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Cos’è il criterio patrimoniale?
A seconda che ci siano asset o beni intangibili non scritti a bilancio si divide in patrimoniale
semplice e complesso (quello complesso è empirico o analitico).
Consistenze patrimoniali:
Parliamo dei cosiddetti criteri patrimoniali, la distinzione è qualla di considerare elementi
materiali non indicati nel bilancio. Il valore è la stima dei costi da sostenere: l’ immobile
vale quanto mi costerebbe oggi per costruirlo ad esempio. Cost approch: il valore è uguale
al costo delle risorse che servono per costruirlo.
W = Valore di impresa (valore intrinseco o di mercato) = Valore del patrimonio netto
derivante dalla valutazione analitica dei beni. W=K.
Qual è il valore delle singole attività che fanno parte del patrimonio?
Avrò cassa, macchinari, partecipazioni, qual è il valore di ognuna di queste? Valuto bene
per bene. Devo tener conto che a fronte di questi beni, ho dei debiti, delle passività. Per
differenza, ho il patrimonio netto. Quando si parla di metodo patrimoniale o consistenze
patrimoniali, noi identifichiamo il valore con i costi da sostenere. A questo bisogna
aggiungere il Know how, il marchio se non espresso, il data base ma non l’ avviamento
(che è un plusvalore che ha l’ azienda in funzionamento, non è collegato a uno
specifico bene).
Il vaore del patrimonio netto non è corrispondente al valore patrimoniale, perchè
esistono divergenze tra il valore iscritto al bilancio e il valore che attribuiamo oggi a
quell’ elemento.
Il metodo patrimoniale richiede una valutazione analitica di tutti gli elementi riguardanti l’
attivo e il passivo del patrimonio netto.
K = patrimonio netto contabile + tutte le differenze di valore (vado a integrare il
patrimonio netto contabile con i plus e minus valore che derivano dalla valutazione
al fair value, ovvero confronto tra valore corrente e valore di bilancio). Vado a
rettificare. La plus valenza è soggetta a tassazione o no? Perchè la plusvalenza in realtà
è lorda dall’ effetto fiscale. Ai fini del valore netto devo tenere conto dell’ onere fiscale
potenziale. Quando parliamo di criteri patrimoniali, se passiamo da bilanci nazionali a
internazionali diminuisce il fabbisogno o l’ esigenza di rettificare, perchè i bilanci secondo i
principi contabili internazionali hanno abbandonato il criterio del costo storico, per adottare
un criterio ispirato al fair value: che è una grandezza che si approssima al valore corrente.
Per le quotate e le banche è obbligatorio l’ applicazione dei principi internazionali.
Consistenze patrimoniali significa approch cost, si declina in criterio patrimoniale
(valuto l’ azienda sulla base di valore attribuiti in via separata analitica ai suoi
elementi). Cosa distingue questa valutazione da quella di bilancio? Le valutazioni sono
riferite al valore corrente dei beni, rispetto al valore storico.
Criterio patrimoniale significa valutare separatamente e autonomamente tutti i beni
dell’ attivo e del passivo. La logica è Considerare il valore di impresa come una
somma di valori attribuibili al patrimonio, l’ impresa viene considerata un po’ come
un involucro dei beni e non riconosco l’ unitarietà. Come valuto poi i singoli beni?
Dipende. Come valuto immobile A e B? Posso valutarli necessariamente secondo il criterio
del costo di ricostruzione, sì, e uno lo valuto pure così, ma se l’ altro immobile so che
posso tenerlo per 18 anni e posso guadagnarci, allora non valuto con il criterio di
ricostruzione del bene ma di quanto posso guadagnarci in 18 anni.
Valuto separatamente. Il pregio è una maggiore semplicità di norma: valuto i beni.
Il criterio patrimoniale può essere utilizzato quando consideriamo l’ impresa un contenitore
di beni, quando:
1. Società immobiliari: il valore della società nel complesso non è diversa dai singoli
immobili.