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SEX WORKERS

Secondo un’indagine CODACONS (consorzio in difesa dei diritti consumatori) del mercato del sesso in Italia nel 2014, vi erano 90.000 sex workers, il 20% delle quali forniva servizi online, per un totale di 3 milioni di clienti. La prostituzione di strada era quella dominante. Secondo le stime di Newnotizie (portale di notizie) del 2014, and The Post International (TPI) del 2017, il numero di sex workers sarebbe arrivato a 120.000 nel 2017, in parallelo con il numero di clienti; più della metà delle prostitute sono straniere (36% nigeriane, 22% rumene, 10% albanesi, 9% bulgare, 7% moldave… anche il numero di italiane è aumentato). La prostituzione di strada rimane la tipologia dominante (65% dei casi al 2017). Queste ultime stime sono state accreditate nel 2018 da una fondazione dedita a contrastare traffico di esseri umani e a scopo di sfruttamento sessuale, la foundation Scelles francese (stima 40-42 milioni di lavoratori/trici sessuali nel mondo).ma avendo come scopol'eliminazione della prostituzione le stime non sono precise, forse sopravvalutate).
TRAFFICO DI ESSERI UMANI E TRAFFICO A SCOPO DI SFRUTTAMENTO SESSUALE
Essendo un fenomeno illegale, si hanno stime ancora meno certe di quelle della prostituzione..
L'UNODC (dipendente da ONU, UN Office per il controllo della droga e la prevenzione del crimine) produce un sul traffico di esseri umani e traffico a scopo di sfruttamento sessuale, ma Fornisce però la distribuzione per età, sesso, paese e molti altri dati (dati raccolti da notizie della stampa a livello globale).
In relazione al macrotema tratta di esseri umani (Human Trafficking), il 72% è rappresentato dal traffico per sfruttamento sessuale, il 20% è rappresentato dal traffico per lavoro forzato, lo 0.1% commercio di organi, 8% altre forme di sfruttamento.
Perché tanta attenzione a questo tema?
Se ne parla perché il fenomeno è molto.

diffuso oppure per altri motivi? Es parrucchiere sono190.000 in Italia (più del doppio delle prostitute). Tuttavia, la prostituzione e traffico persfruttamento sessuale sono temi molto più caldi e oggetto di particolare attenzione mediaticama anche accademica (es Google scholar). fecondità,Se ne parla perché la sessualità si lega strettamente alla risorsa di primariaimportanza all’interno della società, su cui è necessario esercitare un controllo diretto. Vi è unproblema di controllo sociale (basti pensare al ruolo delle religioni e poi della letteratura nelpassato (poesia, romanzi, cinema…)).

Diversa concezione della prostituzione e del traffico per sfruttamento sessuale:
Negli ultimi 40 anni il tema della prostituzione e del traffico per sfruttamento sessuale si èsviluppato all’interno delle scienze sociali attorno a 2 filoni o tematiche principali:
1)Prostituzione come violenza sulla donna, donna vittima,

Elaborazione femminista radicale:

La visione della prostituzione come violenza sulla donna può essere fatta risalire a studiose di grande rilievo come Carole Pateman e Pamela Haag.

Secondo Carole Pateman (1988) il 'contratto prostituzionale' è uno scambio fra denaro e -non servizio - ma diritto sul corpo della prostituta/donna, idem il 'contratto matrimoniale' che comporta che la donna rinunci a possedere la propria persona; è un contratto che ha ad oggetto una persona, non una cosa, è un contratto fra dominante e dominato. In entrambi i casi gli uomini approfittano di una maggiore prestanza fisica per imporre i termini del contratto con la violenza ogni volta che lo ritengono necessario.

Secondo Pamela Haag (1999), la violenza è alla base della subalternità delle donne. Si stabilisce così l'associazione prostituzione-violenza.

Tuttavia, in contemporanea, negli anni '90 crescono i flussi migratori da paesi

Poveri a paesi ricchi, mediati da varie istituzioni, sia religiose sia organizzazioni legali o illegali/criminali operanti anche nei paesi di origine dei migranti (Brasile, Cina, Nigeria, ex URSS); Per la prima volta si ha un'emigrazione delle donne da sole, non a seguito del marito/padre/fratello ma in maniera autonoma (cd 'emigrazione indipendente delle donne'). Coloro che giungono in Europa occidentale iniziano a lavorare come domestiche o badanti, o ancora come donne delle pulizie, o ancora come oss e infermiere (le più anziane); molte altre (le più giovani) finiscono inglobate nell'industria del sesso dei paesi Europei più ricchi (2003, nei protocolli aggiuntivi della convenzione di Palermo viene proprio per questo motivo introdotto il concetto di 'trafficking for sexual exploitation'). A fronte dell'indipendenza della donna che decide autonomamente di lasciare il proprio paese, si pongono nuovi limiti legati alla presenza.

La prostituzione è un tema complesso e controverso che può essere affrontato da diverse prospettive. In questo testo, verranno presentate due visioni contrastanti: la prostituzione come violenza e la prostituzione come lavoro.

1) Prostituzione come violenza: secondo questa prospettiva, la prostituzione è considerata una forma di violenza contro le donne. Le donne coinvolte nella prostituzione spesso sono costrette a svolgere questa attività a causa di situazioni di povertà, sfruttamento e traffico di esseri umani. La loro autonomia e libertà vengono negate e spesso sono costrette a lavorare sotto il controllo di intermediari illegali. Inoltre, perdono la capacità di decidere cosa fare nel paese di destinazione, specialmente se non hanno documentazione o un visto valido. L'idea di prostituzione come violenza è rafforzata anche dalle violenze subite dalle donne durante i viaggi, come abusi e torture, che vengono diffuse e amplificate dai mass media. Organizzazioni come l'OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, affiliata all'ONU) lanciano campagne di sensibilizzazione per mettere in guardia le giovani donne sui rischi della migrazione verso paesi europei ricchi legati all'industria del sesso. Il risultato di queste campagne è quello di collegare definitivamente il concetto di prostituzione a una violenza efferata.

2) Prostituzione come lavoro, lavoratrici del sesso libere: questa prospettiva combatte lo stigma che associa la prostituzione alla violenza. Secondo questa visione, le donne coinvolte nella prostituzione sono lavoratrici autonome che scelgono liberamente di svolgere questa attività. Vengono riconosciute come professioniste del sesso e si richiede il rispetto dei loro diritti e della loro dignità. Le organizzazioni di prostitute lottano per la legalizzazione e la regolamentazione della prostituzione, al fine di garantire condizioni di lavoro sicure e dignitose per le lavoratrici del sesso. Questa prospettiva considera la prostituzione come un lavoro come un altro, che può essere scelto liberamente dalle donne.

discorso sul tema della prostituzione. La volontarietà della prostituzione viene sostenuta da alcune organizzazioni che difendono i diritti delle lavoratrici del sesso, sostenendo che le donne abbiano il diritto di scegliere liberamente di intraprendere questa professione. D'altra parte, le forme di prostituzione forzata sono condannate da queste stesse organizzazioni, che lottano per combattere lo sfruttamento e la tratta delle donne. La discussione sulla prostituzione si è quindi incentrata sulla distinzione tra volontarietà e costrizione, cercando di individuare le cause e le soluzioni per contrastare la tratta e garantire la sicurezza e i diritti delle lavoratrici del sesso. È importante sottolineare che il dibattito sulla prostituzione è complesso e controverso, coinvolgendo questioni di genere, diritti umani, politiche migratorie ed economiche. Le opinioni sulla questione variano notevolmente e non esiste un consenso universale su come affrontare questo fenomeno. In conclusione, la prostituzione è un tema che continua a suscitare dibattiti accesi e richiede un approccio attento e sensibile per garantire la tutela dei diritti delle persone coinvolte.
  1. Continuum, Visione post moderna, economia femminista (feminist economics)

Alcune studiose fra cui antropologhe (es. Paola Tabet, parla di un continuum di scambi sessuo-economici studiando la situazione della Nigeria degli anni '50, dalla prostituzione al matrimonio, alla convivenza, scambi fra 2 partner variamente definiti), etnologhe ed economisti, hanno più recentemente proposto una visione post-moderna: secondo questa visione non vi è una contrapposizione o dicotomia netta fra voluntary sex work e forced sex work, ma le questioni sono più sfumate/grigie (l'economia femminista rientra all'interno di questa impostazione). Si basa sull'idea secondo cui l'industria del sesso è costituita da una serie di mercati segmentati (separati, scarsa mobilità fra di essi), i quali possono essere posti idealmente lungo un continuum, a seconda delle condizioni di lavoro/remunerazione, tasso di sfruttamento/violenza.

livello di benessere/violazione dei diritti umani. I mercati possono essere confrontati così gli uni con gli altri. Alcuni concetti chiave di questa concezione sono: Segmentazione del mercato o mercati segmentati - ossia mercati separati, non vi è concorrenza fra questi mercati o vi è bassa concorrenza, scarsa mobilità, diverse condizioni di lavoro, remunerazione, trattamento, clienti, prezzi, produttori... nei vari segmenti. Secondo la ricerca dell'etnologo Paul Mathews nel 2017, il quale studia l'industria del sesso delle Filippine, individuando 4 segmenti di mercato principali: street workers, bar girls, masseuses and massage parlours, cam girls (si collegano a piattaforme europee o Usa, cliente paga a seconda del gradimento, non vi è rischio di violenza ma guadagnano molto poco, lungo tempo per attrarre i clienti). Le donne di ciascuna categoria non si spostano negli altri segmenti per una questione di identità, fattore identitario (es cam girls).

girls hanno disprezzo per coloro che si prostituiscono in maniera fisica, idem le donne negli altri segmenti). Idem la differenza in Italia fra prostituta di strada ed escort (in questo caso non si tratta di un fattore identitario ma di disparità di mezzi).

Essendo i mercati segmentati è possibile collocarli in un continuum.

Freedom agency Il termine freedom agency introdotto dall'economia femminista riprende quello di 'agency freedom' di Amartya Sen: libertà di scegliere il tipo di lavoro cui si dà valore abbinata alla possibilità di esercitare tale scelta, può essere limitato dalle condizioni sociali, politiche ed economiche. Varia nei vari segmenti di mercato.

L'agency freedom per le sex workers dipende dalle istituzioni, dalla cultura, da condizioni sociali, politiche ed economiche oltre che individuali (ovviamente l'agency freedom è minore per le immigrate, che non hanno libertà di scelta, vengono)

immesse forzatamente nel mercato della prostituzione). Es Nigeria, studiato da etnologa Plambech nel 2016, che illustra bene come, anche in un contesto portato ad esempio come emblematico di traffico a scopo di sfruttamento sessuale e violazione dei diritti, non si può negare un quantum di agency freedom delle donne coinvolte. Tutte le donne in partenza dalla Nigeria verso l'Europa (tranne una) erano consapevoli che a seguito della tratta avrebbero esercitato la prostituzione lavorando agli ordini di una 'maman' e che sarebbero occorsi dai 2 ai 3 anni per ripagare il debito con i trafficanti, si parla di 'servitù debitoria' anziché tratta (istituto del passato, viene stipulato un 'contratto' fra trafficante e famiglia, necessità di lavorare per qualche anno per ripagare il debito). Stigma -> termine stigma centrale per l'analisi economica femminista, il livello di stigmatizzazione varia nei vari segmenti di mercato. stigmatizzazione Si

La costruzione sociale è un concetto che varia a seconda dei contesti e delle nazioni.

Dettagli
A.A. 2020-2021
57 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/13 Diritto internazionale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher matildedefilippis di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Discriminazione e violenza di genere e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste o del prof Viviani Alessandra.