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9. IL GRUPPO AMMINISTRAZIONE PUBBLICA (GAP)
GRUPPO = “Unico soggetto economico nella diversità di soggetti giuridici”
BILANCIO CONSOLIDATO NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE – Premessa:
la redazione del bilancio consolidato consente alle amministrazioni di porre attenzione sul ruolo che tutti gli
enti/organismi/società partecipati direttamente o indirettamente dall'ente assumono non solo in termini di servizi offerti alla
collettività, ma anche in termini di supporto economico all'ente locale, con risultati che si auspica siano concreti e positivi.
Il bilancio consolidato deve essere composto da: conto economico, stato patrimoniale e dai relativi allegati.
Nel Gruppo amministrazione pubblica dovranno essere inseriti i soggetti appartenenti a 3 diversi macro insiemi:
1) gli organismi strumentali enti senza personalità giuridica, ma dotati di autonomia patrimoniale
(comunque titolari di soggettività giuridica che non hanno però un'individualità propria)
2) gli enti strumentali soggetti dotati di capacità giuridica e autonomia patrimoniale che possono acquisire la
classificazione di «controllati» se esiste almeno uno dei presupposti definiti nel primo comma, articolo 11 ter, del Dlgs
118/2011;
3) le società di capitali in ogni forma prevista dal codice civile, che secondo quanto disposto dall'articolo 11 – quater
e quinquies - del Dlgs 118/2011, può essere controllata o partecipata.
10. IL METODO INTEGRALE PER IL CONSOLIDAMENTO
Gli elementi patrimoniali ed economici dei bilanci delle aziende incluse nell’area del Comune siano sommati tra di
loro, ma occorre:
eliminare le operazioni infragruppo (crediti/debiti, ricavi/costi);
eliminare le partecipazioni nelle imprese oggetto di consolidamento, in contropartita delle corrispondenti
frazioni di PN.
Al momento dell’eliminazione della partecipazioni si possono verificare 2 situazioni:
a) Valore di iscrizione della partecipazione = alla relativa frazione di PN NO DIFFERENZA CONTABILE
b) Valore di iscrizione diverso alla corrispondente frazione di PN DIFFERENZA CONTABILE
Tale differenza contabile può essere:
DIFFERENZA NEGATIVA se il valore della partecipazione è < al corrispondente valore di PN
Essa può essere trattata:
a) Con l’iscrizione in una voce del PN di gruppo denominata Riserva di Consolidamento
b) Iscrizione in una voce denominata Fondo di Consolidamento per rischi ed oneri futuri --> quando
sia dovuta a previsione di risultati eco sfavorevoli
DIFFERENZA POSITIVA se il valore della partecipazione è > al corrispondente valore di PN
Essa può essere trattata:
a) Iscrizione alla voce dell’attivo Differenza da consolidamento
b) In detrazione della Riserva di consolidamento
11. IL METODO PROPORZIONALE PER IL CONSOLIDAMENTO
Gli elementi patrimoniali ed economici sono consolidati in bilancio in modo proporzionale alla quota di
partecipazione.
Ciò implica:
le attività e le passività, i componenti positivi e negativi della partecipata sono riportati pro-quota nel bilancio
di gruppo;
i valori derivanti dai rapporti infragruppo sono eliminati in proporzione alla percentuale partecipativa
detenuta;
la partecipazione viene elisa in contropartita della corrispondente frazione di PN
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12. IL PERIMETRO DI CONSOLIDAMENTO
Area di consolidamento insieme di aziende la cui attività è oggetto di informazione di gruppo.
CONTROLLO (Ipsas 6) è fondato su:
a) POTERE --> facoltà di governare le politiche di gestione finanziarie di un’altra entità economica
Condizioni di Potere:
azienda pubblica controlla, direttamente o indirettamente, la proprietà della maggioranza dei voti
dell’assemblea
azienda pubblica ha il potere, mediante finanziamento o grazie alla legislazione vigente, di nominare
o rimuovere la maggioranza dei membri dell’organo di governo dell’azienda
azienda pubblica ha il potere di influenzare la maggioranza dei voti nell’assemblea dell’azienda
azienda ha la maggioranza dei voti negli incontri del CdA
b) BENEFICIO --> capacità dell’entità economica controllante di ottenere benefici dell’attività svolta
dall’entità controllante.
Condizioni di Beneficio:
l’azienda pubblica ha il potere di sciogliere l’azienda e ottenere livelli significativi di benefici
3economici o ha la responsabilità per obbligazioni rilevanti
l’azienda pubblica ha il potere di ottenere distribuzioni di attività
COLLEGATA: è un’impresa nella quale la partecipante ha un’influenza notevole sulla partecipata (Ipsas7), ossia
quando
La partecipazione supera il 20% dei diritti di voto esercitabili;
La partecipante ha la rappresentanza nel CdA o altro organo equivalente;
Si verificano rilevanti operazioni tra la partecipante e la partecipata, compreso interscambio di personale
dirigente.
JOINT VENTURE: accordo con il quale due o più parti intraprendono un’attività economica sottoposta a controllo
congiunto(Ipsas8).
13. LE FASI DEL CONSOLIDAMENTO
1) Premessa al consolidamento
2) Area di consolidamento
3) Fase di consolidamento 3 metodi: a) Integrale
b) Patrimonio netto
c) Proporzionale
14. L’APPROCCIO ANTROPOLOGICO DELLA RAGIONERIA.
(Il motto della ragioneria, secondo L. Einaudi, è: “conoscere per decidere)
I 3 AMBITI PER DECIDERE SONO:
1) economico: riguarda i rapporti tra i proventi correnti e i costi correnti della gestione;
2) finanziario: riguarda i rapporti tra le entrate e le uscite;
3) patrimoniale: riguarda i rapporti tra le fonti e gli impieghi dell’ente esaminati sotto il profilo della loro
provenienza.
Ogni individuo ha dei BISOGNI da soddisfare; questi si dividono in:
privati (dei singoli cittadini) 12
pubblici (della collettività)
Questi bisogni vengono soddisfatti attraverso il principio di SUSSIDIARIETÀ: secondo questo principio i bisogni
devono essere appagati in prima battuta dall’istituzione pubblica o privata più vicina al cittadino e solo in un secondo
momento interverrebbero istituzioni di un livello superiore.
Queste istituzioni sono le aziende che, come descrive l’Economia aziendale, hanno come principale obiettivo il
soddisfacimento dei bisogni e possono essere di due tipologie:
pubbliche (istituzioni e no-profit pubbliche)
private (profit, ovvero le imprese, e no-profit private)
15. LA DISTINZIONE DELLE AZIENDE IN BASE AI PROCESSI DI ACCUMULAZ./DISTRIBUZIONE
DEL CAPITALE: Tipiche fonti e impieghi del capitale osservati secondo i principi dell’amministrazione
razionale e secondo quelli giuridici. Giustificazione dell’ordine scientifico d’importanza delle fonti e impieghi;
giustificazione della prevalenza degli impieghi per investimenti su quelli per rimborso debiti: la curva di
esperienza
Le diverse tipologie di aziende si differenziano in base alle modalità in cui avviene il processo di accumulazione e
distribuzione del capitale.
Principali differenze:
1) PATRIMONIO NETTO NEGLI ENTI NO PROFIT ci si riferisce ad un fondo di risorse complessivo,
che subisce gli eventuali incrementi e decrementi relativi alla gestione annuale, rivolto esclusivamente a
realizzare gli obiettivi dell’ente. Esso non rappresenta come per le imprese profit un punto di riferimento per
distribuire eventuali dividendi ai soci. Gli associati di un ente no profit non hanno nessun diritto a vedere
remunerato il proprio apporto e altrettanto non godono di alcun diritto relativo all’ottenimento di una quota
proveniente dalla liquidazione dell’ente o da un loro recesso.
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2) DIFFERENZE SULLA NATURA DEI RICAVI: ricavi di natura commerciale sono tipici delle aziende
rivolte al profitto, mentre l’ente no profit non svolge attività commerciale e quindi non genera ricavi
commerciali. Prof. PEVERARO
1. DESCRIVERE I CONCETTI BASE DELL’AMMINISTRAZIONE: EFFICIENZA, EFFICACIA,
ECONOMICITÀ.
Dagli anni ’90 in poi ci fu un vero e proprio cambiamento delle amministrazioni locali le quali introdussero nel loro
sistema la cultura manageriale e abbandonarono quella burocratica; questo fu il processo di “Aziendalizzazione”.
Questa evoluzione è stata resa possibile anche grazie all’introduzione dei concetti base dell’amministrazione:
1) EFFICIENZA:
è la capacità di un’organizzazione di realizzare la massima quantità di beni o servizi utilizzando la minima
quantità di risorse. Si distingue l’efficienza interna (che è riferita a rapporti tra risultati fisici di produzione e
quantità di fattori produttivi utilizzati) e l’efficienza esterna (originata dall’andamento dei prezzi dei fattori
che determineranno l’andamento dei costi, infatti acquisire fattori produttivi al più basso costo a parità di
qualità influenza l’efficienza negli enti locali dove le risorse sono limitate).
2) EFFICACIA:
è la capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati e, contemporaneamente, ottimizzare il grado di
soddisfazione degli utenti. È associata alla qualità, alla rapidità, accessibilità e affidabilità dei servizi. Negli
enti locali si misura in particolare l’efficacia gestionale e sociale. La prima è riferita al contesto interno
dell’ente ed è volta alla misura del grado di raggiungimento degli obiettivi definiti in fase di
programmazione, la seconda riguarda il rapporto dell’ente locale con l’ambiente esterno di riferimento e
misura la capacità di far fronte ai bisogni dei cittadini attraverso l’erogazione dei servizi.
3) ECONOMICITÀ:
si intende il conseguimento nel tempo dell’equilibrio tra costi e ricavi, costituisce il presupposto per
l’ottenimento del pareggio economico. Per raggiungere questo scopo ci si affida agli strumenti di controllo
adeguati individuando specifici indicatori utili per integrare le informazioni.
2. DESCRIVERE LE PRINCIPALI NOVITÀ APPORTATE dal D.LGS 118/2011.
Le principali novità apportate dal decreto sono state:
a) Armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli Enti locali.
Questa armonizzazione rientra nel processo di “Normalizzazione dei conti pubblici”.
Questo decreto è finalizzato a stabilire le regole da adottare per i principi contabili generali per Regioni,
province autonome ed Enti locali.
b) Affiancamento alla contabilità finanziaria ai soli fini conoscitivi, della contabilità economico-patrimoniale
c) Adeguamento degli Enti ai principi generali
d) Adozione di schemi di bilancio comuni ed art