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Capitolo 2 – spermatogenesi
La spermatogenesi è stata studiata per la prima volta da Hertwing (1880) nel testicolo
del verme parassita ascaris. I testicoli sono filiformi e le differenti fasi della
spermatogenesi sono lineari per questo facili da studiare.
Struttura del testicolo dei mammiferi
Nei vertebrati amniotici, le cellule germinali sono organizzate all’interno di tubuli o tubi
seminiferi. Nei mammiferi i tubuli vengono verso l’ilo del testicolo dove assumono un
andamento rettilineo per cui sono detti tubi retti. Questi si continuano poi con la rete
testis, una sorta di inizio delle vie spermatiche. Ad essi seguono i canali efferenti,
l’epididimo e il canale deferente o dotto di Wolff che si continua con l’uretra. Tra i
tubuli seminiferi è localizzato del tessuto connettivo, il cosiddetto tessuto interstiziale.
Un tessuto connettivo di tipo fibroso, la tonaca albuginea o albuginea, forma inoltre
una guaina di protezione disposta intorno al testicolo, la quale è rinforzata
internamente da una tunica molto vascolarizzata ricca di fibre muscolari lisce. Dalla
tonaca albuginea so possono originare dei setti che, in alcune specie come l’uomo,
dividono testicoli in lobuli. Ogni testicoli, infine, è circoscritto più esternamente dalla
tonaca vaginale di derivazione peritoneale.
in specifico le parti dei testicoli sono:
- Tessuto interstizialeè un tessuto connettivale molto vascolarizzato. È
caratterizzato da gruppi di cellule, le cellule di Leyding, a cui si deve il 95% della
sintesi del testosterone presente nel sangue. Queste cellule hanno forma
poligonale e sono ricche di reticolo endoplasmatico liscio e di liposomi, strutture
tipiche delle cellule che producono ormoni steroidei. La loro attività secretoria è
sincronizzata e può, in alcune specie, essere stagionale.
- Tubulo seminifero
derivano dai cordoni seminiferi compatti presenti nel testicolo durante la vita fetale. I
tubuli seminiferi continuano nei tubuli retti, che sono delimitati da un epitelio mono
stratificato. La parete dei tubuli è costituita da un epitelio pluristratificato.
Caratterizzato dalla presenza di due tipi di cellule: le cellule germinali o della
linea spermatica e le cellule somatiche o cellule di sertoli. Nei tubuli seminiferi
visti al microscopio le palline nere sono i nuclei delle cellule germinali. Nella
parte centrale di ogni tubulo vi è parte bianca in cui vi sono gli spermatozoi. Le
cellule geminali sono quelle che si rinnovano continuamente e portano alla
formazione degli spermatozoi. Esternamente i tubuli sono circondati da una
lamina basale, da uno più starti di cellule mio epiteliali (cellule mioidi) che si
contraggono ritmicamente e da un tessuto fibroso ricco di collagene, che le
separa dal tessuto interstiziale.
- Le cellule di sertoliè sono cellule di forma colonnare, con la parte basale rivolta
verso la lamina basale, che circonda il tubulo seminifero. La forma e la funzione
di queste cellule cambia considerevolmente durante la vita dell’individuo.
Durante il periodo embrionale e fino alla pubertà, esse si dividono per mitosi,
che cessano nell’individuo adulto, dove il numero delle cellule di sertoli rimane
fisso. Nei testicoli di individui adulti esse presentano abbondante citoplasma e
sono caratterizzate dalla presenza di ramificazioni che circondano le cellule
germinali. Le cellule di sertoli sono unite strettamente tra loro alle mediane
giunzioni strette e occludenti che formano la barriera emato-testicolare che
separa l’ambiente esterno da quello interno dove avviene la spermatogenesi. La
funzione di tale barriera è quella di impedire agli antigeni di membrana delle
cellule germinali non diploidi di passare nel torrente circolatorio, evitando cosi il
rischio di una reazione autoimmune. Ossia impedire che il corpo rigetti i gameti.
I tubuli seminiferi producono corpi estranei (spermatozoi) per questo
l’organismo in risposta produce anticorpi che dovrebbero attaccare gli
spermatozoi, ma le cellule di sertoli impediscono l’aggressione grazie alle loro
giunzioni che non sono fisse ma plastiche in questo modo i spermatociti I
possono passare dall’altra parte. Il citoplasma ha abbondante reticolo liscio,
inclusioni lipidiche, glicogeno e ribosomi: il reticolo rugoso e il golgi sono
scarsamente rappresentati perché inutili. Il nucleo è localizzato nella parte
basale. La loro funzione principale è quella di nutrire le cellule germinali, come
dimostrano gli stretti contatti con queste ultime, dovuti principalmente alle
N-caderine. La produzione di queste cellule è stimolata dal testosterone. Dopo il
differenziamento dei spermatozoi, essi fagocitano sia i corpi citoplasmatici
residui sia le cellule germinali in degenerazione.
- Le cellule germinaliè esse sono costantemente presenti nei tubuli seminiferi a
tutti gli stadi del differenziamento. Esse sono costituite secondo un gradiente
che procede dalla membrana basale verso il lume del tubulo, per cui le cellule
germinali risultano cosi distribuite: spermatogoni, spermatociti I, spermatociti II,
spermatidi e infine gli spermatozoi. Una generazione si comincia a formare
ancor prima che la precedente abbia finito. Un ciclo spermatico è l’intervallo che
impiega uno spermatogonio a divenire spermatozoo.
Fasi della spermatogenesi
Le fasi che si susseguono nella spermatogenesi sono 3 anche se il processo è
continuo:
1 fase moltiplicativaè lo spermatogonio si dividono per mitosi per tutto il pweriodo
riproduttivo e derivano direttamente dalle PGC. Fra le cellule figlie alcune si
differenziano in spermatozoi e altre andranno a contribuire alla formazione delle
cellule staminali. Cosi alla base del tubulo si possono distinguere, in base ai
differenti stadi di condensazione della cromatina, differenti tipi di spermatogoni:
gli spermatogoni staminali hanno un’elevata percentuale di etero cromatina
(cromatina condensata), quelli invece impegnati nella spermatogenesi sono
caratterizzati da una maggiore quantità di eucromatina (cromatina non
condensata). Il secondo tipo di spermatogonio deriva dalla proliferazione dei
primi, secondo un tipo di programmazione che è tipico di ciascuna specie. Tali
cellule, dopo la meiosi, sono collegate tra loro mediante ponti intercellulari
come un sincizio, quindi condividono lo stesso citoplasma per questo
rispondono tutte insieme, sono sincronizzate. Hanno nuclei ricchi in
eucromatina, citoplasma carico di ribosomi e sintetizzano attivamente RNA.
2 fase di accrescimentoè il passaggio spermatogonio/spermatocita è attribuito a
variazioni degli ormoni. Dopo l’ultima divisione mitotica e la duplicazione del
DNA in preleptotene, le cellule germinali si trasformano in spermatociti I ed
entrano nella profase della I divisione meiotica. A seguito della temporanea
dissociazione dei ponti delle cellule di sertoli i spermatociti I passano dal
compartimento basale, più esterno, al compartimento abluminare. Durante il
diplotene la cromatina dei spermatociti I appare despiralizzata, i nucleoli sono
voluminosi e le dimensioni delle cellule aumentano.
3 fase differenziativaè Dopo la prima divisione meiotica i spermatociti II, aploidi
come numero cromosomico e 2 volte più piccoli come taglia, si dividono
rapidamente (II divisione meiotica) dando origine a 4 spermatidi. Gli
spermatociti e gli spermatidi sono derivanti dalla stessa cellula spermatogonica
per questo le cellule sono ancora collegate da ponti citoplasmatici. Le cellule
germinali sono collegate alle cellule di sertoli con delle giunzioni di GAP. Gli
spermatidi sono in stretto contatto con le cellule di sertoli ma si orientano in
modo che la testa del gamete sia inserita nel citoplasma apicale di una di tali
cellule. Poi esse subiscono delle modificazioni che portano al differenziamento
in spermatozoi. L’insieme di tali trasformazioni è detto spermio genesi o
spermio istogenesi e si realizza in prossimità del lume dei tubuli seminiferi, dove
vengono rilasciati i spermatozoi. Gli spermatidi nell’uomo impiegano circa 3
settimane a trasformarsi in spermatozoi.
La spermio genesi
Dopo la seconda divisione meiotica si formano 4 cellule aploidi, gli spermatidi, che si
differenziano in spermatozoi. Questi ultimi, una volta differenziati, si distaccano dalle
cellule di Sertoli e vengono rilasciati all’interno del lume dei tubuli seminiferi; da qui
poi sono indirizzati verso le vie efferenti grazie alla contrazione delle cellule mioidi
presenti lungo la parete dei tubuli. 4 eventi caratterizzano la spermio genesi:
1. condensazione del nucleo (o spermatidio iniziale)lo spermatidio presenta una
forma arrotondata al pari degli spermatociti. Esso contiene un nucleo che è
caratterizzato dalla presenza di eucromatina e di più nucleoli ed è circondato
esternamente dalle cisterne del reticolo endoplasmatico liscio. L’apparato del
Golgi migra verso la futura regione apicale dello spermatozoo e una vescicola
proacrosomica comincia a formarsi a seguito dell’unione di più vescicole di
origine golgiana. La vescicola proacrosomica si dispone a ridosso dell’involucro
nucleare, dove provoca una sorta di invaginazione. I ponti sono ancora presenti
tra spermatidi fratelli.
2. formazione dell’acrosoma (o acquisizione della polarità)la vescicola
proacrosomica (o lisosomi) si appiattisce lungo la futura superficie anteriore del
nucleo e va a costituire progressivamente l’acrosoma o cappuccio cefalico. Il
complesso centriolare e l’abbozzo di flagello migrano nella direzione opposta. Il
centriolo prossimale, in particolare, si avvicina progressivamente al nucleo a
livello del quale si viene a formare una sorta di invaginazione dove va a
posizionarsi il centriolo. Al termine di questo processo di migrazione il nucleo
risulta ovoidale, privo di nucleoli e caratterizzato dall’eterocromatina. Lo
spermatidio presenta una netta polarità lungo l’asse che passa per l’acrosoma
ed i centrioli.
3. sviluppo del flagello e del segmento intermedioil nucleo presenta una forma
diversa a seconda della specie (fusiforme, uomo e falciforme, roditore).
L’acrosoma ricopre come una calotta quasi tutto il nucleo. La membrana
plasmatica che ricopre la parte apicale, è divisa da quella dell’acrosoma da una
strato di citoplasma. Tutto il citoplasma si porta nella parte posteriore della
cellula, dove forma una specie di estroflessione disposta attorno al flagello e
all’abbozzo del segmento intermedio. Tale estroflessione viene detta goccia
citoplasmatica e contiene tutti quegli organelli citoplasmatici che non sono più
funzionali (apparato del Golgi, reticolo endoplasmatico, mitocondri
soprannumerari). Questa goccia viene fagocitata dalle cellule di sertoli. Dei 2
centrioli presenti quello distale si prolunga verso