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ECOMUSEI
tipo di museo di cui molto si discute, è una novità che parte dagli anni ’70 sulla scia di una nuova
museologia per lo più francese. Per ecomuseo si intende un’area che per ragioni naturalistiche,
architettoniche, storiche, acquisti una particolare rilevanza di memoria. Questi ecomusei seguono un
percorso espositivo particolare o quello museale o legato all’artigianato, è un distretto che include
zone abbastanza vaste, accomunate da un profilo culturale singolare. Una delle regioni che ha più
ecomusei in Italia è la Lombardia. Ci sono ecomusei votati alla valorizzazione di un prodotto
alimentare della zona ad esempio. È una tipologia di museo che ci sarebbe molto da discutere
perché c’è una definizione troppo larga e generica. In questo caso abbiamo l’ecomuseo
metropolitano a Nord di Milano. Che cosa caratterizza questo distretto? Il fatto di avere una storia
industriale molto forte, un’architettura civile di un certo tipo che va in qualche modo salvaguardato.
Questo tipo di ecomuseo vuole preservare e conservare luoghi meritevoli di diventare storia del
territorio. Si vedono cose molte diverse. Un museo che ha anche una varietà espositiva abbastanza
singolare, si va alle visite degli edifici industriali a dei luoghi chiusi dove vengono esposti oggetti
del tempo passato. È più vario di un museo normale perché gioca su modelli espositivi diversi.
L’ecomuseo per definizione ha testimonianze diverse su un territorio. Quello a Milano mostra anche
i rifugi anti aerei, quello della Breda è uno dei più grossi. È un luogo bersagliato dai
bombardamenti.
Esistono vari tentativi di fare un museo del lavoro ma ancora non esiste in Italia. Questo ecomuseo
di Milano, compensa un po' quest’assenza.
Esistono anche ecomusei la cui ragione di essere non è frutto di una forzatura congetturale ma
hanno una loro ratio, sono quelli legati al mondo antico e all’archeologia. In questo caso parlare di
ecomuseo non è una forzatura ma corrisponde ad un pezzo di storia. Come esempio possiamo
prendere l’ecomuseo degli etruschi stabilirono la loro civiltà nel Lazio, Toscana (una parte), un
po' di Emilia Romagna, una parte dell’Umbria, si sviluppano anche a sud oltre il Lazio come in una
parte della Campania. L’Etruria viene identificata con la Toscana e parte dell’Umbria. Qui si
alternano piani di lettura diversi come il reperto che viene conservato in uno spazio apposito ad altri
piani espositivo. Alcuni reperti vengono ritrovati casualmente.
CIMITERI MONUMENTALI
Negli ultimi anni, una decina di anni a questa parte, il re di puglia ha attirato l’attenzione di molti
operatori turistici. Dopo la 1GM in Italia e in Europa si attivano dei circuiti che sono costituiti da
famigliari e amici dei caduti che organizzano delle visite nei cimiteri monumentali. Si parla quindi
di reti famigliari che sono però attivate e agganciate a strutture organizzative che non sono
paragonabili al turismo attuale ma che forniscono strutture e mezzi lontane da questi parenti.
Durante la 1GM il tema della morte è molto presente. Durante la guerra viene dato eterno riposo ai
militari in cimiteri improvvisati. Subito dopo la guerra in Italia si cominciano a costruire grandi
cimiteri militari cioè dove riunire le salme sparse qua e là nella linea del fronte. Per le famiglie e gli
amici di ex combattenti far visita alla tomba del proprio congiunto è fondamentale. Le strutture che
lo fanno solitamente sono le associazioni degli ex combattenti che favoriscono il viaggio dei civili
in zone non sempre facilmente accessibili. Ci sono anche strutture più complesse come il Touring
Club cioè strutture che nascono con tutto un altro scopo ma che negli anni 20 si mettono a
disposizione per facilitare in qualche modo l’elaborazione del lutto. Quindi il turismo nei luoghi di
guerra non è una novità. In Italia gli anni del Fascismo il turismo di guerra raggiunge l’apice. Per
due fattori il primo motivo è che esiste ancora una generazione di vedove, orfani … che sentono la
necessità di visitare la tomba del proprio caduto. Un luogo della memoria dipende dal grado di
separazione che in qualche modo tiene insieme il luogo e le persone che lo visitano. Il secondo
elemento che favorisce questa forma di turismo è costituito dallo stesso regime fascista che affida
alla memoria della prima GM il centro della storia italiana. Soprattutto sul carattere della morte di
massa, ecco perché negli anni 20 e 30 il regime Fascista fa un’azione di bonifica sui cimiteri militari
(anche perché era una necessità di salute pubblica). Il fascismo fa molto di più e fa costruire grandi
sacrali militari che devono dare l’idea dell’imponenza, dello sforzo attraverso i grandi monumenti.
Re di Puglia è uno di questi cimiteri militari più grande in Italia se non in Europa, inaugurato nel
1938. È da notare che oltre la metà dei corpi qui sepolti non ha nomi né cognomi. Esiste una
percentuale molto alta di dispersi di guerra. Che cosa può indurre a ricostruire l’identità? In primo
luogo posso stabilire la nazionalità tramite la divisa che indossano, può fornire anche altri dettagli
come il corpo di appartenenza, la provenienza geografica ma sul nome e il cognome ci sono più
problemi perché non indossavano medagliette in metallo come nella 2GM, invece nella 1GM i
soldati avevano una piccola custodia con dentro un pezzo di carta con dentro le generalità del
soldato ma essendo di carta spesso deperivano. I militari spesso portavano addosso cartoline od
oggetti con sopra inciso il loro nome. Per le famiglie in lutto spesso c’è un lutto nel lutto per il fatto
di non avere una tomba su cui piangere una perdita. Il sacrario militare come Re di Puglia viene
incontro a queste esigenza, è un luogo di raccoglimento dove ricordare il proprio congiunto. Re di
Puglia è uno di quei luoghi per cui la fotografia non rende giustizia, ci si sente piccolissimi di fronte
a questo monumento che segue il pendio della collina per arrivare in alto dove ci sono 3 croci.
La tradizione di tumulare i soldati non è una novità perché in Europa si faceva già nel corso del 700
e 800. L’idea di dare una sepoltura patriottica è strettamente legata all’idea di identità nazionale, e
poi perché il soldato ottocentesco è un soldato di leva e che quindi è costretto a diventare militare e
quindi in caso di morte merita tutti gli onori possibili. Spesso a qualche anno di distanza dopo il
raggiungimento dell’unità d’Italia le tombe di questi patrioti sono diventati essi stessi monumenti.
Cimitero greco a Riccione: un piccola legione di greci che entra a far parte delle truppe alleate ma
che ha avuto a Riccione una presenza non da poco ed esiste questo cimitero di soldati greci. Perché
questi paesi una volta terminata la guerra non riporta indietro i loro caduti? È costoso il trasporto di
decine e centinaia di salme in patria.
Cimitero indiano a Forlì: gli indiani venivano spesso usati nello sminamento della bonifica del
terreno, missioni particolarmente difficili.
Anche i tedeschi sono in Italia, questo in virtù di un accordo fra l’Italia e la Germania ovest negli
anni 50. Ci sono stati comuni che non volevano saperne di concedere territori per farne cimiteri
tedeschi. Questo della Futa è il cimitero più grosso dei cimiteri tedeschi in Italia. Costruito ex novo
a metà degli anni 50 e raccoglie le salme di tedeschi che erano sparsi in vari cimiteri militari lungo
la Linea Gotica. È un luogo un po' sperduto sull’appennino toscano, c’è un’associazione che se ne
occupa non di volontari e dipende dalla cancelleria cioè dal governo centrale.
Cimitero di Pomezia: altra zona calda dei tanti fronti italiani. Cimitero tedesco. Il cimitero militare
tedesco spesso fornisce degli elementi di spiegazioni soprattutto per i tedeschi che si recheranno a
visitare i caduti.
Anche la vegetazione ha un significato nei cimiteri militari. Sono presenti salici, cipressi, pini
marittimi, alloro e quercia che alludono alla forza.
Cimiteri italiani all’estero: italiani non sono morti in Italia ma prevalentemente fuori dalla nazione.
Pensiamo agli italiani internati dal ‘43 in poi nei campi di concentramento, nelle fabbrica. Ce n’è
uno a Francoforte, El Alamein (Egitto) si trova in mezzo al deserto ed è un edificio molto
commemorativo, questa è stata una delle battaglie più dure in Nord Africa. Ce n’è un altro a Bligny
ma risale alla 1GM. In Polonia e qui ci sono italiani che hanno combattuto in Russia e raccoglie
corpi sia della 1 E 2 GM. In Ungheria che sono prevalentemente della 1GM.
I cimiteri monumentali sono inclusi nei tour turistici così come i cimiteri militari. Raccolgono un
numero di curiosi sempre più alto.
MUSEO DELLE CERE - Madame Tussaud
è un museo antico che nasce nel corso del 700 in alcune città europee con lo scopo di riprodurre
attraverso la tecnica della ceroplastica le fattezze di morti celebri. Uomini politici, condannati a
morte… il museo delle cere nasce come derivazione di quella tecnica di costruzione delle maschere
funebri che servivano per ricordare a futura memoria i lineamenti del personaggio illustre. In questo
contesto un passaggio degli anni della rivoluzione francese quando la Francia pratica le esecuzioni
con la ghigliottina, i volti dei condannati venivano immortalati in questo modo. Nel corso del ‘700
grazie ad alcune novità nel campo dei volti questa pratica prende una certa importanza.
Musei delle cere legati agli studi di medicina: negli anni in cui la scienza scopre la fisiologia umana
e in quest’occasione il corpo viene riprodotto. Il museo della specola a Firenze nasce come museo
di scienze naturale al quale si avvicina il museo di scienze anatomiche. A Firenze ci sono corpi
autentici e una serie di cere. Nel 700 c’era già una visione scientifica del corpo umano e lo studio
del corpo umano trovano una loro plastica nei manichini in cera. Vengono riprodotte le interiora di
un corpo umano. Oggi c’è un che di macabro ma all’epoca questo tipo di cere che non erano
destinate al grande pubblico ma a studiosi erano una base documentaria su cui fare ricerca. Siamo
nell’epoca dell’Illuminismo in cui la scienza vuole contrastare i pregiudizi religiosi. Con Leonardo
si ricostruisce la meccanica del corpo umano. Qualche volta per integrare vengono inseriti delle
protesi per dare un insieme. Questo genere di modellini venivano usati nei corsi di medicina.
Il museo più celebre e che ha poi varie succursali in giro per il mondo è quello di Madame Tussaud.
Questa signora era un allieva di un