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L’imprenditore Keen è il primo a dare visibilità a una serie di critiche. IEgli critica il fatto, che il web 2.0 ha

permesso a persone, che non hanno competenze specifiche, di improvvisarsi come produttori culturali

(youtube, wikipedia), con grande scarsità del prodotto finale. Keen usa la metafora di un branco di

scimmie seducenti, che grazie alla democraticità dei media scrivono su tante tastiere producendo un

testo che potrebbe competere con forme culturali tradizionali (es capolavoro letterario).

Il secondo autore da prendere in considerazione è Marco Metitieri. Egli ha notato che la forma ideologica

che sta prendendo Internet è quella del blogging, ovvero l’utilizzo dei blog come sostituti di riviste o

giornali specifici per informarsi. Metitieri utilizza la metafora dei lemming, piccoli roditori, che seguono un

capogruppo e si gettano negli strapiombi in una sorta di suicidio collettivo di massa.

L’ultima teoria è quella espressa da Lanier, esponente della tecnologia virtuale, il quale critica il software.

Lanier critica la presunzione della nuova cultura volta a voler sostituire qualsiasi esperienza reale con la

digitalizzazione. Inoltre critica la cultura open, ovvero quel tipo di cultura che ritiene economicamente

sostenibile ed eticamente legittimo consumare e produrre contenuti senza riconoscere il merito a chi ha

prodotto contenuti originali, mettendo sullo stesso piano produzione originale, distribuzione

professionale, remix, mashup, file sharing. In sostanza la metafora che usa è quella di un alveare, per

cui la conoscenza collettiva è messa in primo piano rispetto all’individualità.

- Costumer journey

Prima di definire cosa sia il customer Journey bisogna introdurre il concetto di Personas.

Attraverso analisi sul campo, considerando le fasce di persone a cui si vuole rivolgere l'azienda,

vengono definite le Personas. Gli identikit servono a capire quali sono le esigenze, al di là del

prodotto, che andremo a soddisfare con la nostra strategia e i luoghi digitali in cui interagire più

efficacemente con la nostra

audience. Per ognuna di queste Personas dovremo indicare quali sono le stringhe di parole chiave

con cui potrebbe cercare il nostro prodotto. E’ inoltre fondamentale per il proseguimento della

strategia, dare un volto e un nome reale a queste personas.

È necessario, poi, ricostruire il percorso digitale delle Personas a cui ci rivolgiamo. Come primo

passo, proviamo a immaginare quali siti di informazione frequentano: attraverso una serie di ricerche

su Google, utilizzando combinazioni di parole chiave che presumibilmente possono essere utilizzate

dalle nostre Personas per soddisfare i loro bisogni in termini di acquisti e informazioni, riusciamo a

individuare una serie di luoghi che vengono abitualmente frequentati. Purtroppo, per ragioni di

budget, non possiamo utilizzare strumenti sofisticati di ricerca e analisi del target online, e ci

basiamo quindi su un brainstorming, utilizzando tool gratuiti come quelli che Google mette a

disposizione, cercando di interiorizzare il più possibile gli identikit che abbiamo delineato, cioè

cercando di interpretare il percorso online nei loro panni.

- Consumosfera

L’uomo contemporaneo è agito dal consumo e non dalla produzione, questo vuol dire che per capire i

suoi comportamenti non si osserveranno più i luoghi di produzione ma bensì i luoghi di consumo: i mall, i

centri commerciali, le vie dello shopping, le vetrine… Tutto ciò, viene definito consumosfera. Il concetto

di consumosfera nasce con Hine, ma è plasmato sul concetto della semiosfera di Lotman. Il sociologo

insiste sulla necessità di non suddividere il fatto nelle sue parti, ma di immergere ciascuna parte

dell’analisi in un continuum. Questo continuum che rende possibile la vita sociale, la relazione tra le

persone e i processi di comunicazione. La consumosfera quindi è un continuum, entro il quale si

compiono tutti gli atti di consumo, questo producono significati che rimpolpano il sistema di senso, il

quale senza nuovi atti di consumo si esaurirebbe. Il significato è dato dal processo di traduzione di ciò

che consumo non è e lo trasforma in consumo La consumosfera agisce per fagocitazione, vale a dire

tramite il continuo accaparrarsi semiotico di quello che gli sta realmente e culturalmente intorno. In

questo processo di acquisto sta il significato della consumosfera. All’interno della semiosfera esistono

due distinte tipologie culturali:

- Cultura grammaticalizzata, più lenta a evolvere e restia a grandi cambiamenti.

- Cultura testualizzata, rapida nell’accettare e consumare i cambiamenti.

La società contemporanea è una società di testi, che tiene in considerazione più l’espressione che il

contenuto. Dunque, la tipologia culturale della consumosfera riguarda una società liquida (Bauman),

sempre pronta a nuove forme e nuove identità.

All’interno della consumosfera troviamo tre tipi di spazio:

- Spazio reale, permette di mettere in pratica i nostri pensieri o idee.

- Spazio interno, i nostri pensieri o riflessioni.

- Spazio virtuale, prodotto della digitalizzazione del mondo e delle conoscenze.

- Piano operativo di marketing digitale

II marketing e la comunicazione digitali sono a tutti gli effetti delle leve del marketing e come tali

concorrono a far raggiungere all’azienda gli obiettivi per cui ogni giorno è attiva. Le aziende tengono

sempre più conto del digitale poiché permette di entrare in relazione, co-creare, ascoltare e raccogliere

feedback spontanei, vendere o rispondere ai bisogni informativi e soprattutto comunicare e entrare in

contatto con le persone.

Una strategia di marketing digitale attraversa diverse fasi:

- Analisi: valutare lo scenario competitivo, valutare gli attuali clienti e i potenziali entranti, eventuali

ricerche di mercato e controllare gli attuali asset digitali dell’azienda.

- Definizione puntuale della strategia: La fase di analisi ci ha dato una linea guida per capire dove

migliorare, valutare gli strumenti di dital marketing da attivare e dividere il lavoro.

- Piano operativo e azione: Si passa all’azione con davanti il documento che contiene la strategia e il

piano operativo

- Misurazione: Si possono fare diverse misurazioni, un esempio è capire come il cliente arriva al sito,

quale è la pagina più visitata, quale il prodotto più venduto… Questa fase ci permettere di

raccogliere innumerevoli dati, da analizzare e prendere come ulteriore spunto.

- Miglioramento continuo: Basandomi sui dai raccolti ho l’opportunità di replicare le iniziative di

successo e di non ripetere quelle poco efficaci o costose.

Questo processo è ciclico e continuo, si applica può applicare sia ad un piano annuale che a una piccola

campagna.

- Lusso e consumo: legame

Per capire il legame tra lusso e consumo dobbiamo scomodare Aristotele, il quale intendeva il lusso

come magnificenza, la virtù della grande spesa, sì ingente, ma soprattutto appropriata alla circostanza.

Aristotele legava il lusso al bello, all’estetica, al buon gusto oltre che alla disponibilità economica. Oggi il

termine lusso sembra aver mantenuto il legame con l’estetica, oltre che con l’economia, ma si è

discostato rispetto all’accezione positiva che possedeva presso gli antichi greci.

Il lusso, sia pubblico che privato è stato sempre presente nel corso della storia.

Lusso pubblico: i villaggi e in seguito le città hanno da sempre cercato di abbellire, non solo per ragioni

funzionali, le strade le piazze; si stratta di un lusso relativo alla ricchezza e alla tecnologia prodotta dalle

società.

Il turismo si è sviluppato grazie alla ricerca del lusso pubblico, finalizzato ad abbellire insediamenti e

panorami urbani e a realizzare monumenti, piazze e strade.

Lusso privato: ciò che rende piacevole la vita. Manifestazioni di lusso privato possono essere: dedicare

del tempo a sè stessi, leggere un libro, gustare pietanze prelibate…

Il problema del lusso privato sono gli sprechi, l’inutilità, eccessi di spesa, distorsioni dei fini per cui

l’attenzione verso il lusso supera l’attenzione per gli uomini.

Il sociologo Sombart, proprio a tal proposito, parla di:

Lusso qualitativo, ovvero consumo di beni tipico delle classi superiori, può dar luogo ad oggetti eleganti

e gradevoli esteticamente.

Lusso quantitativo, spreco, non necessariamente risulta raffinato.

Inoltre, Sombart mette in relazione lusso-necessario, dove per necessario si intende quanto serve a un

individuo o una società.

Perché abbiamo bisogno del lusso?

Secondo Lipovesky, il lusso svolge una funzione de-tesaurizzante:

Nelle società primitive la spesa e lo spreco erano finalizzate a ripristinare situazioni di parità e

uguaglianza, era presente l’economia del dono, ogni dono doveva essere superiore al dono ricevuto.

L’economia del dono crea legami e unioni, non solo tra gli uomini ma anche con l’aldilà, quindi il lusso

nasce da un intreccio di esigenze sociali e religiose/mitiche.

Altra funzione del lusso era quella di “rappresentanza”, ovvero il lusso è bisogno e risultato di una

sfida/lotta simbolica per l’affermazione dello status degli individui o clan.

- Olotopie

Prima di parlare delle olotopie dobbiamo introdurre il concetto di consumosfera e i suoi spazi. La

consumosfera è un termine coniato da Hine ed è l’evoluzione della semiosfera di Lotman, dove al segno

e al significato si aggiungono le pratiche di consumo. Queste, influenzano il consumatore non solo nel

momento dell’acquisto, bensì nella vita quotidiana come ad esempio anche nell’instaurazione di rapporti.

All’interno della consumosfera troviamo lo spazio interno, le riflessioni del consumatore, lo spazio

esterno, un esempio le vetrine e lo spazio virtuale che possono essere gli smartphone. Le olotopie sono

i punti di convergenza dei tre tipi di spazio della consumosfera e hanno una funzione sia di incantamento

sia di disincantamento. Le olotopie sono di tre tipi:

L’olotopia del primo tipo congiunge nello spazio esterno lo spazio interno e quello virtuale.

Secondo tipo avviene sullo spazio interno, dove confluiscono spazio esterno e spazio virtuale.

Terzo tipo avviene nello spazio virtuale, dove si congiungono spazio esterno e spazio interno.

- Differenze fra wiki,blog etc

I blog hanno inaugurato la stagione dei servizi web pensati per comunicare e per essere usati da un

pubblico ampio e diffuso. Sono interessanti, non solo per motivi relazionali ma anche perché hanno

inaugurato l’uso di tecnologie che sarebbero poi state utilizzate in tutti i servizi di web 2.0. Per blog si

intende un sito internet il quale contenuto è organizzato cronologicamente in post, con la

Dettagli
A.A. 2018-2019
6 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher riccardo.tirabasso di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Società delle reti e pratiche di consumo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) o del prof Ferraresi Mauro.