Σ Mκ,χk(t) ḋj(t)

che è una forma quadratica nelle incognite ḋk e ḋj. Usando la notazione matriciale si ottiene:

T = 1/2 ḋT M ḋ (energia cinetica)

  • dove:
    • M = matrice dei coefficienti = matrice d'inerzia

Va = 0 poiché in una configurazione di equilibrio (a) l'energia potenziale nell'intorno di Co è stazionaria per cui la sua derivata prima (U') non può che essere nulla.

Vb c'è il termine di secondo ordine che viene considerato :

V@ = 2V/∂qi∂qj avol V2 |q=qo = Kij

NOTA! Se si vuole che l' EQUILIBRIO SIA STABILE all Co l'energia potenziale V deve essere SEMPRE POSITIVA

EQUAZIONI DEL MOTO

Una volta determinate le espressioni di T e V l'equazione del moto :

dL/dt ∂q̇k - ∂L / ∂qk = Qk, k=1, 2, ..., n (S)

comes: d (T - V) / dt ∂q̇k - ∂(T - V) / ∂qk = Qk, k = 1, 2, ..., n

dove :

  • {T - ½ q̇T W q̇ = T (q̇)
  • V = ½ qT k q = V (q)

per cui :

  • { ∂L / ∂q̇k = ∂(T - V)/∂q̇k = ∂T / ∂q̇k
  • ∂V/∂q̇k = 0
  • ∂T / ∂q̇k
  • { ∂L / ∂qk = 2(T - V) / 2 ∂T / ∂qk - ∂V / ∂qk
  • - ∂V / ∂qk (H)

Dunque V(N) è sicuramente una quantità non nulla ma, nell’analisi,

di aurta non viene considerata in quanto racchiusa in un termine VI

che è nullo.

b) Consideriamo un carico concentrato P verticale applicato in sommità

Per effetto di P, la trave tende ad abbassarsi

di una quantità u = l - x̄

Per determinare lo spostamento consideriamo un

arcuo infinitesimo di trave dx

localmente, la trave, per effetto di P, subisce una rotazione Nt per cui si ha:

dx̄ = dx cos Nt

Integrando questa quantità su tutte la lunghezza l si ha

x̄ = ∫0l dx̄ = ∫0l cos Nt dx

e dato che Nt (nell’ hp di piccoli rotazioni) è molto piccolo si può

scrive cos Nt ~ 1 - Nt 2/2 da cui lo SPOSTAMENTO u è dato:

u = l - ∫0l [1 - Nt 2/2] dx = 1/2 ∫0l Nt 2 dx

Applicando ora la definizione di ENERGIA POTENZIALE:

V(P) = -W(P) = -Pu = -P/l ∫0l (Nt 2 (x,t) dx

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Grazie all’ip di piccole oscillazioni si può esprimere zr come funzione lineare delle coordinate lagrangiane q1(t),..., qu(t) del sistema:

zr = zr0 + ∑zr(q1(t),..., qu(t))

Può determinare la velocità żr si può usare la regola delle catene:

żr = ∑i=1n ∂zr / ∂qii      (°°)    ∂ż / ∂t = ∂z / ∂q · dq / dt

e analogamente, per la variazione δzr:

δzr = ∑j=1u ∂zr / ∂qj δqj     ($)

Sostituendo tali valori nella δWD(t) si ha:

δWD = -∑r=1s cri=1n ∂zr / ∂qii · ∑j=1u ∂zr / ∂qj δqj = -∑r=1si=1n ∑ ∂zr / ∂qi ∂zr / ∂qj cri δqj

Dato che zr = zr(qi,..., qn) è una funzione lineare (°°) e ($) sono valori costanti. Inoltre cr è un numero per cui si può introdurre il COEFFICIENTE caj:

cij = ∑r=1s cr ∂zr / ∂qi ∂zr / ∂qj    (∆)

Per cui il LAVORO VIRTUALE δWD si forma mutabile diventa

δWD = -δqt ċ q̇

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Publisher
A.A. 2020-2021
298 pagine
1 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/08 Scienza delle costruzioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Elebi1 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Dynamics of structures e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Perotti Federico.