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Il periodo Vittoriano

In questo periodo si contende con la Francia la supremazia economica e militare. Nel 1837 Vittoria, una donna di grande moralità, apertura e curiosità, diventa regina. Nei suoi 63 anni di regno si ha un grande sviluppo in diversi ambiti (per es. rete fognaria, metro), tra cui anche le arti, grazie anche al principe consorte Albert (proveniente dal granducato di Sassonia).

Siamo in un'epoca di grandi contrasti sociali e culturali. De Fusco parla di involuzione e appiattimento rispetto al momento rivoluzionario che c'era stato con Wedgwood. L'età Vittoriana trova la sua massima rappresentazione nella Great Exhibition del 1851 (anche se l'arrivo alla Great Exhibition non è un momento da considerare a sé stante). Dal punto di vista culturale è importante fare riferimento a tutto il fermento che vede due gruppi contrapposti:

  1. Movimento degli Arts & Crafts (Morris ecc)
  2. Il gruppo del fischio a vapore (padre intellettuale Cole, ma...

All'interno troviamo anche 2. Dresser e Jones).

ARTS AND CRAFTS: "Arti e Mestieri", sotto di esso si riuniscono coloro che sono contrari all'utilizzo della macchina, che viene vista in modo negativo e amorale. Essi vedevano nel Medioevo il valore massimo e puntavano alla Rivalorizzazione Dell'Artigianato, così da rimanere legati alla sua essenza e per far risaltare l'abilità dell'artigiano.

Uno dei suoi promulgatori fu William Morris, che viene additato come uno degli esponenti più importanti del New Gothic Revival. Agli Arts & Crafts guarderanno i produttori di una certa qualità, negli anni '20, come nelle Wiener Werkstaette.

Si parla di piccoli prodotti, quindi di arte applicata. Nella Red House di Webb, Morris realizza e progetta arredi e carte da parati. Morris viene spesso citato come uno dei fautori del prodotto artigianale (ma lui non è del tutto contrario all'uso della

macchina).c'è un problema di posizioni rispettoTra i due gruppi, Arts & Crafts e il Gruppo del fischio a vapore,modernità, ma sono consapevoli dell'esistenza di uno e dell'altro. Da una parte si dice che siaallagiusto seguire i ritmi imposti dall'era contemporanea, dall'altra l'Arts & Crafts (che dal punto diritmi più lenti e più "umani". Morris favista pittorico è vicino a gruppo dei preraffaelliti) seguonoparte di un movimento intellettuale ma è inserito nel suo tempo: realizza delle esibizioni, ma ancheuna serie di prodotti della Morris & co. (rappresentati su catalogo). La sua decorazione non èasciutta, pittografica, in cui il colore scompone le parti. Sarà così impregnante nella strutturaimmaginaria del cottage da essere sovrana rispetto alle immagini più contemporanee dei prodotti diambienti più caldi, in cui l'artigiano ha usato la macchinaDresser.

Morris crea degli a suo favore.Così la camera da letto della Red House è ricca di decorazione (in caratteri gotici) e colore, ed è quiche troviamo quello che viene percepito come tipicamente inglese.Ruskin parla di "joy of labour": nella progettazione di Morris è palpabile la cura richiestadall'artigiano, il lavoro e fatica che rende impossibile il fatto di avere tale prodotto ad un prezzoaccessibile.Col tempo si nota un'evoluzione nella vena storicistica di Morris che si trova non solo nei suoinumerosi scritti, ma anche nel comportamento dei suoi ereditra questi ritroviamo anche CharlesAshbee, che ha quel tipo di produzione che richiede una cura artigianale, un'ultima mano, ma inl'inizioalcune forme ha un riferimento alla natura e un riferimento alla geometria. Si vede anchedi una serie di attenzioni, tra cui la forma del manico che dia un disegno, ma allo stesso tempo unaproduzione tale che il metallo, col tempo, non sidanneggi. Più vicino all'espressione nordica tedesca dello Jugendstil, è Mackmurdo, ancora tra gli eredi di Morris e che ha un'espressione decorativa attenta alla piccola cura artigianale e che desidera che il singolo prodotto sia sempre rigorosamente degno: è difficile pensare nella grande struttura della carta da parati o in un oggetto ligneo l'idea di una realizzazione che abbia presente la geometria. La lettura gotica e storicistica di Morris e degli Arts & Crafts non è una lettura nostalgica del tempo, ma una lettura di riferimento. Piano piano l'oggetto si semplifica e gli elementi decorativi sono sempre più legati alla natura. IL GRUPPO DEL FISCHIO A VAPORE. Contemporaneamente all'Arts and Crafts si sviluppa Il Gruppo Del Fischio A Vapore, un movimento che: 1. Non è contro l'utilizzo della macchina 2. Vuole creare degli oggetti più lineari, semplici e facili da utilizzare Nasce quindi Il Gruppo del

“Fischio a Vapore” (nome dispregiativo) intorno a Christopher Dresser, Owen Jones e Henry Cole. Anche se Henry Cole è il teorico (sposta la School of Design da Somerset House per poi arrivare nella sua sede ultima di South Kensington), Dresser è definibile come il primo industrial designer. Egli fu uno studioso e insegnante di botanica, teorico e critico delle arti decorative, appassionato del Giappone (fu uno dei principali protagonisti dell’introduzione in Occidente della cultura giapponese) e progettista di singolari capacità innovative e anticipatrici. Dresser nasce a Glasgow nel 1834, a Londra frequenta la Government school of Design di Cole (colui che ha fondato il Department of Practical Art), nella quale insegna i princìpi applicati alle manifatture in metallo. Membro della Royal Society of Arts, fonda varie aziende, tra cui una con Arthur Liberty con l’obiettivo di commerciare Art Manifactures.

(ma il negozio fallisce).dello studio di Dresser è molto moderna, lontana dall'idea di Morris delL'organizzazionelaboratorio-officina come centro di una comunità di artisti, architetti e artigiani. Dresser è unprogettista complesso, la sua attività si può articolare attorno a 3 temi principali:

  1. La geometria (+ l'amore per le forme pure)
  2. Il Japanism
  3. L'ironia

Dresser va in Giappone con scopi culturali e torna con un'evoluzione personale: dall'artegiapponese apprende il senso dei materiali (sincerità costruttiva, cura per i dettagli) e ammira quegliaspetti che corrispondono alla sua impostazione concettuale, come semplicità, stilizzazione formalee bidimensionalità dei motivi ornamentali (che lui aveva già espedito nel disegnare alcune tavoleper Owen Jones: suo insegnante e maestro alla scuola di design, in cui l'uso della natura non èdecorativa ma d'indagine). Secondo lui,

lo studio dell'arte giapponese avrebbe potuto giocare un ruolo di depurazione dell'arte inglese che egli ritiene intrisa di simbolismo allegorico e appesantita da eccessi decorativi e ornamentali. Uno dei loro oggetti iconici è la teiera, dalle forme molto geometrizzate. Dresser crea anche i Clutha Glass, un'invenzione fortemente riferibile al suo amore per il Giappone. Si tratta di oggetti ottenuti con un processo di lavorazione del vetro particolare, che ne consente l'inserzione di colore o piccole pagliuzze e l'alterazione delle forme, così da ottenere delle estrosità (striature che hanno una valenza decorativa) con dei risultati unici ma seriali. Le linee che le compongono sono semplici e pulite. APPUNTI DE FUSCO SULL'ETÀ VITTORIANA: Periodo di cambiamenti anche sociali e intellettuali, ci fu una rivoluzione che non fu un vero e proprio spartiacque tra artigianato e industria. Forte rapporto scienza-tecnica: gli esitidelle innovazioni tecnologiche portarono a modificare la distribuzione della popolazione sul territorio. L'implicazione col design si può trovare in diversi ambiti: a formare la civiltà urbana. Funzionalità + efficienza = si tiene meno conto dell'aspetto estetico. Nel 1851, macchinari: sono le macchine a segnare il progresso. I prodotti subirono una trasformazione grazie all'impiego dei nuovi materiali (ferro, ghisa, ecc): un esempio è il ponte sul fiume Severn. Si ha la creazione di costruzioni classificabili in architettura, poi ingegneria, in cui sono presenti elementi prodotti industrialmente. In realtà, i prodotti che rappresentavano una forma di continuità nei confronti della tradizione sono quelli più pertinenti alla cultura del design. Per questo motivo De Fusco comincia a parlare di storia del design a partire dalle ceramiche di Wedgwood. Josiah Wedgwood fu importante per lo sviluppo delle cosiddette potteries, fece.

Parte della Royal Society.

Progetto: una linea di produzione ornamentale e una utilitaristica.

Produzione: in questo campo egli mise a frutto la sua esperienza a contatto con scienziati e inventori, razionalizzazione dei processi lavorativi, quantificazione dei prototipi e creazione della domanda dove prima non esisteva.

Promozione, vendita e consumo: vuole quantificare la produzione, ridurre i prezzi per produrre di più in un tempo sempre più breve.

ETÀ VITTORIANA.

Produzione: Appiattimento, diventa una produzione di routine, che vuole produrre molto e nel tempo più breve possibile anche a scapito della qualità, per cui vengono prodotti oggetti facili da smerciare perché il consumatore non aveva né educazione né tradizione.

Progetto: Dopo il Reform Bill vengono promosse alcune iniziative (associazioni, comitati d'inchiesta per consultare artigiani e industrial, centri didattici) e vengono fondate delle scuole con la postulazione di.

una stretta collaborazione con l'industria: crea l'importante fu Henry Cole l'espressione "art manufacturer", fonda il periodico "Journal of Design and Manufactures" ed è l'artefice dell'esibizione del 1851. Due principi fondamentali: 1. Riformulazione del concetto basilare di funzionalità. L'esigenza di imparare a vedere e ricavarne gli esempi-guida a cui uniformare i nuovi criteri di progettazione dell'art manufacturer. Lo sforzo maggiore di Cole e dei suoi si vede però nella volontà di dare una forma agli oggetti: Jones sostiene che il fondamento di tutte le cose è la geometria e che i colori vanno usati in funzione spaziale e percettiva. Inoltre, egli ricerca dei principi conformativi e caratteri invarianti nel confronto tra oggetti di diverse epoche e provenienze. Tenne sempre uniti l'attività pratica e il pensiero ideologico. Molto diverso fu invece Morris, che egli propose.una radicale riforma po
Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
5 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/17 Disegno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher camilladeste9 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del design e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Chimenz Luisa.