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L'IMPOSTA SUL REDDITO DELLE PERSONE FISICHE

Caratteri generali dell'IRPEF

L'IRPEF è un'imposta diretta e personale. Ricordiamo che il tributo è la prestazione patrimoniale imposta, di natura coattiva, prevista dalla legge. Nell'ambito del tributo esistono delle sottocategorie, tra cui l'imposta (dovuta dato il fatto che il soggetto si trovi in una situazione/fattispecie impositiva prevista dalla legge).

La prima distinzione delle imposte è:

  • personali: hanno ad oggetto la persona fisica o l'ente diverso dalla persona fisica e si modellano sulla sua situazione economica (es. detrazioni, deduzioni,..);
  • reale: colpisce un fatto oggettivo (patrimonio o determinato atto posto in essere dal contribuente → consumo di un bene, indicatore della possibilità economica del soggetto).

Successivamente:

  • dirette: colpisce direttamente una manifestazione di capacità contributiva (colpisce un reddito, un patrimonio);
  • indiretta:
colpisce una manifestazione indiretta di capacità contributiva (indice delle potenzialità economiche del soggetto che sostiene l'impresa). L'IRPEF è un'imposta diretta e personale, quindi colpisce per il possesso di redditi (diretta), e la tassazione si modifica tenendo conto delle caratteristiche della persona fisica (personale). Le caratteristiche dell'IRPEF: 1. Personalità → Colpisce la capacità contributiva tenendo conto della situazione personale del contribuente. Questo modellamento avviene attraverso un sistema di: - detrazioni: riduzioni dell'imposta (dall'IRPEF si detraggono determinati importi a vario titolo → es. detrazione per figli a carico) → agisce sull'importo dell'imposta; - deduzioni: operano sulla base imponibile. Nel momento in cui si va a calcolare il reddito complessivo lordo si possono dedurre dall'imponibile (che verrà tassato) determinati importi (es. spese mediche e

1. No Tax Area: previsione di tassazione progressiva che cresce all'aumentare del reddito (scaglioni). La No Tax Area è un limite minimo di imponibile, se non si raggiunge il minimo non viene tassato (è il minimo vitale). Ciò che eccede la base imponibile minima invece viene tassato.

2. Progressività: Elemento fondante del sistema fiscale. In linea generale, l'aliquota aumenta all'aumentare del reddito, imposta a scaglioni (differenza con IRES). Tendenziale scopo redistributivo (artt. 53 e 2 Costituzione). Attenuazione o esclusione in casi e per taluni redditi. Es. i dividendi ed altri redditi di capitale, soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta, la flat tax per imprese e lavoratori autonomi in regime forfettario, etc. I redditi derivanti da capitale non transitano per la dichiarazione dei redditi. Un'altra importante eccezione è quella dei dividendi, ovvero l'utile di

Partecipazione a società soggette a reddito di imposta sulle società → tassati con ritenuta alla fonte a titolo di imposta del 26%. Semplificazione dei meccanismi di tassazione.

3. Globalità (corollario della personalità) → Le imposte sui redditi si compongono di una serie di diverse categorie reddituali, categorie determinate con regole proprie, e devono essere tutte sommate alla fine e tassate con le medesime aliquote.

L'IRPEF colpisce l'insieme (il coacervo) delle varie categorie di reddito (in passato, l'imposizione era "cedolare"), in modo da essere tassate in modo omogeneo. Lo scopo è quello di omogeneizzare il trattamento fiscale dei redditi evitando arbitraggi.

Le eccezioni: i redditi soggetti ad imposta sostitutiva delle imposte sui redditi. Il caso dei dividendi (redditi da capitale).

In passato c'erano tante tassazioni di reddito tante quante erano le categorie di reddito. Vanno individuate le categorie.

reddituali secondo le loro regole proprie e poi si sommano, arrivando al reddito complessivo lordo. Ci sono dei redditi (inclusi nel coacervo) soggetti a imposta sostitutiva delle imposte sui redditi (es. dividendi percepiti da una persona fisica non esercente l'attività d'impresa → sempre tassato con imposta sostitutiva, non entrerà mai nella dichiarazione dei redditi). Esistono dei redditi che non sono evincibili dalla dichiarazione dei redditi (es. rendite finanziarie).

L'oggetto dell'IRPEF

Il possesso di redditi inclusi nelle categorie di cui all'art. 6 del TUIR

La nozione di reddito: carenza di una definizione legislativa. Definizione generica: incremento di patrimonio ("ricchezza novella") che si verifica in un dato arco temporale (il periodo di imposta). Questo assume rilevanza ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche. Reddito come aspetto dinamico contrapposto al patrimonio (aspetto statico).

I tipi di reddito

che vengono tassati sono inclusi nell'art. 6 del TUIR. La nozione di reddito non è pacifica nel diritto tributario e nella scienza delle finanze, dove si è molto dibattuto. Alcuni hanno affermato che (teorie di): - "reddito prodotto" (reddito derivante da atto di gestione): qualcosa che esiste di per sé ma non è la conseguenza di un'attività, il patrimonio è un punto di partenza su cui il contribuente lavora per avere un prodotto, deriva da un atto di gestione; - "reddito entrata" (esistenza di un mero incremento patrimoniale - TUIR): non importa se c'è un'attività svolta dal contribuente per ottenere il reddito, quello che importa è che si è arricchito; - "reddito consumato". Un altro importante aspetto è che, a differenza del passato, il TUIR prevede un numero chiuso di redditi tassabili (quelli indicati dall'art. 6 del DPR 917/86). In precedenza, eranotassati tutti i redditi provenienti «da qualsiasi fonte» (DPR n. 597/73) Categorie reddituali previste, che formano reddito da tassazione:
  • Redditi fondiari → deriva da canoni di locazione
  • Reddito di lavoro dipendente
  • Reddito di lavoro autonomo
  • Reddito d’impresa
  • Redditi di capitale
  • Redditi diversi (articolati in sottocategorie: plusvalenze finanziarie da redditi diversi, redditi da lavoro occasionale, ecc.)
Riguardo ai redditi diversi il legislatore ha introdotto una legge che devono essere tassati tutti i redditi derivanti da «obbligazione di fare, non fare e permettere, qualunque ne sia la fonte» (Cfr. art. 67 DPR 917/86). Qualificazione del reddito come appartenente ad una data categoria: regole specifiche di determinazione del reddito.
  1. Imputazione temporale del reddito ad un dato periodo d’imposta (principio di cassa o principio di competenza) → quando si deve considerare conseguito un reddito, a fini fiscali?
- principio di cassa: il provento

Il concetto di reddito assume rilevanza quando si verifica la manifestazione finanziaria in entrata (viene incassato), ad esempio redditi di capitale o da lavoro autonomo. Il principio di competenza stabilisce che si tiene conto del momento in cui avviene il ricavo o la costomatura, ad esempio redditi da impresa. Se si effettua un acquisto nel 2020 ma si paga nel 2021, il costo viene considerato maturato nel 2020.

Esistono modalità peculiari per determinare il reddito in relazione ai costi:

  • Tassazione al netto o al lordo dei costi inerenti, con effetti sulla loro deducibilità. Se il costo non viene riconosciuto, viene tassato al lordo dei costi (reddito da capitale). Se invece si deducono i costi inerenti, si tratta di reddito da lavoro o d'impresa.
  • Forfetizzazione dei costi o deduzione analitica. La deduzione analitica è collegata a una verifica effettiva di quanto è stato pagato e garantisce la massima aderenza al principio di capacità contributiva. Tuttavia, in alcune situazioni è difficile capire quanto parte di una spesa sia imputabile.

A un'attività di impresao di lavoro autonomo (spese promiscue). Forfetizzazione del costo: si stabilisce che, in via presuntiva, il costo collegato a un'attività professionale o di impresa non può eccedere una certa percentuale del bene acquistato. Tassazione a forfè: deve ritenersi inclusiva anche di determinati costi. Può accadere che taluni redditi non siano più conseguibili in conseguenza del verificarsi di un evento dannoso (es. distruzione per evento atmosferico), viene a mancare il reddito. Può accadere che l'assicurazione risarcisca il danno derivante sia dalla perdita di natura patrimoniale (danno emergente) che il mancato guadagno (lucro cessante). Bisogna stabilire se tale provento sia tassabile e come debba essere incasellato questo reddito, a quale categoria. Esiste per ciò l'Art. 6, comma 2, DPR 917/86: principio di sostituzione. "I proventi conseguiti in sostituzione di redditi,(...) e le

indennità conseguite, anche in forma assicurativa, a titolo di risarcimento di danni consistenti nella perdita di redditi, esclusi quelli dipendenti da invalidità permanente o da morte, costituiscono redditi della stessa categoria di quelli sostituiti o perduti. (...)

Se uno stabilimento avrebbe prodotto un determinato reddito, o vi sono dei prodotti in magazzino andati perduti a causa dell'incendio, in questo caso il risarcimento che riguarda i beni che dovrebbero essere venduti vengono incasellati come reddito d'impresa.

Pertanto, si distingue tra:

  • Proventi sostitutivi: reddito esistente ma non ancora tassato → effettiva sostituzione;
  • Proventi risarcitori: reddito non ancora venuto ad esistenza (es. magazzino).

Quando si parla di proventi risarcitori bisogna distinguere tra:

  • danno emergente, che riguarda il patrimonio (non tassabile) → perdita del macchinario viene risarcito. Reintegrazione della situazione patrimoniale esistente prima.

dell'evento dannoso.- lucro cessante (tassabile) → magazzino, beni pronti per la vendita ma perduti a causa di incendio = mancato guadagno.

Se parte del risarcimento serve per ricostituire lo stabilimento come era prima si parla di reintegrazione patrimoniale, quindi non è tassabile.

Se in conseguenza dell'evento dannoso i ricavi derivanti da quello stabilimento non si sono verificati e vi è stata una corrispondente diminuzione di reddito, la diminuzione risarcita dall'assicurazione sarà tassata.

Tutto ciò che è una ricostruzione aziendale (macchinari, capannone) non è tassato, perché è una reintegrazione del patrimonio e non del reddito.

Proventi illeciti: quando vanno tassati?

Vi è un'attività lecita ma è illecito il modo in cui avviene (es. no abilitazione richiesta dalla legge).

L'art. 14 L. 537/1993 definisce che:

  1. Se la ricchezza illecita è riconducibile ad una delle ca
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I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher torah.fiocco di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto tributario e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Sallustio Carlo.