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RADIOATTIVITÁ NATURALE

• Radionuclidi primordiali

Sono i radionuclidi sopravvissuti fino a oggi perché la loro vita media è dell’ordine dell’età della Terra. Hanno tempi di dimezzamento così grandi, che esistono nella forma presente sin da prima della formazione del sistema solare. Sono resistiti al big bang e, i nuclidi più pesanti, derivano dalla nucleo-sintesi stellare o da esplosioni di supernove. A causa dell’età della Terra (circa 4,6 ∙ 10 anni) il tempo di vita medio deve essere maggiore di 5 ∙ 10 anni affinché si trovi traccia della specie.

I principali nuclidi radioattivi presenti nelle rocce sono K e Rb.

• Radionuclidi cosmogenici

Sono i radionuclidi a vita media più breve dei precedenti prodotti naturalmente tramite bombardamento dell’atmosfera da parte dei raggi cosmici. Questi raggi cosmici si dividono in radiazioni cosmiche primarie, costituite da una piccola frazione di

radiazione elettromagnetica e in gran parte di protoni, particelle α e nuclei leggeri molto veloci. Le radiazioni cosmiche secondarie sono costituite da sciami di particelle generate dall'interazione delle radiazioni primarie con la materia presente nell'atmosfera. I radionuclidi cosmogenici sono prodotti tramite reazione di spallazione, ovvero l'interazione tra un fascio di proiettili leggeri e un bersaglio pesante, che dà luogo a una reazione in cui il bersaglio si scinde in molti frammenti. I radionuclidi cosmogenici che contribuiscono maggiormente alla radioattività naturale sono H, C, Be, Be. Si è ormai raggiunto un equilibrio fra la velocità di produzione ed il loro tempo di vita medio nell'ambiente terrestre (mari, terra, atmosfera, piante) tale da mantenere un'attività specifica costante. • Radionuclidi antropogenici Sono i radionuclidi a vita media breve prodotti artificialmente (produzione di energia, armamenti, ecc.).

controlli industriali, diagnostica e terapia medica, etc). Tra i più comuni si trova Sr, Sr, Zr, Ru, I, Ce, Ce, Cs, Cs, U, Pu,241 241 152Pu, Am. I radionuclidi prodotti industrialmente e nella medicina sono: Eu,154 133 99m 131 65 60Eu, Ba, Tc, I, Zn, Co.

Radionuclidi nel corpo umanoIl corpo umano è una sorgente radioattiva di attività pari a circa 8000 Bq. Di14 40questi, circa 4000 provengono dal C e circa 4000 provengono dal K. Altre fonti238 232di radioattività trascurabili sono poi il U e il Th.

Radionuclidi negli oceaniLa radioattività negli oceani è principalmente dovuta alla presenza di U e Th40e K. In particolare, il torio è più abbondante nelle rocce ma i sali di uranio sono40più solubili, mentre il K essendo sia molto abbondante che solubile rappresentala maggior sorgente di radioattività.

Il problema del radon 232 235È un gas nobile

radioattivo naturale che si forma per serie naturale del Th, U e U238. Data la sua origine, questo elemento porta numerosi problemi nelle miniereladdove siano presenti i nuclidi “genitori”.222 220 219L’isotopo più pericoloso è il Rn (t =3.82g) rispetto al Rn e Rn che hanno un1/2tempo di vita troppo breve.Il radon è distribuito in maniera non uniforme sul pianeta. Le rocce vulcaniche27(granito, pomice, tufo...) contengono una maggior quantità di elementi radioattivirispetto a quelle sedimentarie (calcari, gesso...).Le maggiori concentrazioni di radon siriscontrano nei punti di risalita dimateriale roccioso, dal mantello versola crosta. L’elemento viene rilasciatonel sottosuolo; essendo gassoso tendeda accumularsi vicino al suolo e puòliberarsi nell’atmosfera se il terreno è sufficientemente permeabile.Il reattore naturale di OkloNella zona del fiume Oklo, nel Gabon (Africa), è presente una miniera di Uranio

Il reattore di Oklo costituisce l'unico esempio noto di reattore a fissione nucleare naturale auto-sostenuta. In questa miniera si sono verificate delle reazioni di fissione nucleare innescate circa 1,7 miliardi di anni fa. L'intero processo è stato possibile grazie all'abbondanza dell'isotopo U-235 (che all'epoca ammontava a circa il 3%) e grazie alla presenza di acqua nella miniera. L'acqua, infatti, ha agito contemporaneamente come moderatore di neutroni e come fluido di raffreddamento.

Si ritiene che i reattori di Oklo abbiano probabilmente funzionato a tratti. Quello che si ipotizza è che il riscaldamento dovuto alla fissione faceva evaporare l'acqua, causando una perdita di criticità dei reattori stessi. Successivamente, il raffreddamento della zona permetteva un nuovo accumulo di acqua e quindi il reattore diventava nuovamente critico, ripristinando la sua funzionalità.

Si ritiene che tale reattore sia rimasto in funzione per alcune

centinaia di migliaia di anni con una potenza di circa 100 kW termici. Tanto da poter essere presente nei materiali di costruzione di edifici.

ELEMENTI RADIOATTIVI NATURALI

  • Torio (Z = 90) 232
  • L'isotopo più stabile è il Th (100%, t = 914,05 ∙ 10 anni) capostipite della serie radioattiva 4n. Il Th può essere usato come combustibile. Non è fissile ma fertile dato che genera U che è fissile. È un elemento abbastanza abbondante sulla crosta terrestre e si estrae dalla monazite (fosfato di terre rare e torio). È un metallo elettropositivo (stato di ossidazione più comune +4) che si ossida all'aria. Come l'uranio, il torio può formare complessi ad alto numero di coordinazione.

  • Uranio (Z = 92) 238 235
  • Isolato nel 1841, possiede 3 isotopi naturali: U (99.2739%), U (0.7204%) e 235U (0.0057%). In particolare, gli isotopi U e U sono i capostipiti delle serie radioattive 4n+2 e 4n+3. Esistono poi...

Altri 12 isotopi artificiali, di cui il 233U più importante è U che è fissile e che si può generare dal torio. L'uranio è presente nelle rocce in basse concentrazioni, ma le rocce che lo contengono sono moltissime. Si estrae da miniere a cielo aperto (le principali sono situate in USA, Russia e Kazakistan) o dal sottosuolo.

Il minerale ricco di uranio viene frantumato, trattato con Fe o HNO3 per ossidare UO2 a UO3 e quindi estratto come solfato di uranile con H2SO4.

Il minerale povero di uranio non viene frantumato ma si estrae in maniera simile al processo Frasch per l'estrazione dello zolfo utilizzando soluzioni di carbonati come mezzi estraenti.

Dopo ulteriori trattamenti, si ottiene lo "yellow cake", che contiene dal 70 al 99% di U3O8. Esso viene lavorato per ottenere il UF6.

L'uranio metallico si ottiene per riduzione dei cloruri con metalli alcalini o alcalino terrosi ad alta temperatura o per elettrolisi di KUF6.

o UF in5 4CaCl /NaCl fusi.228 222Si libera anche Rn29 Usato nell'arricchimentoL'arricchimento dell'U si effettuare sfruttando le loro differenti masse.Il processo non è semplice (le masse non differiscono di molto) e può essereeffettuata in 2 modi:

(a) diffusione gassosa: si effettua costringendo l'esafluoruro di uraniogassoso (UF ) attraverso una serie di membrane. Questo produce6 30 235 238una lieve separazione tra le molecole che contengono U e U(b) centrifugazione a gas: essa utilizza un gran numero di cilindri rotantiin serie e formazioni parallele. Questa rotazione crea una forteaccelerazione centrifuga in modo che le molecole di gas più pesanti,238contenenti U si muovono verso l'esterno del cilindro e le molecole235di gas più leggero, con maggiore concentrazione di U si raccolgonopresso il centroTuttavia, questi processi di arricchimento non sono così efficaci, quindiservono impianti molto grandi in modo da avere un

Gran numero di singolistep di arricchimento. Sia da processi di arricchimento che da reattori nucleari si produce come sottoprodotto uranio impoverito. Questo essendo molto denso e meno radioattivo viene utilizzato in ambito civile come schermo per le radiazioni γ, come contrappeso in aeromobili e barche a vela (ultimamente sostituito da W) mentre in ambito militare per fabbricare proiettili e corazze. I problemi che conseguono dall'utilizzo dell'uranio derivano dal fatto che in seguito all'impatto di un proiettile su una superficie si ha produzione di polvere e aerosol, e quindi esseri umani e animali possono essere esposti a questo elemento tramite inalazione, ingestione e assorbimento attraverso la pelle.

30 2 gas hanno una diversa velocità di diffusione all'interno di membrane, se possiedono diverse masse.

ELEMENTI ARTIFICIALI CON Z < 92

  • Tecnezio (Z = 43) Individuato nel 1937, viene preparato sotto forma di 99 98Tc per irraggiamento di Mo tramite

neutroni in reattori nucleari o dalla fissione del U.

È uno dei due elementi artificiali che non possiede isotopi stabili. Forma composti stabili negli stati di ossidazione da +1 a +7, e nello stato +7 si comporta da forte ossidante. L’isotopo Tc è usato in medicina nucleare per analisi scintigrafiche e per produrre radiofarmaci a base di tecnezio.

• Promezio (Z = 61)

Identificato nel 1945 tra i prodotti di fissione dell’uranio in un reattore moderato a grafite. In particolare, l’isotopo Pm (β ,t = 2,6 a) fu isolato (1 ng/giorno) in un reattore alimentato a ½235 U. Come il tecnezio non possiede isotopi stabili e si comporta come un tipico lantanide: è elettropositivo e possiede +3 come unico stato di ossidazione stabile. 147Pm è l’unico isotopo con applicazioni pratiche, viene usato per luci di segnalazione (dato che la sua emissione β non causa decomposizione) l’emissione di luce è stabile per molto.

tempo) e per produrre batterie (le particelle emesse vengono convertite in energia elettrica quando una sorgente di Pm è posta in mezzo a delle lamine semi-conduttrici).

ELEMENTI DERIVANTI DAL DECADIMENTO DI URANIO E TORIO

• Polonio (Z = 84) Isolato nel 1898 da Marie Curie dalla pechblenda, il metallo solido emette una luce bluastra a causa della forte emissione α che ionizza l'aria. Possiede 33 isotopi, tutti radioattivi, di cui il più disponibile è il Po mentre il più stabile è il Po. Il Po si prepara irraggiando Bi con neutroni [ Bi(n,β) Po]. Ha carattere

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Publisher
A.A. 2019-2020
62 pagine
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/20 Misure e strumentazione nucleari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marktoma96 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Chimica nucleare e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Pampaloni Guido.