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ESERCIZI FORZAMENTO ALBERO-MOZZO 16-TUBO ELASTOPLASTICO: SOLUZIONE BASE

Il processo di autoforzamento migliora la resistenza meccanica dei tubi, producendo autotensioni favorevoli alla resistenza (sisfrutta la plasticizzazione come evento positivo).

Dato un tubo soggetto ad una pressione interna, esso inizia a plasticizzare nel bordo interno, e la zona plasticizzata si estenderà fino al raggio di frontiera ρ: si distinguono dunque due zone, una plasticizzata ed una elastica.

Nell'intera zona plasticizzata, la tensione ideale deve eguagliare la tensione di snervamento, dunque:

  • Per quanto riguarda la zona elastica del tubo, si ha che le costanti elastiche A' e B' assumono un valore diverso per via delle diverse condizioni di contorno:
  • Si hanno dunque come incognite le tre costanti elastiche e il raggio di frontiera: imponendo le condizioni al bordo interno ed esterno si ottengono:
  • Si impone ora la continuità della differenza fra la tensione

circonferenziale e radiale alla frontiera interna e poi la sola continuità

Costruzione di Macchine Pagina 60

Si impone ora la continuità della differenza fra la tensione circonferenziale e radiale alla frontiera interna e poi la sola continuità della tensione radiale alla frontiera:

  • Si ottiene dunque la pressione di forzamento in funzione del raggio di frontiera plastica: finché la pressione imposta garantisce la presenza di un tratto elastico, il tubo non esplode
  • Una volta decompresso, la tensione radiale nel tubo plasticizzato è nulla, mentre la tensione circonferenziale è compressiva e vale la tensione circonferenziale elastoplastica dovuta a p meno la parte elastica:f
  • Lo scaricamento è elastico se la tensione circonferenziale residua non è troppo compressiva (maggiore di -R)
  • Se la pressione di forzamento supera questo limite, lo scaricamento non è più simulabile per via elastica, ma diviene

anch'esso elastoplastico.

ESERCIZI TUBI ELASTOPLASTICI

20-CONCLUSIONI

In un tubo elastico, la tensione ideale vale:

  • Mentre la formula di progetto è:
  • In un forzamento albero-mozzo, la pressione di forzamento in funzione dell'interferenza vale:
  • In un tubo autoforzato, il legame fra pressione di autoforzamento e raggio di frontiera plastico vale:
  • Se è verificata la seguente disequazione, lo scaricamento è elastico ed è possibile calcolare la tensione circonferenziale residua come:

Costruzione di Macchine Pagina 6114-Esercizi lunedì 6 luglio 2020 10:35 AM Costruzione di Macchine Pagina 62Costruzione di Macchine Pagina 63Costruzione di Macchine Pagina 64Costruzione di Macchine Pagina 65Costruzione di Macchine Pagina 66Costruzione di Macchine Pagina 67Costruzione di Macchine Pagina 68Costruzione di Macchine Pagina 69Costruzione di Macchine Pagina 70Costruzione di Macchine Pagina 71Costruzione di Macchine Pagina 72Costruzione

di Macchine

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Costruzione di Macchine

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15-Biella

martedì 30 giugno 2020 18:22

Il calcolo di una biella automobilistica prevede il calcolo di 5 elementi: fusto (a sforzo normale, a carico di punta, a flessione), piede, testa, cappello e viti.

2-CALCOLO DEL FUSTO

La pressione massima alla quale il fusto è sollecitato durante il funzionamento si registra in un intorno del punto morto superiore durante la fase di combustione:

  • Oltre ai carichi generati dai gas sono presenti i carichi inerziali che si stimano in funzione dell'accelerazione del manovellismo: questa vale
  • L'accelerazione del piede di biella varia invece con la posizione angolare della manovella: i punti di massima accelerazione del piede si misurano nei punti morto superiore ed inferiore (dove la velocità è nulla), mentre è nulla quando il pistone è a metà della sua corsa (quadratura)
  • Per il dimensionamento del fusto si considerano due
condizioni: la fase di avviamento e la condizione di regime. In avviamento, il carico che agisce sulla biella è compressivo ed è dato dalla sola pressione di scoppio: a regime invece, i carichi che agiscono sulla biella sono quelli dovuti ai gas e quelli inerziali, i quali mettono in trazione la biella al pms e in compressione al pmi. L'effetto totale di queste forze è che la biella risulta in compressione al punto morto superiore in fase di combustione, in trazione al punto morto superiore in fase di incrocio (è presente la sola forza inerziale del pistone) ed in compressione al punto morto inferiore. Per i calcoli la biella viene considerata come un insieme di punti di massa pari a quella della biella: si trasforma dunque in un sistema di 2 masse pari a m/2 e al piede di biella viene aggiunta la massa di pistone, spinotto e delle fasce. La sezione più sollecitata risulta la zona di attacco fra fusto e testa della biella, per via della maggiormassa presente al di sopra di es sa: questicarichi inerziali si stimano considerando entrambe le masse concentrate. Le forze agenti sulla biella a regime, al punto mort osuperiore in fase di combustione e incrocio ed al punto morto inferiore valgono:
  • Per il dimensionamento ci si riferisce al ciclo di fatica più gravoso, composto dunque da carichi che oscillano dal carico dicompressione al pms in avviamento (P ) al carico di trazione al punto morto superiore in fase di incrocio (F ).scoppio pms,i
Si analizzano ora le tensioni: l'esplosione del ciclo di fatica può essere data da un fuori giri o da un aumento anomalo dell epressioni di scoppio. Tramite il calcolo del coefficiente K del materiale si può determinare la tensione critica:
  • Essendo questo valore prossimo a 0, vuol dire che il ciclo di fatica delle tensioni di sforzo normale è prossimo all'inversio ne,dunque la tensione critica affaticante è molto vicina a quello di sforzo.

normale all'inversione (si considera comunque il val oreottenuto dall'intersezione fra la retta e il contorno del diagramma di Goodman). Si calcola poi il coefficiente di sicurezza:

Questo metodo permette di valutare le dimensioni di massima del fusto, ma non per esempio la zona di raccordo con il piede dibiella: questa zona risulta particolarmente carica quando sottoposta a compressione e la resistenza dipende in gran parte dalraggio di raccordo che si effettua.

Il piede di biella risulta tensionato soltanto quando il fusto va in trazione, cioè quando la biella si trova al pms in fase di incrocio: quando ciò accade le linee di forza che partono dalle pressioni di contatto tra spinotto e piede di biella invadono l'interno occhiodi biella, che si tensiona. Si parte dall'analisi dei carichi: le masse che esercitano i carichi sono quelle del pistone, del lo spinotto edelle fasce elastiche e di una parte del piede di biella, difficile da

definire:

  • Si passa poi all'analisi delle caratteristiche di sollecitazione: la sezione del piede di biella dove cadono le tensioni massime è nelle vicinanze della mezzeria orizzontale delle sezioni di passaggio attorno alla sede dello spinotto, sollecitate singolarmente dall'ametà del carico totale, mentre nella mezzeria verticale le fibre sono caricate da momento flettente e risultano tese quelle esterne. Il momento flettente fra queste due sezioni ha verso opposto, dunque il punto più critico per le tensioni è il bordo interno della sezione orizzontale: si definisce il momento ovalizzante:
  • La differenza di coefficienti rispetto al momento ovalizzante in uno spinotto è dovuta al fatto che l'anello dell'occhio della biella è incompleto per via della

Costruzione di Macchine Pagina 75

presenza del fusto, il quale fornisce rigidezza (0.08<0.125).Si svolge ora l'analisi delle tensioni: la tensione all'intradosso, cioè la zona più critica del piede di biella, vale:

  • Dove come sezione resistente di utilizza un rettangolo di altezza pari alla differenza dei raggi e di larghezza pari al piede

Da qui si può poi calcolare il coefficiente di sicurezza: notare che in questo calcolo non si è tenuto conto dei fori di lubrificazione che producono un fattore di intaglio pari a 3, considerando il piede di biella come una lastra forata.

Come il piede di biella, anche la testa di biella risulta maggiormente tensionata al punto morto superiore in fase di incroci o. Da una prima analisi dei carichi si determina come la sezione più sollecitata sia quella con uno spessore radiale minore, inclinata di circa 45°. Il momento flettente agente sulla sezione dovuto allo sforzo normale N è ottenuto moltiplicando N per la distanza

bfra la retta d'azione e il baricentro della sezione maggiormente sollecitata:
  • Nella sezione inclinata si avranno due componenti di forza:
  • Si possono quindi calcolare le tensioni di momento flettente e sforzo normale in quell'area, la cui somma fornisce la tension etotale:
  • Il cappello risulta sollecitato quando la biella va in trazione, cioè in fase di incrocio al punto morto superiore: la sezion econsiderata per i calcoli è quella nella mezzeria verticale, di area più piccola. Oltre allo sforzo normale nei punti di coll egamentoalla biella, il cappello è sollecitato da un carico costante dovuto al contatto con il perno di biella: questa può essere sco mposta indue forze, verticale ed orizzontale, ed è calcolata considerando il cappello come una trave appoggiata sollecitata da un cari codistribuito. La sezione in mezzeria è quindi sollecitata da un momento flettente:
  • Le viti di connessione risultano

caricate dal carico di serraggio e da metà (ciascuna) del carico inerziale esterno: il primo viene valutato dal momento torcente di serraggio, mentre il secondo è preso direttamente dal cappello. Per ridurre il momento flettente alla quale le viti sono soggette, per via della deformazione del cappello, queste vengono avvicinate il più possibile al perno. Adottando il fattore di intaglio massimo per le filettature, β =3.6, e un carico doppio rispetto a quello che le viti devono sostenere:

  • ESERCIZI PROPOSTI

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15-Esercizi

lunedì 6 luglio 2020 10:05 PM

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16-Spinotto

martedì 30 giugno 2020 18:22

Lo spinotto automobilistico prevede il calcolo a tensione (globali, ovalizzanti, taglianti) e quello a deformazione: solitame

Dettagli
A.A. 2019-2020
123 pagine
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/14 Progettazione meccanica e costruzione di macchine

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GianmarcoCarbonieri di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Costruzione di macchine e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Bertocchi Enrico.