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Articolazione del metacarpo
L'articolazione del metacarpo è quella formata dalle due liere del carpo, quindi: liera prossimale (scafoide, semilunare e piramidale) con liera distale (trapezio, trapezoide, capitato e uncinato). È un'articolazione più funzionale che anatomica, con tante piccole articolazioni con sistema concavo-convesso. È separata dall'articolazione radiocarpale. La grande complessità articolare rende però semplice il movimento, grazie alla distribuzione quasi del tutto omogenea di forze tra ogni segmento delle due liere. Le carpi distali si comportano quasi come un'unità.
I movimenti delle articolazioni radiocarpali e metacarpali sono causati da una combinazione piuttosto unica di forze passive sulla la prossimale del carpo. Ci sono abbondanti forze passive sulla la prossimale del carpo. Nessuna forza muscolare viene applicata direttamente alle ossa articolari della la prossimale, dato che il muscolo.
Il muscolo ulnare del carpo applica la sua forza tramite il pisiforme alle ossa più distali. I carpali prossimali sono quindi un collegamento meccanico tra il radio e i carpali distali e i metacarpi ai quali vengono applicate le forze muscolari. Senza l'azione di stabilizzazione data dai legamenti e dai rapporti articolari tra le singole ossa, la liera prossimale probabilmente collasserebbe. Il pisiforme funge da puleggia anatomica soprattutto per il muscolo ulnare e tutti i muscoli del 5° dito. Il movimento di flessione/estensione sembra essere quasi tutto a carico della liera prossimale, con lo scafoide che si muove più di tutti, seguito dal semilunare. Si possono rilevare piccoli movimenti di deviazione ulnare/radiale, o pronazione/supinazione, effettuati dalle singole ossa (adattamenti) durante la flessione/estensione.
Polso (estensione) - il movimento inizia con il polso in piena estensione. L'estensione attiva viene iniziata
dalla la carpale distale e dai metacarpi vincolati saldamente ai muscoli estensori del polso che si inseriscono su quelle ossa. - I carpali distali scivolano sulle ossa prossimali relativamente sse. - Quando il complesso del polso raggiunge la posizione neutra (asse lungo del terzo metacarpo in linea con l'asse lungo dell'avambraccio), i legamenti che attraversano il capitato e lo scafoide trascinano insieme il capitato e lo scafoide in posizione chiusa. - L'estensione continua e sposta l'unità combinata della la carpale distale e dello scafoide sul semilunare e sul piramidale relativamente ssi. - A circa 45° di estensione del complesso del polso, il legamento interosseo tra scafoide e il semilunare porta lo scafoide e il semilunare in posizione ravvicinata. Questo unisce tutte le ossa carpali e le fa funzionare come una singola unità. - L'estensione è completa quando la superficie articolare prossimale dei carpali si sposta come.un'unità relativamente solida sul radio e tutti i legamenti si tendono chiudendo il polso.
Polso (flessione) - il movimento del polso dalla piena estensione alla completa flessione avviene nella sequenza inversa.
- Lo scafoide (attraverso la mediazione dei legamenti del polso) partecipa in diversi momenti al movimento capitato-scafoideo, semilunato-scafoide o radiscafoideo.
- La mediazione continua dello scafoide previene il collasso della struttura.
Polso (flessione radio-ulnare) - il movimento ancora più complesso, ma meno vario.
- La liera prossimale compie un unico reciproco movimento di deviazione radio-ulnare.
- Durante la flessione radiale, i carpali scivolano "ulnarmente" sul radio.
- Il movimento del carpo non solo comporta flessioni radiali delle liere prossimali e distali, ma anche la flessione della liera prossimale contemporaneamente all'estensione della liera distale.
- Movimenti opposti per la flessione ulnare.
- Nella flessione del polso,
le articolazioni sono allentate e le ossa sono allargate.
Polso ( muscoli )- strutturati per ottimizzare la sinergia coi muscoli intrinseci della mano.- La capacità di lavoro dei flessori del polso è quasi il doppio di quella degli estensori.- La deviazione ulnare conferisce più forza alla flessione rispetto alla deviazione radiale.!!!- 6 flessori del polso: palmare lungo, flessore radiale e flessore ulnare del carpo, flessore superficiale delle dita, flessore profondo delle dita, flessore lungo del pollice.- Flessore radiale non è molto efficace, la direzione delle sue fibre d'inserzione su secondo e terzo metacarpo lo fanno giacere sull'asse lungo della mano, diventando così più che altro un flessore accessorio.- Flessore radiale è comunque certamente attivo durante la deviazione radiale, anzi rinforza l'azione dell'estensione radiale ( più forte ).- il palmare lungo è un flessore puro del polso, ma non è un
muscolo particolarmente forte. - Assente nel 14% dei casi (unilateralmente, o bilateralmente e senza deficit funzionali), è il primo ad essere sacrificato in caso di operazione chirurgica. - Il essore ulnare avvolge il pisiforme e lo usa come puleggia anatomica per aumentare il proprio momento di braccio. - Attraverso i legamenti del pisiforme può agire indirettamente su quinto metacarpo e uncinato, rendendosi così molto efficace sia in flessione che in deviazione ulnare. - Molto importante da un punto di vista funzionale, in quanto è il principale estensore del polso con maggior capacità di esprimere tensione. - 9 muscoli passano dal lato dorsale del polso, di cui solo 3 però sono estensori propri del polso stesso: estensore radiale lungo del carpo, estensore radiale breve del carpo e estensore ulnare del carpo. - 6 muscoli delle dita ad azione secondaria sul polso: estensore comune delle dita, estensore proprio dell'indice,
estensore proprio del mignolo, estensore lungo e breve del pollice, abduttore lungo del pollice.
I tendini di tutti e nove i muscoli passano sotto i retinacoli dell'estensore, che è diviso in sei distinti tunnel per setti.
Al passaggio dei tendini in profondità al retinacolo, ciascun tendine è racchiuso all'interno della sua guaina.
I setti del retinacolo sono collegati ai legamenti dorsali del polso, garantendo stabilità a tutto il complesso estensore.
I due estensori radiali sono gli estensori più potenti, l'estensore lungo è più grande, ma ha un momento di braccio inferiore.
L'estensore radiale breve è attivo in tutti i gesti di presa e rilascio a mano pronata, inattivo se supinata.
L'estensore radiale lungo è attivo quando è richiesta una deviazione radiale durante altri movimenti ed è quindi quello che più facilmente causa infiammazione all'epicondilo laterale.
l’estensore ulnare del carpo è ovviamente attivo in estensione e deviazione ulnare, ma è attivo anche in flessione. Questo per il fatto che in flessione il polso è più instabile e dal lato ulnare la struttura ossea è meno rappresentata e protetta. Inoltre, l’estensore ulnare del carpo è più efficace ad avambraccio supinato, perché se pronato diminuisce il momento di braccio. L'estensore del mignolo e dell’indice si inseriscono sull’estensore comune delle dita. Funzione comune di estensione, anche se l’estensore comune è molto più importante. L'estensore comune è estensore delle dita, ma anche estensore del polso. Abduttore ed estensore breve del pollice sono anche deviatori radiali. Mano: quattro dita e un pollice: ogni raggio ha un’articolazione carpo-metacarpale e una metacarpo-falangea. Ogni dito ha due articolazioni interfalangee, una prossimale e una distale, ilpollice ne ha solo una.
Strutture simili, ma il pollice ha funzionalità molto diverse.
Mano (muscoli)- i muscoli delle dita e del pollice che hanno inserzioni anche al disopra del polso (radiocarpali) sono noti come estrinseci.
Quelli con tutte le inserzioni contenute nella mano sono intrinseci(lombricali)
Funzionalmente, i muscoli estrinseci sono anche divisi in essori ed estensori.
I muscoli intrinseci in genere non vengono indicati come gruppi di essori o estensori perché diversi etteranno un'articolazione, mentre altri ne estenderanno un'altra.
essore superficiale e profondo delle dita sono i due estrinseci attivi sulle dita per flessione.
Flessore superficiale agisce principalmente sulla interfalangea prossimale, ma anche sulla metacarpo-falangea.
Flessore profondo più adatto a movimenti delicati e presa gentile.
Quando bisogna sommare flessione polso e flessione dita si attivano entrambi.
estensori estrinseci delle dita:
estensore comune, estensore dell'indice, estensore del mignolo.- Ciascuno di questi muscoli passa dall'avambraccio alla mano sotto il retinacolo dell'estensore, che mantiene e la vicinanza dei tendini alle articolazioni e migliora l'efficienza dell'escursione.- All'altezza dell'articolazione metacarpo-falangea, il tendine estensore comune delle dita di ciascun dito si fonde con un'ampia aponeurosi conosciuta in modo intercambiabile come l'espansione dell'estensore, la cappa dorsale o il cappuccio dell'estensore.- la lussazione è un modo per evitare la frattura.
Pollice- il pollice va considerato come un pennone sostenuto da dei muscoli, in cui deve esserci una tensione efficace ed in continua adattabilità, garantita in ogni direzione.- La maggior parte dei muscoli che si attaccano al pollice devono essere attivi in quasi tutti i movimenti.- Quattro muscoli estrinseci: estensore lungo, estensore breve, estensore lungo e
abduttore lungo del pollice. Il muscolo essore lungo del pollice è unico in quanto funziona indipendentemente dagli altri muscoli ed è l'unico muscolo responsabile della flessione del giunto intercarpale del pollice.- estensore breve e abduttore lungo del pollice arrivano dall'avambraccio dorsale, vanno in profondità ad incrociare il polso sul suo aspetto radiale.
- Abdutore lungo si inserisce sulla base della falange prossimale. Entrambi i muscoli abducono l'articolazione carpo-metacarpica.
- Estensore lungo proviene anch'esso dall'avambraccio, arriva al polso e usa.