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σ ε
=E∙ dove E è il modulo elastico (coeff. angolare =
La deformazione elastico
pendenza della retta).
-lineare può essere recuperata non appena
viene rimosso il carico.
Nel tratto curvo invece il materiale ha un
comportamento elastico – non lineare.
Infine, questo, si rompe nel punto X. Alla parte elastico – lineare
Diagramma sforzo – deformazione per un materiale duttile (metallo):
segue la deformazione plastica ed infine
l’ incrudimento. Il passaggio dal
comportamento elastico a quello
plastico si ha nel punto di snervamento.
Dal punto di snervamento in poi, il
materiale non recupera più le
dimensioni iniziali ma rimane con una
deformazione permanente; viene
recuperata solo la deformazione
elastica. Nei casi in cui risulta
difficoltoso trovare il punto di
snervamento, si utilizza per convenzione
ε =0,2 . Se si interrompe la trazione in
un punto di deformazione plastica, l’
andamento del materiale sarà parallelo
alla retta elastico – lineare.
L’ attitudine di un materiale ad essere deformato plasticamente è definita duttilità.
TRANSIZIONE FRAGILE – DUTTILE: La duttilità di un materiale dipende dalla
temperatura. All’ aumentare della temperatura, in genere, i materiali tendono a
mostrare maggiore deformazione plastica (maggiore duttilità). Ad esempio il vetro a
temperatura ambiente non è duttile, lo diventa a temperature elevate, tanto che può
essere lavorato. Allo stesso modo alcuni metalli che sono duttili a temperatura
ambiente, possono perdere questa proprietà a temperature molto basse (esempio del
titanic).
La resistenza che un materiale oppone alla frattura è valutata attraverso la tenacità.
Essa è la capacità del materiale di assorbire energia prima di giungere a rottura. Ad
esempio il vetro ha poca tenacità perché si rompe facilmente in seguito ad urto,
viceversa la carrozzeria metallica di una macchina è tenace perché assorbe parte dell’
urto. Un modo per valutare la tenacità è quello di considerare l’ area sottesa alla curva
sforzo – deformazione.
Il ruolo dei difetti è importante soprattutto nei materiali fragili. Questi possono
propagare oppure rimanere stabili.