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RECETTORI SENSORIALI

Quali sono? Le funzioni.

Si dividono in 3 classi:

  • Classe I: (corpuscolo di Pacini) il recettore è costituito dalla terminazione terminale del neurone gangliare e il processo avviene in periferia. Il potenziale di recettore si propaga fino al primo nodo di Ranvier dove viene innescato il potenziale d'azione.
  • Classe II: (cellule ciliate) il recettore è costituito da una cellula specializzata e distinta dalla cellula gangliare. La stimolazione del recettore determina il rilascio di un neurotrasmettitore che induce un potenziale post sinaptico sul neurone gangliare.
  • Classe III: il recettore è una cellula recettoriale specializzata, tra recettore e neurone gangliare c'è un interneurone, che trasmette lo stimolo elettrotonico. I fotocettori della retina comunicano con le cellule gangliari tramite le cellule bipolari che si comportano da interneuroni.

L'uomo presenta 4 tipi di recettori, attivati da una specifica

Forma di energia che può essere meccanica (mecanocettori), chimica (chemocettori), elettromagnetica (fotocettori) e termica (termocettori).

SISTEMI SENSORIALI: l'organizzazione

Le vie che costituiscono i sistemi sensoriali si compongono di connessioni neuronali disposte in serie: il recettore proietta al neurone di I ordine e questo a neuroni di ordini superiori. I nuclei di ritrasmissione elaborano in modo preliminare gli stimoli eliminando il rumore di fondo, scegliendo così gli stimoli che devono raggiungere lo stato di coscienza. La convergenza di più informazioni permette la ricostruzione dell'evento sensoriale.

I neuroni di ritrasmissione presentano zone eccitatorie ed inibitorie.

Organizzazione in parallelo: le informazioni di stimoli sensoriali vengono elaborate a livello di vie diverse, ciascuna delle quali ritrasmette informazioni distinte ai centri più alti del SNC. Es: la percezione di uno stimolo visivo prevede l'attivazione di due

vie in parallelo che permettono di elaborare colore e forma e il movimento dell'oggetto. Organizzazione topografica: è la rappresentazione ordinata nel SNC della superficie recettoriale periferica, con conservazione delle relazioni di vicinanza, per cui due recettori vicini proiettano a regioni adiacenti. 4 SISTEMI SENSORIALI: la classificazione Ogni modalità sensoriale ha un sistema sensoriale dedicato (vista, udito, gusto, olfatto, tatto). Ai quali va aggiunto il sistema vestibolare, che regola l'equilibrio. Completiamo il tatto con il sistema somatosensoriale, che a sua volta comprende la propriocezione, la temperatura e la nocicezione. Suddividiamo il sistema sensoriale per le 3 funzioni che svolge: - Esterocezione: informazioni provenienti dall'esterno (tatto, temperatura, dolore). - Propriocezione: informazioni su posizione e movimento di corpo e arti. - Interocezione: segnali provenienti dai visceri, di cui fanno parte sistemi checontrollano l'omeostasi (barocettori, chemocettori). SOMESTESIA: Cosa si intende? Capacità di riconoscere gli oggetti in base al tatto, capacità del SNC di integrare varie informazioni come forma, dimensioni e caratteristiche di superficie. La stimolazione di varie fibre nervose determina l'invio di informazioni frammentate sugli oggetti permettendo alla corteccia cerebrale di ricostruirne l'immagine. L'uomo ha quindi la capacità di riconoscere gli oggetti mediante il tatto (stereognosia), processo che non si fonda sulla capacità del sistema recettoriale di trasmettere informazioni sensoriali, ma sul processo integrativo dei sistemi cognitivi cerebrali. IL DOLORE MODULAZIONE CENTRALE del dolore: cos'è? Una particolare regione del SNC, la sostanza grigia periacqueduttale, localizzata intorno al III ventricolo, provoca profonda analgesia. I neuroni di tale regione proiettano ai neuroni del rafe magno localizzati nel bulbo, che a lorovolta proiettano al midollo spinale inibendo la scarica dellelamine interessate nella trasmissione dello stimolo doloroso. Un’ulteriore via discendente è quella che origina dai neuroni del locus coeruleusche inibiscono la scarica dei neuroni dolorifici e interagiscono con i neuroni che rilasciano peptidi oppioidi.

SENSIBILIZZAZIONE

I nocicettori localizzati in prossimità dell’area stimolata da stimoli meccanici nocivi, iniziano a rispondere agli stessi amplificando la nocicezione. La sensibilizzazione a seguito di lesione/infiammazione è provocata dalla liberazione di sostanze come bradichinina, istamina, acetilcolina. I neuroni nocicettivi primari regolano il loro ambiente chimico, rilasciando sostanze chimiche che inducono i segni tipici dell’infiammazione come edema, iperalgesia. Quando il danno del tessuto è grave i neuroni del corno dorsale hanno una scarica che aumenta progressivamente. Deriva dal rilascio del glutammato che induce un

Potenziamento a lungo termine e quindi iperalgesia o sensibilizzazione centrale.

Tipi di dolore e funzioni:

  • Dolore persistente: caratteristico di condizioni patologiche, ha la funzione di richiamare l'attenzione del paziente nella regione di origine della condizione dolorosa.
  • Cronico: non ha nessuna utilità per il paziente, tipico di patologie con decorso cronico.
  • Nocicettivo: dovuto all'attivazione diretta (per lesione o infiammazione) dei nocicettori localizzati in cute e tessuti.
  • Dolore neuropatico o urente: lesione diretta delle fibre nervose periferiche o centrali.

CONTROLLO del dolore:

Il SNC possiede circuiti di modulazione/controllo della percezione del dolore. Il primo sito di controllo si trova nel midollo spinale, dove la trasmissione dolorifica può essere controllata da interazioni tra vie nocicettive e non nocicettive. Secondo la modulazione spinale (controllo a cancello):

  • Fibre mieliniche nocicettive "aprono" la trasmissione

nocicettiva.

  • Fibre mieliniche non nocicettive "chiudono" la trasmissione. L'applicazione fisiologica di tale teoria è che la stimolazione meccanica (vibratoria) capace di attivare le fibre mieliniche induce analgesia.

Meccanismo di ELABORAZIONE CORTICALE del dolore

Oltre al talamo varie regioni della corteccia rispondono in modo selettivo agli stimoli nocivi:

  • Corteccia somatosensitiva, contribuisce alla percezione del dolore persistente e diffuso;
  • Corteccia dell'insula, elabora gli stimoli viscerali.

NOCICETTORI: vari tipi

Sono recettori dislocati in cute, tessuti sottocutanei come articolazioni o muscoli. Costituiti da terminazioni periferiche di neuroni sensitivi primari i cui corpi cellulari sono localizzati nei gangli dorsali e nel ganglio del trigemino. 4 classi:

  • Termici: attivati con temperatura > 45° o < 5°. Hanno fibre di piccolo calibro e bassa velocità.
  • Meccanici: attivati da stimoli pressori ad

elevata intensità che vengono applicati sulla cute. fibre mieliniche di piccolo calibro.

  • Polimodali: attivate da stimoli termici, meccanici o chimici.
  • Silenti: sono recettori viscerali la cui soglia viene abbassata da processi infiammatori o sostanze chimiche.

MOVIMENTO VOLONTARIO

Cosa si intende per movimenti volontari?

Movimenti finalizzati al raggiungimento di uno scopo. Avviati da eventi esterni/interni e perfezionati con la pratica. L'SN corregge le perturbazioni che interferiscono con l'esecuzione del movimento usando segnali sensoriali che riceve per agire direttamente sull'arto (si attua un controllo a feedback che agisce istante per istante) e informazioni di modalità diverse per rilevare le perturbazioni a cui il sistema va incontro emette in atto, prima dell'inizio del movimento (strategie basate sull'esperienza pregressa, mediante un controllo a feed-forward).

Regolazione psicofisica del movimento volontario

Sono governati da

leggi che possono essere modificate con l'esperienza e precisamente da:

  • sistema nervoso: risultato delle azioni motorie indipendentemente dal tipo di effettore utilizzato e dalla modalità di esecuzione del movimento.
  • periodo di latenza: tempo necessario per rispondere allo stimolo in base quantità di informazioni che devono essere elaborate. La velocità di esecuzione del movimento è inversamente proporzionale alla precisione del movimento eseguito. Il movimento diretto ad uno scopo è rappresentato in forma astratta piuttosto che come una serie di movimenti articolari con contrazioni muscolari.

Controllo a FEED-FORWARD è un sistema anticipatorio, si attua prima che le perturbazioni diventino operative. Permette il controllo di postura e movimento e le afferenze usate sono visive o acustiche. Questo sistema di controllo consente l'esecuzione di azioni rapide, di predire le conseguenze di eventi sensoriali e può modificare

Le azioni promosse dai meccanismi a feed-back del midollo spinale.

Controllo a FEED-BACK

I segnali provenienti dai recettori sensoriali vengono confrontati con un segnale di riferimento, che rappresenta la condizione che si vuole mantenere. La differenza tra i due tipi di segnale, segnale di riferimento e segnale di errore, viene utilizzata per regolare il movimento. Se viene rilevato un errore si attua una variazione compensatoria. Il controllo a feed-back è fondamentale per il mantenimento della posizione degli arti o per regolare la forza applicata nello spostamento degli oggetti.

Caratteristiche movimento VOLONTARIO

  • pianificazione
  • diretti al raggiungimento di uno scopo
  • La risposta allo stimolo cambia a seconda dell'obiettivo comportamentale
  • L'efficacia del movimento eseguito cambia con esperienza e apprendimento
  • Possono essere generati da istruzioni interne

Caratteristiche movimento PREPARATORIO

  • Prende avvio da istruzioni
  • La relazione tra stimolo esterno/risposta è spesso arbitraria
  • La ripetizione mentale di un movimento (l'uso dell'immaginazione visiva per pianificare un movimento) evoca nelle aree corticali premotorie e parietali posteriori la stessa attività che si registra durante l'esecuzione del movimento.

SISTEMA MOTORIO

Funzionamento / ruolo midollo spinale / ruolo tronco encefalico / ruolo corteccia

Il midollo spinale è il livello più basso di organizzazione e contiene circuiti che mediano i riflessi e i movimenti automatici, come la locomozione. Il circuito più semplice è il monosinaptico, ma nella maggior parte dei casi si hanno circuiti polisinaptici, i cui motoneuroni e interneuroni ricevono connessioni dai neuroni dei centri superiori che modificano le risposte riflesse e coordinano i circuiti.

Il tronco encefalico riceve dalla corteccia cerebrale e proietta al midollo spinale mediante i sistemi discendenti mediali.

i). Il tuo compito è formattare il testo fornito utilizzando tag html. ATTENZIONE: non modificare il testo in altro modo, NON aggiungere commenti, NON utilizzare tag h1; (controllo della postura,integrazione delle informazioni visive, vestibolari e somatosensitive) e i sistemi discendenti laterali (controllo del movimento dei muscoli distali degli arti e quindi dei movimenti finalizzati di braccia e mani e il controllo del movimento di occhi e cap)
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A.A. 2021-2022
13 pagine
9 download
SSD Scienze biologiche BIO/09 Fisiologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher SVFriz di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Neurofisiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Ipsaro Passione Sara.