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Gli aspetti termodinamici delle transizioni di stato

All'interno di un sistema allo stato condensato, ovvero solido o liquido, si esercitano forze di attrazione tra le particelle che portano a un'energia potenziale di attrazione. Questa energia è negativa e fa sì che anche l'energia interna (U) del sistema sia negativa. Nei solidi questa energia è maggiore rispetto ai liquidi, perché è negativa e quindi più grande.

Le trasformazioni avvengono perché diminuisce l'energia interna del sistema a pressione costante. Abbiamo visto che l'entalpia (H) ci permette di seguire il calore scambiato e che quindi la sua variazione ΔH è pari al calore ceduto o assorbito a pressione costante: ΔH = Q PM.

Se in una trasformazione avviene una variazione di pressione (P) o di volume (V), si deve tener conto anche di tale variazione. In questo caso, l'entalpia viene definita come H = U + PV e la sua variazione invece come ΔH = ΔU + Δ(PV).

Δ(PV)La variazione di pressione e volume è trascurabile per i passaggi di stato tra solido e liquido, a differenza dei passaggi di stato tra liquido e gassoso e tra solido e gassoso. Come abbiamo detto prima, ma cile trasformazioni avvengono perché diminuisce l'energia interna del sistema accorgiamo che il passaggio da solido a liquido non è favorevole perché aumenta l'energia interna, anche il se fosse vero solo questo non passaggio da solido a gas e da liquido a gas è ancora più sfavorevole, perciò avrei variazioni spontanee. L'entropia Per questo motivo è necessario definire un'altra forza trainante che è (S), che descrive il disordine quantitativamente. L'entropia, come l'entalpia, è una funzione di stato e a differenza dell'entalpia, ha uno "zero naturale" e si può parlare di entropia assoluta, non solo di variazioni. Il terzo principio della termodinamica dice

Che l'entropia di un cristallo perfetto è 0 a temperatura 0 K. Questo perché un cristallo perfetto a temperatura 0K ha un unico stato possibile, è quindi un sistema ordinatissimo, (0 disordine = 0 entropia).

Un sistema di molecole allo stato solido è un sistema molto ordinato, lo è meno allo stato liquido, ancora meno allo stato gassoso.

Il disordine di un sistema viene misurato con la funzione entropia S, la variazione di entropia di una trasformazione o di una reazione chimica è ΔS = Sf - Si.

Il secondo principio della termodinamica dice che:

  • l'entropia di un sistema isolato aumenta in una trasformazione spontanea
  • La conseguenza è che l'entropia dell'universo tende sempre ad aumentare ΔS = ΔS + ΔS > 0

universo ambiente sistema

S solido < S liquido < S gassoso

La probabilità di un sistema di essere in uno degli infiniti stati microscopici in uno stato gassoso è

moltomaggiore di quella di essere nei pochi stati di un liquido e nell'unico stato di un solido perfetto.

L'entropia k Wdi un sistema S è uguale al prodotto matematico di una costante per il logaritmo naturale diS = k lnW

Dove K = costante di BoltzmannW = numero dei modi in cui le particelle possono disporsi

L'entropia è direttamente proporzionale al numero di microstrati.

L'entropia è legata alla temperatura: un aumento della temperatura T determina un aumento dell'energiacinetica media e quindi a un aumento del disordine, e quindi a un aumento dell'entropia.

La scala termometrica assoluta (la scala Kelvin) è molto collegata alla definizione di entropia, non esistonovalori negativi e a 0K l'entropia è 0.

S(0) = 0 è l'entropia assoluta allo 0 naturaleS(T) di una sostanza è l'entropia assoluta di quella sostanza a quella data temperatura T (per un determinato valore di

L'entropia molare standard S° di una sostanza è l'entropia di una mole di quella sostanza alla pressione di 1 bar (generalmente data a T = 298K).

La funzione di stato che combina insieme l'entalpia e l'entropia è ΔG = ΔH - TΔS.

La condizione per la spontaneità di un processo è ΔG < 0. Quindi, un processo è spontaneo quando corrisponde a una diminuzione di energia libera.

Il principio di minima energia libera afferma che un sistema raggiunge uno stato di equilibrio quando l'energia libera di Gibbs è minima.

LA TRANSIZIONE LIQUIDO-GAS (evaporazione): Se consideriamo il processo di passaggio da uno stato liquido a uno stato gassoso, ci sarà un aumento del disordine che si traduce in un aumento di entropia, e le interazioni tra le molecole si devono rompere e questo si traduce in un aumento di entalpia. Dato che, affinché il processo sia spontaneo, ΔS deve essere maggiore di 0, l'aumento di entropia S, avendo un segno negativo davanti, aumenta.

favorisce il processo, mentre l'aumento di entalpia H avendo segno positivo davanti, aumentando si oppone al processo. Supponiamo di avere dell'acqua in un recipiente chiuso con inizialmente nessuna particella in fase di gas. La variazione positiva di ΔS è massima perché le particelle hanno moltissimo spazio in cui possono disporsi, perciò TΔS > ΔH, ovvero ΔG < 0. Quindi il processo di evaporazione è spontaneo. Appena si hanno le particelle allo stato gassoso, inizia anche il processo inverso e alcune ritornano allo stato liquido. Via via che il processo va avanti, il guadagno in disordine si riduce fino ad ottenere ad un certo punto TΔS = ΔH. In questa condizione, ΔG = 0, che corrisponde alla condizione di equilibrio. Quando ottengo TΔS = ΔH, vuol dire che il processo di evaporazione non è più favorito di quanto non lo sia il processo di condensazione. Si raggiunge quindi un equilibrio dinamico.

La chimica non esiste mai staticità, quando si parla di equilibrio si parla di perché le particelle si continuano a muovere ma non hanno effetti macroscopici nel tempo, ad esempio in questo caso le quantità di acqua allo stato gassoso e allo stato liquido rimangono costanti anche se avvengono continuamente passaggi di stato tra i due, ma questi passaggi di stato coinvolgono le stesse quantità di sostanza. In chimica l'equilibrio è sempre associato a ΔG = 0.

Posso pensare a livello ancora più microscopico di avere sulla superficie del liquido delle particelle che hanno un'energia cinetica maggiore dell'energia di interazione, E > E, e sono proprio queste le cin interparticelle che passano allo stato gassoso. Mentre le particelle che si trovano in prossimità della superficie che hanno energia cinetica minore dell'energia di interazione, E < E, sono quelle che passano dallo stato gassoso allo stato liquido.

intertemperaturaIn questo processo la temperatura è un fattore importantissimo perché determina la forma della curva di distribuzione dell'energia cinetica ed il valore dell'energia cinetica media , di conseguenza determina il numero di particelle che per unità di tempo possono evaporare ed il numero di quelle che possono condensare.Il processo continua fino a che il numero di particelle che evaporano eguaglia il numero di particelle che condensano: si raggiunge l'equilibrio.All'equilibrio il numero di particelle alla superficie del liquido con E > E è uguale al numero di particelle del gas a contatto con la superficie del liquido con E < E.Le particelle in fase di gas, in equilibrio con la fase liquida, determinano una pressione che è detta pressione del vapor saturo tensione di vapore.(Il liquido evapora, il gas che si forma crea una pressione che viene esercitata sul liquido, quando questa

La pressione raggiunge un certo valore che non consente più al liquido di evaporare, detta pressione del vapore saturo. Ulteriormente la pressione è detta pressione di equilibrio, quindi il gas è in equilibrio con la sua fase liquida ed esercita questa pressione costante a temperatura costante.

Nei grafici sono rappresentate le distribuzioni dell'energia cinetica per le particelle di liquido e di gas. Il tipo di distribuzione e il valore dell'energia cinetica media sono gli stessi per il liquido e per il gas, ma cambia il numero di particelle totali che nel gas sono molto minori.

Nella situazione di equilibrio, che è quella riportata nei grafici, il numero delle particelle di liquido che hanno energia cinetica maggiore dell'energia di interazione è uguale al numero di particelle di gas che hanno energia cinetica minore dell'energia di interazione, e questo si traduce come una cinetica interna nella stessa area del grafico.

iNel liquido quando le particelle evaporano diminuisce l'energia cinetica media e di conseguenza anche la temperatura del liquido (perché le particelle che evaporano sono quelle che hanno energia cinetica maggiore).La tensione di vaporelineare.dallo spazio a disposizione del gasdalla superficie di separazione liquido-gas (che però influenza la velocità del processo)dalla quantità di liquido, purché sia sufficiente al raggiungimento dell'equilibrio

Anche da andamentoPer questo motivo la tensione di vapore di un liquido aumenta con la temperatura conesponenziale. Nella funzione P = nRT/V dei gas ideali, aumentando T aumenta anche n/VRiassumendo posso avere tre diversi casi:

Se l'evaporazione del liquido si fa avvenire in un recipiente aperto lospazio a disposizione della fase gassosa è infinito e la pressioneparziale del gas non raggiunge mai il valore della tensione del vaporesaturo a quella temperatura cioè la pressione di equilibrio. Nel tentativodi raggiungere l'equilibrio la quantità del liquido che evapora è sempremaggiore di quella del gas che condensa e si ha l'evaporazionecompleta del liquido.

(Tensione di vapore del liquido è maggiore di quella ambiente, ma latensione di vapore della superficie del liquido è minore e quindi evapora

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A.A. 2021-2022
70 pagine
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SSD Scienze chimiche CHIM/03 Chimica generale e inorganica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher padoelisa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Chimica generale ed inorganica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Luchinat Claudio.