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Dibattito sull'architettura nel 700 Pag. 1
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IL DIBATTITO SULL’ARCHITETTURA

Nel ‘700 l’architettura assume un ruolo centrale nella letteratura artistica. Se nel ‘600

la pittura era il punto di riferimento nel ‘700 l’architettura è l’arte pilota nella

riflessione e nel dibattito tra gli intellettuali. Il motore di questo dibattito è l’abate

francescano Carlo Lodoli e attorno a lui il patrizio Andrea Memmo (un nobile dedito alla

riflessione architettonica e diplomatico), Francesco Algarotti (poligrafo, autore molto

conosciuto in tutta Europa al tempo) e il trattatista Antonio Visentini (anche incisore

architetto e pittore). Il palcoscenico è Venezia e tutti, mecenati e pittori, frequentano

assiduamente il console britannico Joseph Smith.

CARLO LODOLI

Il capofila di questa rinascita dell’architettura si deve alla figura di Carlo Lodoli con la

sua riflessione intransigente sul rapporto inscindibile tra l’aspetto di un edificio

architettonico e il suo scopo; ovvero il rapporto tra rappresentazione e funzione. La

massima di Lodoli è riassunta da Algarotti nel SAGGIO SOPRA L’ARCHITETTURA “nulla

va aggiunto all’edificio che non abbia una funzione strutturale” tutto ciò che eccede

deve essere considerato un abuso. L’unica architettura costruita da Lodoli era un

ospizio per i pellegrini a Venezia.

Una figura notevole che noi comprendiamo solo in maniera indiretta, le sue idee ci

sono giunte grazie ai rendiconti di Algarotti e di Andrea Memmo (ELEMENTI DI

ARCHITETTURA LODOLIANA), quanto ci è rimasto di autografo di Lodoli è stato

pubblicato dal Memmo nella seconda edizione del suo testo.

Le posizioni ultra razionalistiche suscitarono aspre reazioni e immediate polemiche

perché considerate estremiste; Lodoli si oppone in modo netto all’autorità di Vitruvio,

ai trattatisti rinascimentali e a Palladio. Doveva essere un’architettura spogliata da

tutto quello che non fosse strutturale rispondete alla ragione e non al capriccio.

Algarotti ci dice che Lodoli condannava l’architettura dei moderni e degli antichi

laddove il materiale di costruzione non appariva nella sua vera natura, in quanto la

bellezza disadorna, deve essere corrispondenza tra materiali e funzione, una visione

illuminista. Lodoli sosteneva anche altre posizioni avanguardiste in cui l’architettura

non deriva dall’imitazione della natura ma da idee universali della ragione (capanna

modello essenziale di architettura razionalista).

La figura di Lodoli è stata più volte considerata antesignano della moderna

architettura funzionale per l’uso naturale e specifico attribuito al materiale costruttivo,

in particolare al legno.

ALGAROTTI – SAGGIO SOPRA L’ARCHITETTURA, VENEZIA 1756.

Andrea Memmo fu un importante diplomatico veneziano nel suo testo sull’architettura

lodoliana in due volume ci fa capire come sia lui il vero interprete del Lodoli e come

Algarotti avesse forzato la mano soprattutto nello sminuire gli antichi e nell’uso della

pietra inferiore al legno.

Algarotti si muoveva in una società europea di altissimo livello e fu uno dei primi a

prendere le parti di Lodoli, era il tipico intellettuale del ‘700, fu uno tra i più brillanti

divulgatori come testimonia il testo NEWTONIANISIMO PER LE DAME, opera che ebbe

un grande successo.

Perciò che concerne il dibattito sulle teorie di Lodoli agli occhi di Algarotti la capanna

architettonica vitruviana si evolve in ordini, strutture e metodi costruttivi più

complessi, la protesta va contro rococò e barocco che deviano dalla corretta tradizione

degli ordini. Così come nel 1762 nel SAGGIO SOPRA L’OPERA IN MUSICA parla ancora

per attaccare gli eccessi del rococò; l’impianto teorico di Lodoli viene annacquato.

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
3 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/04 Museologia e critica artistica e del restauro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Nunzia00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura artistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Bartalini Roberto.