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RT
−Q /
velocità del processo=C e
Dove C è una costante preesponenziale, Q è l’energia di attivazione, R è la costante universale dei gas e T
è la temperatura assoluta.
I difetti puntuali si verificano come conseguenza della vibrazione termica degli atomi nella struttura cristallina.
La concentrazione dei difetti puntuali cresce esponenzialmente con la temperatura, ovvero:
n difetti −(E )/kT
=C difetto
e
n siti n dif etti
Dove è il rapporto tra i difetti puntuali e i siti del reticolo cristallino ideale, C è una costante
n siti E
preesponenziale, è l’energia richiesta per creare un singolo difetto puntuale, k è la costante di
difetto
Boltzmann e T è la temperatura assoluta.
DIFFUSIONE movimento di molecole da un’area di alta concentrazione ad un’area di concentrazione
minore, essa avviene anche nei solidi, ma con una velocità molto più bassa (affinché possa realizzarsi la
diffusione allo stato solido occorrono i difetti puntuali con un meccanismo chiamato migrazione delle
vacanze). Essa è data dall’equazione:
RT
−Q /
D=D e
0
Dove D è la costante preesponenziale.
0
AUTODIFFUSIONE movimento di molecole dello stesso liquido (solido etc.) che si muovono nel liquido
stesso.
DIFFUSIONE STAZIONARIA flusso di diffusione che non varia nel tempo. Il gradiente della concentrazione
assume la forma:
∂ ∆ c c
−c −c
c c h l h l
= = =
∂ ∆ 0−x x
x x 0 0
DIFFUSIONE SUPERFICIALE consente un trasporto di atomi più facile lungo la superficie libera, che è
meno ostruita dagli atomi adiacenti.
Q Q e D D D
>Q > < <
volume bordo di grano superficie volume bordo di grano superficie
Capitolo 5
Comportamento meccanico
DEFORMAZIONE ELASTICA è una deformazione temporanea che viene completamente eliminata quando
il carico viene rimosso, è lo “stretching” dei legami atomici.
DEFORMAZIONE PLASTICA è una deformazione permanente che permane anche dopo aver rimosso il
carico, sebbene una piccola parte della deformazione venga recuperata, è la distorsione e la riformazione
dei legami atomici.
DEFORMAZIONE TANGENZIALE è definita come:
γ α
=tan
Dove α è lo scorrimento angolare.
MODULO DI TAGLIO è definito come:
τ
G= γ
SFORZO DI TAGLIO è definito come:
P S
τ = A S
P A
S S
Dove è la forza applicata sul campione e è l’area del campione parallela al carico applicato.
RAPPORTO DI POISSON è definito come:
−ϵ x
ϑ= ϵ z
ϵ ϵ
Dove è la deformazione lungo l’asse x e la deformazione lungo l’asse z.
x z
LEGGE DI HOOKE afferma che l'allungamento subìto da un corpo elastico è direttamente proporzionale
alla forza ad esso applicata ed è rappresentata dalla seguente equazione:
σ =E ϵ
Dove il modulo E rappresenta la rigidezza del materiale (resistenza alla deformazione elastica).
SFORZO DI SNERVAMENTO è l’intersezione della curva di deformazione con una retta parallela alla
porzione elastica avente uno scostamento del 0.2% sull’asse delle deformazioni.
MODULO DI ELASTICITA’ detto anche modulo di Young, è la pendenza della curva sforzo-deformazione
nella regione elastica.
RESISTENZA A TRAZIONE è la tensione massima detta tensione ultima a trazione. Per calcolarla si utilizza
una prova distruttiva. Si sottopone un provino di dimensioni definite ad una forza unidirezionale, a velocità
uniforme si applica il carico che farà allungare il provino nella direzione della forza fino alla rottura.
100 × ϵ
DUTTILITA’ elongazione percentuale alla frattura ( ). Indica la capacità di un corpo a essere
frattura
deformato plasticamente.
TENACITA’ combinazione di resistenza e duttilità.
DUREZZA viene considerata un’alternativa semplice alla prova di trazione. La resistenza del materiale
all’identazione è un indice qualitativo della sua durezza.
CREEP detto anche scorrimento viscoso può essere definito come una deformazione plastica che si verifica
a temperature relativamente elevate sotto un carico costante per un lungo periodo di tempo. Esso si
differenzia in 3 stadi: lo stadio primario è caratterizzato da una velocità di deformazione decrescente, lo
stadio secondario della deformazione viscosa è caratterizzato da una velocità costante di deformazione,
nello stadio terziario la velocità di deformazione aumenta a causa dell’incremento della tensione reale (in
alcuni casi si verifica la frattura nello stadio secondario eliminando lo stadio finale).
Capitolo 6
Diagrammi di fase-Equilibrio sviluppo microstrutturale
FASE è una porzione chimicamente e strutturalmente omogenea della microstruttura.
COMPONENTE sostanza chimica distinta di cui è costituita la fase.
REGOLA DELLE FASI DI GIBBS relazione generale tra microstruttura e variabili di stato data
dalla formula:
F=C−P+2
Dove F è il numero di gradi di libertà, C è il numero di componenti e P è il numero delle fasi.
DIAGRAMMA DI FASE è una rappresentazione grafica delle variabili di stato associate alle
microstrutture tramite la regola delle fasi di Gibbs.
•
• stesso punto di fusione.
Diagramma soluzione solida
completa, tra i 2 campi a fase singola
c’è una sola regione bifasica.
• Diagramma eutettico senza soluzione
solida, il solidus diventa una linea
orizzontale e corrisponde alla
temperatura eutettica.
• Diagramma eutettico con soluzione
solida limitata, avviene quando le 2
componenti sono parzialmente solubili
l’una con l’altra.
• Diagramma eutettoidico,
trasformazione di un liquido eutettico
in una microstruttura di due fasi
solide.
• Diagramma peritettico, i componenti
formano composti stabili che hanno lo
LINEA DI EQUILIBRIO linea orizzontale che collega le composizioni delle 2 fasi, essa fornisce la
composizione di ciascuna fase in una regione bifasica.
COMPOSIZIONE DEL SISTEMA linea verticale che indica le percentuali di ciascun componente.
REGOLA DELLA LEVA un bilancio di materia globale richiede che la somma delle due fasi sia
m m
+ =m
uguale al sistema totale e che il bilancio di materia generale sia
L SS tot
x m x m m
+ =x (m + ) da cui:
α α β β α β m x m x−x
−x
α β β α
e
= = .
m x m x
+m −x +m −x
α β β α α β β α
In assenza di riscaldamenti troppo prolungati il Fe e il C si
combinano per formare il composto interstiziale Fe C
3
(cementite). Il tenore di C nella Fe C è pari al 6,69%.
3
Il Fe puro è polimorfo, è presente cioè in più fasi diverse, di
diversa struttura cristallina. In base alla temperatura abbiamo
diverse fasi (vedi diagramma a sinistra).
A destra si può notare il
diagramma di fase Fe-Fe C
3
evidenziato in nero insieme al
diagramma di fase Fe-C
evidenziato in blu. Possiamo
notare le 3 temperature A, N e G
sul lato sinistro che sono le
temperature di transazione di
fase del ferro appena citate.
Possiamo poi notare la
temperatura eutettoidica
(723°C), quella eutettica
(1148°C) e quella peritettica
(1495°C).
Possiamo notare nel diagramma
i seguenti prodotti:
• Ferrite soluzione solida di C in ferro α
• Austenite soluzione solida di C in ferro γ
• Ferro δ soluzione solida di C in ferro δ
• Cementite composto interstiziale Fe C con C= 6,69%
3
• Perlite eutettoide ferrite-cementite
• Ledeburite eutettico austenite-cementite