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ANTROPOLOGIA CULTURALE
Correnti del pensiero:
Evoluzionismo: Taylor e Morgan, per loro tutte le società hanno attraversato le stesse tappe evolutive: selvaggia (fuoco), barbarica (utensile), civica (nascono istituzioni). Sostenevano la teoria della poligenesi dove tutti gli accadimenti culturali avvengono in luoghi e tempi diversi, ma sono uguali in tutte le società. Boas però smentisce questo con il diffusionismo secondo cui un fatto culturale nasce in un tempo e luogo preciso per poi diffondersi in altre società. Allieve di Boas sono Benedict e Mead che danno vita al realismo culturale: metodo di studio delle culture è entrarci internamente, per fare questo è importante la conoscenza delle lingue.
Funzionalista: Malinowski, studia la società contemporanea. Siamo a cavallo tra le due guerre. Si divide in due sottogruppi: Malinowski con il funzionalismo che considera la società come un grande insieme e ogni parte
è funzionale, se unaparte viene a mancare lâinsieme non va. Lâaltro sottogruppo con R. Brown conil funzionalismo strutturale: secondo cui tradizioni, norme e pratiche socialihanno la funzione di preservare la struttura sociale.
Strutturalismo (Lévi-Strauss) dimostra lâunità psichica del genere umano.
Configurazionismo: Mead e Benedict, studiano lâessere umano e la cultura e ilrapporto che câè. Il loro fondamento è la cultura e definiscono i modelliculturali, il loro sistema prevede più modelli culturali.
Neo evoluzionismo: si concentra sugli aspetti ambientali legati alla cultura.
Ci sono due teorici (secondo dopo guerra):-Stuart: mette a confronto cultura e ambiente-White: individua i processi evolutivi dellâeconomia e della politica grazieal quale lâuomo si evolve.
7) Materialismo culturale: Harris: 3 teorie secondo cui ogni
saperi, arte, leggi, morale e capacità assunte dall'uomo in quanto membro di una società -Taylor 1871
Il sapere prodotto dal genere umano è una caratteristica tipicamente umana.
Nessuna cultura è pura. Franz Boas dice che ogni cultura interagisce con le altre.
La cultura è un sapere di frontiera, ossia frontiera tra noi e gli altri.
La cultura è ibrida: è uno scambio continuo tra le diverse società.
Non si può parlare di globalizzazione della cultura.