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SCOPO DELLA COMUNICAZIONE ‘Comunicare’ deriva dal latino communis = che appartiene a tutti e significa per l'appunto condividere, "mettere
qualcosa in comune con gli altri". L'atto della comunicazione ha come scopo la trasmissione di informazioni e messaggi tra soggetti diversi,
generalmente mediante l’uso di un preciso codice: la lingua. Tuttavia, ogni volta che si compie un atto linguistico - cioè ogni volta che si produce un
enunciato linguistico -non ci si limita ad un mero passaggio di dati o a una semplice descrizione di uno stato delle cose, ma si attua un vero e
proprio meccanismo di scopi/conseguenze (es. “Il libro è sul tavolo [prendi pure il libro, è sul tavolo; sposta il libro dal tavolo; il libro che cerchi è sul
tavolo; ecc.]).
Comunicare qualcosa implica il compimento di tre atti simultanei:
_ATTO LOCUTIVO, ossia la costruzione dell’enunciato mediante il materiale linguistico del codice scelto
_ATTO ILLOCUTIVO, ossia ciò che il parlante vuole comunicare attraverso l’atto locutivo (dare un consiglio, minacciare, informare, ecc)
_ATTO PERLOCUTIVO, ossia ciò che l’atto locutivo produce come effetto sulla realtà (prendere il libro, spostare il libro, smettere di cercare il libro
in altri luoghi).
Poiché ogni essere senziente è in grado di interpretare questi atti nel modo corretto grazie alle comuni regole che reggono le interazioni
comunicativa, è possibile considerare la comunicazione come un’impresa di tipo razionale fondata sul principio di cooperazione per cui gli scambi
verbali compiuti da soggetti diversi in un dato contesto hanno uno scopo comune e la stessa direzione, così come concordato o all’inizio
dell’interazione o decisi durante il suo svolgimento.
IMPLICATURE Quando si parla di ‘implicature’ ci si riferisce ad un tipo di proposizioni che, in un dato contesto, possono essere comunicate dal
parlante implicitamente attraverso un enunciato il cui significato convenzionale non le prevede. Esiste una particolare tipologia di implicature,
chiamate ‘i. convenzionali’, per cui le proposizioni aggiuntive che vengono comunicate non hanno un rapporto di dipendenza dal contesto d’uso
dell’enunciato ma sono stabilmente associate ad alcune precise espressioni - ‘ma’, ‘quindi’, ‘non ancora, ecc. - [es. “Il gatto di Carolina è nero MA
docile” implica un pregiudizio contro i gatti neri che in questa particolare situazione non sussiste, infatti il ‘ma’ implica un contrasto tra il fatto che il
gatto sia nero e il fatto che sia di indole docile]
Le ‘i. conversazionali’, invece, sono comunicabili esclusivamente se un dato enunciato viene usato in una precisa circostanza d’uso. Ciò è reso
possibile dal fatto che ogni interazione di tipo comunicativo si basa su regole fisse conosciute da ciascun essere senziente. [A: “Ti va un caffè più
tardi?” B: “Il caffè mi da i bruciori di stomaco” la risposta in questo contesto non indica solo un’avversione per il caffè, ma il fatto che a B non vada di
uscire con A]
MERONIMIA Una meronimia è una relazione semantica impiegata in linguistica che individua un componente o un membro di qualcosa [es.
‘Unghia’ è meronimo di ‘mano’ e ‘piede’ in quanto le unghie sono parti di mani e piedi]. Si tratta del contrario dell’olonimia, la quale indica il rapporto
tra l'intero e la parte, o il membro. [es. ‘Bicicletta’ è olonimo di ‘sellino’ o ‘manubrio’. È possibile individuare diverse tipologie di meronimia/olonimia:
Intero/Parti costituenti [es. Libro/Pagine]; Insieme/Membri [es. Banco/Pesci]; Oggetto/Sostanza [es. Lavello/Acciaio]; Intero/Porzione [es.
Anatra/Ala]; Intero/Elementi costituenti[es. Capello/Cheratina]; Luogo/Luogo contenuto [es. Tribunale/Aula]
Non è detto che esista un solo olonimo per un dato meronimo [es. ‘Spicchio’ è meronimo di ‘arancia’, ‘limone’, ‘mela’]; allo stesso modo, si possono
avere diversi co-meronimi di uno stesso olonimo [es. ‘Carta’, ‘Pagine’, ‘Cellulosa’ sono co-meronimi di ‘Giornale’]
OPPOSTI Sono opposti quei lemmi che si contrappongono l’uno all’altro come antonimi - di significato opposto [es. Grande/Piccolo],
complementari [es. Ignorante/Colto] o conversi [es. Partire/arrivare]