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Contributo sull'esame di diritto Romano
Pubblico integralmente un contributo del nostro amico Francesco che da poco ha sostenuto l'esame di diritto Romano corso A-L. Se volete commentare il contributo vi rinvio al nostro Forum.
Recentemente ho sostenuto l'esame di dir.romano e in base alle notizie da me raccolte credo di poter dare un piccolo contributo a chi volesse (e non solo) scegliere di affrontare questo esame.
L'esame di DIRITTO ROMANO(A-L) presenta delle differenze sia fra studenti del nuovo e vecchio ordinamento didattico, sia fra studenti frequentanti e non.
Per gli STUDENTI V.O..(iscritti ad anni precedenti il 96-97) l'insegnamento è biennale e fondamentale (ma sostituibile), la commissione esaminatrice è presieduta dal prof.Nicosia (è possibile però sostenere l'esame col professore La Rosa se si frequentano le sue lezioni portando un programma particolare che trovate nel sito N.d.r.) ed il programma risulta più ampio di quello indicato dal vademecum.
di facoltà (bisogna aggiungere un'ulteriore testo)Per gli STUDENTI N.O. (iscritti nell'anno accademico 96-97 o successivi) l'insegnamento di diritto romano è opzionale, più precisamente opzionale di III o IV anno (in quest'ultimo anno è possibile optare per una complementare degli anni precedenti), la commissione esaminatrice è presieduta dal prof. Renato La Rosa e l'unico testo adottato è: Nicosia "Il possesso volI" (pag. 171) Così come è stato fatto per l'esame di istituzioni di dir. romano, per il dir. romano risultano utili alcune precisazioni: innanzitutto tengo a chiarire che le indicazioni riportate sono valutazioni personali su esami affrontati da studenti del nuovo ordinamento non frequentanti, inoltre le stesse valutazioni sono riportate con un occhio di riguardo rispetto a una comparazione del ben più difficoltoso esame di istituzioni di diritto romano. Lo studio del diritto romano consistenell'approfondimento di un argomento del corso di istituzioni di diritto romano, argomento che anche per quest'anno è rimasto immutato e incentrato sullo studio monografico delle origini e delle problematiche possessorie romane. Nei confronti di istituzioni di diritto romano risultano notevolmente diverse le prestazioni per affrontare e superare quest'altro ostacolo; minori saranno le difficoltà mnemoniche, sia perché su molti argomenti sarà più importante solamente capire anziché memorizzare (specie per il I cap.), sia perché il testo ha un linguaggio discorsivo e limitato (poco meno di 160 pag. di studio effettivo!). Nei confronti dell'esame di istituzioni, lo studio di questa materia risulta quindi senz'altro sia meno (molto meno!) intensivo sia sicuramente meno problematico. Discorso a parte va fatto sulla utilità, infatti non essendo una c.d. "materia tecnica" il più delle volte la si preferisce ad altre solo.per la brevità e per la semplicità espositiva, più che per una, presunta, "utilità" futura. Riguardo l'esame c'è da rilevare che, nel confronto con istituzioni, minore risulta la pretesa conoscitiva richiesta per superare l'esame, ma come istituzioni totale sarà la richiesta espositiva (chiedono i minimi particolari: lucratività dell'usureceptio nota 29 di pag 80), con ciò non voglio sostenere che vi siano grandi difficoltà nel superare l'esame (tutt'altro!). Per finire reputo che questa materia possa essere scelta come materia opzionale visto e considerato la facilità nell'affrontarne lo studio (poche e chiare pagine del testo) facendo però la massima attenzione al significato dei concetti espressi e tenendo in considerazione che sembrerebbe che le valutazioni non siano particolarmente emozionanti. Qui sotto riporto alcune delle domande richieste all'esame affiancando un simbolo
+ per quelle a loro volta più richieste.
CAPITOLO I- costruzione di savigny- possesso derivato e animus possidentis
- casi anomali secondo i vari autori
- Jhering (teoria)
- Riccobono (scoperta e teoria)
- Bonfante (critiche e bozza)
- Albertario (teoria)
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