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Il marxismo e la scuola Classica

Considero il marxismo come la tipica espressione del capitalismo ottocentesco. Alla scuola Classica va comunque il merito di aver posto le basi di OPsonline.it: la Web Community italiana per studenti, laureandi e laureati in Psicologia. Appunti d'esame, statino online, forum di discussione, chat, simulazione d'esame, valutaprof, minisiti web di facoltà, servizi di orientamento e tutoring e molto altro ancora... http://www.opsonline.it un sistema normativo che difenda il cittadino e le libertà personali, basti pensare ai suoi principi di: legalità, non punibilità per analogia, principio garantistico, principio di certezza del diritto.

23. Le classi pericolose

Crimine associato alla povertà. Si affermò il concetto di classi pericolose: attribuendo agli abitanti delle zone più misere, un'innata mancanza di senso morale. Alla povertà era associata una valenza negativa, talché i "self made man" erano,

invece, stimati. Dovette passare quasi un secolo per raggiungere la convinzione che i reati quali furti, rapine etc. erano sì prevalenti nelle classi povere, ma perché i reati dei "colletti bianchi" come le frodi, illeciti finanziari etc. sono a lungo rimasti impuniti. Fu infatti Sutherland che nel 1934 identificò i "delitti dei colletti bianchi" per indicare che anche gli imprenditori compivano reati, ma che questi non venivano perseguiti e dunque non figuravano nelle statistiche. A fianco di tale colpevolizzazione delle classi povere, sorse un filone ideologico cristiano e filantropico, che aveva fini assistenziali umanitari (esercito della salvezza etc.). Con la probation, con la quale si mirava a redimere il reo con alternative al carcere, si cercò di percepire il reo non come delinquente ma come persona bisognosa di aiuto. All'indirizzo incentrato sul concetto di classi pericolose va il merito, comunque, di aver dato l'avvio.alle ricerche sul campo e di aver sottolineato la connessione tra pressione socio-ambientale e condotta criminale.
  1. Primi studi statistici e sociologici
Nel XIX° secolo la concezione della scuola Classica quale astratta entità di diritto, fu superata con l'utilizzo dei primi studi statistici impiegati per l'approccio scientifico ai fatti criminosi. Prescindendo dalla questione delle classi pericolose, questi studi chiamarono in causa l'ambiente sociale in cui l'individuo agisce, mentre in precedenza il reato era percepito quale azione magica di un individuo astratto dal suo contesto. A.J. Quetelet e A.M. Guerry utilizzarono per primi i dati statistici. Fu per la prima volta studiata l'incidenza dei reati in relazione all'età, al sesso, alla razza, ecc. Tutto ciò aprì la strada alla comprensione del delitto quale fatto sociale. Con tali studi, si apriva la strada ad un certo grado di prevedibilità e ad una percezionedel crimine di tipo deterministico. Durkheim: fatto sociale Tarde: si occupò di "archeologia criminale" sottolineando l'aumento del crimine nel corso del XIX° sec. L'aumento dei delitti era, secondo Tarde, da imputare all'inizio di una nuova prosperità con la conseguente instabilità sociale e con la generale tendenza degli individui a migliorare il proprio status. La maggior delinquenza era il prezzo da pagare al maggior benessere. Imitazione. Determinismo sociale Con gli studi statistici si giunse alla conclusione che il crimine non dipendeva solo dalla volontà del singolo, ma che su di lui agivano anche fattori legati alla società. Nasce così la visione deterministica della condotta criminosa, col mutamento dalla concezione liberale del delitto verso una percezione positivistica (XIX° sec). Con tale visione vi era la convinzione che era all'interno della società che dovevano ritrovarsi i fattori determinanti il crimine.

crimine, dunque, si negava la responsabilità morale dell'individuo. Tale determinismo sociale si contrappose al determinismo biologico di Lombroso.26.

Cesare Lombroso la criminologia

Cesare Lombroso Diede il via all'indirizzo individualistico della criminologia, secondo il quale lo studio doveva polarizzarsi sulla personalità del delinquente. Pensava fosse importante studiare le componenti morbose del delinquente. I suoi studi comportarono il superamento delle precedenti visioni esclusivamente legali, morali o sociali del diritto, allora dominanti. Applicò per primo i metodi di ricerca biologica per lo studio del singolo autore del reato e diede il via ad un indirizzo organico e sistemtico nello studio della delinquenza (Scuola di antropologia criminale), cosicché la criminologia come scienza si impose. Tra le principali teorie:

  • Teoria del delinquente nato: disposizioni congenite (epilessia ed
  • Teoria dell'atavismo: la condotta criminosa è data da una sorta di regressione o di fissazione a livelli primordiali.
  • Lombroso riconobbe anche l'esistenza dei delinquenti occasionali. Carattere saliente del pensiero di Lombroso è il determinismo biologico. Il delitto per lui rappresentava un evento legato a qualcosa di patologico o di ancestrale (visione manichea e responsabilizzante del crimine). Il reato è visto come una malattia che va curata, questo approccio è deresponsabilizzante nei confronti della società. Lombroso ha ispirato i più recenti studi di "criminologia clinica".
  • La scuola Positiva: Ferri, Garofano e Lombroso divulgarono i principi di quella che prese il nome di Scuola Positiva (che si contrapponeva alla Scuola Classica). I principali postulati della Scuola Positiva erano:
    • Il delinquente è un individuo anormale
    • Il delitto è la risultante di tre fattori: antropologici,
psichici e sociali
  • La delinquenza non è la conseguenza di scelte individuali ma è condizionata da tali fattori
  • La sanzione non deve avere finalità punitive ma deve mirare alla neutralizzazione e alla risocializzazione.
In questo approccio veniva considerata più la personalità del criminale che il reato commesso. Fondamentale era considerata la pericolosità sociale del criminale. Le misure di difesa dovevano perdurare fino alla cessata pericolosità dell'individuo. La giustizia doveva proteggere la società, i cittadini seguendo due indirizzi:
  1. Sistema del doppio binario: a fianco delle pene tradizionali commisurate alla gravità del reato, venivano affiancate misure di sicurezza per i delinquenti ritenuti pericolosi (malati di mente etc...)
  2. Pena indeterminata: la cui durata effettiva non era preventivamente stabilita dal giudice, ma dipendeva dalle possibilità di successo del reinserimento sociale.

Il contributo positivo di questa Scuola risiede nell'aver promosso l'introduzione nel diritto penale della valutazione delle caratteristiche della persona (individualizzazione della sanzione e del trattamento individualizzato del delinquente).

Primi indirizzi marxisti in criminologia:

Marx ed Engels si erano occupati della criminalità, affermando che il delitto era una conseguenza della Società Capitalistica. I delinquenti venivano percepiti come facenti parte, non il proletariato, ma il sottoproletariato che non aveva acquisito coscienza di classe.

Bonger: coniugo il marxismo con il pensiero positivo sostenendo che un sistema concorrenziale era strutturalmente contrario allo sviluppo di un'etica sociale e di legami di solidarietà reciproca. Tutti i tipi di reato riflettevano i rapporti tra classi.

Per quel che concerne i contenuti positivistici Bonger riconosceva l'esistenza di differenze innate tra gli individui, ma a suo avviso era solo

nell'ambiente sociale che dovevano essere ricercati i fattori atti a provocare il passaggio dalla potenziale aggressività al comportamento criminoso. Polemica Ferri (importanti fattori individuali) Turati (importanti fattori ambientali). 29. Integrazione fra approccio sociologico e antropologico Filone sociologico: ricercare le cause nella società Filone Antropologico: individuo. Il reciproco collegamento e integrazione dei due filoni consente una migliore comprensione dei fatti legati alla criminalità. 30. Teoria delle aree criminali o teoria ecologica Nella prima metà del XX° secolo si sviluppò negli USA la sociologia criminale. Shaw compì uno studio della criminalità nelle aree criminali. Studio proseguito in seguito dalla Scuola di Chicago. Teoria Ecologica dà conto del fatto che esistono delle aree criminali, ossia zone delle città dove risiede la maggior parte della criminalità comune. Per tale teoria l'ambiente di vita p

Il fattore più importante. È una teoria a medio raggio.

31. Teorie della disorganizzazione sociale

Tali teorie sottolineano l'importanza del mutamento e instabilità delle moderne società. L'aumento della criminalità è stato dunque imputato, da questo orientamento, al mutamento e alla conseguente instabilità. Si tratta di "disorganizzazione sociale" in quanto perdono di efficacia gli abituali strumenti di controllo sociale (in particolare quello di gruppo e familiare).

Sutherland ha parlato di disorganizzazione sociale, riferendosi però alle contraddizioni normative.

Johnson: 1960 – ha studiato il conflitto di norme affermando che avviene quando:

  • la socializzazione è difettosa o mancante
  • le sanzioni sono deboli
  • Inefficienza o corruzione dell'apparato giudiziario

32. Teoria dei conflitti culturali Sellin 1938 – La Teoria dei conflitti culturali dà conto del fatto che in un medesimo

Individuo si contrappongano diversi sistemi culturali e questa sarebbe una delle principali cause del venir meno degli abituali parametri regolatori della condotta sociale. Sellin elaborò tale teoria analizzando l'imponente flusso immigratorio verificatosi negli USA nei primi decenni del 1900. L'A. esaminò che questi immigrati non diedero un grande contributo alla criminalità, mentre quelli di 2° generazione (i figli) contribuirono in maniera massiccia alla delinquenza poiché avevano perso i valori di origine dei padri e non avevano assimilato i valori del paese ospitante. Sellin distingue tra:

  • Conflitti culturali primari: disagio del singolo individuo per l'attrito di due sistemi culturali;
  • Conflitti secondari: discriminazione e rigetto da parte della società.

33. Struttural funzionalismo

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
25 pagine
2 download
SSD Scienze giuridiche IUS/17 Diritto penale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Sara F di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Criminologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli o del prof Lugnano Silvio.