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Il principio di attribuzione delle competenze in ambito UE

Le Istituzioni dell'Unione europea (UE) esercitano le loro competenze in base al principio di attribuzione. Ai sensi di tale principio l'UE agisce soltanto nei limiti delle competenze che le sono espressamente conferite dai paesi membri nei Trattati al fine di raggiungere gli obiettivi ivi contenuti. Le competenze non attribuite all'Unione nei trattati restano di prerogativa dei paesi dell'UE.

Il trattato di Lisbona chiarisce la ripartizione delle competenze fra l'Unione e i paesi dell'UE, conferendo maggiore organicità alla materia. Tali competenze si dividono secondo gli artt. 2 ss TFUE in tre grandi categorie:

  1. Competenze esclusive;
  2. Competenze concorrenti;
  3. Competenze per azioni di sostegno.

La funzione di controllo del Parlamento Europeo

Il Parlamento esercita il controllo democratico su tutte le altre istituzioni dell'UE in diversi modi. Prima di tutto, quando deve essere

nominata una nuova Commissione, tutti i potenziali nuovi membri e il presidente della Commissione (designati dagli Stati membri) vengono esaminati, nel corso di un colloquio, dal Parlamento. Infatti, essi non possono essere nominati senza l'approvazione del Parlamento. In secondo luogo, la Commissione è responsabile politicamente dinanzi al Parlamento che può votare contro di essa una "mozione di censura" che comporta le sue dimissioni collettive. Più in generale, il controllo parlamentare si esercita attraverso l'esame regolare delle relazioni che la Commissione sottopone al Parlamento (relazione generale, relazione sull'esecuzione del bilancio, relazione sull'applicazione del diritto comunitario, ecc...). Inoltre, i deputati formulano regolarmente alla Commissione interrogazioni scritte e orali. I membri della Commissione assistono alle sessioni plenarie del Parlamento e alle riunioni delle commissioni parlamentari e ciò consente di

mantenere un dialogo continuo tra le due istituzioni. Il controllo parlamentare si esercita anche sul Consiglio: gli eurodeputati sottopongono regolarmente interrogazioni scritte o orali e il presidente del Consiglio assiste alle sessioni plenarie e partecipa ai più importanti dibattiti.

Il Parlamento collabora strettamente con il Consiglio in alcuni settori come la politica estera e di sicurezza comune e la cooperazione giudiziaria nonché in talune questioni di interesse comune come le politiche d'asilo e di immigrazione, la lotta contro la tossicodipendenza, le frodi e la criminalità internazionale, temi sui quali il Parlamento viene tenuto regolarmente informato dalla Presidenza del Consiglio dell'Unione.

Il Parlamento esercita il controllo democratico anche esaminando le petizioni presentate dai cittadini e costituendo una commissione temporanea di inchiesta.

Infine, il Parlamento apporta il suo contributo a tutti i vertici dell'UE (le riunioni del Consiglio europeo).

All'apertura di ciascun vertice, il presidente del Parlamento è invitato a esprimere le idee e le preoccupazioni del Parlamento su temi chiave e problemi all'ordine del giorno del Consiglio europeo.
  1. Principio di sussidiarietà
Il principio è ora ripreso nel Trattato di Lisbona, ma con un chiaro significato restrittivo, ossia è configurato più come limite all'ampliamento delle competenze dell'Unione che come principio generale sulla cui base legittimarne l'espansione. L'art.5, par.3, TUE recita: "in virtù del principio di sussidiarietà, nei settori che non sono di esclusiva competenza, l'Unione interviene soltanto se in quanto gli obiettivi dell'azione prevista non possono essere conseguiti in misura sufficiente dagli Stati membri, né a livello centrale né a livello regionale e locale, ma possono essere conseguiti meglio a livello di Unione". Occorre dimostrare che.

L'azione dell'Unione realizza meglio le finalità, ma anche che gli Stati membri non siano in grado di farlo al loro livello. Il principio di sussidiarietà, incluso tra i principi generali, rappresenta il criterio fondamentale per regolare la ripartizione dell'esercizio delle competenze fra Unione.

4) Principio di Proporzionalità

L'azione dell'UE secondo questo principio non va oltre quanto necessario per il raggiungimento degli obiettivi posti dal trattato. Il principio è codificato nell'art.5 par.2 del TUE. Esso opera in tutti i settori di sua competenza, anche quando esclusiva. Regola il grado di intensità, la natura dell'azione e la scelta delle misure di intervento. Anche questo principio si pone dunque come un limite all'esercizio dei poteri dell'Unione. Il principio di proporzionalità ha un campo più vasto del principio di sussidiarietà: esso viene in considerazione di un atto.

già emanato, anche quando relativo a materia di competenza esclusiva e ha lo scopo di valutare la sua adeguatezza e consentire il controllo di conformità con gli obiettivi del trattato. Anche la scelta del tipo di atto di adottare deve rispondere al principio di proporzionalità: ciò comporta, ad esempio, che se l'unione può scegliere tra diversi mezzi di azione nell'esercizio di una sua competenza, dovrà seguire quello che lascia maggiore libertà agli stati e ai singoli (preferendo ad esempio lo strumento delle direttive che quello dei regolamenti) e che la disciplina vincolante emanata non si traduca in un eccesso di regolamentazione. 5) La Commissione La Commissione si può considerare come il motore del processo dell'integrazione europea e il garante degli interessi dell'Unione. Si tratta, infatti, di una istituzione "polivalente", che svolge funzioni diverse, ma tutte essenziali ai fini del

Il corretto andamento delle procedure normative e decisionali in seno alla UE è regolato da diverse disposizioni. Il numero dei componenti della Commissione Europea ha subito nel tempo diverse variazioni. Attualmente la Commissione conta 28 componenti in tutto, uno per ogni stato membro, incluso il presidente. Il Vicepresidente di diritto è l'Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ma il presidente può nominare anche ulteriori vicepresidenti.

A tutela dell'indipendenza della commissione, è prevista un'incompatibilità assoluta con ogni altra carica o funzione sia in ambito nazionale, sia internazionale. Inoltre, i commissari per il periodo del loro mandato non possono svolgere attività di natura professionale. Durano in carica 5 anni e il loro mandato è rinnovabile. In caso di morte, dimissioni volontarie o di ufficio, la sostituzione avviene con le stesse modalità previste per la nomina.

Le competenze spettanti alla commissione sono strutturate e ripartite fra

I vari membri dal Presidente il quale è legittimato a modificarle nel corso del suo mandato, con l'unica eccezione per l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza, le cui competenze sono riconosciute direttamente dal Trattati. La Commissione è organizzata in 32 direzioni generali e in 11 servizi, oltre a una serie di agenzie e organi decentrati. Le attribuzioni della commissione si possono suddividere in funzioni normative, esecutive e di controllo; in oltre ha funzioni di rappresentanza. Alla Commissione spetta anzitutto un ruolo fondamentale di impulso nell'ambito dell'attività legislativa propria dell'UE.

6) Consiglio Europeo

Il Consiglio europeo è un organo che si riunisce periodicamente per esaminare le principali problematiche del processo di integrazione europea. Con il Trattato di Lisbona, è una delle istituzioni dell'Unione (Artt. 13,15 TUE). Il Consiglio europeo è chiamato a pronunciarsi e a

deliberare da numerose norme dei Trattati in tutte le materie e politiche da essi contemplate (tuttavia esso non può esercitare funzioni legislative). Le sue funzioni e i suoi poteri sono particolarmente estesi in materia di politica estera e di sicurezza comune. "Esso dà all'Unione gli impulsi necessari al suo sviluppo e ne definisce gli orientamenti e le priorità generali." (Artt. Di cui sopra) È previsto che si riunisca due volte a semestre su convocazione del suo presidente. È composto, oltre che dai capi di Stato o di governo degli Stati membri, dal suo presidente e dal presidente della Commissione. Partecipa ai lavori anche l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Il presidente del Consiglio europeo è eletto dai soli Capi di Stato o di governo a maggioranza qualificata per 2 anni e mezzo (rinnovabile una sola volta). Esso presiede i lavori del Consiglio europeo, assicura la

loro preparazione e continuità. Sprovvisto dimandato nazionale, il presidente del Consiglio Europeo è un presidente a tempo pieno, come il presidente della Commissione, nonché con quella semestrale del Consiglio.

Il Consiglio europeo si pronuncia ancora per (Art.15 TUE), cioè secondo una tecnica usata per l'adozione di atti da parte di un organo internazionale intergovernativo classico, tuttavia sono previsti casi in cui esso delibera all'unanimità oppure a maggioranza semplice. Esso decide a maggioranza qualificata nelle ipotesi previste dai Trattati. Viene attribuito al Consiglio europeo il potere di adottare all'unanimità varie decisioni (composizione del Parlamento europeo, sistema di rotazione dei membri della Commissione, recesso di uno Stato membro ecc). Gli atti che esso adotta sono soggetti a un controllo di legittimità da parte della Corte di Giustizia quando sono destinati a produrre effetti nei confronti di

terzi.7) IL Consiglio In base all'art. 237 del TFUE, Il Consiglio è un organo tipicamente intergovernativo composto da rappresentanti degli Stati membri ed è quindi diretta espressione dei loro interessi a livello di Unione europea. Il Consiglio è investito della funzione legislativa generale, che esercita congiuntamente con il Parlamento europeo, mediante l'adozione di: regolamenti, direttive, decisioni, ed esercita la funzione di bilancio. Inoltre ha il compito di assicurare la definizione e il coordinamento delle politiche generali alle condizioni stabilite nei trattati. Il Consiglio svolge una importante funzione in tema di relazioni esterne all'Unione. Spetta infatti ad esso la conclusione degli accordi con Stati terzi precedentemente negoziati dalla Commissione. L'ultima competenza riguarda il controllo, sia pure indiretto, che può esercitare sul rispetto dei Trattati e degli atti dell'Unione da parte degli Stati membri e degli

altri destinatari degli atti stessi, in quanto ha la competenza generale a promuovere i

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
25 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/14 Diritto dell'unione europea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Emils88 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'Unione Europea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Niccolò Cusano di Roma o del prof Carchidi Claudia.