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Tipi di cooperative e diritti di proprietà
Cooperativa di credito: funge da istituto di credito, ma non ha come scopo il conseguimento di un profitto puro quanto piuttosto un'erogazione di credito più equa verso i suoi soci;
Cooperative sociali: la loro funzione è quella di erogare servizi educativi e sanitari. Alcune hanno anche lo scopo di favorire l'inserimento di determinate persone nel tessuto sociale;
Già che sono del nord-est... la Cantina Sociale: ha lo scopo di produrre vino partendo dalle uve dei soci e favorendo la gestione condivisa della sua vendita. Questo secondo la legge. Poi nella pratica diciamo che magari le cose vanno un po' diversamente e che la forma della cooperativa piace molto per via di una serie di agevolazioni fiscali.
Diritti di proprietà e beni economici (art.42): Già nelle costituzioni economiche liberali il diritto di proprietà è tutelato nella sua accezione dinamica in quanto, quale strumento
fondamentale e obiettivo dello svolgimento di attività economiche. L'art. 42 nelle costituzioni economiche liberali e democratiche liberali, l'iniziativa economica privata e il diritto di proprietà costituiscono due facce della stessa medaglia: l'economia di mercato. Non è possibile tutelare l'una (iniziativa), senza garantire al contempo l'oggetto e il risultato del suo svolgersi (la proprietà). Anche nella nostra costituzione, la tutela della proprietà privata beni economici (art. 42 riguarda essenzialmente comma 1). Sono pertanto esclusi dalle fattispecie dell'art. 42 particolari categorie di beni che non sono economici: beni paesaggistici o rientranti nel patrimonio storico o artistico nazionale. La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalle legge ordinaria. Il terzo comma dell'art. 42 ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderlaAccessibile a tutti.
Articolo 44 e articolo 47 "Accesso alla proprietà immobiliare e mobiliare".
Secondo l'articolo 44 la disciplina della proprietà terriera privata può essere gravata da obblighi e vincoli al fine di conseguire il razionale sfruttamento del suolo e stabilire equi rapporti sociali. Il fine cui tende il costituente è quello di ricostituire le c.d. unità produttive, cioè le aree di terreno minime, per consentire un'adeguata coltivazione dei fondi, anche smembrando gli appezzamenti di terreno già esistenti (cioè imponendo vincoli ed obblighi ai proprietari terrieri). Più in generale, lo scopo perseguito è quello di garantire rapporti sociali equi tra coloro che possiedono la terra e la coltivano ma anche quello di assicurarne uno sfruttamento migliore. Anche la bonifica delle terre e la trasformazione del latifondo tendono allo scopo di migliorare lo sfruttamento terriero e di garantire.
equità sociale, in particolare attraverso l'ammodernamento delle tecniche di coltivazione. Entrambe possono essere realizzate sia corrispondendo incentivi finanziari sia imponendo precisi oneri. Da ultimo, la tutela delle zone montane, che si spiega con la tendenziale situazione di disagio che le caratterizza, è stata affidata ad enti locali che, rappresentando i comuni, hanno lo scopo di realizzare in modo associato la gestione dei servizi, dei costi e di altre funzioni. Questi enti sono costituiti dalle Comunità Montane, che sono state sostituite, in alcuni casi, dalle Unioni dei Comuni. La repubblica in conclusione, (art.47) favorisce l'accesso dei cittadini a tutte le forme di proprietà immobiliare ma anche mobiliare con il riferimento al diretto e indiretto investimento azionario nei grandi complessi produttivi del Paese. L'articolo in esame incoraggia i consociati e le famiglie al risparmio, indicando come compito della Repubblica quello di
Promuovere e favorire il suo accesso. Al fine di consentire tale accesso anche alle grandi proprietà ed imprese, la Repubblica incoraggia l'investimento dei piccoli azionisti, il cosiddetto azionariato popolare e lo fa in vario modo. Va infatti garantita la trasparenza, il controllo ed una regolazione tecnica del mercato.
Tra le autorità preposte al coordinamento ed al controllo vi sono: il Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio (CICR); il Ministero dell'economia e delle finanze e la Banca d'Italia. In realtà, il ruolo di quest'ultima ha subito un ridimensionamento a seguito della creazione dell'unione economica monetaria e della correlata introduzione della moneta unica e deve essere letto entro il quadro comunitario. Così, oltre alle tradizionali funzioni (quali la vigilanza sulle banche nazionali, sui mercati e sul sistema dei pagamenti) essa, ad esempio, emette banconote su autorizzazione della BCE, al cui consiglio direttivo partecipa.
A presidio degli investimenti l'ordinamento ha introdotto la CONSOB, istituto preposto alla vigilanza delle condotte tenute dalle società quotate e dalle società di intermediazione finanziaria allo scopo di tutelare gli investitori. La sua introduzione, tuttavia, non ha incentivato un tipo di investimenti già scarsi proprio a causa della diffidenza dei piccoli risparmiatori ad impiegare denaro in attività potenzialmente molto redditizie ma anche molto pericolose. Limitazioni generali delle politiche pubbliche La tutela dei diritti economici, non dipende dall'intensità e dal grado diretto di protezione loro accordato, quanto soprattutto, dall'esistenza di norme, costituzionalmente non derogabili, che assicurino l'accesso al mercato e tutelino il valore economico dei diritti proprietari (immobiliari, mobiliari). La Costituzione del 1948 ha ben presente il rischio che il frutto dell'iniziativa privata e il diritto di- Imposizione fiscale (art.53)
- La spesa pubblica e il suo finanziamento (art.81)
- L'erosione del risparmio privato (art.47)
Art.23 secondo il quale nessuna prestazione personale o patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge. Tale garanzia formale è integrata dalla limitazione della fiscalità pubblica costituita dal riferimento alla capacità contributiva dei cittadini. Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
Afferma, infatti, il successivo art.53 che tutti i cittadini, anche apolidi e stranieri, che risiedono in Italia hanno il dovere di pagare le imposte. Tuttavia, vi è un
limitecostituzionale.L'obbligo di pagamento delle imposte deve rispettare necessariamenteeconomica..la capacità contributiva del cittadino, vale a dire la sua possibilità. E' resa incostituzionale qualsiasi norma fiscale che colpisce il valore dell'attività economica mettendo l'imprenditor nel dilemma di dismettere l'attività oppure di occultarla al fisco. Ne resta esclusa nel nostro ordinamento, la possibilità di utilizzare l'imposta come strumento di appropriazione da parte dello Stato. Ad eccezione diritti sull'eredità, dell'art.42, ultimo comma, che attribuisce esplicitamente allo Stato rinviando alla legge ordinaria il compito di definirli, per tutti i tributi la base imponibile per il calcolo dell'imposta è sempre limitata dal riferimento delle capacità contributiva. In una Repubblica fondata sul lavoro è possibile, pertanto, che le rendite siano gravate da
un’imposizione fiscale più accentuata rispetto ai redditi di lavoro al fine di accrescere la produttività dei beni economici. L’imposizione fiscale è necessariamente progressiva (art.53 comma 2). Il rilievo del criterio di progressività risiede nel gravare sulle classi sociali più abbienti così da poter soccorrere e sostenere le classi sociali in difficoltà, garantendo i diritti e i servizi sociali fondamentali quali la pubblica istruzione, l’assistenza sanitaria, la previdenza sociale e l’indennità di disoccupazione, criteri sui quali si basa lo Stato Sociale Italiano. In altre parole, l’imposta cresce con il crescere del reddito. IVA (imposta sul valore aggiunto, principale imposta indiretta). La prima differenza che c’è tra le imposte dirette e indirette riguarda i guadagni. Le imposte dirette vengono immesse direttamente sul denaro che una persona produce in un dato momento, questo comportacategoria di imposte: l'IVA (imposta sul valore aggiunto) e le accise. L'IVA è un'imposta che viene applicata su beni e servizi acquistati dai consumatori e incide sul prezzo finale del prodotto o del servizio. Le accise, invece, sono imposte che vengono applicate su specifici beni, come ad esempio carburanti, alcolici e tabacchi. Ecco come potrebbe essere formattato il testo utilizzando tag html:Anche una variazione di tale imposta da soggetto a soggetto in base a diversi parametri che possono essere i possedimenti o il reddito di una qualsiasi persona. Alcuni esempi riguardanti questa imposta sono l'IRPEF, ossia una tassa personale che va a incidere sui redditi prodotti all'interno dei confini italiani da ogni cittadino o per generalizzare, da tutte le persone fisiche, sia che siano residenti o meno. Poi vi è la IRES, questo tipo di imposta invece si applica sui redditi delle società, ed infine vi è la IRAP, ossia una tassa applicata a livello regionale su qualsiasi tipo di attività che produca ricchezza. Infine sono parte di questa categoria anche il canone RAI e il bollo auto.
Invece si può affermare che le imposte indirette sono tutte quelle imposte che non colpiscono i guadagni prodotti sul momento da una persona, ma quelle somme di denaro che vengono spese in qualsiasi modo. Sono due gli esempi che si possono fare riguardanti questa categoria di imposte: l'IVA (imposta sul valore aggiunto) e le accise. L'IVA è un'imposta che viene applicata su beni e servizi acquistati dai consumatori e incide sul prezzo finale del prodotto o del servizio. Le accise, invece, sono imposte che vengono applicate su specifici beni, come ad esempio carburanti, alcolici e tabacchi.
imposta ossia l'iva e le accise sulla benzina. L'iva è una imposta che viene applicata su ogni oggetto, servizio offerto all'interno dello stato o dallo stato italiano. Legge di bilancio, equilibrio finanziario reale Il meccanismo di controllo e di approvazione della legge di bilancio e delle singole leggi di spesa dell'art.81 della Costituzione, definisce un sistema di pesi e contrappesi in equilibrio. L'articolo 81 comma 1 prescrive che le Camere approvano ogni anno i bilanci e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo. Oltre al rendiconto consuntivo (che è un documento contabile e finanziario), le Camere dispongono di referti e dei risultati dei controlli effettuati dalla Corte dei Conti, organo preposto al controllo della spesa pubblica, che riferisce annualmente alle Camere il risultato del controllo successivo sulla gestione del bilancio dello Stato. La Corte dei Conti funge dunque da ente di controllo indipendente. L'autorizzazionedella legge di bilancio comporta, secondo il modello classico delle costituzioni liberali, l'esercizio del potere di spesa da parte dello Stato. Tale potere è regolato da norme e procedure che mirano a garantire la trasparenza, l'efficienza e la responsabilità nella gestione delle risorse pubbliche. Nel contesto della legge di bilancio, vengono stabiliti i criteri per la determinazione delle entrate e delle spese dello Stato per un determinato periodo di tempo, di solito un anno. Le entrate includono le tasse, i contributi sociali e altre fonti di finanziamento, mentre le spese comprendono i vari settori di intervento dello Stato, come la sanità, l'istruzione, la difesa, l'infrastruttura e così via. Attraverso la legge di bilancio, lo Stato cerca di bilanciare le entrate e le spese in modo da garantire la sostenibilità finanziaria e il raggiungimento degli obiettivi di politica economica e sociale. Questo processo coinvolge la valutazione delle priorità di spesa, la pianificazione degli investimenti e la gestione dei debiti pubblici. Nel modello classico delle costituzioni liberali, la legge di bilancio è considerata uno strumento fondamentale per il controllo democratico del potere di spesa dello Stato. Essa prevede la partecipazione del Parlamento nella sua elaborazione e approvazione, garantendo così la rappresentatività e la responsabilità politica nella gestione delle finanze pubbliche. In conclusione, la legge di bilancio rappresenta un elemento chiave nel sistema di governo di uno Stato, poiché regola l'esercizio del potere di spesa e contribuisce alla realizzazione degli obiettivi di politica economica e sociale.