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AUU GAG GAU SI
1 2 3
AUU GAG GAU NO
4) Il codice genetico è degenerato ma non ambiguo, le 64 triplette ottenute dalle diverse
combinazioni fanno si che alcuni amminoacidi siano codificati da due o più triplette
diverse, per questo si dice che il codice genetico è degenerato. Triptofano (UGG) e
Metionina (AUG) sono gli unici che sono codificati da una sola tripletta.
Tuttavia il codice genetico non è ambiguo perché un dato codone può specificare un
solo amminoacido.
5) Ha dei segnali di inizio e di terminazione:
- AUG: codone di inizio.
- UAA; UAG; UGA: codoni di stop. Non codificano per nessun amminoacido.
44
4) Il codice genetico è (quasi) universale, tutte le specie viventi sul nostro pianeta
condividono lo stesso codice genetico. Vi sono alcune eccezioni nei mitocondri e nei
cloroplasti, tuttavia il significato di queste differenze non è ancora chiaro, quello che è
chiaro è che le eccezioni sono davvero poche.
- La traduzione del codice genetico è mediata dai tRNA e dai ribosomi:
La traduzione dell’mRNA in proteine richiede una molecola che faccia da intermediario
tra l’informazione contenuta in ogni codone dell’mRNA e uno specifico amminoacido.
Questa funzione è svolta da un insieme di RNA transfer. Devono avvenire due eventi:
- ogni diverso codone dell’mRNA deve essere letto correttamente da uno specifico tRNA.
- Il tRNA deve trasportare l’amminoacido che corrisponde allo specifico codone dell’mRNA.
Gli RNA transfer trasportano amminoacidi specifici e si legano a specifici codoni
Esiste una molecola di tRNA specifica per ognuno dei 20 amminoacidi. Ogni tRNA svolge
tre funzioni:
- I tRNA si legano ad amminoacidi specifici. Ogni tRNA si lega ad uno specifico enzima
che “carica” sul tRNA uno solo dei 20 amminoacidi possibili all’estremo 3’ del tRNA.
- I tRNA si legano all’mRNA. Circa a metà della catena polinucleotidica che costituisce il
tRNA si trova una tripletta detta anticodone, complementare al codone dell’mRNA che
specifica il particolare amminoacido portato da quel tRNA. Il codone e l’anticodone si
uniscono mediante legami idrogeno, non covalenti.
- I tRNA interagiscono con i ribosomi. Sulla sua superficie il ribosoma ha vari siti che si adat-
tano alla struttura tridimensionale del tRNA. L’interazione tra il ribosoma e il tRNA non è
covalente.
Il tRNA attivato (amminoacil-tRNA):
L’amminoacil-tRNA ha una struttura a trifoglio, l’amminoacido è attaccato al tRNA
mediante il suo gruppo carbossilico all’estremità 3’, e quindi all’ossidrile dello zucchero del
nucleotide. L’aminoacil-tRNA trasporta l’amminoacido corrispondente al proprio
anticodone. L’anticodone è complementare al codone dell’mRNA.
La parte verde nel disegno
rappresenta la tripletta ACC che
è sempre uguale in tutti i tRNA.
La parte gialla nel disegno è il
sito he viene riconosciuto da un
enzima specifico che vi carica il
giusto amminoacido.
La parte blu nel disegno è
l’anticodone.
Infine la parte rossa nel disegno
è quella che serve per prendere
contatto con il ribosoma.
Il caricamento di ciascun tRNA con l’amminoacido corretto è mediato da una famiglia di
enzimi noti col nome si amminoacil – tRNA sintetasi, ognuno di questi enzimi è specifico
per un amminoacido e per il tRNA corrispondente.
45
- Formazione dell’aminoacil – tRNA e attacco dell’amminoacido: fase ATP dipendente
L’enzima amminoacil – tRNA
sintetasi utilizza energia per
caricare l’amminoacido al tRNA.
Le cellule contengono una
aminoacil – tRNA sintetasi per
ciascun amminoacido da
caricare sullo specifico tRNA.
A seconda dell’anticodone
ciascun tRNA viene caricato con
uno specifico amminoacido.
La reazione sfrutta l’ATP per for-
mare un legame ad alta energia
tra l’amminoacido e il tRNA;
l’energia di questo legame viene
poi usata per la formazione dei
legami peptidici tra gli ammi-
noacidi della catena polipepti-
dica i crescita. Si viene a formare
il tRNA arrivato (amminoacil-
tRNA).
- I ribosomi: Il ribosoma è fatto di 2 subunità: una
piccola (subunità minore) ed una
grande (subunità maggiore), sia che
si parli di eucarioti che di procarioti.
Ha un peso molecolare elevato, in
quello procariotico 2.500.000D, in
quello eucariotico 4.500.000D.
Negli eucarioti, la subunità grande del
ribosoma consiste di 3 differenti RNA
ribosomiali (rRNA) e di circa 49
proteine. La subunità piccola consiste
di una molecola di rRNA e di circa 33
proteine. Le due subunità e altre
dozzine di molecole si uniscono
tramite interazioni non covalenti.
Quando non è attivamente impegnato nella traduzione dell’mRNA, il ribosoma si trova
nella forma delle due subunità separate. Nella subunità grande vi sono 3 siti su cui si può
legare un tRNA: i siti A, P ed E il tRNA caricato passa attraverso i 3 siti nell’ordine appena
descritto:
• Il sito A (da amminoacido) è quello in cui l’anticodone del tRNA caricato si lega ad un
particolare codone nell’mRNA, poizionando in questo modo l’amminoacido corretto da
inserire nella catena polipeptidica in crescita.
• Il sito P (da polipeptide) è il sito in cui il tRNA addiziona il suo amminoacido alla catena
polipeptidica.
• Il sito E (da exit, uscita) è il sito in cui risiede il tRNA, ormai scaricato del suo amminoacido
prima di essere rilasciato dal ribosoma e fare ritorno nel citoplasma. Una volta tornato nel
citoplasma può caricarsi di un altro amminoacido e il processo ricomincia.
La funzione del ribosoma è in pratica quella di fare in modo che un tRNA che porta
l’anticodone corrispondente ed è caricato del suo amminoacido si leghi sul codone
appropriato dell’mRNA. Fra le coppie di basi si formano legami a idrogeno.
46
Differenze tra ribosomi eucariotici e procariotici:
L’RNA contenuto nei ribosomi è detto RNA ribosomiale rRNA.
I geni per gli rRNA sono ripetuti in più copie (in tandem): nell’uomo i geni per gli RNA sono
nei cromosomi 13, 14, 15, 21 e 22 (ci sono circa 280 copie). Ciascuno contiene dei tratti
utili per l’RNA ribosomiale e altri non che verranno eliminati in quanto non servono.
I geni per rRNA 5S sono ripetuti in tandem sul cromosoma 1 (circa 2000 copie).
Si necessitano più copie identiche perché le proteine sono alla base di tutte le funzioni
cellulari e questo permette di produrne di più in minor tempo. Questi geni servono anche
per produrre gli istoni, proteine che servono per formare la cromatina.
Esistono vari tipi di RNA ribosomiale (vedi sopra), uno di questi in particolare catalizza la
formazione del legame peptidico tra gli amminoacidi e quindi è importante per la
formazione del polipeptide.
Formazione del legame peptidico ad opera della peptidil transferasi sul ribosoma:
Il centro peptidil – transferasico è la subunità maggiore del ribosoma. In questa
operazione intervengono gli rRNA 5S e 23S che catalizzano il legame peptidico. Quando il
legame peptidico si forma il gruppo carbossilico del primo amminoacido e il gruppo
amminico del secondo si devono legare con la perdita di una molecola di acqua.
L’amminoacido è legato al tRNA tramite gruppo carbossilico. Quando si forma il legame
peptidico, questo gruppo carbossilico si deve staccare dal tRNA perché forma il legame
peptidico con il secondo amminoacido, che ha il gruppo amminico libero e quindi può
formare il legame peptidico, però a sua volta ha il gruppo carbossilico che lo tiene
attaccato al tRNA
Il primo amminoacido di una proteina sintetizzata è sempre la metionina (nei batteri la
fenil metionina → fMET), perché la tripletta d’inizio è AUG che codifica per questa proteina.
- Le fasi della traduzione:
Fase GTP – dipendente: sono processi che comunque richiedono energia ma, questa
volta, il nucleotide usato non è più l’ATP ma il GTP.
Le fasi della traduzione sono sempre tre: inizio, allungamento e terminazione.
47
1 – Fase di inizio: La traduzione dell’mRNA
incomincia con la formazione di
un complesso di inizio costituito da
un tRNA caricato con
l’amminoacido destinato a essere il
primo della catena polipeptidica e
da una subunità ribosomiale
minore, entrambi legati all’mRNA.
Per prima cosa l’rRNA della
subunità ribosomiale minore si lega
a un sito di legame complementare
lungo l’mRNA, situato «a monte»
(verso l’estremità 5') del codone
che dà effettivamente inizio alla
traduzione.
Il codone di inizio nell’mRNA, nel
linguaggio del codice genetico, è
AUG Per complementarietà delle
basi, l’anticodone di un tRNA
caricato con metionina si lega a
questo codone di inizio e con ciò si
completa il complesso di inizio. Perciò il primo amminoacido di una catena polipeptidica
è sempre la metionina, anche se non tutte le proteine mature portano questo
amminoacido come N-terminale; in molti casi, dopo la traduzione la metionina iniziale
viene rimossa da un enzima.
Dopo che il tRNA caricato con metionina si è legato all’mRNA, la subunità maggiore del
ribosoma si unisce al complesso. A questo punto il tRNA caricato con metionina scorre nel
sito P del ribosoma, mentre il sito A si allinea al secondo codone dell’mRNA.
Queste componenti (mRNA, due subunità ribosomiali e tRNA caricato con la metionina)
sono tenute insieme correttamente da un gruppo di proteine dette fattori proteici d’inizio
(IF). I fattori 1F e 3F si legano alla subunità minore del ribosoma e permettono alla subunità
di prendere contatto con l’mRNA. Il fattore 2F si lega al tRNA che trasporta la fMET e ne
permette l’interazione con il codone d’inizio. L’allontanamento degli 1F (idrolisi del GTP)
favorisce l’assemblaggio della subunità maggiore a quella minore per formare tutti e tre i
siti (A, P, E). L’individuazione del codone di inizio (AUG) è permessa dall’interazione della
subunità minore dell’rRNA 16S con una sequenza che precede AUG, detta sequenza di
Shine – Dalgarno attraverso dei legami ad idrogeno.
Nei batteri infatti i veri codoni di inizio AUG sono preceduti da una particolare sequenza
detta Shine – Dalgrano.
2 – Fase di allungamento:
L’allungamento procede così: nel sito A della subunità ribosomiale maggiore rimasto libe-
ro ent