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DEFINIZIONI PER L’ESAME DI ISTITUZIONI DI ECONOMIA
PIL (Prodotto interno lordo): è la sintesi dei processi produttivi; è il valore di mercato di tutti i beni
e i servizi finali prodotti in un paese in un dato periodo di tempo ( solitamente un anno solare). Nel
computo del PIL sono inclusi solo i beni finali, dato che il valore del bene intermedio è incorporato
in quello del bene finale. Il PIL comprende sia i beni tangibili, sia i servizi intangibili. prezzi che le
PIL nominale: produzione di beni e servizi valutata a prezzi correnti (riflette sia i
quantità dei beni prodotti).
PIL reale: produzione di beni e servizi valutata a prezzi costanti, ovvero ai prezzi di un anno
assunto come base.(riflette solo le quantità prodotte).
Deflatore del PIL: misura del livello dei prezzi, calcolata come rapporto tra PIL nominale e PIL
reale.
PIL mondiale: Somma del Pil di ogni paese utilizzando la valuta del dollaro americano. Per
calcolarlo, uso il parametro del potere d’acquisto di ogni paese.
Inflazione: Aumento progressivo del livello medio generale dei prezzi in un paniere di beni.
Deflazione: è la riduzione del livello generale dei prezzi in un paniere di beni. È negativa quando è
dovuta a bassa domanda.
Austerità: politica di uno Stato che prevede restrizioni a livello economico: tagli alla spesa
pubblica e aumento delle imposte.
Crescita economica: si ha quando il Pil aumenta.
Cartolarizzazione: cessione dei crediti da parte delle banche a società finanziarie.
Azzardo morale: comportamento di chi corre un rischio più grande di quello che potrebbe correre,
perché pensa che qualcuno lo salverà in caso di fallimento.
Interesse: compenso che si versa o si riscuote per il prestito di un capitale, in proporzione al
tempo di durata e in misura espressa in percentuale, ordinariamente riferita all'anno. Si parla di
interesse semplice quando gli interessi corrisposti non producono ulteriori interessi. Si parla di
interesse composto quando gli interessi si sommano al capitale per produrre a loro volta nuovi
interessi.
Tasso di interesse: il tasso di interesse è la percentuale che applicata al capitale permette di
calcolare l'interesse dovuto. Il tasso d’interesse nominale è il tasso applicato in un contratto di
prestito, di finanziamento o di mutuo. Indica il costo teorico per chi chiede un prestito del denaro,
ed il rendimento per chi lo presta. Il tasso d’interesse ufficiale è il tasso al quale la banca
centrale finanzia le banche ordinarie. I tassi interbancari sono i tassi ai quali le banche si
prestano soldi tra di loro. Il tasso d’interesse reale è il tasso d’interesse al netto del tasso
d’inflazione.
Rischio di interesse: per rischio di tasso di interesse si intende la possibilità che una variazione
dei tassi di interesse riduca il valore del flusso di cassa offerto da un’obbligazione: cedole e/o
valore nominale o di rimborso. 1
Investimento: Impiego di una somma di denaro in un'impresa o nell'acquisto di valori o beni
durevoli. La funzione degli investimenti è la relazione economica tra la quantità degli
investimenti e il tasso di interesse di mercato. Un aumento del tasso di interesse provoca una
riduzione della quantità degli investimenti. Al contrario, una diminuzione del tasso di interesse
provoca un aumento degli investimenti.
Investimenti fissi: sono costituti dalle acquisizioni (al netto delle cessioni) di capitale fisso
effettuate dai produttori residenti a cui si aggiungono gli incrementi di valore dei beni materiali non
prodotti. Il capitale fisso consiste di beni materiali e immateriali prodotti destinati ad essere utilizzati
nei processi produttivi per un periodo superiore ad un anno.
Spesa primaria: spesa depurata dagli interessi sul debito pubblico.
Politica monetaria espansiva: taglio ai tassi di interesse e aumento della liquidità.
Politiche fiscali espansive: taglio alle imposte e aumento della spesa pubblica.
Spread: scostamento tra il tasso di interesse dei titoli di Stato di un paese e quelli tedeschi. Più lo
spread aumenta, più è vicino il default.
Bilancia commerciale:è la differenza tra le esportazioni e le importazioni dei beni che hanno
come caratteristica la materialità.
Reddito reale: reddito al netto dell’inflazione.
Produttività: rapporto tra il risultato produttivo e il fattore produttivo impiegato.
Numero indice: rapporto tra il valore assunto da una grandezza in un certo tempo o luogo e il
valore assunto dalla medesima grandezza in un tempo o luogo di riferimento. Quest’ultimo valore è
chiamato base dell’indice, e può essere uguale a 1 o a 100.
Indicizzazione: correzione degli effetti dell’inflazione sul valore della moneta.
Crescita congiunturale: quando la variazione del prodotto interno lordo generato in un trimestre
viene calcolata prendendo in riferimento il trimestre precedente
Crescita tendenziale: quando la variazione del prodotto interno lordo generato in un trimestre
viene misurata in relazione al trimestre dell’anno precedente.
Crescita media: rapporto tra il Pil interno di un anno e il Pil interno dell’anno precedente.
Indice dei prezzi al consumo (consumer prices): serve per misurare l’inflazione. È uno
strumento statistico che misura le variazioni nel tempo dei prezzi di un insieme di beni e servizi,
chiamato paniere, rappresentativo degli effettivi consumi delle famiglie in uno specifico anno.
Titoli indicizzati: titoli a tasso variabile. Si determina un numero di titoli già esistenti e alla fine
dell’anno si fa la media di quello che rendono; quella sarà la cifra che il debitore dovrà versare al
creditore. Seguono l’andamento di mercato.
Obbligazione: titolo di credito che rappresenta una parte di debito acceso da una società o da un
ente pubblico per finanziarsi. Garantisce all'acquirente il rimborso del capitale più un tasso di
interesse. 2
Azione: titolo che rappresenta una quota della proprietà di una società. Se si possiede almeno
un’azione si può dire di essere soci di una società per azioni.
Financial market bullishness: fase in cui i prezzi crescono e tutti pensano che continueranno a
crescere. C’è euforia.
Financial market bearishness: i prezzi scendono e c’è pessimismo.
Volatilità dei prezzi: i prezzi salgono e scendono continuamente.
Stabilità finanziaria: difesa del risparmio.
Stabilità monetaria: lotta all’inflazione.
Signoraggio: è l’insieme dei redditi derivanti dall’emissione di moneta.
Apprezzamento: aumento del valore di una valuta, misurata in termini di quantità di valuta estera
che può acquistare.
Deprezzamento: perdita di valore di una valuta, misurata in termini di quantità di valuta estera che
può acquistare
Bolla speculativa: crescita continua dei prezzi alimentata solo da un’aspettativa di crescita futura.
La bolla scoppia quando i prezzi diventano insostenibili. Ciò porta al crollo dei prezzi e alla perdita
da parte degli investitori dei probabili guadagni.
Carry trade: strategia finanziaria per la quale un investitore s’indebita per una dato ammontare
nella valuta di un paese in cui i tassi di interesse sono bassi, converte tale ammontare nella valuta
di un paese in cui i tassi di interesse sono elevati e acquista attività finanziarie denominate in
quest’ultima divisa senza coprirsi dal rischio di cambio.
Domanda: domanda di una merce è la quantità che viene richiesta ad un dato prezzo dagli
la
acquirenti.
Offerta: l’offerta di una merce la quantità totale immessa sul mercato dalla totalità dei produttori.
Rivalutazione: aumento del valore di una moneta; aumento del suo potere d’acquisto. Minore
competitività.
Svalutazione: esprime una variazione del tasso di cambio della moneta di un paese, cioè del suo
prezzo nei confronti di altre monete: aumenta la quantità di moneta svalutata occorrente per
acquistare un’unità di moneta estera. Maggiore competitività.
Grandezza stock: grandezza riferita ad un istante di tempo. Rappresenta la quantità esistente in
quel momento e che può essere stata accumulata in passato.
Grandezza flusso: grandezza riferita ad un periodo di tempo.
Ammortamento: rappresenta la ripartizione del costo di un bene tra gli esercizi della sua vita utile
stimata. La quota imputata a ciascun esercizio deve riferirsi alla residua possibilità di utilizzazione
del bene.
Sistema di Bretton Woods: è un sistema a cambi fissi. Alla base di questo sistema ci sono una o
più banche centrali. Chi doveva acquistare dollari era sicuro di poterlo fare in una fascia di cambio
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precisa, con un’oscillazione dell’1%. Questo meccanismo serviva per contrastare le oscillazioni dei
prezzi. È morto nel 1973.
Fondo monetario internazionale: è un’istituzione che conta 180-190 aderenti nato nel 1944. La
sua funzione è quella di aiutare le banche centrali in fasi temporanee di difficoltà. Ad esempio,
quando tutti vogliono comprare dollari, il fondo monetario internazionale cede dollari alla banca
centrale.
Arbitraggi: scelte in condizioni di certezza; individua l’opzione più conveniente.
Flessibilità pura: quando in un sistema a cambi flessibili le banche non intervengono sui mercati
valutari.
Flessibilità controllata: quando in un sistema a cambi flessibili le banche si impegnano a non
intervenire, ma intervengono quando lo ritengono opportuno. È la flessibilità che c’è ai giorni nostri.
Debito pubblico: il debito pubblico è pari al valore nominale di tutte le passività lorde consolidate
delle amministrazioni pubbliche. Si forma perché le spese dello Stato sono maggiori delle sue
entrate. La differenza, se non è finanziata con l’emissione di moneta, è coperta con l’emissione di
obbligazioni.
Disavanzo pubblico: il disavanzo pubblico è un aumento del debito. È la differenza tra tutte le
entrate e tutte le uscite, sia correnti che in conto capitale Il disavanzo indica la quantità di spesa
pubblica che non si è riusciti a coprire con le entrate pubbliche e che quindi va coperta mediante
debito.
Disavanzo primario: è la differenza tra tutte le entrate e tutte le uscite senza considerare tra le
uscite gli interessi sul debito pubblico.
Avanzo pubblico: quando le entrate di uno Stato superano le uscite.
Rapporto debito pubblico/PIL: il rapporto tende a crescere nei seguenti casi: al crescere del
tasso di interesse annuale, al decrescere del tasso di crescita del PIL da un anno all’altro, al
crescere della spesa pubblica al netto degli interessi, al decrescere delle entrate correnti.