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classi: I TRASPORTATORI ED I CANALI.
I TRASPORTATORI sono proteine integrali di membrana che subiscono delle modificazioni
allosteriche, in conseguenza delle quali queste proteine sono capaci di aprirsi e formare una
cavità particolare verso il lato intracellulare e quello extracellulare della membrana. Questo
serve alla molecole organiche o allo ione per poter essere trasportato perché il trasportatore legherà
la molecola da trasportare e la rilascerà dal lato opposto.
I CANALI sono sempre proteine trans-membrana che formano una cavità attraverso la
membrana. Le porine formano un poro di varia dimensione, ma molti canali sono specifici e fanno
passare un solo ione o l’acqua (acquaporine).
A differenza del trasportatore, che deve subire un cambiamento allosterico per consentire alla
molecola di passare, il canale forma un poro per cui la molecola lo attraversa semplicemente e
lo fa in condizioni particolari, per essere selettivo.
IL trasporto mediato da queste proteine segue delle logiche dovute a fenomeni di pura chimica-
fisica.
Consideriamo un caso semplice di molecole che non possiedono una carica, come gli zuccheri. Lo
zucchero seguirà un gradiente di concentrazione; spontaneamente un soluto tenderà a diffondere
verso il comparto dove è meno presente. Se è libero di diffondere, diffonderà dove è meno diffuso,
se è più concentrato extracellularmente, ad esempio, tenderà ad entrare attraverso il doppio strato
lipidico.
Questa caratteristica è usata per il TRASPORTO PASSIVO, che può avvenire con canali o
trasportatori e praticamente avviene quando una molecola segue il proprio gradiente chimico.
In determinate situazioni è necessario mobilizzare il glucosio da determinate cellule che lo
contengono e fungono da riserva; è necessario riversarlo nel sangue. A volte bisogna pomparlo in
una direzione opposta, da dove è meno concentrato a dove è più concentrato. Ciò è vero per
sostanze tossiche, prodotti cataboliti che sono più concentrati nella cellula.
Una delle cose che la cellula fa è l'andare contro gradiente ed espellere, ad esempio, gli ioni Ca++,
che devono essere presenti nella cellula. Per farlo è necessario un TRASPORTO ATTIVO che
richiede energia. È come se spostassimo qualcosa e avessimo una forza contraria che preme; come
quando prendiamo un pallone e lo immergiamo in acqua ed esso tende a tornare su per la spinta di
Archimede.
Oltre a quello chimico c’è anche il gradiente elettrico. Gli ioni non solo si muovono cercando di
uniformare la concentrazione ma si muoveranno anche attratti da cariche elettriche opposte alla
loro. All’interno della cellula c’è una carica elettrica tendenzialmente negativa. Lo ione Ca++ ed il
Na+ sono favoriti ad entrare non solo seguendo il gradiente chimico perché effettivamente sono
molto meno concentrati, ma anche perché all’interno c'è una carica - .Il K+ tende a restare in virtù
della carica negativa presente nella cellula. Meno facilmente tende ad uscire dalla cellula il K+
anche se il gradiente chimico lo porterebbe ad uscire. La cellula non ha difficoltà a regolarizzare
l’ambiente ionico del K+, ma deve operare attivamente per pompare fuori Ca+ e Na+, che altrimenti
entrerebbero.
I TRASPORTATORI E I CANALI
Come avviene il trasporto:
- si parla di UNIPORTO quando il trasportatore opera il trasporto di una singola molecola; di un
singolo tipo di molecola, non necessariamente di una singola molecola. Potrebbe anche trasportare
cinque o sei molecole contemporaneamente ma tutte dello stesso tipo;
- si parla di SIMPORTO quando il trasportatore trasporta insieme due molecole (o uno ione e una
molecola, o due ioni assieme); due tipi diversi di molecole. Nel simporto ambedue le molecole sono
trasportate nella stessa direzione. Per esempio: il GLUCOSIO è catturato dal trasportatore insieme
con lo ione Na+ dall’esterno della cellula, il trasportatore subisce cambiamento di conformazione e lo
ione Na+ e la molecola di glucosio vengono quindi rilasciati all’interno della cellula;
- si parla di ANTIPORTO quando i due tipi di molecole viaggiano in direzioni opposte. In questo caso
il trasportatore ne lega prima una, potrebbe legare una molecola sul lato extracellulare, questo
produce un cambiamento di conformazione quindi il trasportatore chiude il contatto con la parte
extracellulare per aprire la parte intracellulare, si lega l’altra molecola nel lato citoplasmatico e viene
rilasciata quella che si era legata nell’ambiente extracellulare. Questo produce di nuovo un
cambiamento di conformazione e quindi il trasportatore ritorna ad aprirsi verso l’ambiente
extracellulare e questo permette il rilascio della seconda molecola in quest’ambiente.
Questo tipo di trasporto è chiamato trasporto facilitato. È facilitato rispetto alla diffusione passiva attraverso
la membrana. Questo è un confronto tra il trasporto facilitato del
glucosio e la diffusione passiva. Anche il glucosio,
come gli ioni, riesce a passare attraverso la
membrana ma ciò avviene con una progressione
molto lenta. La diffusione passiva attraverso la
membrana è di fatto irrilevante. Anche aumentando di
molto la concentrazione di glucosio all’esterno della
membrana, la concentrazione interna (uptake) non è
mai elevata.
Il trasporto facilitato (mediato da un trasportatore) è
molto efficiente a basse concentrazioni esterne di
glucosio e poi raggiunge un plateau. Questo perché
tale trasporto avviene grazie a delle molecole che
hanno delle superfici in grado di interagire con il
glucosio. Quando la concentrazione esterna del
glucosio è troppo elevata, dato che c’è un numero finito di trasportatori sulla membrana, questi andranno a
saturarsi.
Quando questi si saturano, quando tutti i siti di legame per il glucosio saranno occupati, pur aumentando la
quantità di glucosio in ambiente extracellulare, non si potrà avere un numero maggiore di trasportatori
occupati da glucosio. Essendo finito il numero di trasportatori, la capacità di trasporto attraverso il doppio
strato lipidico arriva ad un plateau e quindi il trasporto facilitato può essere molto efficiente solo fino ad un
determinato livello di concentrazione.
Si definisce come costante di mobilità (Km) attraverso la membrana mediata dal trasportatore, la metà
della Vmax (metà del valore di plateau). È la concentrazione del soluto trasportato per cui si ottiene la metà
della Vmax raggiungibile da quel trasportatore per quel soluto.
TRASPORTO FACILITATO DEL GLUCOSIO
Il trasporto facilitato del glucosio è operato da due trasportatori; esistono trasportatori in uniporto che
funzionano legando il glucosio nel sito extracellulare, questo porta al cambiamento di conformazione per cui
il glucosio è fatto passare all’interno e da questo ambiente interno del trasportatore poi il glucosio può essere
scambiato con l’ambiente citoplasmatico. Il trasportatore ritorna in uno stato di conformazione atto a poter
ricevere, nell’ambiente extracellulare, una nuova molecola di glucosio.
Esistono, inoltre, trasportatori in simporto con l’Na+: la cellula usa il gradiente elettrochimico dell’Na+
(elettrico perché c’è una polarizzazione della membrana e quindi l’Na+ contribuisce a dare una carica netta
positiva all’ambiente extracellulare; chimico perché la concentrazione di Na+ è maggiore all’esterno della
cellula) per promuovere e velocizzare il trasporto del glucosio. Utilizza, quindi, dei trasportatori che legano
contemporaneamente due ioni Na+ e una molecola di glucosio; entrambe le specie chimiche sono
trasportate nel lato intracellulare.
ESEMPIO D TRASPORTATORE IN ANTIPORTO
Trasportatore in antiporto: PROTEINA AE1
Trasporta lo ione bicarbonato HCO3- e lo ione cloro Cl-.
Lo ione bicarbonato è un altro ione fondamentale per la vita della
cellula pertanto deve essere costantemente controllato.
Tale ione regola contemporaneamente:
- il pH della cellula;
- la concentrazione di anidride carbonica CO2;
Lo ione bicarbonato si forma mediante reazione tra l’anidride carbonica
e l’acqua.
Tale reazione avviene spontaneamente ma è ulteriormente favorita
dall’enzima ANIDRASI CARBONICA. Come tutti gli enzimi anche
l’anidrasi carbonica può lavorare sia in una direzione che nell’altra (è
un catalizzatore) .
I trasportatori non sono enzimi, in quanto non fanno avvenire delle
reazioni chimiche, ma hanno delle proprietà simili a quelle degli enzimi.
I trasportatori, in effetti, hanno la caratteristica di poter trasportare le
molecole sia in un senso che nell’altro; la direzione con cui avviene il
trasporto mediante il trasportatore non è data dal trasportatore ma
dalle concentrazioni delle molecole che devono essere trasportate.
In figura: esempio del GLOBULO ROSSO
È mostrato un sistema integrato che serve per il trasporto dell’ossigeno O2 e dell’anidride carbonica CO2 da
parte del globulo rosso.
L’O2 è catturato dai globuli rossi tramite una molecola proteica: l’emoglobina. Il legame all’O2 avviene
attraverso un gruppo funzionale, legato all’impalcatura proteica, che è il GRUPPO EME. La capacità di
legare l’ossigeno è modificata dal pH dell’ambiente in cui si trova l’emoglobina; in ambiente con pH basso,
quindi con elevato numero di ioni H+, l’emoglobina tende a rilasciare l’ossigeno. In ambiente con pH più
elevato, invece, l’emoglobina tende a trattenere l’ossigeno. Questo viene combinato con la capacità del
globulo rosso a trattenere l’anidride carbonica. L’anidride carbonica, infatti, penetrando dentro il globulo
rosso reagisce con l’acqua tramite l’intervento dell’anidrasi carbonica; tale reazione produce lo ione
bicarbonato HCO3- e uno ione H+. Lo ione idrogeno interagisce poi con l’emoglobina sfavorendo il legame
con l’ossigeno. Quando il globulo rosso si trova in un ambiente ricco di CO2, questa spontaneamente entra
nel globulo rosso ed è trasformata in uno ione bicarbonato favorendo il rilascio dell’ossigeno; lo ione
bicarbonato non deve accumularsi all’interno del globulo rosso perché in tal caso tamponerebbe il protone. Il
globulo rosso lo elimina tramite antiporto con il Cloro (Cl-). Quando il globulo rosso arriva, tramite la
circolazione sanguigna, nei capillari polmonari degli alveoli, dove la concentrazione di O2 è elevata e la
concentrazione di CO2 è relativamente bassa rispetto al resto del corpo, si ha la spontanea conversione di
ioni bicarbonato in anidride carbonica. Gli ioni HCO3- ancora presenti nel globulo rosso sono quindi<