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CONTROLLO CHIMICO DELLA RESPIRAZIONE
La regolazione chimica della ventilazione ha come scopo l'adeguamento della ventilazione
alveolare e quindi degli scambi gassosi alle esigenze dell'organismo.
Il controllo si basa su informazoni relative ai seguenti parametri:
CO
• 2
O
• 2
pH
•
la loro concentrazione viene continuamente rilevata nei liquidi corporei da un sistema di recettori
specifici: le informazioni relative a tali valori e ai loro aumenti o diminuzione vengono inviate al
generatore centrale di pattern repsiratorio, il quale modifica di conseguenza la sua attività in modo
da contrastare in via riflessa le variazioni stesse.
L'obiettivo finale è quindi quello di mantenere l'omeostasi della CO , l'equilibrio acido-base e
2
adeguati livelli di ossigenazione.
Il controllo chimico viene esercitato da Chemiocettori periferici e Chemiocettori centrali.
CHEMIOCETTORI PERIFERICI
Sono localizzati nei:
1) glomi aortici
2) glomi carotidei
Rilevano variazioni del contenuto di O 2
nel sangue, ma rispondono anche (in
misura minore) a variazioni di CO e
2
pH. Nell'uomo i glomi carotidei sono
più coinvolti nelle risposte
ventilatorie e al loro interno si
possono distinguere:
cellule glomiche o di tipo
• I : responsabili
dell'attività
chemiocettiva, ricche di
vescicole contenenti
neurotrasmettitore.
cellule delle guaine o di
• tipo II : hanno un ruolo
di sostegno a quelle di
tipo I.
Ogni glomo è irrorato da una propria specifica arteria e il flusso sanguigno diretto a queste strutture
è estremamente alto.
I chemiocettori sono attivi anche durante l'eupnea! La loro scarica scompare solo durante la
respirazione con l'ossigeno puro!
Quando la P O inizia a ridursi i chemiocettori vengono intensamente stimolati e la frequenza delle
a 2
scariche delle fibre afferenti aumenta in modo iperbolico.
La variazione della frequenza di scarica è particolarmente spiccata nell'ambito compreso tra i 60 e i
30mmHg, cioè nell'ambito in cui la saturazione di Hb si riduce rapidamente.
I chemiocettori periferici vengono stimolati anche dagli aumenti della P CO e dalla
a 2
diminuzioni del pH arterioso.
In entrambi i casi avremo un aumento della frequenza di scarica delle vie afferenti e di conseguenza
dell'attività respiratoria.
CHEMIOCETTORI CENTRALI
Si era visto che quando i chemiocettori periferici erano denervati non era più presente la risposta
ventilatoria all'ipossia mentre lo era ancora quella indotta dalle variazioni di CO .
2
Si sono così individuate delle aree chemiocettive disposte bilateralmente vicino alla colonna
respiratoria ventrale.
I chemiocettori centrali sono esposti al liquido interstiziale!
Solamente la CO può diffondere
2
facilmente dal sangue al liquido
intrestiziale, poichè la barriera
ematoencefalica è permeabile
all'anidride carbonica ma non agli
+
ioni H .
La CO reagisce con l'acqua e porta
2
alla formazione di acido carbonico
il quale, dissociandosi, porta a sua
volta alla formazione di bicarbonati
e ioni idrogeno.
La stimolazione dei neuroni
chemiosensibili è in grado di
inviare input eccitatori ai neuroni
respiratori bulbari localizzati in
stretta vicinanza e di causare un
aumento della ventilazione.
In questo caso però la risposta
ventilatoria richiede più tempo ad
instaurarsi rispetto a quella dovuta ai chemiocettori periferici.
I chemiocettori centrali sono però più sensibili alle variazioni di P CO rispetto a quelli
a 2
periferici e sono i maggiori responsabili del controllo chimico sulla respirazione.
I chemiocettori periferici invece diventano fondamentali in condizioni di ipossia e di acidosi
metabolica perchè sono i soli in grado di rispondere alle variazioni del pH arterioso.
Risposte ventilatorie all'ipossia, all'ipocapnia e all'ipercapnia
Se andiamo ad analizzare la risposta ventilatoria all'ipossia (↓P O ) vediamo che le cose cambiano
a 2
in base al valore di P CO :
a 2
Se la [CO ] è mantenuta costante (ipossia isocapnica) allora vediamo che l'aumento della
• 2
ventilazione segue un profilo parabolico proprio come abbiamo descritto nei chemiocettori
periferici
Invece se la CO è libera di ridursi come avviene in condizioni fisiologiche, l'aumento della
• 2
ventilazione risulta molto attenuato a parità di P O
a 2
Quindi il controllo chimico dell'attività respiratoria è determinato principalmente dai livelli di
CO e la sensibilità di questo controllo è elevata.
2
RECETTORI DELLE VIE AEREE PROFONDO E DEI POLMONI
Nelle vie aeree profonde e nei polmoni troviamo le terminazioni di fibre afferenti vagali mieliniche
e amieliniche.
Possiamo classificarli in:
recettori a lento adattamento
• recettori a rapido adattamento
• terminazioni delle fibre C amieliniche
•
Recettori a lento adattamento → recettori da stiramento del polmone
Sono meccanocettori che mandano impulsi lungo le fibre mieliniche Aβ del nervo vago.
Vengono attivati quando le pareti dell'albero tracheobronchiale vengono distese; agiscono sui
neuroni respiratori bulbari e sono responsabili di numerosi riflessi.
1) Riflesso da insufflazione: viene evocato quando si bloccano le vie aeree alla fine di una
normale insufflazione, provoca per via riflesse l'oof switch dell'inspirazione con un periodo
di apnea.
2) Riflesso da desufflazione: viene evocato da un blocco delle vie respiratorie alla fine
dell'espirazione, provoca un incremento del tempo di inspirazione.
Recettori a rapido adattamento → recettori irritativi
Le loro fibre afferenti sono mieliniche di tipo Aδ; possono essere attivati da molti stimoli
(insufflazione e desufflazione rapide, stimoli chimici o irritativi, agenti esogeni ed endogeni...).