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Storia della medicina nell'antichità

Sappiamo che l'Homo sapiens praticava la trapanazione cranica. Le ipotesi sono:

  • trattamento di fratture
  • trattamento di edema cerebrale
  • rituali

I crani ritrovati risalgono al 3.000 a.C., ma potrebbe essere stata praticata anche 10.000 anni fa. È descritta da Ippocrate (ca. 460-355 a.C.).

Con l'invenzione della scrittura abbiamo fonti scritte. Compare la figura del medico. Le fonti principali sono:

  • greche: Ippocrate (V sec a.C.)
  • romane: Celso (40 d.C.)
  • Rinascimento: Berengario da Carpi (1518), Giovanni Andrea della Croce e Adriano Gualdana (1623)
  • 1.800 Richard Volkmann

MESOPOTAMIA

A Babilonia c'erano medici e si praticavano cure. Esistevano 2 tipi di guaritori: uno che lavorava con erbe e pozioni, l'altro che usava incantamenti e rituali magici.

In un testo medico del 650 a.C. si parla di epilessia, scorbuto e bronchite.

Nel Codice di Hammurabi (1750 a.C.) inoltre era scritta una legge, cioè l'onorario da pagare ai medici, i doveri e le responsabilità dei medici (ad es.

Sanzioni da pagare per i danni riportati su un paziente.

Le notizie ci giungono dalla Bibbia. Troviamo che secondo gli Ebrei le malattie vengono da Dio. Esiste la figura del medico. Un esempio è Siracide, figura del medico rispettata.

ANTICO EGITTO

Nello stesso periodo in cui si sviluppavano le importanti civiltà della Mesopotamia, lungo le rive del Nilo cominciava la storia del popolo egizio.

Tre caratteristiche contraddistinguono la civiltà egizia:

  • La sua straordinaria durata dal 3000 a.C. circa al 323 a.C. quando venne conquistato da Alessandro Magno
  • La staticità nel tempo: le strutture politiche, le credenze religiose e la concezione dell'arte subirono solo modifiche marginali e si mantennero quasi intatte nei loro contenuti essenziali
  • Il legame col fiume Nilo: ogni anno, in estate, il Nilo straripava. Le esondazioni erano però regolari e prevedibili e interpretate come la benevolenza degli dei. Le acque, ritirandosi, depositavano il limo

una melma rossastra che rendeva il suolo molto fertile. Quifioriva l'agricoltura che rendeva prospero l'Egitto. Il fiume era inoltre un'importante via di comunicazione.

Già in Epoca Protodinastica (3000-2700 a.C.) i faraoni di questo periodo capirono che il loro prestigio e la prosperità dello Stato dipendevano dalla capacità di controllare l'ambiente. Essi si circondarono così di funzionari pubblici incaricati di prevedere e calendizzare le piene del fiume, di far eseguire i lavori di canalizzazione, di immagazzinare il raccolto, di eseguire censimenti e di riscuotere i tributi.

Tutta l'economia ruotava intorno all'agricoltura. Alla base dell'economia vi era l'agricoltura. I prodotti agricoli in abbondanza venivano accumulati nei magazzini controllati dai sacerdoti, dagli scribi e da vari funzionari.

Anche il commercio ebbe notevole importanza, soprattutto verso la Nubia, a sud, e verso il Sinai a Est.

Rilevante era

Anche il settore secondario, cioè della produzione non alimentare. Nelle città lavoravano artigiani dediti soprattutto alla produzione di tombe e beni utili ai riti funebri e alle sepolture, stipendiati direttamente dallo Stato nel caso in cui si occupassero delle tombe dei faraoni o dei funzionari statali.

Prima del 3000 a.C. la regione era divisa in due regni:

  • Basso Egitto, nel Nord, comprendente la zona del delta. Questa zona conosceva un'economia progredita, resa dinamica dagli scambi e dai commerci favoriti dalla posizione alla foce del Nilo. Inoltre la superficie coltivabile era molto ampia perché occupava tutta la zona del largo delta del bacino.
  • Alto Egitto, a Sud. Questo regno aveva un'economia fragile, basata quasi esclusivamente sull'attività agricolo-pastorale e sulla caccia.

Fu l'Alto Egitto a realizzare il processo di unificazione del Paese tra il 3100 e il 3000 a.C. I piccoli regni governati fino a quel momento da nobili.

locali vennero unificati da Menes, il primo faraone, che stabilì la capitale a Thinis e dopo a Menfi. Secondo la tradizione sul trono d'Egitto si succedettero trentuno dinastie (insieme dei sovrani di una stessa famiglia). Il termine "faraone" significa "Grande Casa". La storia egizia viene divisa in tre fasi: 1. Antico Regno (2700-2200 a.C.) 2. Medio Regno (2050-1786 a.C.) 3. Nuovo Regno (1567-1080 a.C.) Inframmezzati a loro volta dal primo e secondo periodo intermedio e seguiti dalla Bassa Epoca (1080-332 a.C.) All'inizio dell'Antico Regno, verso il 2700 a.C., lo Stato egizio appariva come una striscia lunga estretta che seguiva il corso del Nilo. A causa di questa particolare configurazione difficilmente un'unica autorità poteva controllare tutto il territorio. Il sovrano costituì pertanto un complesso sistema amministrativo basato sulla suddivisione del Regno in province. Subito dopo il faraone, l'autorità.

Il più importante era il visir, un alto funzionario che veniva inizialmente scelto tra i componenti della famiglia reale. Egli aveva il compito di far applicare su tutto il territorio gli ordini del sovrano. Sotto il suo controllo vi erano i nomarchi, funzionari che governavano le province.

Verso la fine dell'Antico Regno (Primo periodo intermedio) iniziò un processo di indebolimento del potere centrale (2200-2050 a.C.). I nomarchi, ignorando l'autorità del faraone, si comportarono come piccoli sovrani all'interno della loro provincia. In questo modo il Regno perse la sua unità territoriale.

I sovrani del Medio Regno (2050-1786 a.C.) seppero ripristinare il potere centrale. Furono nominati dei controllori regi col compito di affiancare i nomarchi e di esercitare una forma di supervisione sul loro operato. Inoltre venne nominato un "coreggente", allo scopo di impedire lo scoppio di lotte dinastiche alla morte del faraone.

Fu attuata anche

un'aggressiva politica estera verso il Sinai e la Libia, al fine di controllare le fiorenti vie commerciali tra Mediterraneo ed entroterra asiatico, e verso Sud, con spedizioni che culminarono nella colonizzazione della Nubia. Anche il Medio Regno conobbe nella sua fase conclusiva un lungo periodo di crisi (Secondo periodo intermedio, 1786-1576 a.C.): in circa due secoli si susseguirono più di 200 faraoni, la maggior parte dei quali si limitò ad esercitare un potere puramente nominale. Le pressioni dei popoli asiatici (Cassiti, Hittiti) spinsero popolazioni bellicose all'interno del territorio egizio. Tra questi, gli Hyksos che imposero il loro dominio sulla zona del delta. All'altra estremità dell'Egitto, intanto, la Nubia si proclamava indipendente. Furono proprio i principi dell'Alto Egitto, i re di Tebe, Kamose e Ahmos, a riunificare il Regno cacciando gli Hyksos tra il 1570 e il 1540 a.C. Essi trasferirono la capitale a Tebe, più

facile da proteggere e diedero inizio al Nuovo Regno. I faraoni della XVIII dinastia si trovarono nuovi imperi nel Vicino Oriente con cui misurarsi. A questa sfida i faraoni risposero con una politica espansionistica aggressiva, che li portò ad estendere i confini sia verso la Nubia sia verso l'Asia dove sottomisero la Palestina, la Siria e la regione intorno all'Eufrate.

Queste campagne militari si alternarono a periodi di pace durante i quali l'Egitto consolidò la propria potenza. Decisamente pacifista fu per esempio la politica di Amenofi IV (1375-1358 a.C.) che cercò di ridimensionare il potere della casta sacerdotale attraverso la sostituzione del culto delle divinità tradizionali con quella monoteista del dio Aton ("disco solare"). Lo stesso faraone assunse il nome di Akhenaton che significa "Colui che è utile ad Aton". Il suo disinteresse per la politica estera però favorì l'espansionismo.

degli Hittiti, che imposero il loro dominio su parte della Siria. Questo successo contribuì a screditare il faraone e ridiede forza alla casta sacerdotale che, morto il faraone, ripristinò la religione tradizionale sotto il breve regno di Tutankhamon. Il ruolo di potenza internazionale si consolidò durante la XIX dinastia (1320-1200 a.C.) soprattutto ad opera di Ramesse II. Egli consolidò il potere assoluto e si dimostrò risoluto nel respingere i pericoli al confine, difendendo il possesso della Palestina e della Siria e affrontando nella battaglia di Kadesh (1274 a.C.) l'esercito degli Hittiti. Pochi anni dopo Ramesse stipulò con essi un trattato di pace, rafforzato dal suo matrimonio con una principessa hittita. Il regno di Ramesse è considerato uno dei periodi di maggior splendore della storia d'Egitto. I primi vent'anni del suo regno furono molto influenzati da Nefertari ("la più bella") la più

Importante dellesue tante mogli. Dopo questa fase di grande splendore tuttavia iniziò un lento ma inesorabile declino. L'autorità deifaraoni si indeboliva mentre la casta sacerdotale assumeva sempre più potere. Diverse carestie misero in crisi l'economia, danneggiata anche dalla perdita dei territori asiatici. Infine le incursioni degli ormai temibili vicini, Assiri, Fenici ed Ebrei, erano sempre più difficili da contenere. Dopo un ultimo breve periodo di fioritura (XXVI dinastia, 664-525 a.C.) l'indipendenza fu più volte perduta: nel 525 a.C. con il persiano Cambise; due secoli dopo col re di Macedonia, Alessandro Magno. Dopo la morte di Alessandro (323 a.C.) i successori costituirono la dinastia dei Tolomei che governò in Egitto fino al 30 a.C. quando l'Egitto fu conquistato dai Romani. Una fase fondamentale nella religione degli Egizi era la PESATURA DELL'ANIMA o PSICOSTASIA in cui il cuore, sede dell'anima secondo

Gli Egizi, veniva posto su un piatto dell'abilancia e contrapposto ad una piuma, che simboleggiava la dea Maat, la giustizia. Se i piatti restavano in equilibrio, il defunto accedeva al regno di Osiride, che presiedeva alla pesatura con un tribunale di 42 divinità, altrimenti Ammit (una bestia mostruosa) era pronto a divorarlo. Ovviamente gli Egizi credevano nell'aldilà.

La religione ebbe un'importanza centrale per gli antichi Egizi anche perché l'unità del regno si fondava sull'autorità del faraone, considerato alla stregua di una divinità.

La religione egizia era politeista e una delle sue peculiarità era che gli dei egizi erano sia antropomorfi che zoomorfi. Questa raffigurazione sottolineava il legame tra religione e mondo naturale.

Accanto a dei venerati a livello locale, alcune divinità assunsero grande importanza a livello nazionale. Era comunque onnipresente l'elemento solare: divinità solari.

erano Amon, Ra, Aton e
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Publisher
A.A. 2021-2022
130 pagine
SSD Scienze mediche MED/02 Storia della medicina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Tia80 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della medicina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Piemonte Orientale Amedeo Avogadro - Unipmn o del prof Fassino Giampaolo.