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La formazione del carattere

L'educazione personalizzata si fonda sulla considerazione dell'essere umano come persona attiva che modifica ciò che lo circonda. L'uomo per natura non è perfetto ma tende alla perfezione, da ciò scaturisce che l'uomo può sempre migliorarsi e quindi ha senso educarlo. In questo processo l'uomo non è passivo ma ha la capacità di guardarsi dall'eterno, di prendere posizione anche nei confronti di se stesso, di "autodistanziamento". Questo non vale solo per migliorarsi ma anche per il proprio temperamento, quindi vuol dire che se ognuno ha il proprio temperamento, ognuno potrà anche decidere che tipo di persona vuole diventare. Personalizzazione vuol dire riferirsi ad una persona. L'educazione personalizzata, per come la intende Hoz, non è un metodo d'insegnamento ma è una reale teoria educativa. Ogni persona ha una sua personalità che si

trasforma nel tempo. Hoz definisce il fine dell'educazione come il perfetto stato possibile di ogni persona conseguito mediante l'esercizio delle sue potenze operative. L'esito di un educazione riuscitasi nota dal tono gioioso del giovane. Per la hoz l'educazione scolastica non si riferisce ad un'educazione sistematica ma deve riferirsi al campo dell'orientamento. Le connotazioni peculiari della persona sono tre: singolarità, apertura e autonomia. Singolarità = differenziazione qualitativa. Un lavoro educativo deve quindi proporsi di rendere ogni alunno consapevole della propria singolarità. AUTONOMIA = L'educazione in funzione dell'autonomia è un processo grazie al quale l'alunno acquisisce le responsabilità della propria vita e una sua piena indipendenza morale (è l'insegnante che lo deve sviluppare). APERTURA = apertura verso gli altri, solo in questo momento l'uomo si completa. Ogni

uomo possiede sempre un aspetto particolare di sé coltivato come si deve gli consente di eccellere nel suo ambiente di vita. Gli alunni devono sapere che nulla si realizza se non a poco a poco. Ma tutti gli alunni sono diversi tra di loro, Dunque l'eccellenza non si verificherà al risultato finale ma nel processo che si è fatto per raggiungere tale risultato. L'uomo non è solo razionalità ma è anche affettività fatto quindi di passioni. Gli affetti possono aiutare un alunno ad amare il valore delle persone altrui. Sensazioni, emozioni, sentimenti, affetti e passioni non sinonimi ma sono strettamente legati. Infatti mentre con il termine emozione si dà rilievo alle manifestazioni corporee; con passione ci si riferisce alla risonanza interiore. Le passioni motivano le azioni volontarie per cui anche le attività di studio non può solo essere intellettuale e volontaristica ma deve tener conto anche dei sentimenti.

degli alunni. E’ difficile nell’agire umano separare le tendenze sensibili da quelle razionali propri della volontà, ma la differenza è che la prima è immediata mentre la seconda è motivata. L’indagine di queste tendenze è necessario per comprendere una personalità matura capace di avere queste tendenze. Il modo migliore per superare gli ostacoli è quello di agire con equilibrio e stabilità. Il dominio di se rende l’uomo autonomo mentre la permissività lo aliena da sé, annulla il suo autocontrollo. L’essere umano appare come risultato dell’ interazione di elementi di natura cognitiva affettiva e temperamentale. L’educazione della virtù presuppone un modo concreto di concepire l’educazione morale. La funzione dell’educatore è far acquisire all’educando le virtù. Acquisire le virtù creando i vari abiti e con condizioni esterne favorevoli.

Gli abiti sono i modi in cui sono radicati i finivirtuosi che specificano le singole virtù. Abito nel senso di relativo ai comportamenti oppure nel senso di descriverealcuni processi di apprendimento che consistono nel familiarizzarsi con le cose. Affinché l’alunno possa vivere secondoabiti virtuosi va educato l’intelletto e la sua volontà. La vita buona richiede una regolazione della volontà e delle passioni.Un alunno per governare una vita complessa ha bisogno di ampliare le proprie capacità operative mediante l’educazione. Le virtù vengono acquisite con la pratica, diventano giusti compiendo atti giusti, onesti compiendo attionesti. I bambini non possono agire in modo onesto o giusto, poiché manca loro la conoscenza solo attraversol’educazione o l’esempio di persone giuste oppure oneste. Loro acquisiscono i modi di agire. Questa è la fasepreparatoria all’autonomia del ragazzo in modo morale.

Aiutare l'alunno ad acquisire le virtù è la finalità dell'insegnamento. In America il movimento per l'educazione occupa uno dei primi posti. I fondatori del movimento cercavano un rimedio all'instabilità morale, considerata una minaccia per la società americana e credettero di averlo trovato nell'educazione morale. Dal 1920 i ricercatori si occupavano dell'approfondimento del concetto di carattere, mentre nelle scuole si introducevano i programmi relativi all'educazione del carattere. Il C.E.P. (Character Education Partnership) si impegna a diffondere i programmi e le teorizzazioni sull'educazione efficace del carattere. La Benjamin Franklin Classical Character School ha progettato alcune attività che possono essere praticate anche nelle famiglie. I valori indicati sono il prendersi cura, l'onestà, la responsabilità, la giustizia e il rispetto. Ma un altro modo per raggiungere i

fini virtuosi può essere quello di svolgere quelle discipline in cui sono inclusi contenuti morali esempio i testi di letteratura. L'educazione del carattere ha luogo in una comunità che vive all'interno di una tradizione di ricerca morale. Nella teoria di Macintyre si afferma che le condizioni migliori per l'acquisizione della virtù si incontrano in una comunità omogenea. L'educazione del carattere è finalizzata alla vita buona e al fine umano Macintyre dà una definizione tripartita della virtù: virtù nelle loro funzioni pratiche, virtù buona e virtù come fine di un'intera vita intesa come unità. Il fine ovvero telos conferisce unità alla vita. L'insegnante deve puntare su una conoscenza personale dell'alunno proprio perché pongo le basi per un'educazione personalizzata. La caratteriologia è una via che permette agli insegnanti di conoscere meglio se stessi.

La caratterologia è la conoscenza che si sviluppa allo studio del carattere dell'uomo. In particolare, studia la costituzione del temperamento e i fattori che influiscono sulla sua evoluzione. René la senne afferma una duplice distinzione: caratterologia generale, attenta allo studio del carattere nella sua struttura, e caratterologia speciale, che mira a classificare gli alunni paragonandoli agli altri. Temperamento, carattere e personalità sono i tre concetti chiave. Il temperamento rappresenta le caratteristiche innate della personalità, mentre il carattere rappresenta le caratteristiche acquisite attraverso l'educazione. La personalità è il prodotto tra temperamento e carattere. Il carattere è un aspetto importante della personalità e il temperamento costituisce la base del carattere. Tra i vari sistemi formulati per classificare i tratti del temperamento, uno dei più noti è quello di Eysenck che prevede tre fattori: estroversione, nevroticismo e psicoticismo.

I primi due sono i fattori più importanti della personalità, il terzo indica un basso grado di coinvolgimento nei rapporti interpersonali. Vengono misurati con l'EPI.

La caratteriologia di le senne afferma che l'emotività, l'attività e la risonanza sono i tre fattori determinanti la struttura del carattere. Il carattere è composto da 2 gruppi di disposizioni: le disposizioni fondamentali rappresentate dall'emotività, attività e risonanza, e le disposizioni supplementari caratterizzate da un elenco non incluso.

Emotività = L'emotività è la predisposizione dell'alunno a reagire in modo vivace, ad eventi interni o esterni (si presenta nel riso, pianto, ansia ecc). Quanto più un alunno è emotivo, più può essere turbato continuamente. Le manifestazioni dell'emotività si manifestano in modo diverso tra gli alunni. Essere emotivo non significa essere pieno d'affetto.

chi è emotivo può anche essere egoista. Gli emotivi prendono molto a cuore anche le piccole cose, si agitano di fronte ad un compito e sono vulnerabili passano subito da uno stato di estrema felicità ad uno stato di estrema tristezza. I non emotivi presentano freddezza emozionale, costanza d'umore e di sentimenti, insensibilità e calma.

L'attività spinge all'azione. Gli attivi sono soggetti portati ad agire e ad impegnarsi. Sono tenaci. I non attivi trascurano i propri compiti.

La risonanza può essere primaria o secondaria. Primaria quando le percezioni vivono nel presente cancellando quelle passate si danno pienamente oggi a ciò che li colpisce, domani si attaccheranno ad altre attrazioni; è volubile e impulsivo e deve essere aiutato ad imparare a ponderare le situazioni. Gli piace la velocità e quindi sono portati a trascurare i dettagli a non completare il lavoro con perfezione. Secondario quando le

Percezioni vivono nel passato. Sono legati alle tradizioni, hanno dei rigidi principi e portano sempre a compimento ciò che hanno cominciato. Per poter venire a conoscenza del temperamento di un alunno il metodo migliore è l'osservazione oggettiva, nelle varie circostanze che si presentano durante l'attività scolastica. Prima di vedere in che modo le differenze di temperamento influiscono sull'impegno scolastico, è importante dare uno sguardo ai tipi caratterologici di base. Le Senne distingue: nervoso, sentimentale, attivo, esuberante, realista, amorfo e apatico. Chi insegna rivolge sempre grande attenzione alla motivazione e alla volontà di apprendimento dell'alunno, che sono legati alla vita affettiva ed al carattere. L'impegno motivato è controllare la propria volontà per portare a termine gli impegni scolastici con perseveranza. La mancanza di volontà spinge invece ad essere avversi all'impegno.

e incapaci di affrontare i problemi. La volontà esprime una concentrazione interna, mentre l’incostanza e il capriccio esprimono una specie di dispersione esterna. È necessario puntare sulla volontà per educare una persona. Per diagnosticare le tre posizioni fondamentali che qualificano un temperamento, l’insegnante dovrebbe osservare:

  1. se l’alunno quando incontra
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A.A. 2012-2013
9 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher flaviael di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli o del prof Laneve Cosimo.