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Estratto del documento

PRESUPPOSTO

D.p.r. 917/1986 art 1 “Il presupposto dell’IRPEF è il possesso di redditi in denaro o in

natura rientranti nelle categorie dell’art 6”.

Cosa vuol dire possesso di redditi? bisogna andare ad analizzare categoria per categoria

di reddito. Ci sono tante definizione di reddito quante sono le categorie.

Possesso ossia percezione, tranne per i redditi di impresa e le categorie fondiarie. Quando

effettivamente percepisci il reddito, es reddito da lavoro, quando percepisci lo stipendio.

Per determinare il possesso del reddito conta l’effettiva percezione del reddito. Nel reddito

fondiario non conta più la percezione, non si determina in base al reddito che io realmente

percepisco. MA in misura medio ordinaria, è il legislatore che quantifica le caratteristiche

del reddito. LA percezione di questo reddito è collegata col diritto reale, ossia la titolarità

del diritto reale. Nel reddito di impresa si ha il principio di competenza.

Quindi presupposto dell’imposta sul reddito delle persone fisiche è il possesso del reddito.

Reddito non è definito dal legislatore, ma la dottrina guardando le categorie che dispone il

legislatore afferma che il reddito è un reddito di prodotto con qualche reddito entrata.

L’art 1 afferma che i redditi possono essere in denaro o in natura. Il problema è come si

determinano i redditi in natura? l’art 9 da la definizione del valore normale, che è molto

simile a quella di valore di mercato.

Il reddito può essere lordo o netto. Per ogni categoria bisogna chiedere se è un reddito

netto o lordo, quelli di lavoro e impresa, sono sempre netti. Altre categorie non tengono

conto del reddito netto, e usano quello lordo quindi componenti positivi + negativi perché

non ci sono costi per sostenere quel reddito, come il reddito da capitale. Anche i reddito da

lavoratori dipendenti non possono dedurre costi anche se c’è un riconoscimento con

detrazioni di imposte forfettaria per determinare i costi (es autobus per andare al lavoro).

Solitamente il legislatore vuole tassare i redditi netti, in alcuni casi è prevista una

Deduzione = riduzione della base imponibile, riduzione del reddito per imposta del reddito

Detrazione = riduzione dell’imposta

Per determinare il reddito netto devo considerare i componenti positivi meno i componenti

negativi (costi).

Nella nozione di reddito rientrano i redditi delle sei categorie, ma anche i redditi di

provenienza illecita. In questa ipotesi i costi non sono deducibili se il PM ha già esercitato

l’azione penale. Poi se condannato non sarà possibile dedurre, se assolto chiederà il

rimborso.

L’IRPEF è un imposta, diretta, personale, periodica (si misura su periodo di imposta

che nel caso delle persone fisiche coincide col periodo solare).

13

Come si determina il reddito imponibile? si fa la somma del reddito che deriva dalle varie

categorie con le regole di determinazione delle singole categorie (al cui interno ci

potrebbero essere già delle deduzioni), si sottraggono gli oneri deducibili (art 10) es gli

assegni periodici dati al coniuge es contributi previdenziali. Dopo la sottrazione applico

l’aliquota (art 11):

“1. L'imposta lorda e' determinata applicando al reddito complessivo, al netto degli oneri

deducibili indicati nell'articolo 10, le seguenti aliquote per scaglioni di reddito:

a) fino a 15.000 euro, 23 per cento;

b) oltre 15.000 euro e fino a 28.000 euro, 27 per cento;

c) oltre 28.000 euro e fino a 55.000 euro, 38 per cento;

d) oltre 55.000 euro e fino a 75.000 euro, 41 per cento;

e) oltre 75.000 euro, 43 per cento.”

Quindi su un reddito di 20000, 15000 saranno soggette all’aliquota del 23 e 5000 a quella

del 27. Se invece che per scaglioni fosse per classi su un reddito di 20000 si

applicherebbe l’aliquota del 27% su tutto il reddito. E il problema ricadrebbe su un reddito

di 15001 ricadrebbe nella classe superiore di chi ha un reddito di 14999.

Calcolata l’imposta si tolgono le detrazioni ossia riduzioni di imposta (art 12). Esistono tre

tipi di detrazioni:

- per carichi di famiglia: in base alla situazione familiare si avrà una detrazione

determinata dall’art 12 (per questo l’irpef è un imposta personale)

- lavoro dipendente: i lavoratori dipendenti avranno una detrazione forfettaria (vedi sopra)

- oneri: come per esempio spese sanitarie, oppure spese di natura personale per

calcolare le detrazioni come interessi passivi per la prima casa. (ricordare un paio di

esempi).

La differenza tra oneri deducibili e oneri detraibili, è una scelta del legislatore, non riguarda

la natura sostanziale della spesa, la differenza è che l’onere deducibile è più vantaggioso

per i contribuenti che hanno una base imponibile più alta. Perché per esempio chi ha un

reddito di 15000 euro e oneri deducibili di 1000 la percentuale di guadagno è del 23%

dell’onere. mentre per chi ha un reddito di 75000 l’onere deducibile inciderà del 43 %.

Mentre gli oneri detraibili sono equivalenti anche se vi è una aliquota differente.

Quindi:

categorie di reddito -

oneri deducibili = base imponibile

calcolo l’aliquota -

detrazioni -

acconti e crediti = imposta che devo versare.

Ci sono dei redditi che sono a regime di tassazione separata. Vale per i redditi a valenza

pluriennale, es TFR, l’indennità di fine rapporto tiene conto dell’aliquota media storica degli

ultimi anni di lavoro. Altro esempio è la cessione d’azienda, è chiaro che l’accrescimento

del valore d’azienda non si effettua in un anno.

SOGGETTI PASSIVI

Prima di entrare nelle singole categorie bisogna vedere chi sono i soggetti passivi

dell’IRPEF?

Sono le persone fisiche. A questo riguardo è opportuno fare una distinzione tra:

- persone fisiche fiscalmente residenti: tutto il reddito ovunque prodotto nel mondo è

assoggettato a tassazione in Italia 14

- persone fisiche non fiscalmente residenti: solo il reddito prodotto nel territorio dello

stato. Il reddito che ha fonte nel territorio dello stato. ES soggetto fiscalmente residente

in Germani che ha immobili in Italia, per quegli immobili sarà soggetto ad IRPEF.

Ci sono dei metodi previsti dall’ordinamento interno che dalle convenzioni contro le doppie

imposizioni per evitare le doppie imposizioni.

Chi è la persona fisica fiscalmente residente? la risposta è all’art 2 del TUIR (vedi). Sono

le persone fisiche che per la maggior parte del periodo di imposta hanno: o la mera

iscrizione anagrafica; o hanno la residenza civilistica (ossia la dimora abituale) o chi ha il

domicilio civilistico (ossia la sede dei propri affari o interessi).

Quindi la residenza fiscale è un concetto più ampio di residenza civilistica.

E’ stato disciplinato che se una persona fisica trasferisce la residenza in un paradiso

fiscale, l’agenzia delle entrate non deve più provare l’effettivo trasferimento della residenza

fiscale, ma l’onere della prova ricade sul contribuente. Diverso se si trasferisce la

residenza in un stato non paradiso fiscale, qui è l’agenzia dell’entrate che ha l’onere

probatorio.

Le società di persone non sono soggetti passivi ne dell’irpef ne dell’ires, sono soggetti

fiscalmente trasparenti, vuol dire che se la società di persone realizza un reddito che

generalmente sarà reddito di impresa se commerciale (snc o sas), tale reddito anche se

non trasferito ai soci, è imputato per trasparenza ai soci. Quindi se una società di persone

commerciale realizza reddito di impresa, o una società di persone semplice realizza

reddito fondiario per esempio che ha due soci persone fisiche, la società di persone anche

se non distribuisce il proprio reddito, dovranno dichiarare la propria quota nel proprio

reddito a prescindere dalla percezione (distribuzione del reddito). (importantissimo!)

In termini teorici cosa succederebbe se la società di persone fosse un soggetto passivo di

un imposta reddituale e poi una volta distribuito ai soci sarebbe soggetto a tassazione

sulla persona fisica? sarà una doppia imposta, lo stesso reddito di impresa viene tassato

prima quando prodotto e poi quando distribuito. Ecco perché il legislatore con la società di

persone non considera la società di persone soggetti passivi dell’imposta e tassa

direttamente i soci.

Es due soci di società di persone che realizzano reddito di 100, non si realizza nessuna

doppia imposizione perché la società di persone non è tassata. Considerando la società di

persone soggetto trasparente evito la doppia imposizione. Ciò è ammesso perché nelle

società di persone c’è poco distacco tra i soci e la società di persone, di regola il socio è

amministratore della società tranne per le sas per l’accomandante. Se la società di

persone realizza una perdita potrà utilizzarla come compensazione con l’utile dell’anno

successivo nel limite di 5 anni, o con l’utile di un’altra società di persone dello stesso

socio. Se una s.n.c o s.a.s. essendo commerciali realizzeranno redditi di impresa, le

società semplici essendo agricole reddito fondiario.

Se invece è una società di capitali ossia soggetta all’IRES vedremo come il legislatore

evita la doppia imposizione.

Come per le associazioni professionali, è l’associante a dichiarare il reddito pro quota

realizzato dall’associazione come reddito di lavoro autonomo.

Ai fini anti elusivi è disciplinata una regola diversa per la c.d. impresa familiare. L’impresa

familiare è un impresa gestita dalla famiglia. Ai fini anti elusivi è previsto che al massimo il

49% del reddito dell’impresa familiare possa andare ai collaboratori dell’impresa di

famiglia, ma il 51% deve restare all’imprenditore individuale titolare. Ai collaboratori di

famiglia può essere attribuito al massimo il 49% dell’impresa familiare. Perché ? perché se

io potessi suddividere il reddito tra tutti i famigliari come voglio farò delle piccole parti per

ridurre il livello di progressività, così ogni famigliare applicherebbe un aliquota molto

bassa. 15

LE CATEGORIE DI REDDITO

Le categorie reddituali sono citate dall’art 1 che rimanda all’art 6 che classifica le

categorie:

redditi fondiari: legati alla terra, immobili e terreni

1) redditi di capitale: impiego di capitale, titoli azionari, ecc

2) redditi di lavoro dipendente:

3) redditi di lavoro autonomo:

4) redditi di impresa: reddito realizzato dall’imprenditore individuale e dalle società

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A.A. 2016-2017
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SSD Scienze giuridiche IUS/12 Diritto tributario

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marcoali14 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto tributario e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Sartori Nicola.