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CITOLOGIA
Cellula: le dimensioni variano da 1 a 50 micron; è l’unità fondamentale di tutti i viventi.
Cellula eucariota:
- numerosi organuli
- nucleo distinto avvolto da membrana
- sistema di membrane con compartimentazione
- vegetale o animale Cellula animale Cellula vegetale Cellula procariota
- - -
ciglia e flagelli plastidi pochi organuli
- - -
molti vacuoli parete cellulare nucleoide non avvolto
- -
Presenta: lisosomi grandi vacuoli da membrana
- - -
centrosomi perossisomi e citoplasma
- -
centrioli gliossisomi ribosomi 70S
- membrana cellulare
limitante
- parete cellulare
- capsula interna
- ciglia e fimbrie
- assenza di vera
compartimentazione
- -
Non presenta: plastidi ciglia e flagelli (tranne i
- parete cellulare gameti)
- grandi vacuoli
- perossisomi e
gliossisomi
- plasmalemma
- citoscheletro
-
Presentano entrambe nucleo
-
(c. vegetale e c. citoplasma
-
animale): REL
- RER
- ribosomi 80S
- mitocondri
- apparato del Golgi
Strutture citologiche specifiche dei vegetali
I plastidi
cloroplasto amiloplasti,
Il è il plastidio più importante. Ai plastidi appartengono anche gli plastidi
incolori che immagazzinano amido (amilosio) principalmente a livello di radici e tuberi, i
cromoplasti, che contengono pigmenti in grado di conferire a fiori e frutti la tipica colorazione
clorofilla
arancione o gialla. I cloroplasti contengono il pigmento verde nonchè gli enzimi e le altre
molecole coinvolte nella realizzazione della fotosintesi, processo attraverso cui si realizza la
produzione degli zuccheri. Sono presenti nelle foglie e in altri organi verdi delle piante. Il
contenuto dei cloroplasti risulta separato dal resto del citoplasma da due membrane divise da un
sottile spazio intermembrana. All’interno del cloroplasto si sviluppa un altro sistema di membrane
tilacoidi.
formato da strutture a sacco appiattito interconnesse tra loro definite I tilacoidi appaiono
granum
sovente impilati e ogni pila viene denominata (plurale grana). La matrice fluida presente al
di fuori dei tilacoidi viene definita stroma e contiene il DNA del cloroplasto (circolare), i ribosomi e
vari enzimi.
I perossisomi
perossisoma
Il è un compartimento metabolico specializzato circondato da una singola
membrana. I perossisomi sono quasi sferici e presentano spesso un core granuloso o cristallino 1
che viene considerato come un complesso di molecole enzimatiche. Il loro nome deriva dalla
capacità degli enzimi contenuti al loro interno di trasferire l’idrogeno presente in vari substrati
legandolo all’ossigeno con la formazione di molecole di perossido di idrogeno. Alcuni perossisomi
utilizzano l’ossigeno per scindere gli acidi grassi in molecole di dimensioni inferiori che, in seguito,
possono essere trasportate ai mitocondri e utilizzate come combustibile per la respirazione
cellulare. L’azione tossica di cui è dotato l’H2O2 che si forma nei perossisomi viene impedita dalla
trasformazione di tale molecola in acqua, reazione chimica che si compie nei cloroplasti grazie
all’intervento di specifici enzimi in essi contenuti.
gliossisomi
I sono perossisomi specializzati che si trovano nei semi delle piante a livello dei tessuti
di riserva, che costituiscono una sede di stoccaggio di sostanze lipidiche; contengono enzimi che
determinano la trasformazione degli acidi grassi in zuccheri.
La parete cellulare
parete
La protegge la cellula vegetale, mantenendo la sua tipica forma e impedendo un’eccessiva
cellulosa
perdita di acqua dall’ambiente intracellulare. Le microfibrille costituite da vengono
sintetizzate da un enzima e secrete nello spazio extracellulare, dove vengono intrappolate in una
matrice costituita da altri polisaccaridi e proteine. Questa combinazione di materiali, robuste fibre
immerse in una matrice, presenta un’architettura analoga a quella del cemento armato. La
costruzione della parete cellulare è complessa e avviene centripetamente a partire dalla lamella
mediana (straterello pectico comune tra due cellule adiacenti), dapprima con uno strato pecto-
primaria),
cellulosidico (parete poi con deposizione di cellulosa a strati intrecciati (parete
secondaria). Raggiunto un certo spessore di parete, la cellulosa può dare inizio a una
lignina
impregnazione di (sostanza di grande resistenza meccanica) che rende la struttura
parete cellulare secondaria modificata lignificata,
parietale rigida e che viene denominata o meglio
che va a costituire il legno.
Il vacuolo
I vacuoli vegetali contribuiscono al mantenimento dell’omeostasi cellulare. Sono vescicole
tonoplasto)
circondate da membrana (il le cui funzioni variano nelle diverse tipologie cellulari. Le
cellule vegetali e fungine, che di regola non sono dotate di lisosomi, presentano vacuoli in cui si
realizzano i processi idrolitici. Il vacuolo centrale rappresenta di solito il compartimento di
maggiori dimensioni all’interno di una cellula vegetale. Il vacuolo può contenere riserve di
importanti composti organici e costituisce la sede principale di accumulo di ioni inorganici, come
potassio e cloruro. Molte cellule vegetali utilizzano i propri vacuoli per immagazzinare composti
metabolici che, qualora venissero dispersi nel citoplasma, potrebbero danneggiare la cellula. I
vacuoli possono proteggere la pianta dall’aggressione dei predatori. 2
ISTOLOGIA
L’istologia studia la morfologia dei tessuti. Le singole cellule di un tessuto stabiliscono tra loro
plasmodesmi,
comunicazioni plasmatiche mediante particolari strutture, i che si formano al
momento della costruzione del setto di separazione tra due cellule in divisione. Nei vegetali
superiori i plasmodesmi, attraverso opportune aperture della parete cellulare denominate
punteggiature, permettono alla cellule di trasferire informazioni, nutrienti, acqua e quant’altro
necessiti alla vita del tessuto.
I veri tessuti presentano caratteri morfologici distintivi e specifici:
- la presenza di una lamella mediana che unisce le cellule contigue
- una parete cellulare stratificata e sovente modificata
- la presenza di punteggiature che permettono l’unione dei plasmodesmi e lo scambio tra cellule
vive
- la presenza di spazi intercellulari, al fine di permettere lo scambio gassoso anche in tessuti
profondi cormo,
Alla base della struttura dei vegetali c’è il distinto in tre organi: foglie, fusto e radice, che a
loro volta sono composti da un certo numero di tessuti, sia embrionali che adulti.
tessuti meristematici embrionali tessuti adulti differenziati.
I o e i o I tessuti embrionali o
meristematici si trovano già dai primi stadi di sviluppo embrionale e continuano la loro attività per
tutta la vita della pianta, determinando la formazione del corpo primario, a seguito del
differenziamento dei successivi tessuti. Le cellule meristematiche si dividono continuamente,
rinnovando il meristema.
meristemi primari
I sono responsabili dei processi che portano all’allungamento del corpo della
pianta e si trovano soprattutto a livello degli apici del germoglio e della radice.
meristemi secondari
I si formano in un secondo tempo per ripresa della capacità di divisione da
parte di determinati gruppi di cellule e vanno a costituire principalmente il corpo secondario della
pianta.
I tessuti adulti costituiscono la maggior parte del corpo di una pianta. I tessuti adulti derivano dal
differenziamento, sia morfologico che funzionale, delle cellule meristematiche, che passano da
una forma isodiametrica di pochi micron a differenti forme e dimensioni a seconda del tipo di
tessuto.
Tessuti embrionali o meristematici
I meristemi sono responsabili dello sviluppo embrionale della pianta e dei suoi organi. Le funzioni
di questi tessuti consistono nel dare origine a nuovi tessuti adulti, attraverso un’attività di divisioni
cellulari, e nel mantenere cellule sempre in fase di divisione. Già a livello dell’embrione sono
presenti due meristemi: uno all’apice della radice e uno all’apice del germoglio. Crescendo,
l’embrione darà origine alla plantula e poi alla pianta adulta, che manterrà sempre attivi i due
meristemi, che determinano l’allungamento in altezza della pianta.
Una cellula meristematica presenta una forma isodiametrica, ha piccole dimensioni e non
presenta spazi intercellulari. La parete cellulare è sottile e talvolta è formata dalla sola lamella
mediana. Con la distensione, ottenuta aumentando il volume vacuolare, la cellula aumenta di
dimensioni senza diminuire lo spessore della parete celluloso-pectica e, differenziandosi, si
specializza a seconda del tessuto che andrà a formare.
A livello della radice, il meristema apicale presenta un gruppo di cellule meristematiche iniziali,
cuffia.
che sono protette da uno strato di cellule chiamato Questo, per divisioni ineguali forma
altre cellule, che, differenziandosi, produrranno tutti i tessuti adulti della radice.
Meristemi secondari sono il cambio cribro-vascolare e il cambio subero-fellodermico. Questi
meristemi hanno la funzione di contribuire alla crescita in spessore della pianta, in quanto
producono il corpo secondario, di solito lignificato all’interno e rivestito di abbondanti tessuti di
protezione all’esterno.
cambio cribro-vascolare xilema
Nel caso del le cellule del cambio producono cellule dello verso
floema cambio
l’interno del fusto o della radice e cellule del verso l’esterno. Nel caso del
subero-fellodermico, il tessuto meristematico secondario produce un tessuto tegumentale, il
sughero, felloderma,
verso l’esterno e un tessuto parenchimatico, il verso l’interno. 3
Tessuti adulti o differenziati o definitivi
Le cellule adulte hanno dimensioni superiori a quelle embrionali, hanno forme molto variabili,
contengono una quantità minore di citoplasma e presentano una marcata vacuolizzazione. I
tessuti definiti si distinguono in primari e secondari in base alla loro origine (i primari dai meristemi
primari e i secondari da quelli secondari).
Sistema tegumentale
E’ costituito da tessuti di protezione che rivestono tutta la superficie della pianta. La loro funzione
principale è quella di limitarne le perdite d’acqua dai tessuti sottostanti, ma anche quella di
sistema tegumentale
proteggerlo dall’attacco di agenti atmosferici e dall’attacco di parassiti. Del
fanno parte tutti i tessuti esterni della pianta: l’epidermide, che avvolge tutto il corpo primario del
rizoderma,
fusto e della foglia; il che avvolge la struttura primaria della radice; l’esoderma, che
sostituisce il rizoderma quando questo non è più funzionante. Oltre a questi tessuti c’è anche
l’endoderma, che è un tessuto