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EPIDEMIE

Vaiolo e tifo

Alcune particolari malattie come il vaiolo e il tifo erano molto comuni nel Medioevo. Si era diffusa, in Europa, anche la lebbra portata dai crociati che tornavano dalla terraferma. L'epidemia più devastante fu quella di peste proveniente dall'oriente, la peste fu portata in Europa dalle navi genovesi di ritorno dai loro commerci. Essa si diffuse moltissimo in Europa e molto rapidamente, infatti tra il 1347 e il 1535 morì un terzo della popolazione europea.

La diffusione fu così rapida a causa:

  • scarsa igiene: infatti le abitudini igieniche erano molto diverse dalle nostre e la peste viene trasmessa all'uomo dai topi tramite le pulci;
  • scarsa alimentazione: a causa delle carestie la popolazione mangiava poco e in modo non equilibrato, per questa ragione era più debole e maggiormente esposta al contagio delle malattie;
  • conoscenze mediche inadeguate: non vi erano infatti medicine in grado di combattere la peste.
All'epoca le conoscenze mediche erano impotenti di fronte alla peste. Il contagio si diffondeva nell'aria e non solo attraverso il contatto fisico, i cadaveri abbandonati rimanevano infettivi per almeno due giorni e la popolazione non aveva scampo. Nel 1348 la morte nera si diffuse dal Mar Nero e giunse a Genova portata dai topi infetti. La prima città in Italia colpita fu Messina. Dall'Himalaya alla Cina (1331), dalla Cina alla colonia genovese di Caffa in Crimea, da Caffa a tutto il mediterraneo attraverso le navi genovesi. Tra il 1347 e il 1349 il morbo si diffuse rapidamente in Medio Oriente, Nord Africa ed Europa. Dopo il 1349 l'epidemia si attenua anche se cesserà di essere considerata una malattia epidemica in Europa solo a partire dal XVII secolo. EFFETTI DELLA PESTE NERA SULL'ANDAMENTO DEMOGRAFICO: Fu impossibile calcolare con precisione il numero dei morti causati dalla peste; Si registrarono più vittime nelle regioni ad alta densità di popolazione; La peste nera causò una drastica diminuzione della popolazione europea, con conseguente impatto economico e sociale; Le conseguenze demografiche della peste nera si fecero sentire per molti anni, con una lenta ripresa demografica che si verificò solo nel corso dei secoli successivi.

densitàà demografica;

La permanenza della peste in Europa in forma endemica fino al XVIII secolo rese difficile un rapido riequilibrio demografico;

Modesto livello della cultura medica e scarse condizioni igienico-sanitarie.

Le grandi epidemie influiscono sia sui prezzi sia sui salari, con fenomeni contrastanti: in un primo tempo un aumento del costo dei generi alimentari, ma poi il crollo demografico, che genera una diminuzione della richiesta dei prodotti, causa un abbassamento dei prezzi.

Per quanto riguarda i prodotti di lusso, la morte della maggior parte della popolazione ha migliorato la disponibilità economica dei sopravvissuti, che fra l'altro aumentano il consumo di carne. Rimanendo però invariata le disponibilità di questi generi, ma aumentando la domanda, aumentano di conseguenza anche i prezzi.

Per quanto riguarda i salari, gli operai e gli artigiani cominciano a richiedere paghe sempre più alte, anche perché la richiesta

dimanufatti è aumentata.Le testimonianze dei contemporanei:“La carestia (1315-16), che era cominciata il passato anno nel mese di maggio, durò fino alla festa della Natività della BeataMaria in questo anno. Discesero piogge autunnali cosìabbondanti che i frutti non poterono maturare [...]. Alla famedunque che ha invaso la terra nella sua totalità è seguita lamortalità degli uomini e soprattutto dei poveri, tanto che astento i vivi potevano seppellire i morti [...]. Alcuni, dicono,condotti in luoghi lontani i propri figli e le proprie figlie,costretti dalla penuria, li mangiavano; altri rubavano i piccolialtrui che uccidevano e furtivamente mangiavano”.“Negli anni di Cristo 1346 e 1347 fue grandissima carestia d’ogni cosa da vivere generalmente in tutta la cristianità, intanto che molta gente morío di fame e mangiavasi l’erbiselvatichi come se fosse stato pane. E per questa cagionenessuno

re né signore non facea guerra a nessun altro, perché non si trovava in nessuna parte da vivere. E come fue grande fame, così fue grande mortalità in ogni parte del mondo nell'anno di Cristo 1347"

"Fu si grande la necessità, che le più delle famiglie de' contadini abbandonavano i poderi, e rubavano per la fame l'uno all'altro ciò che trovavano e molti ne venivono mendicando in Firenze, e così dei forestieri d'intorno, che era una pietà a vedere"

La peste del 1348 secondo il mercante scrittore Giovanni Morelli (1371-1444)

"Negli anni di Cristo 1348 fu nella città di Firenze una grande mortalità di persone umane le quali morivano di male pestilenziale. E venne la cosa a tanto, che molti ne morivano per la via e su pelle panche, come abbandonati, senza aiuto o conforto di persona. Ora, come voi avete in parte veduto e potuto comprendere, la moria fu inestimabile"

edicesi, ecosì fu di certo, che nella nostra città morirono i due terzi delle persone che era stimato che in Firenze avesse in quel tempo 120 mila anime, che ne morirono, cioè dei corpi, ottantamila. Pensate se fu fracasso!" GUERRE Nel corso del XVI secolo si susseguirono guerre, in particolare la guerra de cent'anni tra il 1337 e il 1453, che aggravarono ulteriormente la situazione. Sempre più diffusa fu la guerra economica che colpiva il nemico attraverso la distruzione delle sue risorse. Nuovi protagonisti furono le compagnie di ventura che combattevano essenzialmente per denaro, erano composte da uomini che sceglievano di non affidarsi a un mestiere stanziale, ma che partivano in cerca di "fortuna", ciò significa certamente la gloria, ma anche e soprattutto la ricchezza. La guerra provocava maggiori carestie in quanto le battaglie distruggevano i campi coltivati facendo diminuire le scorte di cibo; inoltre diffondevano.
  • Ulteriormente le epidemie in quanto, gli eserciti, spostandosi per combattere, erano veicolo di diffusione di malattie infettive.

Conseguenze della crisi demografica:

  • Una diversa distribuzione della popolazione
  • Il ciclo di carestie, guerre ed epidemie ebbe conseguenze drammatiche sull'andamento demografico dell'Europa Occidentale determinando:
    1. Un drastico calo della popolazione in generale;
    2. La crisi demografica degli insediamenti urbani (calo numero di abitanti);
    3. Fenomeno dei villaggi abbandonati (particolarmente grave in Germania, Inghilterra e nel mezzogiorno della penisola italiana)

In alcuni casi furono anche motivazioni di carattere economico e sociale a dissuadere la popolazione a fare ritorno in alcune località in quanto era più conveniente abbandonare le terre marginali dell'incolto e dopo la Morte Nera il prezzo dei cereali crollò.

Su prezzi e salari:

  • Calo dei prezzi medi dei cereali nel lungo periodo (fino alla metà del XV secolo)

Risultato della contrazione delladomanda (decremento demografico, progressiva messa acoltura di prodotti agricoli più redditizi perché utilizzatinella produzione artigianale e manifatturiera;

Tendenza all’aumento dei prezzi dei salari in conseguenza della riduzione dell’offerta di forza lavoro;

Calo dei prezzi agricoli e aumento dei prezzi dei prodotti manufatti dovuto a un aumento della loro domanda.

L’aumento dei salari, combinato con la riduzione dei prezzi del grano, determinò un miglioramento, sia pure effimero, nelle condizioni di vita delle classi sociali meno abbienti.

Sulle campagne

Ampliamento degli spazi incolti determinato dall’abbandono delle terre meno fertili e produttive messea coltura nei secoli dell’espansione demografica persfamare una popolazione in crescita e concentrazionedelle coltivazioni sulle terre migliori, con un probabileaumento nelle rese;

Affermazione di colture specializzate richieste dal mercato

(«pianteindustriali» come lino, robbia, canapa in luogo del grano);

Mutamento degli assetti insediativi delle campagne

(fenomeno deivillaggi abbandonati);

Sviluppo dell’allevamento ovino e bovino stimolato dalla

maggioreremuneratività dei prezzi dei prodotti che ne derivavano(domanda delle manifatture cittadine, importanzacrescente dell’allevamento transumante per via dellenotevoli entrate fiscali);

Vantaggi: produzione diversificata (cuoio, formaggi, carne) che trovavasbocco sul mercato

Svantaggi: degrado del territorio

Incremento dei salari dei lavoratori agricoli e caduta del

prezzo deicereali per effetto del calo demografico determinaronouna riduzionedelle rendite fondiarie, resa più drammatica dallamancata riscossionedei canoni In alcune aree dell’Europa (Germania orientale,Italia Meridionale), in risposta al calo delle rendite fondiarie, siassiste a unprocesso di rifeudalizzazione (reintroduzione dellecorvées).

Il dibattito

storiografico sulla crisi del Trecento Vicende economiche del Trecento interpretate alla luce del modello malthusiano e del modello marxista. Entrambe condividono una visione negativa della situazione trecentesca. Lo schema interpretativo malthusiano considera il Trecento come un secolo di crisi che traeva origine dallo squilibrio tra popolazione e risorse agrarie. Secondo Malthus, la popolazione aumenta in progressione geometrica, mentre i mezzi di sussistenza e di sostentamento crescono in progressione aritmetica: la popolazione, quindi, aumenta più velocemente e rapidamente rispetto alle risorse e, di conseguenza, a un certo punto si crea una sfasatura tra risorse e bocche da sfamare, che blocca ulteriori aumenti della popolazione e fa scattare i cosiddetti freni repressivi, quali carestie, epidemie, guerre, che, provocando un'alta mortalità, ristabiliscono un equilibrio con le risorse alimentari disponibili. Secondo questa interpretazione, già alla fineel XIII secolo o all'inizio del XIV secolo, la lunga fase precedente di crescita della popolazione aveva sorpassato le potenzialità alimentari di un'agricoltura incapace di mutamenti tecnologici atti ad aumentare la produttività. La crescita demografica aveva spinto a coltivare terreni marginali, di cattiva qualità, e a sottoporre gli altri campi a cicli colturali troppo intensi. Gli altri settori produttivi non potevano compensare la riduzione delle risorse agricole. L'andamento demografico mutò di segno, in seguito alle morti causate da forti carestie, e per l'abbassamento del tasso di natalità.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
10 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/12 Storia economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ci.mil di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi del Molise o del prof Giagnacovo Maria.