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SVOLGIMENTO DEL GIUDIZIO

FASE INTRODUTTIVA: IL RICORSO. L'atto introduttivo del giudizio davanti al T.A.R. è il ricorso, e cioè l'istanza rivolta al giudice dall'interessato al fine di ottenere l'annullamento del provvedimento impugnato. Per quanto riguarda i termini per ricorrere si ha:

  • 60 giorni per l'azione di annullamento;
  • 120 giorni per l'azione di condanna al risarcimento;
  • 1 anno per l'azione avverso il silenzio della P.A.

Il ricorso deve essere notificato alla P.A. e ad almeno uno dei controinteressati.

COSTITUZIONI DELLE PARTI IN GIUDIZIO. Una volta depositato il ricorso, il giudizio è instaurato e si procede fino alla decisione, salvo che intervengano cause di interruzione o estinzione del processo. Il contraddittorio è integralmente costituito quando l'atto introduttivo è notificato all'amministrazione resistente. Le parti intimate, nel termine dei 60 giorni dal perfezionamento nei propri

confronti della notificazione del giudizio, possono costituirsi, presentare memorie, fare istanze, indicare i mezzi di prova di cui intendono valersi nonché produrre documenti. FASE CAUTELARE DEL GIUDIZIO. Lo scopo principale della stessa, in generale, è quello di evitare che il decorso del tempo pregiudichi la completa soddisfazione della pretesa fatta valere in giudizio. I presupposti per il ricorso alla misura cautelare sono: - Periculum in mora, ossia il rischio che, nelle more del giudizio, dall'esecuzione dell'atto impugnato derivino danni gravi ed irreparabili per il ricorrente; - Fumus boni juris, e cioè un giudizio positivo, di carattere sommario, in merito alla fondatezza del ricorso. Il Codice prevede: - Misure cautelari collegiali. Sono previste le misure cautelari collegiali, ovvero quelle misure che possono essere richieste dal ricorrente, allegando di subire un pregiudizio grave ed irreparabile durante il tempo necessario a giungere alla decisione sulricorso: si chiede perciò l'emanazione di misure cautelari che appaiono, secondo le circostanze, più idonee ad assicurare interinalmente gli effetti della decisione sul ricorso; - misure cautelari monocratiche. Misure cautelari provvisorie richieste prima che vi sia stata la trattazione della domanda cautelare da parte del collegio; - misure cautelari anteriori alla causa, previste in caso di eccezionale gravità e urgenza. FASE ISTRUTTORIA. Nella fase istruttoria il giudice svolge le attività dirette a conoscere i fatti rilevanti per il giudizio, sia tramite un'attività di interpretazione delle norme inerenti alla controversia, sia tramite la valutazione concreta dei fatti. Non sempre la fase istruttoria si svolge in una fase autonoma, in quanto la regola del processo amministrativo prevede che si possa svolgere nel corso della trattazione della controversia dinanzi all'organo. L'istruttoria indica il complesso delle attività, svoltedal decidente. giudice e dalle parti, di acquisizione degli elementi necessari per la formazione della decisione. La fase presenta carattere eventuale, poiché la causa, spesso, risulta "matura" per la decisione già al momento della introduzione del giudizio. I mezzi istruttori tradizionali del procedimento amministrativo sono: - la richiesta di chiarimenti alla Pubblica Amministrazione; - la richiesta di documenti; - le verificazioni; - DECISIONE. Lo schema sul processo amministrativo si conclude, ovviamente, con la fase decisoria. Ai fini della decisione è necessario che venga richiesta con apposita istanza, la fissazione dell'udienza di discussione. Il Presidente fissa l'udienza di discussione del ricorso, di cui deve essere data comunicazione alle parti almeno 60 giorni prima dell'udienza. Le parti possono presentare documenti fino a 40 giorni prima dell'udienza, memorie conclusionali fino a 30 giorni prima e memorie di replica fino a 20 giorni prima dell'udienza.significato e alle conseguenze che comportano. Ad esempio, la sentenza definitiva è quella che pone fine al giudizio, mentre la sentenza interlocutoria è una decisione presa durante il corso del processo. L'ordinanza è una decisione più rapida e meno formale rispetto alla sentenza, mentre il decreto è utilizzato per questioni procedurali o per decisioni di carattere amministrativo. Le pronunce giurisdizionali sono fondamentali per garantire la tutela dei diritti delle parti coinvolte nel processo e per stabilire il diritto applicabile al caso concreto. La decisione del TAR può essere impugnata davanti alla Corte di Cassazione, che valuterà la correttezza della decisione presa. In conclusione, il processo davanti al TAR prevede una serie di fasi, dalla presentazione del ricorso alla discussione in udienza, fino alla pronuncia della sentenza. Le pronunce giurisdizionali possono assumere diverse forme, come la sentenza, l'ordinanza o il decreto, e hanno un ruolo fondamentale nel garantire la giustizia e la tutela dei diritti delle parti coinvolte.

contenuto ed effetti. Abbiamo:

  • Sentenza di merito, accolgono o respingono, interamente o parzialmente, le domande proposte dalle parti;
  • Sentenze di rito, evidenziano la carenza di un presupposto processuale o di una condizione dell'azione, che impedisce al giudice di pronunciarsi sul merito della causa.

GIUDIZIO DI OTTEMPERANZA. Il giudizio di ottemperanza ha costituito fino ad oggi uno degli strumenti più efficaci del processo amministrativo. Il principio costituzionale dell'effettività della tutela giurisdizionale richiede che la sentenza emanata nei confronti della parte soccombente, venga portata al giudizio di esecuzione anche senza la cooperazione di quest'ultima e ottemperanza serve proprio a dare esecuzione alle sentenze pronunciate nei confronti della P.A., ove questa non provveda direttamente. Occorre immediatamente specificare che l'unico presupposto di natura processuale del giudizio di ottemperanza è l'esistenza di un provvedimento.

Esecutivo del giudice amministrativo o di altro giudice o del collegio arbitrale. L'azione di ottemperanza è esperibile contro il termine di prescrizione di 10 anni.

In sede di ottemperanza è possibile, anche in unico grado:

  • Esperire azione di condanna per il pagamento di somme a titolo di rivalutazione;
  • Esperire azione di risarcimento dei danni connessi all'impossibilità o comunque alla mancata esecuzione del giudicato o alla sua violazione o elusione;
  • La c.d. "ottemperanza di chiarimenti" è utilizzabile quando vi sia una situazione di incertezza da dirimere che impedisce la sollecita esecuzione del giudicato. È un funzionario pubblico e viene nominato dal COMMISSARIO AD ACTA.

Giudice amministrativo nell'ambito del giudizio di ottemperanza al fine di emanare i provvedimenti che avrebbe dovuto emettere l'Amministrazione inadempiente (si dice ad actum, nel caso in cui egli debba emanare un singolo provvedimento).

IMPUGNATIVA

DELLE SENTENZA DEL G.A.I mezzi di impugnazione delle sentenze dei T.A.R. sono: l'appello; la revocazione; l'opposizione di terzo e il ricorso alla Cassazione per i soli motivi inerenti alla giurisdizione.

L'appello contro una sentenza del TAR deve essere proposto con ricorso al Consiglio di Stato, da notificarsi entro 60 giorni dalla notifica della sentenza. Se invece la sentenza non è stata notificata, il termine per la notifica è di 6 mesi dalla data di pubblicazione della stessa.

L'appello deve essere notificato alle altre parti del giudizio di I grado, osservando le regole per la notifica delle impugnazioni del processo civile. Nei 30 giorni successivi alla notifica, il ricorso deve essere depositato presso la segreteria del Consiglio di Stato. Il deposito dà luogo alla pendenza del giudizio e le parti possono costituirsi in giudizio depositando una memoria di costituzione entro il termine di 60 giorni dalla notifica.

Dell'appello. Fasi seguono le regole del giudizio di I grado, giungendo infine alla fase della decisione, in cui la sentenza del Consiglio di Stato può annullare o riformare la pronuncia del grado inferiore.

Secondo mezzo di impugnazione è la revocazione. e, contro le sentenze del TAR o del Consiglio di Stato, ma la cui disciplina rinvia all'art. 395 c.p.c. I casi di revocazione riguardano:

  1. la sentenza che sia effetto del dolo di una parte in danno a un'altra;
  2. la sentenza pronunciata in base a prove riconosciute o dichiarate false dopo la sentenza o che la parte soccombente ignorava essere state riconosciute o dichiarate false prima della sentenza;
  3. il caso di ritrovamento, dopo la sentenza, di uno o più documenti decisivi che la parte non aveva potuto produrre in giudizio per causa di forza maggiore o per fatto dell'avversario;
  4. la sentenza che sia affetta da errore di fatto risultante dagli atti.

o• documenti della causa;

la sentenza contraddittoria con altra passata in giudicato, purché non• abbia pronunciato sulla relativa eccezione;

la sentenza affetta da dolo del giudice, accertato con sentenza passata in• giudicato

Nella prassi la revocazione è il mezzo di impugnazione maggiormenteutilizzato, trattandosi dell’unico rimedio esperibile contro le decisioniassunte in grado di appello, poiché il ricorso in Cassazione è ammessosolo per motivi di giurisdizione. Il ricorso deve essere presentatodinanzi al medesimo giudice che ha emesso la sentenza , il qualeprocede all’accertamento della sussistenza delle condizioni per procedere arevocazione. Nel caso in cui l’accertamento abbia esito positivo, il giudice aditoprovvede al riesame nel merito della controversia. Specifichiamo però chequeste due fasi non rappresentano due momenti processuali distinti, poiché ilgiudice si pronuncia sulla revocazione con un’unica sentenza.

Il terzo mezzo di impugnazione è l'opposizione OPPOSIZIONE DI TERZO di terzo che rinviene la sua disciplina nell'articolo 404 c.p.c e consente al terzo di porre in discussione una sentenza passata in giudicato o comunque esecutiva che pregiudichi i propri diritti, ma sia stata pronunciata in un giudizio dal quale egli sia rimasto estraneo. In base al testo originario dell'art 108 c.p.a., legittimato a proporre opposizione era soltanto il terzo titolare di una posizione autonoma e incompatibile, ma questa previsione, ritenuta incompleta, è stata successivamente modificata con il d.lgs 195/2011 che ha aggiunto il riferimento anche al controinteressato e il codice non si pronuncia sui termini per proporre opposizione ordinaria, di conseguenza.
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SSD Scienze giuridiche IUS/10 Diritto amministrativo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nicola.navarra di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto amministrativo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Cavallo Perin Roberto.