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COSTI SEMIVARIABILI E SEMIFISSI
Queste categorie di costi hanno caratteristiche comuni sia ai costi fissi che a quelli variabili: hanno una variabilità limitata a predefinite variazioni del volume di attività.
- Costi di produzione semifissi: permangono costanti entro i volumi definiti dalla produzione massima per turno, tuttavia, essi hanno incrementi "a scatti" in corrispondenza di variazioni nella produzione che richiedono l'istituzione di un turno supplementare. Graficamente i costi semifissi si presentano come una retta spezzata con incrementi in corrispondenza dei volumi di attività.
- Costi semivariabili: sono caratterizzati da due componenti, una variabile e una fissa. Se correttamente dimensionata, l'area di rilevanza consente di considerare come fissi i costi semifissi e di distinguere le due componenti (variabile e non) dei costi semivariabili. In questo modo è possibile ritenere concettualmente significative le sole classi di costo fisso e variabile.
costo variabile.
COSTO DELLA MANODOPERA:
Classi care il costo della manodopera è complesso:
- Il costo della manodopera è da considerare fisso perché il costo complessivo è indipendente dal volume di produzione raggiunto.
- Il costo della manodopera è da considerare variabile perché è possibile stabilire una relazione diretta tra l'utilizzo della risorsa lavoro e le unità prodotte.
La scelta di considerare fisso o variabile il costo della manodopera richiede una analisi della tipologia del processo produttivo e delle conseguenti condizioni di efficienza. La tipologia di processo produttivo differisce in funzione dell'attività svolta e in funzione del grado di automazione.
- Se il processo di produzione è automatizzato e se alla risorsa lavoro sono riservati soprattutto compiti di controllo o di supervisione, allora il costo della manodopera deve essere considerato fisso.
Perché le condizioni di efficienza del processo produttivo dipendono quasi esclusivamente dall'efficienza di funzionamento dell'impianto e la manodopera è utilizzata come risorsa di supporto del processo produttivo.
- Se il processo di produzione non è automatizzato e se la risorsa lavoro è direttamente riferibile alle unità prodotte in relazione a predeterminati tempi di lavoro standard, allora il costo della variabile manodopera deve essere considerato come perché l'efficienza del processo produttivo dipende dall'efficienza nell'impiego della risorsa lavoro.
Riassumendo -> le ipotesi di lavoro strumentali ad un efficace utilizzo della distinzione tra costo variabile e costo fisso:
- La classificazione dei costi in variabili e fissi ha significato esclusivamente in un prescelto intervallo di attività definito area di rilevanza che consente di mantenere l'ipotesi di linearità dei costi - nella realtà
1. La classificazione dei costi in costi fissi e costi variabili è un concetto fondamentale nell'analisi aziendale. I costi fissi sono quelli che non variano in base al volume di produzione o di vendita, mentre i costi variabili sono quelli che variano proporzionalmente al volume di produzione o di vendita. Questa classificazione è utile per comprendere il comportamento dei costi e per prendere decisioni manageriali.
2. Tuttavia, è importante sottolineare che questa classificazione non è sempre applicabile in modo rigido. In alcune situazioni, come ad esempio quando l'azienda ha una struttura produttiva complessa o quando esistono vincoli operativi, una simile ipotesi non è proponibile.
2.1. La classificazione di un costo tra variabili e fissi ha senso nella misura in cui le combinazioni produttive in essere e la struttura aziendale non possono essere modificate - la classificazione tra costi fissi e variabili ha quindi un valore sostanziale nel breve periodo, laddove la struttura produttiva d'impresa costituisca un vincolo imprescindibile (nel lungo periodo, al contrario, esistendo la possibilità di intervenire sulla struttura produttiva, tutti i costi dovrebbero essere considerati come variabili).
2.1.2. La classificazione dei costi in relazione a differenti oggetti di calcolo si basa sulla attribuibilità dei costi a prescelti oggetti di calcolo (entità verso la quale si focalizza l'interesse del management). La classificazione dei costi in relazione all'oggetto di calcolo implica la possibilità di attribuire oggettivamente e senza l'ausilio di
alcuna base di ripartizione determinate classi di costo agli oggetti prescelti.
COSTI SPECIFICI: relazione diretta ed immediata
Si definiscono specifici quei costi che presentano una rispetto ai predetti oggetti di calcolo che risultano ad essi direttamente attribuibili (sono costi specifici per singoli oggetti di calcolo). I costi specifici possono essere sia variabili che fissi.
Immaginiamo che un certo impianto produca una sola delle tre linee di prodotto realizzate dall'azienda. Se il nostro oggetto di calcolo è il prodotto, la manutenzione e l'ammortamento sono costi specifici di una singola linea.
Ipotizziamo che l'oggetto di calcolo sia il reparto - rispetto al reparto l'ammortamento di un macchinario potrebbe essere specifico.
COSTI COMUNI: relazione indiretta e mediata
Si definiscono comuni i costi che presentano una rispetto ai predetti oggetti di calcolo e che risultano ad essi attribuibili solo attraverso l'impiego di opportune ipotesi di ripartizione (sono costi comuni).
costi comuni a più oggetti di calcolo). Definire quanta parte di tali costi debba gravare sull'oggetto di calcolo richiede un'interpretazione soggettiva da parte di chi elabora l'informazione di costo. Il costo della mano d'opera indiretta che lavora in tutti i reparti è un costo comune (fattore produttivo condiviso da più oggetti di calcolo). Si determinano due informazioni di costo relative all'oggetto di calcolo considerato, il prodotto: - Si attribuiscono i costi comuni all'oggetto di calcolo tentando di ripartirli nel miglior modo possibile, cioè tentando di esprimere il diverso consumo di risorse comuni generato da due prodotti. Attraverso l'impiego di un'opportuna base di ripartizione è possibile attribuire i costi comuni agli oggetti di calcolo considerati - tale procedimento è soggettivo, in quanto,la scelta della base di ripartizione esprime l'interpretazione che viene data alla relazione tra costi e oggetti di calcolo da parte di chi elabora l'informazione (ci sono quindi dei margini di discrezionalità).
- Si rinuncia ad attribuire agli oggetti di calcolo considerati classi di costo che risentono di margini di discrezionalità utilizzando un'informazione di costo di prodotto limitata ai soli costi specifici.
- Questa classificazione è utile per definire il margine di contribuzione - distinguere i costi ssi comuni e i costi ssi specifici è utile in presenza di più linee di prodotto.
Il concetto di comunanza o di specificità è quindi relativo: la stessa voce di costo potrà, in funzione dell'oggetto di calcolo prescelto, assumere alternativamente l'una o l'altra collocazione (bisogna considerare l'oggetto di calcolo).
Osservazioni: al crescere dell'ampiezza dell'oggetto considerato,
I fenomeni di comunanza dei costi tendono a ridursi; aumenta l'incidenza dei costi comuni nella misura in cui verranno prescelti oggetti di calcolo circoscritti; l'incidenza più elevata delle componenti comuni di costo e di conseguenza il più elevato grado di indeterminatezza nel calcolo dei costi si riscontra a livello di calcolo di costo unitario di prodotto.
COSTI DIRETTI E COSTI INDIRETTI:
Utilizzando l'attribuibilità dei costi come criterio di classificazione ma applicando tale criterio ad un oggetto di calcolo particolare, l'unità di prodotto/servizio, è possibile distinguere tra costi diretti e costi indiretti.
- Costi diretti: costi relativi a fattori di produzione che presentano una relazione immediata e diretta con l'unità di prodotto/servizio e che a questa possono essere quindi oggettivamente attribuiti (possono essere attribuiti in modo oggettivo all'unità di prodotto)
—> es: costi diretti di produzione, costi diretti commerciali. • Costi indiretti: costi relativi a fattori di produzione che manifestano una relazione mediata con l'unità di prodotto/servizio - l'attribuzione di questi costi all'unità di prodotto/servizio richiede l'individuazione di appropriati criteri di ripartizione —> es: costi indiretti di produzione, costi indiretti commerciali, costi indiretti amministrativi, costi generali. I costi ssi sono sempre indiretti, i costi variabili nella maggior parte dei casi sono diretti ma possono esserci anche dei costi indiretti variabili - es: costo dell'energia (il costo dell'energia non è direttamente nel prodotto, ho una misura mediata perché l'energia viene consumata dalla macchina che produce i beni). COSTI DI PRODOTTO E COSTI DI PERIODO: Nell'ipotesi in cui l'oggetto di calcolo prescelto sia costituito dal prodotto e l'informazione dicostoad esso relativo sia strumentale ala valorizzazione delle rimanenze di prodotti niti e disemilavorati si usa distinguere tra costi di prodotto e costi di periodo.
- Costi di prodotto: componenti negativi di reddito che concorrono alla valorizzazione dellerimanenze.
- Costo di periodo: componenti negativi di reddito che non concorrono alla valorizzazione dellerimanenze e che quindi soni interamente a carico dell'esercizio in corso.
2.1.3 LA CLASSIFICAZIONE DEI COSTI IN RELAZIONE ALLLE ESIGENZE DICONTROLLO DIREZIONALEdi controllo di direzioneL'attività è de nibile come il processo mediante il quale i dirigenti siassicurano che le risorse siano ottenute ed usate e cacemente ed e cientemente per ilraggiungimento degli obiettivi della organizzazione.
COSTI STANDARD E COSTO EFFETTIVI:
- Costi standard: sono le con gurazioni di costo-obiettivo (parametro ideale calcolato tramiteuna analisi del processo produttivo come target di riferimento)che esprimono il consumo di risorse richiesto per il raggiungimento di determinati risultati, rispettando prescelti livelli di efficienza nell'impiego delle risorse stesse. Sono valori economici predeterminati in modo rigoroso ed idonei a rappresentare, secondo prescelte condizioni di efficienza gestionale, i costi tipici di oggetti di calcolo variamente definiti. La programmazione L'impiego dei costi standard consente infatti di realizzare un'efficace attività di supporto guida essenziale per la definizione degli obiettivi di budget dell'impresa, definiscono valori obiettivo che occorre raggiungere e sono utili in termini di confronto. Il processo di determinazione dei costi standard è sviluppato nel seguente modo: A. Analisi delle caratteristiche del processo produttivo: analisi delle condizioni di svolgimento del processo produttivo al fine di individuare le attività.