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PARTECIPAZIONE
Altro strumento per far emergere gli interessi.
Art. 10 legge 241/1990 La partecipazione consiste da un lato nel diritto di accedere ai documenti dell'amministrazione - cioè nell'accesso al fascicolo che l'amministrazione tiene e in cui mette tutti i documenti che riguardano i fatti o i pareri relativi al procedimento.
Il cittadino, presa visione del fascicolo, può presentare delle memorie o allegare documenti. Memorie scritte - si scrive un atto in cui si dice all'amministrazione che è importante un determinato interesse proprio.
In particolare la legge indica quali sono i soggetti che possono partecipare, quindi la partecipazione è riconosciuta non a tutti, ma solo ad alcuni soggetti qualificati. In particolare si distinguono:
- le parti necessarie: art. 7 - disciplina la comunicazione di avvio del procedimento. Tutti i soggetti che sono destinatari di questa sono parti necessari del procedimento,
- legge 241/1990: art. 22-28;
- D. Lgs. 33/2013: art. 5 accesso civico. Decreto
- segreto di stato
- Procedimenti tributari
- Atti normativi di pianificazione o di programmazione
- Informazioni psicoattitudinali per selezioni di soggetti
Cioè sono soggetti che possono sempre partecipare all'istruttoria del procedimento, cioè possono avere accesso al fascicolo e presentare delle memorie scritte. I soggetti necessari sono 3 -> Destinatario del provvedimento, soggetti individuati dalla legge e quei soggetti rispetto ai quali il provvedimento possa avere effetti pregiudizievoli.
Le parti eventuali: art. 9 -> questi soggetti non sono destinatari della comunicazione di avvio del procedimento però possono in altri modi avere notizia del procedimento in corso e dunque possono partecipare al procedimento quando però il provvedimento finale sia destinato a provocare un pregiudizio nella loro sfera giuridica. La partecipazione tende a portare dentro al procedimento l'eventuale contraddittorio che potrebbe nascere in futuro dall'adozione di un provvedimento tale da provocarne anche impugnazione davanti al giudice amministrativo. Potranno intervenire soggetti portatori
diinteressi pubblici o privati o interessi diffusi (tutela dell'ambiente)qualora siano costituiti però in associazioni o comitati (quindidiciamo che tolgono agli interessi diffusi la loro principalecaratteristica, che li differenzia dagli interessi collettivi, e cioè quelladi non essere organizzati in associazioni).
La legge sul procedimento amministrativo costruisce la partecipazione comefunzionale ad evitare il contrasto successivo all'adozione delprovvedimento. Infatti in virtù della partecipazione può nascere un dialogoche può portare alla formazione di accordi tra PA e privati che sostituiscono ilprocedimento.
In questo dialogo si colloca anche questa norma che è stata introdottasuccessivamente alla legge 241 che è l'art. 10 bis per cui si introduce unistituto che viene chiamato "preavviso di rigetto" -> nel momento in cuil'amministrazione si determini a fronte di un'istanza di un
privato ad adottare un provvedimento negativo e che quindi respinge l'istanza del privato, l'amministrazione abbia l'onere di comunicare all'istante i motivi che ostano che ostacolano l'accoglimento della domanda del privato. Prima di adottare il provvedimento quindi l'amministrazione deve comunicare i motivi per cui non verrà accettato. A questo punto il privato ha 10 gg per presentare per iscritto le proprie osservazioni. L'amministrazione a questo punto deve adottare una motivazione aggravata -> deve esserci una motivazione del perché gli ulteriori motivi che il privato ha presentato non risultano degni di essere accolti dall'amministrazione. Questo ha lo scopo di ridurre i contrasti tra privato e PA e di riportarli ad un momento preliminare alla decisione.
08/04/2020
Diritto d'accesso
Diritto che abbiamo incontrato quando abbiamo trattato della fase istruttoria all'interno degli strumenti attraverso i quali si
Attua la partecipazione al processo amministrativo. Il diritto di accesso è espressione di alcuni principi come il principio di trasparenza e pubblicità e il principio di imparzialità nel senso che il diritto di accesso rappresenta, a partire dagli anni '90, una vera e propria novità in quanto fino ad allora vigeva una diversa situazione che era il principio del segreto d'ufficio. I funzionari pubblici erano tenuti al segreto d'ufficio sulle informazioni di cui venivano a conoscenza durante il procedimento.
La scelta del legislatore è stata quella di prevedere per i cittadini, in modo sempre più ampio, di conoscere gli atti compiuti dall'amministrazione e quindi al diritto di accesso corrisponde l'obbligo da parte dell'amministrazione di mostrare gli atti.
Principio di imparzialità - l'accesso non è
Il diritto d'accesso non è fine a se stesso, ma è funzionale alla emersione degli interessi dei privati all'interno del procedimento amministrativo. Possibilità dell'amministrazione di tenere conto di diversi interessi.
Per il diritto d'accesso in dottrina si è discusso molto se sia una situazione giuridica davvero qualificabile come "diritto" oppure se sia reperibile parlare di un "interesse legittimo" all'accesso. Questo perché l'amministrazione, rispetto al diritto di accesso, ha comunque un potere di differire nel tempo la richiesta del privato di vedere gli atti. Il dibattito è ancora aperto in dottrina.
Fatto sta che le disposizioni parlano di diritto di accesso.
La disciplina del diritto d'accesso è andata arricchendosi nel tempo perché oggi il diritto d'accesso è previsto in due discipline diverse:
legislativo che si colloca all'interno della legge Severino lette anticorruzione. È stato anche oggetto di revisione da parte del legislatore nel 2016.
Abbiamo ad oggi nell'ordinamento diversi tipi di diritto d'accesso. Infatti il legislatore quando è intervenuto nel 2013 non ha abrogato o disciplinato il rapporto tra il diritto di accesso civico e le precedenti previsioni del diritto di accesso contenute nella legge sul procedimento amministrativo.
Di conseguenza si è posto il problema di comprendere i rapporti tra i due diritti: le discipline non sono coordinate dal punto di vista legislativo (infatti il legislatore non individua delle norme di coordinamento tra le due), ma il 2 aprile 2020 il Consiglio di Stato in adunanza plenaria per chiedere un'interpretazione uniforme della disciplina. L'adunanza plenaria del 2020 stabilisce che tra le discipline del diritto di accesso nella legge sul procedimento e del diritto civico, deve esistere un rapporto di
Integrazione e coordinamento perché comunque il sistema del diritto amministrativo richiede che le due discipline coesistano e che si integrano tra di loro.
Disciplina del diritto di accesso nel legge 241/1990
Art. 22 definizioni.
Parliamo di un diritto di accesso ai documenti amministrativi. La legge ci dice che il diritto di accesso è il diritti degli interessati di prendere visone e di estrarre copia di documenti amministrativi. Quindi la legge 241 ci dice che il diritto di accesso consiste nella possibilità di avere accesso, cioè di visionare gli atti in possesso della PA e anche di chiedere di portare a casa una copia degli atti. La legge prevede anche che la visione è sempre gratuita, ma che la PA può chiedere un contributo al cittadino per la copia degli atti.
Soggetti
La legge 241 parla di soggetti interessati. Quindi il diritto di accesso non è un diritto che spetta a qualunque cittadino, ma spetta solo a categorie precise di cittadini.
Quelli che appunto sono chiamati i soggetti interessati. Questi sono tutti i soggetti, privati o pubblici, che abbiano un interesse diretto, concreto ed attuale corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento. La legge 241 non riconosce un accesso a tutti i cittadini generalizzato, ma a particolari cittadini che abbiano da un lato una situazione giuridicamente tutelata (quindi una situazione differenziata da quella di tutti gli altri cittadini), dall'altro lato devono avere un interesse diretto, concreto ed attuale.
Esempio: atti di gara d'appalto per scegliere soggetto che dovrà erogare il servizio mensa nelle scuole. Chi saranno i soggetti che possono chiedere l'accesso alla gara d'appalto che si è svolta? Non tutti i cittadini, ma solo coloro che hanno partecipato alla gara d'appalto.
Questo perché la legge 241 specifica anche all'art. 24 che le istanze di accesso non è preordinato ad un controllo
generalizzazione dell'operato delle PA. Nel 1990 l'accesso non ha questa funzione di strumento di controllo diffuso da parte dei cittadini sull'attività dell'amministrazione, ma è immaginato come controllo del solo singolo che è stato interessato dall'esercizio del potere amministrativo. Documento amministrativo Quali sono gli atti che possono essere visionati? Innanzitutto sono ogni rappresentazione grafica del contenuto di atti detenuti da parte PA e concernenti attività di pubblico interesse. L'accesso quindi è per qualsiasi tipo di documento, non solo documenti di tipo cartaceo, ma anche di video, audio, ecc... . Deve essere un documento amministrativo in senso soggettivo, nel senso che deve provenire da un PA. Anche se per PA si intendono anche i soggetti di diritto privato limitatamente alla loro attività nel pubblico interesse. Questo diritto di accesso è previsto in via generale, ma la legge 241 compie anche unascelta: esclude sempre determinati documenti amministrativi dal diritto all'accesso. Il legislatore prevede in via generale l'accessibilità ai documenti amministrativi, salvo che non si configurino determinati casi o categorie —> art. 24 alcuni documenti sono sempre esclusi in quanto si tratta di:
In questi casi il diritto di accesso è sempre escluso e la PA che detengono questi tipi di atti individuano precisamente quali sono questi atti. Il legislatore ritiene che in questi casi l'interesse che portano questi documenti debba prevalere rispetto all'interesse di conoscere il documento.
Esistono poi una serie di ulteriori ipotesi e casi indicati sempre dal legislatore in cui si prevede la possibilità di adozione di regolamenti gov