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Laboratorio di Cartografia, professoressa Pressenda

Uso del colore fondamentale. È potente mezzo di condizionamento nella lettura della carta. Non è

mai una scelta casuale o secondaria, è alla base del discorso cartografico e del messaggio che si

vuole mandare.

L’universo dei segni e dei simboli può essere sterminato nel caso di carte topografiche.

storica, hanno un ruolo importante. L’ambito

Anche le scritte e numeri, a partire dalla cartografia

della toponomastica fa parte delle scelte comunicative in relazione al contributo di quella carta. La

carta integra forme di comunicazione grafica con forme di comunicazione verbale e numerica.

La disposizione e il carattere delle scritte variano a seconda della tipologia degli oggetti

rappresentati (corsivo, maiuscolo, grassetto etc. sono codici convenzionali per trasmettere certo tipo

di messaggio). 5

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Convenzioni cartografiche nelle scritte toponomastiche

Individuare i rapporti tra:

- Tipo

- Dimensione

- Colore dei caratteri

RAPRRESENTAZIONE orografica difficile.

Nei secoli passati si utilizzava simbolo del “monte”

- numeri che indicano l’altitudine, ma non permette di visualizzare l’andamento

- Punti quotati

morfologico del rilievo o della catena montuosa 6

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- Tinteggiature altimetriche, poi metodo di differenze di colorazione tipo di colore serve a

rappresentare fascia altimetrica, scelte convenzionali, solitamente colore più intenso= rilievo più

alto. Stesso criterio utilizzato per le profondità marine tinteggiature batimetriche

Tinteggiatura altimetrica

Tinteggiatura batimetrica

Curve di livello unisce rilievi con la stessa altitudine 7

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Il reticolato geografico

Una volta individuato l’orientamento, il calcolo dell’esatta proporzione degli oggetti rappresentati

rispetto alla superficie terrestre è possibili grazie al reticolato geografico.

Utilizzato principio individuato per la prima volta da Tolomeo un reticolato di riferimento=il

reticolato dei meridiani e dei paralleli, costruito a partire da due assi facilmente individuabili:

asse di rotazione della terra, ossia quello passante per i poli e l’equatore, l’intersezione del piano

perpendicolare all’asse terrestre.

I meridiani= linee immaginarie che solcano la superficie terrestre in direzione nord- sud. Tutti i

meridiani partono da un polo e arrivano a un polo opposto. Ogni punto della superficie terrestre è

attraversato da uno e uno soltanto meridiano, ad eccezione dei poli.

I paralleli= linee immaginarie che solcano la superficie terrestre in direzione est- ovest e che

intersecano la superficie terrestre con piani perpendicolari all’asse di rotazione. Il piano equatoriale

determina il parallelo dell’equatore che è di dimensione massima ed è equidistante dai poli.

Sistema di coordinate che serve a individuare un punto definito della superficie terrestre definito

dall’intersezione di un meridiano e un parallelo.

La posizione assoluta di un certo punto è definitiva dalle due coordinate sferiche di latitudine e

longitudine, ed è espressa in gradi.

valore angolare che misura sull’arco

La latitudine= del meridiano la distanza tra un punto e

l’equatore. Questo valore designa insieme di punti che sono sullo stesso parallelo che quindi hanno

latitudine. A partire da equatore in direzione NORD sopra l’equatore, in direzione SUD al

la stessa

di sotto dell’equatore. Equatorelatitudine = 0° poli= 90°.

valore angolare che si misura sull’arco del parallelo, e che misura la distanza tra

La longitudine=

un punto e il meridiano di riferimento (convenzionalmente è il meridiano di Greenwich). Misurata

in gradi EST e OVEST a partire dall’Equatore. 8

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Carte tematiche

Con carta tematica si intende quella rappresentazione grafica della variazione spaziale di un dato

L’elaborazione

tematico. si fonda su 2 fasi:

1. Elaborazione statistica dei dati

2. Costruzione grafica secondo regole di efficacia comunicativa e di valore estetica

Lo scopo della carta tematica è quello di visualizzare le informazioni statistiche relative a uno o più

fenomeni permettendo la percezione immediata e d’insieme di un dato fenomeno.

La basa geografica o topografica (in base alla scala) su cui questo fenomeno insiste deve essere

opportunamente semplificata.

I dati e i fenomeni rappresentati sono dati e fenomeni generalmente non visibili sul paesaggio e

La cartografia tematica nell’ambito

sono messi in evidenza con particolari accorgimenti grafici.

della didattica della geografia ma anche nella ricerca può essere utile come strumento di analisi

oppure come strumento di sintesi dei risultati di una ricerca scientifica. Il dato tematico viene

9

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suddivisa in classi di valore (per esempio: da 0 a 100, da 100 a 500 etc.), costruite da chi realizza la

carta sulla base di un criterio che si basa su una scelta personale.

Le tipologie delle carte tematiche

In quanto documento grafico la carta tematica si basa sull’utilizzo di segni: puntuali, lineari, zonali

o areali (retini, colori etc.). Ciascuna di queste tipologia di segni può variare nella forma,

nello spessore e nelle dimensioni. Queste variazioni possono esprimere valori

nell’orientamento,

quantitativi o qualitative 1. Quando un fenomeno si distingue da un altro per una sua grandezza

misurabile numericamente (variazioni di dimensione, spessore, intensità di colore connessa alla

quantità del fenomeno rappresentato) 2. Quando un fenomeno si distingue da un altro per uno o più

caratteri specifici è un valore qualitativo (variazioni di forma, orientamento, colore ma non

variazione di dimensione).

Per queste ragioni, distinguiamo due tipologie di carte:

1. Carte tematiche qualitative

Sotto tipologie:

a. Carte a distribuzione puntuale. È scelta una modalità di rappresentazione di un fenomeno a

partire da un segno puntuale grazie al quale un oggetto viene visualizzato sulla carta senza

specificarne le sue quantità. 10

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b. Carte a distribuzione lineare. Sono quelle che rappresentano fenomeni che abbiano uno

sviluppo lineare migrazioni, flussi finanziari, reti di trasporto, idrografia etc.

c. Carte a distribuzione areale. Rappresentano fenomeni entro superfici areale 11

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2. Le carte tematiche quantitative

Dette anche cartogrammi, si tratta di carte su base geografica semplificata sulla quale sono

rappresentati fenomeni quantitativi che variano per intensità, densità e frequenza. Scopo: mettere in

evidenza la quantità del fenomeno sia la variazione di questo da località a località.

Sotto tipologie:

a. Cartogramma a mosaico: consiste nel rappresentare la diversa densità del fenomeno

mediante colori o tratteggi, ciascuno dei quali determinanti una differente classe di valori.

L’intensità del fenomeno si esprime con la variazione della tonalità del colore prescelto.

Generalmente l’intensità della tonalità indica un intensificarsi del dato numerico.

Area per lo più individuata su base amministrativa comuni, province, regioni stati etc.

b. Cartogramma areali o per simboli proporzionali 12

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c. Cartogramma a curve isometriche, lo si usa quando si deve rappresentare la distribuzione dei

fenomeni in base a un numero di valori medi iso-linee: si ottengono congiungendo tutti i

punti in cui i fenomeno considerato ha la stessa entità.

d. Cartogramma a nastro 13

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Variante di cartogramma areale: Anamorfosi rappresentazione meta- cartografica che assimila la

forma degli stati a figure geometriche e ne altera le dimensioni rendendole proporzionale non

all’effettiva superficie territoriali ma al fenomeno rappresentato.

La tipologia di fenomeni rappresentati tramite carte tematiche è molto ampia:

- fenomeni climatici

- fenomeni geologici o geomorfologici

- tematiche antropogeografiche demografiche (incremento migratorio, matrimoni, speranze di

vita, PIL, le lingue e i dialetti etc.

CARTOGRAFIA TOPOGRAFICA grande scala, grande dettaglio della porzione di territorio

analizzata. Basata su osservazione diretta rilievo su terrene. Che nei vari Stati è realizzata su

committenza statale, ci sono anche casi di committenza privata, ma sono rari perché i costi sono

molto elevati. In Italia, rilievi fatti dall’Istituto geografico militare (IGM) con sede a Firenze. Le

produzione dell’Istituto geografico militare sono carte che vengono pubblicate in serie differenti,

scale utilizzate= 25.000; 50.000; 100.000. Questa cartografia viene prodotta a scala nazionale e

viene aggiornata in maniera piuttosto variabile. 14

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Ogni quadrante è suddiviso in 4 tavolette che a loro volta sono suddivise in 4 sezioni 15

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Le regioni e i Comuni spesso producono carte topografiche dettagliate a scopi di pianificazioni,

piani regolatori etc.

La simbologia delle carte topografiche è più dettagliata di quella di carte a piccola scala. I simboli

utilizzati sono riportati in ogni tavoletta al fondo della carta.

Al fondo di ogni tavoletta troviamo l’indicazione della scala in forma grafica e numerica, poi

troviamo una serie di simboli convenzionali: strade, fiume, ferrovie etc.

Le carte d’Italia 1: 25.000 sono il risultato di operazioni di terreno iniziate a fine ‘800, poi quando a

seguito dell’unità d’Italia con fondazione IGMaggiornamenti continui su base di queste carte

ottocentesche.

Una parte delle informazioni più consistenti è dedicata alla copertura vegetale tipologie di piante,

alberi e colture.

Un aspetto importante della lettura della carta topografico è il rilievo rappresentato attraverso la

modalità delle curve di livello, che consentono una precisa rappresentazione dell’andamento

morfologico del territorio rappresentato.

Più le linee delle curve sono vicine più il terreno è ripido.

L’intervallo altimetrico di un ambito territoriale va individuato cercando i numeri al di sopra delle

curve e individuando il più basso e il più alto e facendo la differenza tra questi due numeri.

Anche in una tavoletta al 25.000 le informazioni non sono tutte quelle che possono essere

evidenziate, ma sono una selezione di informazioni che dipendo

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
17 pagine
10 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher wanda99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia e cartografia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Pressenda Paola.