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Il citoscheletro
Il citoscheletro è costituito da 3 famiglie di proteine, che a loro volta formano 3 tipi diversi di filamenti:
- Microfilamenti (actina globulare): costituiti da monomeri di proteina e per questo flessibili;
- Sono i più sottili, infatti hanno diametro 7nm;
- Sono disposti alla periferia delle cellule, associati alle proteine integrali della membrana plasmatica per formare il cortex cellulare (lato citosolico);
- Il meccanismo di polimerizzazione può essere diviso in 3 fasi: una prima fase di formazione del centro di nucleazione, una seconda di crescita esponenziale e infine una terza di "Steady State";
- Durante la citodieresi, formano l'anello contrattile (insieme alla miosina) per scindere la cellula madre in due cellule figlie; anche nella fissione mitocondriale hanno il compito di formare tale anello;
- I microvilli costituiscono le estroflessioni digitiformi lunghe circa 1 micrometro, massimo 3mila per cellula, delle cellule presenti.
estremo all'altro;
- il meccanismo di assemblaggio prevede inizialmente la formazione di un dimero superavvolto;
- due dimeri si associano in un tetramero sfalsato;
- 4 tetrameri formano un protofilamento;
- 8 protofilamenti costituiscono il filamento da 10nm.
- hanno funzione di sostegno meccanico, creando un'impalcatura interna al citoplasma, utile per posizionare le strutture intracellulari e gli organelli;
- conferiscono resistenza alla trazione; infatti sono molto abbondanti nelle zone sottoposte a stress meccanico, come ad esempio nell'epitelio di transizione della vescica
- più difficilmente vengono accorciati o allungati (sono meno flessibili);
- sono cellula-specifici e tessuto-specifici: con la tecnica di microscopia a immunofluorescenza le cellule provenienti da tessuti diversi possono essere destinate sulla base delle proteine che li compongono (tipizzazione dei filamenti intermedi);
ne conosciamo 5 classi: classi I e II di cheratine acide,
basiche o neutre: tipiche dei tessuti epiteliali di rivestimento,• dove forniscono resistenza meccanica; nel tessuto tumorale, si studia l'espressione dellecheratine per capire l’origine delle cellule tumorali.
classe III delle proteine vimentina (nel tessuto connettivo), desmina (nelle cellule muscolari)• e GFA (proteina fibrillare acida della glia delle cellule nervose). La malattia dei bambini “ad alidi farfalla” dovuta all'alterazione degli emidesmosomi (contatto tra filamenti intermedi e matrice extracellulare).
classe IV delle proteine dei neurofilamenti: costituisce l’architettura neurofibrillare di sostegno (ovvero la struttura• citoscheletrica di base degli assoni); in alcune malattie neurovegetative, sembrano essere presenti delle mutazioni aquesto livello (come la Sclerosi Latenare Amniotrofica);
classe V delle lamìne nucleari: componenti della làmina nucleare.•microtubuli tubulina alfa e beta,I sono tubi cavi
costituiti da protofilamenti a loro volta formati da più dimeri di entrambe globulari proteine e per questo flessibili):- sono i filamenti più spessi, con 25nm di spessore;
- si diramano a raggiera da un centro organizzatore dei microtubuli (MTOC in divisione cellulare) centrosoma situato vicino al nucleo; nell'interfase, MTOC viene detto (localizzato vicino al nucleo e associato a due centrioli circondati da materiale pericentriolare).
- la disposizione dei dimeri e dei protofilamenti è ordinata; infatti, essi hanno una polarità, in quanto iniziano sempre con una alfa-tubulina (estremità -) e terminano con una beta-tubulina (estremità +);
- l'assemblaggio dei dimeri di tubulina richiede una molecola di GTP che si leghi alla subunità di beta-tubulina;
- servono al trasporto delle vescicole contenenti materiale dal centro alla periferia della cellula (e viceversa): sono rotaie lungo le quali si spostano i vari
organuli cellulari;
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