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GENERALIMERI UFFICI MANSIONI ATTI DIRIGENZIALI 10 OTTOBRE 2018ENTE PUBBLICO
Nel nostro ordinamento, di enti pubblici ne esistono di molte tipologie e sono tutti differenziati gli uni daglialtri. Alcuni sono molto considerevoli, quale lo stato, o altri più limitati, come i comuni. Il problema che siviene a creare è quello di riuscire a distinguere l’ente pubblico da una persona giuridica privata. Non cisono criteri risolutivi, che affermino senza ombra di dubbio che un ente è un ente pubblico. Ci sono peròdegli indici di riconoscimento. Ad esempio, un ente pubblico è lo stato, ma non è tra i più antichi, come lopossono essere alcuni comuni. Lo stato italiano è nato recentemente. Lo stato presenta tre elementicostitutivi: territorio, sovranità e popolo. Lo stato non ha solo funzioni amministrative, ma quelle che hasono molto importanti. È palese che sia un ente pubblico. Quanto agli altri enti, occorrono degli
indici di riconoscimento.
legge n. 70 del 1975,
Un punto fermo è dato da una adottata perché ci si rese conto che c'erano troppi enti pubblici. Da un lato alcuni enti si sono eliminati, dall'altro nessun nuovo ente pubblico può essere istituito o riconosciuto se non per legge. Questa disposizione però non aiuta il riconoscimento degli enti pubblici. "Nuovo" significa che la norma vale dal momento in cui è stata emanata. Non è applicabile agli enti già esistenti. "Se non per legge" manca "espressa disposizione di legge". La norma indica che potrebbe esserci anche un'implicita disposizione di legge. Un ente può essere considerato pubblico perché, ad esempio, rientrerebbe negli indici di riconoscimento.
Indici di riconoscimento:
- ente è finanziato da parte di un ente che sicuramente è un ente pubblico, come ad esempio lo stato.
- ente pubblico controlla
altro ente, quest'ultimo è considerato un ente pubblico. Ognuno di questi criteri non è tale da rendere un ente pubblico. Se gli indici sono insieme, è più probabile. La compresenza degli indici è un buon indizio affinché l'ente venga definito pubblico. Non abbiamo dagli indici di riconoscimento del carattere pubblico dell'ente. Abbastanza frequentemente si pone il problema su un certo ente, sulla sua qualificazione di ente pubblico o meno. Qualora non si capisca se l'ente in considerazione non è pubblico, sorgono dei problemi. Resta quindi il problema dell'incertezza dell'ente pubblico. Il carattere di un ente pubblico non è palese, chiaro, evidente. Nel concetto di ente pubblico bisogna tenere conto del fatto che gli enti pubblici sono eterogenei tra loro. Ci sono molte classificazioni di enti pubblici. Alcune sono rilevanti: - rapporti tra l'ente e i destinatari della sua azione: discende
daienti-istituzioni,
- il primo tipo sono a struttura istituzionale sono caratterizzati dal fatto che gli organi di questi enti sono nominati da organi di altri enti. Sulla nomina dei vertici di questi enti, i destinatari dell'azione di questi enti non hanno alcuna influenza. Esempio: INPS, si occupa di previdenze sociali. Sono nominati da organi di altri enti pubblici. I soggetti destinatari delle azioni di tali enti, non hanno alcun peso sulla nomina dei vertici dell'ente.
- enti-associazioni,
- enti a struttura associativa. La loro caratteristica è quella di essere auto-amministrati. Nel senso che sono i destinatari dell'azione di questi enti-associazioni a eleggere i vertici dell'ente. Vertici che poi prenderanno decisioni principali, che incidono sui componenti dell'ente. Esempio: gli ordini professionali, sono eletti dagli associati, dai componenti stessi.
- territorio: ruolo degli enti territoriali,
- il territorio è elemento costitutivo,
Detta quelle norme rilevanti per la sua organizzazione. Hanno autonomia regolamentare. Non c'è una definizione di autonomia, si può dire che è la capacità dell'ente di auto-organizzarsi. Esiste di tipo normativo, darsi norme, regolamenti e talvolta anche statuti. Altra classificazione: enti-federazioni, costituiscono una federazione di altri enti, che sono, per l'appunto gli enti federati. Esempio: CONI. 17 OTTOBRE 2018
TIPI DI ORGANO AMMINISTRATIVO
Una prima distinzione è data da una tripartizione che riguarda il ruolo degli organi:
Organi di amministrazione attiva sono quelli che agiscono (rilasciano autorizzazioni, permessi, sanzionano ecc..)
Organi di controllo controllo viene da due parole francesi (controol), sono organi che fanno una sorta di contro ruolo rispetto alle funzioni dell'amministrazioni attive. Quindi se l'organo di amministrazione attiva si muove, l'organo di controllo va a vedere come
ha agito, verifica l'azione dell'amministrazione attiva sulla base di certi parametri. A volte questi organi hanno come oggetti di controllo gli organi stessi di amministrazione attiva, non solo andando a vedere come agiscono.
Organi consultivi sono organi che o devono essere chiamati o possono essere chiamati a illuminare gli organi di amministrazione attiva, su che cosa fare, come decidere. Lo fanno tramite atti chiamati pareri. Abbiamo vari tipi di organi consultivi a vari livelli, un organo consultivo previsto in consiglio di stato costituzione è il che può anche essere giudice. È un organo che aiuta le amministrazioni attive dando dei pareri a livello statale (per esempio al governo sull'azione amministrativa).
Un'altra distinzione è data dal fatto se un organo è necessario o meno:
Organi necessari sono previsti espressamente in sede normativa ad esempio i sindaci.
Organi non necessari sono alcuni uffici, più
Organi istituiti dalle PA per certi scopi
Un esempio di organo istituito per certi scopi è la commissione di studio.
Organi ordinari
Gli organi ordinari svolgono la loro attività in modo continuo e duraturo. Ad esempio, il sindaco svolge la sua funzione in modo durativo anche se i titolari cambiano nel mentre.
Organi straordinari
Gli organi straordinari sono istituiti con una norma per far fronte ad esigenze particolari, gravi ed eccezionali. Un esempio di organo straordinario è il commissario. Ad esempio, il decreto legislativo 1 del 2018 della protezione civile prevede dei commissari. Il testo unico degli enti locali è il decreto legislativo 267 del 2000 (articoli 143-144) che prevede delle ipotesi in cui i consigli comunali sono sciolti per gravi motivi, in questo caso viene creata un'apposita commissione che esercita i poteri voluti dal decreto. Questo è un esempio classico di organo straordinario. Questi commissari a volte sono chiamati anche commissari ad hoc.
acta.svolgere azioni specifiche e si chiamanoUn'altra è quella che riguarda la natura dei titolari dell'organo:
Organi monocratici ha come titolare una persona fisica, quindi il suo funzionamento è semplice nel senso che la formazione della volontà di quell'organo è semplice. Ad esempio il ministro o il sindaco.
Organi collegiali hanno come titolari più persone fisiche. Il funzionamento è complesso, ma da conoscere bene perché può capitare che si faccia parte di un consiglio comunale, nucleo di valutazione dell'università ecc.. se si fa parte di un organo collegiale bisogna conoscere come si regole di collegialità. forma la volontà di questo organo ovvero le Le regole variano da organo a organo però abbiamo anche una serie di regole comuni che sono elaborate dalla stessa giurisprudenza e che derivano da una sorta di collage della regolamentazione dei vari organi collegiali.
Vediamo alcune di queste regole: La convocazione dell'organo che spetta al presidente oppure il vice.- La convocazione deve essere tempestiva.
- Deve contenere l'ordine del giorno preciso ed esaustivo se necessario con un rinvio ad una documentazione.