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La manomissione dello schiavo e la ladiseredazione degli eredi

Così è per la manomissione dello schiavo proprio che si vuole istituire erede. Così è per ladiseredazione degli eredi sui se si vuole istituire un estraneo. Così è, ma solo per i giuristi dellascuola propuliana, per la nomina di un tutore perché essa non ha carattere patrimoniale. Il testatorepuò istituire anche più eredi con o senza l’assegnazione di quote, se le quote non sono indicatel’eredità va ripartita in quote uguali, i coeredi possono rimanere in uno stato di comunione dei benima ciascuno di loro può chiederne la divisione con una azione divisoria apposita. Comunque siapoiché si verifica una successione universale, ogni coerede diventa titolare di una quota dell’interopatrimonio ereditario e non di singoli beni, perciò non è possibile istituire un erede per un benedeterminato o ad esclusione di un bene determinato. I giuristi classici però per sollevare

iltestamento considerano come non apposta la menzione della cosa determinata. L'istituzione dell'erede può essere sottoposta ad una condizione sospensiva o ad un modo ma non ad una condizione risolutiva o ad un termine perché vale la regola "semel eres semper eres" (una volta erede per sempre erede). In generale, condizione - termine - modo sono detti elementi accidentali del negozio giuridico perché essi possono essere inseriti in un negozio per volontà del suo autore o per volontà dei suoi autori nei limiti delle loro facoltà di disporne. I giuristi classici ne trattano a proposito di situazioni specifiche per il testamento e anche per la stipulatio e per la compravendita consensuale. Condizione - termine - modo sono però esclusi da alcuni negozi, i più importanti sono i tre modi di trasferimento della proprietà cioè la mancipatio, in iure cessio, traditio. Fa dipendere glieffetti di un negozio da un evento futuro e oggettivamente A) La condizione incerta, è una condizione ad esempio la seguente: Tizio vi sia erede se la nazionale italiana di calcio vincerà i prossimi campionati europei. Qui fino a che l'evento può verificarsi si ha uno stato di dipendenza, quando si verifica gli effetti si producono da allora. La condizione può essere sospensiva o risolutiva a seconda che al verificarsi dell'evento consegua il prodursi o il cessare degli eventi. I giuristi classici elaborano la condizione sospensiva. Quanto alla condizione risolutiva si raggiunge in modo indiretto. Infatti ad un negozio incondizionato si aggiunge un patto risolutivo che è sottoposto alla condizione sospensiva. Ad esempio in una compravendita di uno schiavo pura si può aggiungere il patto seguente: lo schiavo sarà non comprato se entro un mese riceverò, io compratore, un'offerta migliore. La condizione può essere positiva onegativa a seconda che gli effetti del negozio siano subordinati al verificarsi o al non verificarsi dell'evento dedotto nella condizione. Inoltre la condizione può essere potestativa o casuale o mista. Potestativa è la condizione il cui avverarsi dipende dalla volontà di una persona interessata al negozio. Casuale è la condizione che dipende dal caso al quale è equiparata la volontà di un terzo. Infine mista è la condizione che dipende sia dalla volontà della persona interessata sia dal caso, ad esempio se sposi Tizio o Tizia. Per riepilogare con l'esempio iniziale diciamo che quella è una condizione sospensiva, positiva e casuale. Ad effetti aberranti può portare una condizione espressa così: "do' 100 in legato a mia moglie se non si risposa", in questa ipotesi gli effetti del negozio non possono prodursi prima della morte della persona beneficiata, perché solo in.quel momento si può essere certi che la condizione si sia avverata, cioè che la moglie non si sia risposata. A suggerire al pretore la soluzione è Quinto Mucio che propone di concedere l'immediato godimento dell'attribuzione al beneficiario purché prometta con una stipulazione pretoria di ripristinare la situazione originaria se terrà un comportamento contrario a quello dedotto nella condizione. Infine il testo 23 riguarda la discussione tra giuristi sulla condizione impossibile. La condizione è impossibile non solo quando è materialmente tale ma anche quando lo è giuridicamente. Ad esempio, "Tizio mi sia erede se aliena lo schiavo compreso nell'eredità", questa è una condizione impossibile perché solo chi è già erede può compiere un trasferimento di proprietà. La condizione impossibile, di regola, rende invalido il negozio se è un negozio tra vivi. Invece seè un negozio a causa di morte le opinioni divergono, peri sabiniani questa condizione deve considerarsi non apposta perché essi tendono a salvare il testamento ed è questa l'opinione che si afferma contro quella dei propuliani, per i quali la condizione impossibile equivale sempre ad una condizione mancata cioè non avverata. B) Il termine è una clausola che introduce una scadenza da cui si fanno iniziare o cessare gli effetti del negozio, quindi si parla di termine iniziale o di termine finale. Anche qui vi è un evento futuro ma a differenza della condizione l'evento non è incerto infatti il termine può essere una data certa o incerta nel quando ma non nel se, ad esempio il giorno della morte di Tizio. Nel termine iniziale, a differenza della condizione sospensiva, non si ha uno stato di pendenza ma si ha il differimento degli effetti del negozio. C) Il modo o onere è una clausola di solito apposta ad atti diliberalità sia tra vivi sia e soprattutto a causa di morte come l'istituzione ad erede o i legati. Questa clausola impone un onere al beneficiario, ad esempio il testatore istituisce un erede con l'onere di costruirgli un monumento funebre, il modo non sospende gli effetti del negozio ma vincola. La sua operatività effettiva dipende dalla formulazione adottata dal disponente o, quando è possibile, da un intervento del pretore o di un'altra autorità competente.

6 - La diseredazione. Un pater familias se ha discendenti sui ma vuole istituire erede un estraneo non può escludere i sui semplicemente ignorandoli, detto più semplicemente non li può preterire (passare sotto silenzio), non può farlo perché secondo la regola di ius civile: "i sui vanno o istituiti o diseredati". Questo limite però è puramente formale perché per escludere i sui è sufficiente che il pater familias

Inserisca nelle forme dovute la clausola di diseredazione. Essa deve essere nominativa per il figlio maschio, invece per la figlia femmina e i discendenti ulteriori può essere cumulativa cioè "tutti gli altri siano diseredati". La diseredazione non sempre va contro gli interessi dei sui perché a volte può evitare loro l'acquisizione di un'eredità passiva. Che cosa accade in caso di preterizione dei sui? Se essa riguarda un figlio maschio, il testamento è nullo e quindi si apre la successione intestata, se invece riguarda altri sui il testamento resta valido ma i sui ignorati concorrono con gli eredi testamentari per quote calcolate in modi diversi a seconda che gli eredi istituiti siano estranei o siano altri sui. Per i figli emancipati che per ius civile sono degli estranei è il pretore ad esigere la loro espressa diseredazione, se questa manca il pretore concede agli emancipati la bonorum possessio contro le tavole.

ripartendo i beni fra tutti i figli come fa nella bonorumpossessio senza le tavole. Una speciale bonorum possessio contro le tavole per metà patrimonio è concessa al patrono di un liberto che ha fatto testamento e poi sia morto senza figli o discendenti deisuoi figli o lasciando figli adottivi. Nell'insieme il regime successorio descritto dà una protezione debole a figli e altri discendenti e non dà alcuna protezione agli altri congiunti più stretti. Infatti è sufficiente che il pater familias inserisca nel testamento la clausola di diseredazione perché la sua volontà sia inattaccabile; perciò almeno dal 100 a.C. la coscienza sociale ritiene iniquo un testamento che contenga una diseredazione ingiustificata dei sui o anche che ignori gli altri parenti più stretti. Tutto ciò è sentito ora come contrario al dovere di affetto e rispetto a cui il pater familias è tenuto verso i familiari e siccome in.latino dovere si dice officium, il testamento in questione è detto inofficioso. Nelle cause ereditarie discusse dinnanzi ai giudici gli avvocati insinuano il dubbio che l'equilibrio mentale del testatore sia stato alterato da una patina di lucida follia. Sempre più spesso i giudici accolgono questo argomento e dichiarano nullo il testamento inofficioso, si apre così la successione intestata. Poi durante il principato nella procedura extra ordinem è introdotta una azione più semplice detta "querela di testamento inofficioso", la quale può essere esperita dai congiunti più stretti che si ritengano trascurati dal testatore senza giusto motivo, costoro sono nell'ordine: i figli, i genitori, fratelli e sorelle insieme. Se questi congiunti vincono la causa contro l'erede istituito il testamento cade e i querelanti ottengono la loro quota intestata. Invece i querelanti perdono la causa se hanno già ricevuto dal.

Testatore con qualunque disposizione di ultima volontà almeno un quarto di quanto sarebbe loro spettato come eredi intestati, questo quarto è detto "porzione dovuta". Degli sviluppi nel terzo periodo poco sappiamo, certo è che con Giustiniano i congiunti più stretti se hanno ricevuto meno della porzione dovuta, che ora è detta "legittima", possono solo agire per l'integrazione della loro quota che viene ora elevata fino alla metà ma non possono agire per la rescissione del testamento, questa quota è il precedente storico della odierna quota legittima o diriserva.

7 - Dopo l'istituzione dell'erede e, se necessario, la diseredazione, il testatore può aggiungere altre disposizioni: sostituzioni, manomissioni di schiavi propri, nomine di tutori, legati e fedecommessi.

A) Sostituzioni. Con essa il testatore chiama all'eredità altre persone in subordine all'erede.

La sostituzione può essere di tre tipi che perseguono finalità differenti. Il primo tipo è la sostituzione volgare che consiste nella nomina di un erede di seconda grado qualora l'erede istituito non possa o non voglia accettare l'eredità entro un determinato termine.

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A.A. 2010-2011
10 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/18 Diritto romano e diritti dell'antichità

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Moses di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto romano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Caimi James.