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Autonomia normativa e enti pubblici

L'autonomia normativa è riconosciuta non solo agli Stati e alle regioni, ma anche ad altri enti pubblici. Essa si estrinseca mediante l'emanazione di statuti e regolamenti. L'art. 117 al co 6 dispone che i comuni, province e città metropolitane hanno potestà regolamentare in ordine alla disciplina dell'organizzazione e dello svolgimento delle funzioni loro attribuite.

Questi sono:

  • Decreto Ministeriale: potestà normativa che appartiene al singolo ministro. Sono sottostanti ai regolamenti governativi.
  • Direttiva Ministeriale: espressione di un rapporto interdirettivo ed interorganico. Un soggetto emana un atto indicando al soggetto destinatario o le modalità oppure le finalità, ma il destinatario può disattendere l'atto motivandolo.
  • Statuti degli Enti Locali: non sempre hanno chiara connotazione giuridica. Gli statuti regionali sono fonti primarie. Comuni e Province adottano un proprio statuto, che ha un oggetto molto ampio.

L'autonomia normativa è una scelta di libertà. Autonomia di indirizzo politico, normativa, finanziaria, organizzativa e di bilancio. Lo statuto ha comunque una sua valenza perché enuncia principi che vincolano l'ente.

Le Circolari Amministrative, non sono atti normativi anche se la loro conoscenza è necessaria alla sopravvivenza degli uffici. Sono fondamentali perché la loro efficacia si proietta all'esterno dell'ufficio. Non è nemmeno un atto amministrativo. Le circolari possono essere:

  • Interpretative, in presenza di normativa oscura offrono interpretazione.
  • Informative, portano a conoscenza degli uffici una certa cosa.
  • Normative, se un organo sovraordinato impone di tenere un certo comportamento.

Infine importante è anche la Prassi che è un insieme di comportamenti tenuti nell'utilizzo quotidiano dei comportamenti della PA. Non è un atto normativo ma può essere invocata per mancanza di coerenza.

che si traduce in censura dell'attività amministrativa della PA. La violazione della coerenza può essere sintomo di cattivo esercizio della funzione amministrativa.

Capitolo VI: Il procedimento amministrativo

Introduzione

Il provvedimento è l'atto amministrativo che, efficace sul piano dell'ordinamento generale, produce effetti in ordine alle situazioni giuridiche di terzi soggetti. L'emanazione del provvedimento finale è preceduta dal procedimento amministrativo che è un insieme di atti, fatti e attività tra loro connesse che concorrono all'emanazione del provvedimento.

I casi di provvedimenti emanati senza un procedimento amministrativo sono pochissimi: esempio atti di urgenza. Il procedimento amministrativo, quindi rappresenta la forma esteriore attraverso la quale si dispiega l'azione amministrativa e quindi la sua funzione.

Molti ordinamenti stranieri hanno provveduto da tempo a disciplinare il procedimento amministrativo.

In Austria nel 1925 è stata emanata una disciplina complessa attraverso ben 5 leggi, che concepiscono l'attività dell'amministrazione similarea quella svolta dal giudice che deve decidere una controversia. La Germania ha una legge del 1976 che ha suscitato vivointeresse nella nostra dottrina ed è stata fonte di ispirazione per il nostro legislatore nell'elaborazione della Legge241/1990. In proposito va ricordato l'obbligo generale di motivazione, il diritto per i privati di essere sentiti, l'accesso ai documenti e i contratti di diritto pubblico. La Spagna ha una legge del 1992 che disciplina in particolare i profili di responsabilità della PA e dei funzionari. In Inghilterra dove si nega l'esistenza di un diritto amministrativo in senso proprio manca una disciplina generale sul procedimento amministrativo, ma le corti inglesi riconoscono principi procedimentali importanti. L'importanza del diritto comunitario in materia

procedimentale deriva dal fatto che le norme di origine comunitaria condizionano l'azione dell'Amministrazione in quanto i principi comunitari sono in grado di produrre influenze sull'ordinamento nazionale e sono richiamati dall'art. 1. Il potere amministrativo si esercita mediante il procedimento amministrativo. Il potere amministrativo appartiene alla funzione e quindi studiamo un procedimento amministrativo che rappresenta una serie coordinata e collegata di atti e di fatti tendenti al conseguimento di un interesse pubblico. L'azione amministrativa è quindi procedimentalizzata (in quanto deve sempre soggiacere al principio di legalità) e globalmente rilevante. Alla base del procedimento amministrativo c'è il principio del giusto procedimento, cioè colui che è coinvolto o interessato dal procedimento deve essere informato e poter partecipare. La presenza del privato è necessaria non solo perché si vuole

Che sia informato ma anche perché il privato contribuisce con la sua azione all'individuazione dell'interesse pubblico. Il principio del giusto procedimento implica un obbligo a carico dell'amministrazione cioè quello di procedere e di concludere il procedimento con un provvedimento espresso. La legge 241/1991 non contiene una disciplina completa ed esaustiva del procedimento, limitandosi a specificare alcuni principi e a disciplinare gli istituti più importanti, ma si occupa anche di aspetti che riguardano indirettamente il procedimento come il diritto di accesso.

Principi

L'art. 1.1 afferma che "l'attività amministrativa persegue i fini determinati dalla legge ed è retta da criteri di economicità, efficacia, pubblicità e trasparenza secondo le modalità previste dalla L. 241 e dalle altre disposizioni che disciplinano singoli procedimenti, nonché dai principi dell'ordinamento comunitario".

I principi che si evincono dalla lettura di questo articolo sono pertanto: Principio di legalità Criterio di economicità, è il rapporto tra obiettivi realizzati e mezzi impiegati. Si traduce nell'esigenza del non aggravamento del procedimento se non per straordinarie e motivate esigenze imposte dallo svolgimento dell'istruttoria (1.2). Quindi devono essere ritenuti illegittimi gli atti superflui. Criterio di efficacia, è il rapporto tra obiettivi prefissati e obiettivi conseguiti ed esprime l'esigenza che l'amministrazione miri al perseguimento nel miglior modo possibile delle finalità ad essa affidate. Criterio di pubblicità e trasparenza, rispondono al Criterio di conoscibilità dell'attività amministrativa, la quale appunto deve essere conoscibile dall'interessato. È un carattere che rappresenta conseguenza diretta della natura pubblica dell'amministrazione.

L'amministrazione essendo preordinata alla soddisfazione di interessi pubblici, richiede la trasparenza dell'amministrazione agli occhi del pubblico. Applicazione concreta di tale principio è costituita dal diritto di accesso ai documenti amministrativi.

Principi dell'ordinamento comunitario, il nostro ordinamento rispetta il principio di prevalenza del diritto comunitario rispetto a quello nazionale. Rappresenta una norma mobile in attesa dello sviluppo del diritto comunitario. Il diritto comunitario ha esportato in Italia i principi di:

  • Proporzionalità, l'azione amministrativa deve salvaguardare l'interesse privato
  • Legittimo Affidamento, il cittadino che in buona fede è indotto a credere al comportamento dell'amministrazione e in virtù di quel comportamento è indotto a comportarsi in un certo modo, se l'amministrazione fa un cambiamento repentino il cittadino ha diritto alla tutela giurisdizionale.

Indica concreta eragionevole speranza concretizzate in aspettativa.o Precauzione , l'amministrazione in presenza di pericolo diretto e concreto può impedire l'esercizio di una certa attività. L'articolo 1 non richiama il concetto di efficienza che compare all'art. 3-bis dove si afferma che per conseguire un'efficienza maggiore le amministrazioni incentivano l'uso della telematica. Un ulteriore principio è quello dell'azione in via provvedimentale enunciato dall'art. 2 ai sensi del quale l'amministrazione ha il dovere di concludere il procedimento mediante l'adozione di un provvedimento espresso. Tale regola soffre di importanti eccezioni inerenti l'ipotesi di silenzio-assenso disciplinate dall'art. 20.

Le fasi del procedimento

Gli atti del procedimento amministrativo non svolgono lo stesso ruolo e in base al ruolo che svolgono si può distinguere il provvedimento in tre fasi:

  1. Fase Preparatoria
  2. La procedura amministrativa è composta da diverse fasi:

    1. Fase preparatoria: è formata da atti che assolvono una funzione preparatoria rispetto all'emanazione del provvedimento finale. Questi atti possono essere eventuali o necessari. Se manca un elemento necessario nella fase preparatoria, ciò provoca un'illecità nell'atto finale, ma gli effetti prodotti rimangono comunque validi in via provvisoria. Anche un atto illegittimo può essere efficace se nessuno presenta ricorso per l'annullamento.
    2. Fase costitutiva: durante questa fase vengono posti in essere tutti gli elementi costitutivi che concorrono a formare gli effetti e a condizionare la decisione finale. Questa fase non può essere omessa e può essere più o meno complessa. Ad esempio, se l'atto è emesso da un organo monocratico, la fase costitutiva si limita alla semplice firma. Gli elementi preparatori svolgono un ruolo molto diverso in questa fase.

    degli elementi costitutivi. Se manca un elemento costitutivo l'atto imperfetto, non è concluso, non ha effetti.

    Fase Integrativa dell'efficacia: questa fase è eventuale, non sempre c'è. È configurabile quando le norme stabiliscono che l'atto costitutivo non produce effetti finché non vengano compiute altre attività. Es. Il piano regolatore comunale non è efficace finché non sia approvato e pubblicato nel bollettino della regione.

    Se manca questa fase l'atto non è operante: non ha efficacia (non è invalido, imperfetto, illegittimo).

    Non tutti gli elementi del procedimento hanno la stessa rilevanza. Tra i due estremi del procedimento, trovano posto gli atti endoprocedimentali che sono destinati a produrre effetti rilevanti nell'ambito del procedimento. Sono atti (pareri, osservazioni, memorie) che generano l'impulso alla progressione del procedimento e contribuiscono a condizionare

    La scelta discrezionale finale. La conoscenza delle fasi in cui si articola il procedimento è importante poiché l'illegittimità di uno di questi atti del procedimento determina in via derivata l'illegittimità dell'atto finale.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
50 pagine
1 download
SSD Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviael di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto Amministrativo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Antonioli Marco.