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I fattori basali (proteine) si assemblano formando il complesso di pre-inizio (PIC):
1) TFIID: primo fattore che si lega al promotore, contiene TBP (sufficiente per promuovere la
trascrizione basale in vitro) e TAF (bersaglio di proteine attivatrici che aumentano il livello della
trascrizione).
TBP è una proteine particolare che si lega come una sella sul DNA, interagendo con il solco
minore; è un monomero con un asse di simmetria che divide in due regioni simmetriche e che si
lega alla TATA box piegando il DNA di circa 80°, questa piegatura facilita l’interazione di altri fattori
nella regione del promotore, inoltre permette al DNA del promotore di avvolgersi intorno alla
polimerasi.
2)TFIIA: si lega stabilizzando il complesso TFIIID-DNA ed impedendo il legame di repressori che
potrebbero interferire con la formazione del complesso di pre-inizio.
3)TFIIB: si lega, ha il compito di posizionare precisamente Pol II sul sito di inizio; esso interagisce
con TBP e il DNA, a causa della piegatura, è in grado di interagire con la polimerasi che si associa
al complesso aiutata da TFIIF. TFIIB ha un ruolo importante anche nelle fasi iniziali di sintesi
dell’RNA: quando l’RNA supera i 5/6 nt deve competere con TFIIIB per lo spazio nella cavità con
Pol II, se TFIIB ha la meglio si ha una sintesi abortiva e la trascrizione deve re-iniziare, se invece la
catene crescente riesce a superare i 6 nt TFIIB viene espluso da Pol II che così si può staccare e
può iniziare la fase di allungamento.
La coda C-terminale di Pol II è libera e non modificata, quando si forma il complesso con l’RNA
polimerasi intervengono due fattori:
-TFIIE: recluta TFIIH nel complesso
-TFIIH: formato da diverse subunità, apre il DNA, mediante la sua attività elicasi ATP-indipendente
formando il complessi di trascrizione aperto, fosforila il CTD promuovendo così il distacco di Pol II
dal promotore e permettendo l’inizio della fase di allungamento della trascrizione.
Le modificazioni post-traduzionali della coda di CTD sono anche essenziali per reclutare, nella
fase di allungamento, le varie componenti che permettono la maturazione dell’RNA, come gli
enzimi che formano il cappuccio e l’apparato di splicing.
Formazione del complesso di pre-inizio di Pol II: legame di TFIID, TFIIA, TFIIB poi la polimerasi
viene reclutata sul promtoore insieme a TFIIF, si legano poi TFIIE e TFIIH, che con la sua attività
elicasica apre il DNA formando il complesso aperto. TFIIH fosforila CTD di Pol II, che può staccarsi
e proseguire nella fase di allungamento.
Ruolo degli altri fattori proteici:
i saggi in vitro si possono eseguire usando una serie minima di fattori di trascrizione basale ed il
nucleo purificato della Pol II, tuttavia la stimolazione è a bassi livelli; il DNA è normalmente
impacchettato in nucleosomi e nella cromatina, l’inizio della trascrizione in vivo richiede
l’intervendo di altri fattori proteici quali il complesso mediatore, proteine regolatrici della trascrizione
(attivatori) ed enzimi che rimodellano la cromatina.
Mediatore: formato da 20 subunità, si lega al complesso di inizio trasportando l’RNA polimerasi,
questa è legata direttamente al mediatore che interagisce con il CTD, mascherandolo; il ruolo del
mediatore p di fare da ponte tra gli attivatori legati a monte ed il complesso d’inizio, inoltre alcune
sue subunità possono avere un ruolo nella repressione della trascrizione.
Il mediatore stimola la trascrizione in un sistema purificato, anche in assenza di un attivatori.
mediatore: complesso proteico di grandi dimensioni che funziona come
un ponte molecolare tra gli attivatori della trascrizione e la RNA pol II; è espresso ubiquitariamente
dal lievito ai mammiferi (7 subunità omologhe lievito-uomo), tipico degli eucarioti
il complesso del mediatore aiuta la polimerasi a
legarsi ai promotori attraverso l’interazione con fattori già legati agli elementi vicini al sito d’inizio e
agli enhancer; interazione con TFIID è essenziale per assemblare un complesso attivo, si pensa
che TFIID rimanga legato al promotore per facilitare il successivo assemblaggio di un altro
complesso di trascrizione.
Struttura di Pol II e allungamento:
Pol II è costituita da più subunità che generano una forma a pinza che si apre e chiude sul DNA
inglobandolo in una lunga scanalatura nella struttura dell’oloenzima; la parte superiore della pinza
è più mobile e permette l’ingresso del DNA.
La brusca curvatura che il filamento stampo del DNA subisce, a causa della struttura a muro,
permette di esporre la base non appaiata nel sito attivo, in modo che sia pronta ad appaiarsi con il
nuovo nucleotide che entrerà nel complesso.
L’RNA Pol II riconosce il giusto nucleotide che deve essere aggiunto alla catena attraverso il
dominio proteico Trigger Loop, esso riconoscere e discrimina il nucleotide corretto per evitare errori
di sintesi e promuove la formazione del legame fosfodiestere e l’avanzamento della polimerasi.
Il trigger loop posiziona il nuovo nucleotide nel sito attivo in modo che, se l’appaiamento è corretto,
il nucleotide riesce a posizionarsi correttamente rispetto al 3’OH della molecola di RNA nascente e
al nucleotide complementare nel filamento stampo del DNA.
Il trigger loop promuove l’attacco del nucleofilo rispetto al 3’OH e il distacco del pirofosfato, inoltre
promuove l’avanzamento dell’enzima: dopo che si è formato il legame fosfodiestere, questa
struttura ritorna nella posizione iniziale riformando il sito A vuoto ed interagendo con altri domini
proteici, che connettendo le due subunità grandi della pinza promuovono l’avanzamento
dell’enzima.
Una volta che la polimerasi ha superato la sintesi abortiva e si è staccata dal promotore e dalla
maggior parte dei fattori basali, inizia la fase di allungamento della trascrizione.
Quando la polimerasi ha superato la sintesi abortiva e si è staccata dal promotore e dalla maggior
parte dei fattori di trascrzione, inizia la fase di allungamento della trascrizione (vengono reclutati
diversi fattori tra cui TFIIS e SPT5).
Sono presenti dei fattori di allungamento che permettono alla polimerasi di procedere e superare
eventuali rallentamenti sul DNA come per esempio: il fattore TFIIS
Regolazione: della trascrizione:
- la regolazione della trascrizione è modulata da proteine specifiche dette Fattori di regolazione
-la funziona di molte di queste proteine regolatrici è a sua volta regolata in risposta a stimoli esterni
-questo apparato di attivatori, co-ativatori e repressori permette il controllo della maggior parte
degli mRNA, sia stimolando il livello basale di espressione, sia modificando lo stato della cromatina
Gli elementi distali sono gli Enhancer (amplificatori) contengono molti elementi o sequenze di
riconoscimento alle quali si legano i fattori di trascrizione con funzione attivatrice; quando gli
attivatori si legano all’enhancer si forma l’Enhanceosoma: esso entra in comunicazione con le
regioni prossimali del promotore, attraverso la formazione di un ansa sul DNA allorché gli attivatori
legati all’enhancer interagiscono con il mediatore, che a sua volta richiama Pol II e ne facilita il
legame ai fattori basali di trascrizione.
Regio apparantamente distanti a livelli di sequenza di DNSA, sono in realtà fisicamente vicine a
causa della struttura ad ansa dei cromosomi eucariotici.
Alcune caratteristiche degli enhancer:
- possono funzionare in entrambi dli orientamenti rispesso alla direazione della trascrizione
-possono trovarsi sia a monte che a valle del gene controllato
- possono essere localizzati negli introni dello stesso gene che viene controllato
- hanno sequenze specifiche per gli attivatori trascrizionali
La specificità della trascrizione può essere controllata sia dalla regione del promotore sia
dall’enhancer; in alcuni casi la specificità è data dal promotore e l’enhancer è usato per aumentare
il livello del messaggio prodotto, in altri casi il promotore del gene è attivato solo se anche
l’enhancer è attivato.
Molti fattori di trascrizione con funzion attivatrice si legano agli enhancer, che sono elementi distali
del promotore:
- quando un complesso di attivatori si lega ad un enhancer si ha la formazione dell’Enhancesoma
Silencer: funzionano come gli enhancer legando repressori, invece che attivatori; i repressori
possono mascherare la regione di attivazione agli attivatori o competere con il legame sul
mediatore.
Isolatori: gruppo di elementi di controllo che agiscono in cis sul DNA, sono posizionati in modo da
influenzare l’azione degli enhancer contigui; in alcuni casi sono usati per isolare in una direzione
l’azione di un enhancer che potrebbe influenzare due promotori diversi.
Gli isolatori hanno una doppia funzione: agiscono impedendo l’attivazione o la repressione di un
gene da parte di un enhancer o silencer agiscono come marcatori di confine tra una zona
eterocromatinica ed una eucromatidica. Nel caso della struttura della cromatina, un isolatore
contiene siti di legame per proteine che impediscono il propagarsi e l’espandersi della regioni
eterocromatiniche
.
Struttura modulare e domini dei fattori di trascrizione:
-dominio di legame al DNA (classificazione degli attivatori)
-dominio di connessione (linker)
-dominio di attivazione vero e proprio
-dominio di dimerizzazione
-dominio di legame ai ligandi
-dominio di localizzazione nucleare
-dominio di esportazione nucleare
Ogni dominio si comporta come un modulo separato che funziona in modo indipendente
I fattori di trascrizione possono essere suddivisi in:
-attivatori (positivi)
-repressori (negativi)
Domini funzionali dei trans-attivatori: domini di legame
I fattori trascrizionali sono classificati in base al tipo di dominio di legame:
-le interazioni tra le proteine e il DNA sono dovute principalmente a legami idrogeno e ad
interazioni idrofobiche
-sono stati caratterizzati diversi motivi strutturali:
elica-giro-elica e omeodominio, domionio a dita di zinco, domini a cerniera di leucina, dominio
elica-ansa-elica
Controllo combinatoriale della trascrizione:
Utilizzando un numero limitato di fattori è possibili ottenere un controllo combinatoriale
amplificando il numero di possibilità; le combinazione che si possono avere con diverse sequenze
di riconoscimento e con la dimerizzazione di diversi monomeri, sono molto numerose
Meccanismo di azione degli attivatori e dei repressori:
Nel controllo negativo degli eucarioti esistono molti meccanismi di azione, oltre a quelli visti nei
procarioti:
Nel controllo positivo degli eucarioti si possono identificare tre classi di attivatori:
1)Veri attivaotri, agiscono formando contatti con l’apparato basale sul pr