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CH H

3

\ /

C ═ C (Z) – 2 – fenil – 2 – butene

/ \

Ph CH

3

PhCH Cl Benzil cloruro

2

• BENZENI DISOSTITUITI

Quando su un anello benzenico si trovano due sostituenti, sono possibili 3

isomeri costituzionali. I sostituenti possono essere localizzati numerando gli

tomi dell’anello o usando i prefissi:

- Orto se i sostituenti sono in posizione 1,2

- Meta se i sostituenti sono in posizione 1,3

- Para se i sostituenti sono in posizione 1,4

Quando uno dei sostituenti impartisce un nome particolare all’anello, come

per esempio toluene, fenolo, anilina si assume che questo sostituente

particolare sia in posizione 1.

Il sistema IUPAC mantiene il nome comune di xilene per i tre dimetilbenzeni

isomerici.

Quando nessun gruppo impartisce un nome particolare, i due sostituenti sono

localizzati ed elencati in ordine alfabetico prima del suffisso –benzene. Il C

dell’anello del benzene con il sostituente che viene prima in ordine alfabetico

viene considerato il C – 1.

p – bromotoluene m – cloroanilina o – cloroanilina

• BENZENI POLISOSTITUITI

Quando sono presenti 3 o più sostituenti sull’anello, le loro localizzazioni

sono specificate da numeri.

Se uno dei sostituenti impartisce un nome particolare, la molecola è

considerata un derivato di quel composto.

Se nessuno dei sostituenti impartisce un nome particolare, essi sono

localizzati in modo da assegnare i numeri più piccoli possibili e sono elencati

in ordine alfabetico prima del suffisso –benzene.

4 – cloro – 2 – nitrotoluene 2, 4, 6 – tribromofenolo

Cos’è la sostituzione elettrofila aromatica?

Anche se il benzene è resistente alla maggior parte delle reazioni mostrate

finora per gli alcheni, la reazione di gran lunga più caratteristica dei composti

aromatici è la sostituzione nucleofila a un C dell’anello.

Alcuni gruppi che possono essere introdotti direttamente sull’anello sono gli

alogeni, il gruppo nitro (-NO ), il gruppo dell’acido solfonico (-SO H), i gruppi

2 3

alchilici (-R) e acilici (RCO-).

Qual è il meccanismo della sostituzione elettrofila aromatica?

I meccanismi di queste reazioni possono essere suddivisi in 3 stadi comuni:

1° stadio: Generazione dell’elettrofilo

2° stadio: Reazione tra un nucleofilo e un elettrofilo con formazione di un

nuovo legame covalente

Attacco dell’elettrofilo all’anello aromatico per dare un intermedio cationico

stabilizzato di risonanza

3° stadio: Rimozione di un protone

Trasferimento di un protone a una base per rigenerare l’anello aromatico

Le reazioni che ci accingiamo a studiare differiscono solamente per il modo in

cui l’elettrofilo viene generato e per la base che rimuove il protone per

riformare l’anello aromatico.

• ALOGENAZIONE

Il cloro da solo non reagisce con il benzene, tuttavia in presenza di un acido

di Lewis usato come catalizzatore, la reazione avviene portando a

clorobenzene e HCl.

MECCANISMO

1° stadio: Formazione dell’elettrofilo

La reazione tra il cloro e FeCl (o AlCl ) dà la coppia ionica contenente uno

3 3

ione cloronio (un elettrofilo)

Cl Cl Cl

‥ ‥ │ → ‥ ‥ ‥ ‥ │

│ →

+

꞉Cl ꞉Cl ꞉Cl ꞉Cl

- + -

– Cl꞉ + Fe – Cl – Cl – Fe – Cl + – Fe – Cl

‥ ‥ │ ← ‥ ‥ │ ← ‥ ‥ │

Cl Cl Cl

cloro cloruro ferrico coppia ionica

(base di (acido di contenente lo ione

Lewis) Lewis) cloronio

O reazione tra cloro e AlCl 3

2° stadio: Reazione tra un nucleofilo e un elettrofilo con formazione di un

nuovo legame covalente

La reazione della coppia ionica Cl – AlCl con la nuvola elettronica pi

2 3

dell’anello aromatico dà un catione intermedio stabilizzato per risonanza,

rappresentato come ibrido di 3 strutture limite

3° stadio: Rimozione di un protone 3-

Il trasferimento di un protone dal catione intermedio al AlCl forma HCl,

rigenera l’acido di Lewis usato come catalizzatore e dà il clorobenzene

• NITRAZIONE E SOLFONAZIONE 2+

Per la nitrazione, l’elettrofilo è lo ione nitronio (NO ) generato per reazione

dell’acido nitrico con l’acido solforico

MECCANISMO

1° stadio: Formazione dell’elettrofilo (ione nitronio)

- Addizione di un protone dall’acido solforico al gruppo –OH dell’acido

nitrico per dare l’acido coniugato di quest’ultimo

- Rottura di un legame con formazione di uno ione o una molecola 2+

stabile: la perdita di acqua dall’acido coniugato dà lo ione nitronio NO

2° stadio: Reazione tra un nucleofilo e un elettrofilo con formazione di un

nuovo legame covalente

La reazione dello ione nitronio (elettrofilo) l’anello del benzene (nucleofilo) dà

un catione intermedio stabilizzato per risonanza, qui rappresentato come

ibrido di 3 strutture

3° stadio: Rimozione di un protone

Il trasferimento di un protone da questo intermedio all’H O rigenera l’anello

2

aromatico e dà il nitrobenzene

Per quanto riguarda la solfonazione: (reazione reversibile)

MECCANISMO

1° stadio: Formazione dell’elettrofilo

2° stadio: Reazione tra un elettrofilo e un nucleofilo con formazione di un

nuovo legame covalente

Poiché l’atomo di zolfo ha una lacuna di elettroni, l’anidride solforica è un

potente elettrofilo e attacca l’anello benzenico. Tale processo costituisce lo

stadio lento della reazione e ne determina quindi la velocità complessiva

3° stadio: Rimozione di un protone

4-

L’anione idrogeno solfato (HSO ) attacca il protone dell’atomo di C ibridato

3 ripristinando l’aromaticità iniziale

sp

La reazione di solfonazione ha una caratteristica che fa si che questa

reazione differisca dalle altre reazioni tipiche del benzene: è reversibile alle

alte temperature.

• ALCHILAZIONE DI FRIEDEL – CRAFTS

L’alchilazione degli idrocarburi aromatici fu scoperta nel 1877 da un chimico

francese, Charles Friedel, e da un chimico americano, James Crafts. Essi

scoprirono che mescolando il benzene con un alogenuro alchilico e AlCl , si

3

aveva la formazione di un alchilbenzene e di HX.

L’alchilazione di Friedel – Crafts forma un nuovo legame C – C tra il benzene

e un gruppo alchilico.

• ACILAZIONE DI FRIEDEL – CRAFTS

Friedel e Crafts scoprirono anche che il trattamento di un idrocarburo

aromatico con un alogenuro acilico in presenza di cloruro di alluminio dà un

chetone. Un alogenuro acilico è un derivato di un acido carbossilico nel quale

l’ –OH è stato sostituito da un alogeno.

Che cosa sono i fenoli?

I fenoli sono caratterizzati dalla presenza di un gruppo ossidrilico

direttamente legato all’anello aromatico. Il capostipite di questa classe di

composti è il fenolo:

Per la loro denominazione si rimanda alle regole utilizzate per i composti

aromatici.

In natura sono molto diffusi e alcuni di essi hanno nomi d’uso:

Proprietà chimico – fisiche dei fenoli

I fenoli, normalmente, sono solidi a basso punto di fusione, con una bassa

solubilità in acqua che decresce all’aumentare del peso molecolare.

Generalmente l’idrosolubilità aumenta con il numero di gruppi idrossilici

presenti nella molecola, poiché aumentano i legami idrogeno (H) con l’acqua.

Reattività dei fenoli

L’anello aromatico influenza la reattività del gruppo ossidrilico modificandone

sensibilmente l’acidità e la basicità rispetto al gruppo ossidrilico degli alcoli.

• ACIDITÀ DEI FENOLI

I fenoli sono acidi molto più forti degli alcoli. Il fenolo, il componente più

semplice di questa classe di composti, ha un pK = 10 ed è circa 6-8 ordini di

a

grandezza più acido degli alcoli il cui pk p compreso tra 15 e 18.

a

Naturalmente i sostituenti presenti sull’anello hanno una grande influenza

sull’acidità dei fenoli. La loro acidità infatti aumenta con l’introduzione di

gruppi elettronattrattori (GEA) che stabilizzano lo ione fenossido, e diminuisce

in presenza di gruppi elettrondonatori (GED), che destabilizzano lo ione

fenossido.

• BASICITÀ DEI FENOLI

I fenoli oltre che essere acidi più forti degli alcoli, sono anche basi più deboli

degli alcoli.

La minore basicità dei fenoli può essere razionalizzata sulla base della teoria

della risonanza. Come viene mostrato per il fenolo, una delle coppie di

condivise sull’atomo di O interagisce con il sistema π dell’anello

elettroni non

aromatico rendendola meno disponibile a reagire con un acido.

Cosa sono le ammine aromatiche?

Le ammine aromatiche, o arilammine, sono composti aromatici caratterizzati

dalla presenza del gruppo amminico direttamente legato all’anello.

Il capostipite di questa classe di composti è l’anilina:

Per la loro denominazione si rimanda alle regole esposte per i composti

aromatici.

Proprietà chimico – fisiche delle ammine aromatiche

Le ammine aromatiche a basso peso molecolare sono liquide. Con l’aumento

del peso molecolare i punti di ebollizione crescono fino a che i composti

diventano solidi cristallini. Tali proprietà sono inoltre influenzate dai sostituenti

presenti sull’anello. Per esempio le toluidine sono liquide, mentre i

nitroderivati sono solidi.

In generale i composti para – sostituiti sono più altobollenti o fondenti degli

orto – sostituiti.

La solubilità in acqua è bassa e anche in questo caso, tale proprietà può

variare con il grado di sostituzione.

Reattività delle ammine aromatiche

L’anello aromatico influenza la reattività del gruppo amminico modificandone

sensibilmente la basicità rispetto al gruppo amminico delle ammine alifatiche.

• BASICITÀ DELLE AMMINE AROMATICHE

Le ammine aromatiche sono generalmente basi più deboli delle ammine

alifatiche.

Per esempio l’anilina (pK = 4,63) è una base molto più debole della

a

cicloesanammina (pK = 10,66).

a

La minore basicità delle ammine aromatiche può essere razionalizzata sulla

base della teoria della risonanza. Come viene mostrato per l’anilina, la coppia

di elettroni non condivisa sull’atomo di N interagisce con il sistema π

dell’anello aromatico rendendola meno disponibile a reagire con un acido.

Naturalmente i sostituenti presenti sull’anello hanno una forte influenza sulla

bas

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
16 pagine
SSD Scienze chimiche CHIM/06 Chimica organica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher itramfc di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Chimica organica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Campus Bio-medico di Roma o del prof Cacchi Sandro.