Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 27
Carlos Ferrater Pag. 1 Carlos Ferrater Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 27.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Carlos Ferrater Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 27.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Carlos Ferrater Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 27.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Carlos Ferrater Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 27.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Carlos Ferrater Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 27.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Carlos Ferrater Pag. 26
1 su 27
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

GIARDINO BOTANICO DI BARCELLONA

1999 - 2002 Paese: SPAGNA Località: MONTAGNA DI MONTJUÏC, BARCELLONA Area: 14 Ha Budget: 10.8 M € Cliente: AYUNTAMIENTO DE BARCELONA Progettisti: BET FIGUERAS, CARLOS FERRATER, JOSEP LLÍS CANOSA Collaboratori: ELENA MATEU, JOAN GUIBERNAU Consulenti: ASESOR BOTANICA: DR. MONTSERRAT JOAN PEDROLA Appalti generali: STACHYS, SA Direttori dei lavori: CARLOS FERRATER Tipologia: ORTO BOTANICO CONTEMPORANEO Anno di realizzazione: 1998 – 1999 4 Docente: arch. Stella Dileo studente: Florìn Doru Coronidi VISTA DALL'ALTO Progettato dagli architetti Carlos Ferrater, Isabel Figueras e Josep Canosa nell'ultima decade del secolo passato e realizzato nel 1999, il giardino botanico è situato sul versante settentrionale della montagna di Montjuic. Si estende su una superficie di 15 ettari con un dislivello di 50 metri, formando una grande cavea naturale orientata a sud-ovest e aperta alla valle del fiume Llobregat. Il progetto si attiene

Rigorosamente acriteri di sostenibilità e di eliminazione delle barriere fisiche. La terra della montagna viene sistemata inmodo da creare una nuova topografia, utilizzando materiali riciclabili ed ecologici. L'area è soggetta ad unaforte pendenza che permette a tutte le zone di godere del sole pomeridiano e creare il clima adatto ad ospitareuna quantità considerevole di specie vegetali proprie delle zone del pianeta interessate da un climamediterraneo. La forza della composizione operata in questo progetto sta nell'integrazione tra tecnologia enatura, nel sapiente utilizzo dei materiali che ben si accostano alla vegetazione, nell'atmosfera che ilvisitatore percepisce passeggiando nella natura, ordinata da direttrici leggibili e che donano alla realizzazioneuna coinvolgente armonia. Il Montjuic, luogo di grande complessità ambientale, urbana e paesaggistica:punto di contatto tra mare e terra, sempre al centro di grandi iniziative collettive

Come l'Esposizione Universale del 1929 o le Olimpiadi del 1992, inoltre ospita numerose istituzioni museali. Il progetto, è il frutto di un'operazione corale di un gruppo interdisciplinare: ha coinvolto biologi, botanici, architetti e paesaggisti. Gli esiti espressivi si rivelano particolarmente efficaci nell'interpretare la vocazione del sito al fine di costruire un nuovo paesaggio.

Planimetria generale del Giardino Botanico di Barcellona. La frammentazione del suolo privilegia forme triangolari, a definire dei piani inclinati.

Docente: arch. Stella Dileo studente: Florìn Doru Coronidi

Il progetto celebra una immagine topografica che mediante la variazione di scala, dal frammento alla realtà, dalla zolla al pendio, costruisce un sistema complesso di spazi pubblici, dove i sentieri, come incisioni nel terreno, esprimono, nella variazione dei tracciati, l'incertezza del percorso: non in una narrazione lineare, ma in molteplici episodi dai molti soggetti.

Il progetto mette in scena il movimento fisico del luogo, un oscivolamento verso valle che si esprime tramite un ossimoro: il crollo costruito. La nozione di movimento caratterizza questo progetto in ambiti molteplici e si concreta con episodi costruiti, significativi e fortemente caratterizzanti. Innanzi tutto l'idea fondativa appare leggibile nella planimetria: le geometrie contraddittorie di linee variabili, astrazione delle curve di livello, definiscono l'orditura inattesa, espressione rappresentativa del movimento. E' proprio attraverso questo intreccio inaspettato che un'altra declinazione del tema del movimento si manifesta: la successione complessa di percorsi, tra loro differenziati, forma un reticolo dalle molteplici direzioni, di cui nessuna appare privilegiata. Assistiamo così, nel movimento, alla rappresentazione della complessità, ove la quantità dei percorsi induce una molteplicità di punti di vista. Quindi lo spazio pubblico in

Il movimento si concreta nel Giardino Botanico di Barcellona nella relazione tra il percorso percettivo ed il tempo dell'esperienza del luogo. Inoltre il Giardino Botanico di Barcellona è uno scenario mobile, fluttuante, ricco di molti paesaggi, con una configurazione variabile nel tempo, per le mutazioni stagionali e per il naturale accrescimento delle essenze. Il progetto esprime la nozione di risalita attraverso la contrapposizione di linee geometriche spezzate e la morbida rotondità del pendio, tra linee e curve, tra superfici e volumi; infatti, l'astrazione delle curve di livello li trasforma in sentieri poligonali con operazioni di addizione e scavo di volumi prismatici. L'intervento vuole rappresentare la deformazione del suolo con l'utilizzo di superfici triangolari. Questo appare non solo nell'assetto planimetrico ma anche nelle scelte di dettaglio: nella pavimentazione in cemento chiaro, mediante quelle interruzioni sottili, che frammentano le

superfici in parti tra loro differenti, così come - con salto di scala - accade nel disegno delle sedute in acciaio.

PLANIMETRIA

Docente: arch. Stella Dileo

studente: Florìn Doru Coronidi

IN FASE DI REALIZZAZIONE

Docente: arch. Stella Dileo

studente: Florìn Doru Coronidi

Docente: arch. Stella Dileo

studente: Florìn Doru Coronidi

Docente: arch. Stella Dileo

studente: Florìn Doru Coronidi

Nella parte più alta del giardino è situato l'Istituto Botanico di Barcellona, un edificio di tre livelli il cui programma funzionale comprende tra gli altri un auditorium, una sala espositiva ed un bar-ristorante. La costruzione, il cui carattere articolato dalla ripetizione di componenti costruttivi a vista lo rende un elemento dotato di rara eleganza formale, infonde la sua ritmica sul complesso occupando una posizione di riferimento visibile da tutte le angolazioni.

Docente: arch. Stella Dileo

Stella Dileo 11 studente: Florìn Doru Coronidi12

Docente: arch. Stella Dileo studente: Florìn Doru Coronidi

PARCO DELLA SCIENZA

2005 - 2008

Paese: SPAGNA

Località: GRANADA

Area: 48,377 m2

Budget: 40 M €

Cliente: CONSORCIO PARQUE DE LAS CIENCIAS

Progettisti: BET FIGUERAS, CARLOS FERRATER, JOSEP LLÍS CANOSA, ABACO INGENIEROS, PATRICIO BAUTISTA, LUIS OLLERO

Collaboratori: CARLOS FERRATER, EDUARDO JIMENEZ, YOLANDA BRASA

Anno di realizzazione: 2005 - 2008

“Una sinuosa copertura dalla struttura di acciaio zincato si “espande” sul territorio come le dita di una mano aperta ispirandosi alle alture e alle geometrie al suo intorno; al di sotto trovano collocazione diverse “scatole” cementizie dedicate a tematiche specifiche”.

La città andalusa di Granada, costruita fra la riva del fiume Genil, e la catena montuosa della Sierra Nevada è suddivisa in ordinati terreni agricoli e disegnata geometricamente da sottili canali di irrigazione.

Punteggiata da grandi distese di ulivi. Questo il contesto in cui ha preso forma il complesso del Parque de las Ciencias. I progettisti Carlos Ferrater, Eduardo Jimenez e Yolanda Brasa lo definiscono come uno "spazio fra due piani": verso il basso, il terreno, la piana sinuosa del delta del fiume; verso il cielo, un'unica copertura dalla geometria frastagliata, che si piega e risorge, spingendosi il più possibile verso l'esterno, unendo lo spazio in essa contenuto al terreno circostante. Il Parque de las Ciencias è un moderno museo scientifico interattivo, il primo dell'Andalusia e uno dei più grandi del sud Europa, con una superficie complessiva che si estende per più di 70.000 m2. Inaugurato nel 1995, è stato costruito in 4 fasi e terminato con l'ultimo grande complesso, il Macroscopio, all'inizio del 2008. L'allestimento di tutti i padiglioni e delle sale espositive temporanee relative è terminato.

alla fine dell'inverno del medesimo anno.

Docente: arch. Stella Dileo 13 studente: Florìn Doru Coronidi

PIANTA - PIANO TERRA

PIANTA - COPERTURA

PIANTA - PRIMO PIANO

Docente: arch. Stella Dileo 14 studente: Florìn Doru Coronidi

SEZIONE TRASVERSALE A - A'

SEZIONE TRASVERSALE B - B'

SEZIONE TRASVERSALE C - C'

SEZIONE TRASVERSALE D - D'

SEZIONE TRASVERSALE E - E'

L'assioma dell'interazione e della flessibilità è presente a tutti i livelli del progetto: fra il parco e la città, fra l'edificio e il territorio, fra gli utenti e lo spazio, fra interno ed esterno. Nel grande parco scientifico, sotto la copertura che si "espande" sul territorio come le dita di una mano aperta e si conforma ispirandosi alle alture e alle geometrie al suo intorno, trovano la propria collocazione il Macroscopio, costruito da 5 padiglioni dedicati ognuno a tematiche specifiche, la galleria culturale.

l'auditorium e una serie di negozi e locali di ristoro. In tutti i padiglioni è inoltre previsto un ambiente per le esposizioni temporanee. All'esterno il bosco dei sensi e, disseminati nel parco, il planetario, la torre d'osservazione e la "casa delle farfalle". La conformazione spaziale dell'edificato permette un'estrema flessibilità, sia negli accessi sia nei percorsi sia nell'uso degli spazi: è possibile accedere al complesso da ogni direzione. Gli spazi di collegamento sono ambienti ampi e luminosi, spesso a doppia o tripla altezza, con molteplici collegamenti verticali, passaggi in quota e piani a sbalzo che intrecciano percorsi e temi diversi e che invitano il visitatore, assecondando la sua curiosità, ad assumere un ruolo attivo nella propria esperienza dell'edificio. L'ambiente intorno svolge un'importanza fondamentale: in qualunque momento il visitatore potrà godere di scorci e viste.

privilegiatesul paesaggio e "entrarvi" direttamente. Questa sorta di "scatola enigmatica" punteggiata da episodi (ipadiglioni, la galleria culturale, l'auditorium ecc.) risveglia la curiosità e mostra il suo interno come un invitoa essere percorsa, come una strada cittadina, punteggiata da soste, incroci e piazzette.

Docente: arch. Stella Dileo 15 studente: Florìn Doru Coronidi

La copertura è un piano continuo, che gravita a 10 metri dal suolo, sostenuto da "scatole chiuse" contenentiil ricco programma funzionale che si intrecciano in un continuum spaziale. Asse del complesso è l'ampioatrio: uno spazio passante, referenza di tutti i percorsi possibili, accoglie i flussi in ingresso, in particolaredalla piazza di accesso e dai giardini del Rio, e mette in relazione gli spazi interni con le ambientazioniesterne, (il bosco dei sensi e la piazza dell'osservatorio). Illuminato naturalmente da aperture verticali,

Formattazione del testo

che introducono agli ambien

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
27 pagine
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/21 Urbanistica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Florin1994 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi del progetto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Quasar Design University o del prof Dileo Nunzia Stella.