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Classificazione dei
virus
senza e con
sottofamiglie.
Nella classificazione le tradizionali denominazioni che i
maggiori raggruppamenti virali hanno assunto in passato sono
state in gran parte convertite nei nomi delle famiglie e dei
generi virali aggiungendo i seguenti suffissi: alla famiglia
il suffisso -viridae (es. Retroviridae), alle sottofamiglie
il suffisso -virinae (es. Orthoretrovirinae), ai generi virali
il suffisso -virus (es. Lentivirus); alcuni generi complessi
possono essere articolati al loro interno in gruppi e tipi
sierologici (per esempio negli Enterovirus). Per le specie
virali è stata fissata una nomenclatura che non segue i
criteri tradizionali della denominazione bino-miale di
Linneo: esse sono infatti indicate con il nome storicamente
attribuito al virus al momento dell'isolamento e che spesso
ha coinciso con il luogo di primo isolamento o con il nome
comune della malattia indotta preceduto (o seguito) dal
termine "virus" (per esempio virus Ebola, virus del morbillo,
papillomavirus)
Le famiglie virali sono riunite nei due gruppi principali:
Deossiribovirus (virus a DNA) e Ribovirus (virus a RNA) sulla
base del tipo di acido nucleico presente nel virione.
Nel gruppo Deossiribovirus le famiglie di maggior interesse
sanitario sono state accorpate in base alla presenza o assenza
di involucro di rivestimento (envelope), oltre che per il tipo
di capside e genoma (di norma una sola molecola lineare di
DNA bicatenario o, meno frequentemente circolare [senza
filamenti liberi] monocatenario), in: Papillomaviridae,
Polyoma- viridae, Adenoviridae, Parvoviridae, Herpesviridae,
Poxviridae, Hepadnaviridae.
All'interno del gruppo Ribovirus le famiglie di maggior
interesse sanitario sono state raggruppate in base all'ampia
varietà del filamento dell'acido nucleico virale (filamento
positivo,filamento negativo, filamento doppio), oltre che in
base alla presenza o assenza di involucro (envelope), del